Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: MissJB2501    13/03/2016    1 recensioni
"Ci ripetono che l'amore è il sentimento più forte e puro che un essere umano possa provare in tutta la sua esistenza. Non ci credevo, o almeno è quello che mi imponevo di credere. Dopo le mie storielle da quattro soldi ero arrivata a pensare che forse non avrei mai provato amore per qualcuno, che non avrei provato tutte quelle sensazioni che erano scritte nei libri. Adesso posso garantire che mi sbagliavo perchè l'amore, quello vero, è anche meglio di come viene descritto , va oltre l'immaginario. Ma dobbiamo anche ricordare che l'amore è sofferenza e che amare vuol dire distruggere e che essere amati vuol dire essere distrutti."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeremy Bieber, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Pattie Malette
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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"Claire, Liv potete dire dove gli addetti devono mettere tutti i fiocchi rosa? E' meglio se lo fate voi, avete più gusto." disse mia madre passandoci avanti. Eravamo nel luogo dove si sarebbe svolto il matrimonio ed eravamo nel bel mezzo dei preparativi. Era una sala che si trovava in un castello antico, e da cui si poteva ammirare il grande prato che si estendeva tutt'intorno al grande palazzo. "Liv non restare imbambolata , aiutami." mi urlò Claire. Scossi la testa per risvegliarmi da quello stato di trance "Si arrivo." mi affrettai a dire. Erano tutti molto stressati negli ultimi giorni , quella settimana era praticamente volata e a casa regnava il caos più totale. "Non è eccitante tutto questo?" disse Claire con un sorriso a trentadue denti "Assolutamente- risposi con un sorriso tirato, poi mi rivolsi al ragazzo che era davanti a me- non in questo modo, fa che non siano tutti vicini." detestavo coordinare le cose , ne avevo davvero abbastanza. Erano le sei del pomeriggio e mia madre non voleva che tornassi a casa , diceva che aveva bisogno del mio occhio e del mio stile. "Mi raccomando , domani non voglio che tu ti comporta da musona. Il matrimonio è una cosa bella e devi far vedere a tua madre che sei super felice per lei e del fatto che questo giorno sia arrivato." mi rimproverò Claire come solo una mamma sa fare "Sono felice per lei, è solo che sono qui da stamattina presto e ho mangiato solo una barretta di cioccolato." spiegai infastidita , non capivo perchè tutti pensassero che questa cosa non mi andasse a genio, lo so , una settimana prima la cosa non mi entusiasmava tanto , ma adesso era okay. "Spero che sia davvero come dici." le mandai uno sguardo di traverso e mi allontanai camminando verso mia madre "Mamma io adesso andrei a casa , stavo pensando di riposare un po'." le mormorai "Hai finito di fare quello che ti avevo chiesto?" mi domandò "Certo , credo che Claire resterà ancora, quindi può continuare ad aiutarti lei.. le fa piacere." dissi pregando che mi lasciasse tornare alla mia dolce casa "Chi ti riporta a casa?" chiese ancora mettendo entrambe le mani sui suoi fianchi "Justin sta venendo a prendermi." mi poggiai alla sedia che avevo alle spalle "Va bene , va." cedette. Uscì sentendomi una principessa tra quei corridoi e quando arrivai giù alle scale mi ritrovai Justin davanti "Hey angelo , stavo salendo." disse, e da perfetto gentiluomo prese la mia mano e la baciò "Ti ho preceduto." risposi con un sorriso "E' davvero bellissimo qui." mormorò guardandosi intorno "E' il posto perfetto per un ballo lento... me lo concede signorina?" chiese , feci un piccolo inchino e mi avvicinai mettendogli una mano sulla spalla. Mi fece fare un giro e quando mi ritrasse a se mi baciò , poggiò la sua fronte alla mia e mi guardò dalle sue lunghe ciglia. Riuscì poi a farmi adagiare la schiena al suo petto e mi mordicchiò l'orecchio "Justin." risi "Sei bellissima." sussurrò e mi prese in braccio cominciando a girare. Sembravamo due bambini e quando lentamente mi fece scendere ci fermammo cercando di far tacere le nostre risate. Alzai lo sguardo e trovai mia madre in cima alle scale guardarci divertita "Vi adoro." mimò con le labbra per poi andarsene.

"Come sono andati i preparativi?" domandò Justin sedendosi sul divano accanto a me "Sono andati bene, ma è stata davvero una giornata pesante." mi sdraiai sul suo petto e mi circondò la vita con le braccia "Liv sai dove tua madre ha messo la mia camicia blu?" chiese Rob che fece capolino in salotto "Salve signore." salutò Justin "Penso che sia nell'armadio." comunicai distrattamente , cosa ne dovevo sapere della sua camicia "Grazie Liv- poi si rivolse a Justin- pensavo che stasera saresti venuto al mio addio al celibato." mi alzai di scatto guardando Rob in cagnesco "Addio al celibato? Non ne sapevo nulla.." spiegò Justin "Avevo chiesto a Liv di dirtelo." Rob mi guardò e cercai di fargli chiudere quella boccaccia con uno sguardo "Oh che sciocca , me ne sono completamente dimenticata.." finsi uno sguardo di scuse "Beh adesso lo sai, che dici, ti va di venire?" era assodato , odiavo Rob più di prima "Rob non credo che Justin voglia venire inf.." Justin mi sovrastò "Certo che vengo, volentieri." mi voltai verso di lui con la bocca aperta "Bene preparati per una bella sbronza." disse Rob salendo in camera. Non sapevo che cosa fosse più imbarazzante, Rob che diceva che si sarebbe sbronzato , o il mio ragazzo che acconsentiva alla sbronza del mio futuro patrigno. Mi allontanai da Justin "Te ne sei domenticata o lo hai fatto di proposito?" mi chiese lui avvicinandosi e baciandomi il collo "Me ne sono dimenticata, perchè credi che lo abbia fatto di proposito?" mentì costernata "Non lo so, intuito." mormorò poggiando la sua testa sul mio seno, presi a giocare con i suoi capelli "Devo andare." disse con un sospiro "Cosa?Perchè?" alzò la testa per guardarmi in faccia "Devo cambiarmi , non voglio andare vestito così." indicò la sua maglietta "Io trovo che tu stia benissimo." fece di no con la testa "Ci vediamo dopo amore." si alzò e dopo avermi baciato , uscì. Salì di corsa le scale e bussai alla porta della camera da letto di Rob , lui aprì e mi lasciò entrare "Credevo che avessimo un patto." ruggì "Liv di che cosa stai parlando?" chiese sbuffando "Come sarebbe a dire di che cosa sto parlando? Avevi promesso di non invitare Justin , sapevi che mi infastidiva la cosa." gli ricordai gesticolando "Non preoccuparti , è un bravo ragazzo , lo terrò d'occhio." mi rassicurò "Senti Rob, niente cose volgari o donne mezze nude. Intesi?" lo avvertì "Ho una certa età Liv , cosa ti fa pensare che abbia organizzato la festa con spogliarelliste?" incrociai le braccia al petto "Con il tempo ho capito che non importa quanti anni abbia un uomo, se un qualunque tizio le vuole, che sia grande o piccolo , le chiama." dissi enfatizzando alcune parole "Ho tutto sotto controllo." piano piano mi accompagnò alla porta e dopo che fui uscita me la richiuse in faccia.

A casa eravamo rimaste solo io e mia madre, stava lavando i piatti e tra i capelli portava tanti bigodini "Sono successe tante cose vero?" presi in mano uno strofinaccio e cominciai ad asciugare i piatti che mi passava "Si." risposi semplicemente volendo d'un tratto che non aprisse quel discorso "Adesso mi rivelerai dove andrete in viaggio?" dissi cercando di deviare la chiacchierata "Beh andremo in europa." rispose raggiante "In Europa? Oh mio Dio mamma , ma è bellissimo." ero sinceramente contenta "Si lo so. All'inizio non volevo allontanarmi troppo , ma poi Rob ha insistito tanto e mi ha convinto." rivelò lei passandomi l'ultimo piatto "E partirete subito dopo il ricevimento?" domandai curiosa "Si , abbiamo il volo fissato per domani sera." spiegò asciugandosi le mani sul grembiule che aveva addosso "Quindi resterò da sola per due settimane.. wow." risi "Liv mi raccomando , mentre non ci sono e hai casa libera , non fare niente di stupido." mi avvisò con sguardo severo "Ho imparato a cucinare qualcosina , sta tranquilla non romperò nulla e non incendierò la casa." non doveva preoccuparsi , ero migliorata "Non mi riferivo a quello .." la guardai stranita "Dicevo , non fare nulla di stupido con Justin, a meno che tu non abbia già fatto qualcosa.. Liv assicurami che non è success..." quella ad incendiarmi fui io, divenni rossissima in volto e non volendo che continuasse la fermai "Mamma sta tranquilla non è successo nulla." ero davvero in imbarazzo "Beh meglio così." sospirò sollevata "Me lo diresti?" chiese "Ti prego smettiamola , non è una cosa di cui è semplice parlare." dissi con una risata nervosa "Va bene." alzò le mani in segno di resa e poi mi abbracciò "Che ne dici di un bel riposino di bellezza?" ma quando avrei avuto la certezza che Justin fosse a casa? A che ora Rob sarebbe tornato? Con questi pensieri mi avviai su per le scale ed entrai in camera mia. C'era un silenzio assordante , presi il mio telefono e con le cuffie sentì della musica fin quando non mi addormentai.

'Tenebre , solo tenebre mi circondavano. Corsi trattenendo il fiato per quello che sembrava un sentiero di un bosco. Un freddo polare mi invase gelandomi le ossa , indolenzendomi le dita delle mani e dei piedi nudi. Passi , sentì dei passi dietro di me , sentì lo scricchiolare delle foglie secche degli alberi sotto le scarpe del mio inseguitore. Il fiato mi aumentò , ma cercai di fare quanto meno rumore fosse possibile. Misi una mano sulla bocca , dovevo tacere. I passi si fecero sempre più vicini fin quando non sentì una presenza alle mie spalle. Le gambe mi si fecero pesanti e caddi in ginocchio, mi avevano abbandonato. Questo qualcuno prese i miei capelli con forza e mi girò il viso facendosi vedere in faccia , sgranai gli occhi : era Brenton Foster con in mano una pistola. "No no no no no." mormorai con le lacrime agli occhi "Non uccidermi , non uccidermi , non uccidermi." ripetei cercando di farmi sentire , ma era come se la voce fosse stata risucchiata da qualcosa a me sconosciuto. Cercai di togliere la sua mano dai miei capelli , faceva male , molto male "Non la toccare." urlò qualcuno , il mio cuore sussultò quando riconobbi la voce : Justin. Brenton mi lasciò e caddi in ginocchio sopraffatta , lentamente strisciai lontana da lui avvicinandomi a Justin che non staccava gli occhi da quelli di Brenton. "Bieber , sapevo che l'avresti protetta." sibilò Foster "Ora avrai quello che ti meriti per tutto quello che hai fatto: la morte." continuò puntanto la pistola contro Justin. "Va via, va via." dissi piangendo, riuscì ad alzarmi in piedi e quando sentì caricare la pistola mi lanciai contro Justin. La pallottola partì e mi affondò nella pelle , nel cuore. Un dolore lancinante mi squarciò il corpo , ma cosa più brutta fu l'urlo che seguì "Liv no."

Mi svegliai di soprassalto in una pozza di sudore accorgendomi di avere ancora la musica nelle orecchie. Le tolsi con forza e controllai l'ora: le quattro. Tolsi subito la maglietta che indossavo e misi una mano sul cuore , proprio sul punto dove la pallottola nel sogno mi aveva colpita, tirai un sospiro di sollievo , stavo bene , non era successo nulla. Scesi le scale in intimo e una volta arrivata in cucina presi un aspirina per il mal di testa e un bicchiere di succo d'arancia. Ricordai di Justin e controllai dalla finestra se c'era l'auto di Rob e mi sentì subito meglio quando la vidi parcheggiata lì davanti al vialetto. Misi una mano sugli occhi pensando che tra poche ore avrei avuto la casa inondata di persone. Ritornai in camera più scombussolata di prima e con il timore di ritornare a dormire.

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Potete seguire la mia storia anche su WATTPAD
Mi troverete con lo stesso nome.
XOXO
   
 
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