...un anno senza
aggiornare questa fic. Chiedo umilmente perdono strisciando al vostro
cospetto e non mi dilungo oltre ç^ç Ci vediamo
giù ç^ç
Buona lettura!
Capitolo VIII: Passi indietro
Kingdom Hearts Re: Chain of
Memories - Castle Oblivion
Stringendo al petto il libro dalla grigia copertina, la Regina tenne
gli occhi scuri puntati sul castello che aveva lasciato poche ore
prima. Dalla sicurezza della cittadella e dall’alto del suo
campanile, osservò ogni minuto di quella battaglia che
doveva essere terribile. Celando il proprio orrore e la propria paura
dietro un’espressione ferrea, vide il candore delle mura
ricoprirsi di verdi rami, grossi e piccoli, che da quella distanza le
parvero come i tentacoli di una gigantesca piovra.
All’iniziale silenzio, durato per lunghi minuti, erano
seguiti violenti rumori di deflagrazioni sparse qui e là per
l’ala sud del giardino, dove il seme di quel silenzioso
nemico aveva messo radici. Per tutto il tempo, Minnie pregò
Kingdom Hearts per la sorte dei Ritornanti, augurandosi che uscissero
sani e salvi dallo scontro.
Al suo fianco, con le mani giunte all’altezza del cuore,
Paperina osservava a sua volta, senza però riuscire a celare
il terrore e l’ansia per ciò che stava accadendo e
per le conseguenze che avrebbero potuto verificarsi. Cosa sarebbe
successo se uno di quei rami avesse scavalcato la cinta muraria e si
fosse allungato verso le case dei pacifici abitanti della
Città Disney? Se anche uno solo di quei rami spinosi fosse
sopravvissuto alla lotta, riuscendo poi a riformare le proprie radici,
quale catastrofe avrebbe colpito il loro mondo? Tutto questo la gettava
nel panico e pensare che il suo amato compagno era in viaggio ad
affrontare simili orrori non faceva altro che rendere ancora
più nefasti i suoi pensieri, che cominciarono ad affacciarsi
sui peggiori scenari possibili.
A un tratto, avvertirono un vociare concitato dai pochi abitanti del
castello che le avevano seguite fin lassù e quando si
voltarono, le due dame sgranarono gli occhi e trattennero il fiato. Un
luminoso varco s’era aperto sull’ampio terrazzo del
campanile dal tetto rosso, e ne uscì Larxene, quasi
ciondolante sulle gambe malferme e tremanti, il volto pallido schizzato
dello stesso sangue che ora inzuppava tutto il lato sinistro del suo
corpo, soprattutto la parte alta del braccio che non c’era
più. Nell’esatto momento in cui la donna
crollò, Merlino era già al suo fianco a
sorreggerla e aiutarla nell’appoggiarsi al pavimento, mentre
già gridava istruzioni per avere nel minor tempo possibile
ciò che gli serviva per prestare soccorso alla Ritornante.
Quando le palpebre calarono sui vitrei occhi della Ninfa Selvaggia,
segnalando il suo abbandono all’incoscienza, Minnie
avvertì una sensazione di calore crescente irradiare dal
libro che teneva tra le braccia. Sotto gli occhi confusi della sua
fedele dama di compagnia, la Regina si rigirò il volume tra
le mani e ne aprì la copertina. Prima che lei potesse
sfogliarne le pagine, però, esse presero a voltarsi da sole,
come spinte da un forte vento.
-M-Maestà cosa…?- balbettò Paperina,
fissando dapprima il libro per poi passare alla sovrana.
-Non ne ho idea, ma- la Regina s’interruppe quando finalmente
quel folle sfogliar di pagine si frenò, mostrandone una
vuota, che però lo fu per poco.
Rapidamente, lettere e parole d’inchiostro nero comparvero
nel centro del foglio.
.: La Caduta :.
L’ultima luce
infine cadrà
Schiacciata dal peso
dell’ombra alle sue spalle
E lo specchio ne
rifletterà il nero bagliore.
Il potere perduto
risorgerà
Guidato
dall’oscura mano della Notte.
Alba e Tramonto saranno
lontani,
Separati dai desideri
della Notte.
Il Fuoco
diverrà guardiano
E il fato silente si
eclisserà.
L’ultima
scelta sarà presto compiuta.
La Regina del Castello Disney lesse con attenzione quelle poche e
criptiche righe, mentre il libro delle profezie tornava freddo e
inanimato tra le sue mani inguantate di bianco. Analizzò
rapidamente ogni parola, ma per lei quelle strofe restavano enigmi per
lo più irrisolvibili. Forse i Ritornanti, o ancora meglio il
suo consorte e gli altri custodi, avrebbero potuto interpretarle e dar
loro un senso. Comprese, però, che quell’inattesa
rivelazione del futuro non era foriera di sviluppi sereni.
Rialzando lo sguardo scuro dal libro, Paperina lo puntò sul
viso della sua amata Regina. -Maestà, cosa può
significare tutto questo?-
La sovrana emise un breve sospiro, tornando a volgere lo sguardo sulla
Ninfa Selvaggia e il sangue che aveva imbrattato il pavimento e la
cerulea veste di Merlino, ora profondamente concentrato nella pronuncia
di un incantesimo di guarigione. Poi, una nuova serie di esplosioni
provenienti dal castello richiamò la sua attenzione.
-Credo che questo sia l’annuncio di qualcosa di
nefasto… E temo che questo sia solo il principio.-
mormorò, chinando il viso e tornando a pregare.
***
Kingdom Hearts Re: Chain of
Memories - Scent of Silence
Non appena aveva intuito ciò a cui puntava il ramo di
Scarlet, il Tiratore Libero svanì nel varco in cui era mezzo
celato per riapparire in un batter d’occhio alle spalle del
Superiore. Quando allungò le braccia per trascinare
l’altro Ritornante con sé, se lo vide spingere
contro da una presenza inattesa, che subì
l’attacco al posto della vittima designata.
Xemnas aveva capito immediatamente che per quanto veloce fosse, non
sarebbe mai riuscito a evitare di essere colpito, quindi si era mosso
per subire meno danni possibili, qualcun altro però, era
intervenuto prima che potesse muoversi. Osservò a occhi
sgranati una copia perfetta di se stesso che si frappose fra lui e
l’appendice della rosa rossa, per poi allontanarlo con una
forte spinta, facendogli perdere il controllo sulle bianche saette che
tanto avevano fatto gola alla loro avversaria. Stordito e privo di
equilibrio, lasciò la presa sull’elsa che univa le
sue spade e cominciò a cadere nel vuoto, finché
il respiro non lo abbandonò quando la sua schiena
impattò con forza contro il petto del numero II, comparso
dietro di lui.
Nel momento stesso in cui venne raggiunta all’addome dal ramo
spinoso, l’illusione di Zexion sbarrò gli occhi
d’ambra e spalancò la bocca in un urlo muto per
poi svanire gradualmente come un miraggio in pieno deserto, con essa si
spensero le saette del numero I e ciò che restava della
creatura di Marluxia collassò su se stessa, spargendo rami e
petali tutt’intorno a sé.
Xigbar tirò un lungo sospiro di sollievo, prima di
indietreggiare nel passaggio bianco e tornare con i piedi per terra.
-C’è mancato poco, vero capo?- disse, portando un
braccio dell’argenteo sulle proprie spalle per sorreggerlo.
Egli annuì, stanco. -Dov’è Zexion?-
-Laggiù.- rispose il Tiratore Libero, indicando con un cenno
alla propria sinistra e incamminandosi verso i compagni rimasti.
L’Eroe del Silenzio era in ginocchio accanto al collega,
sostenendolo per le spalle mentre con le dita della mano libera ne
cercava le pulsazioni sul collo. Il Burattinaio Mascherato era
incosciente, pallido e sudato, il respiro ridotto a un soffio
affaticato. Il Lexicon abbandonato accanto al suo padrone, su
ciò che restava del manto erboso, era aperto sulla pagina
che ospitava un disegno abbozzato di Xemnas e poche, brevi frasi
annotate accanto.
-Lexaeus…- esordì il Superiore, attirando gli
occhi azzurri dell’altro su di sé. -Portalo da
Merlino, spiega la situazione alla Regina e dille che per ora il
castello rimane inaccessibile. Occupati anche di Larxene e Vexen, non
appena si sarà ripreso, li affido a te.-
Il castano annuì e si eresse in tutta la propria altezza con
il compagno stretto al petto e il libro nero tenuto sotto il braccio
libero. Un passo e svanì in un varco luminoso che aveva
aperto con un semplice pensiero.
-Saix, ho un compito anche per te.- riprese il numero I e il Ritornante
con i capelli azzurri si fece avanti in un attimo, incurante della
stanchezza e delle ferite.
***
Final Fantasy VIII - Liberi
Fatali
Amata Sora sbatté le palpebre sugli occhi color magenta,
incredulo e intimorito non riusciva a spostare lo sguardo dallo schermo
della sala di comando, che mostrava ciò che stava accadendo
all'esterno. Il cortile interno della base dove aveva conosciuto Andy
ed era capitato quell'imbarazzante incidente con Mikono, ora brulicava
di strane e inquietanti creature nere, Heartless li aveva chiamati il
ragazzo castano. Essi infestavano il manto erboso come un branco di
formiche impazzite che non sapevano bene da dove cominciare la loro
opera di distruzione. Sembravano incerti se dirigersi verso l'interno
dell'edificio o restare fuori, ma quando comparvero i tre giovani che
il Comandante aveva chiamato custodi, le creature nere rivolsero loro
tutta l'attenzione di cui erano capaci. Drizzarono le antenne,
spalancarono le fauci e arcuarono le grinfie, esponendo gli artigli
affilati come coltelli. Gli occhi gialli che brillavano sui volti neri
come inquietanti stelle in un cielo buio e vuoto.
I ragazzi non arretrarono mai di un passo. Avanzarono dapprima
lentamente, parlando piano fra loro -cosa stessero dicendo Amata non lo
capì perché l'audio dello schermo era
disattivato- poi allungarono un braccio e tra le dita della mano si
materializzò l'arma leggendaria di cui il Comandante Fudo
aveva parlato prima: il keyblade. Infine, apparentemente privi di
paura, i tre corsero verso i loro avversari, ingaggiando una battaglia
violenta e senza esclusione di colpi, che fece rabbrividire lui e molti
dei suoi compagni Element. Quei ragazzi sembravano combattere senza
protezioni di qualche tipo, schivando con agili movimenti gli attacchi
nemici e difendendosi a vicenda dove possibile. A volte dalle loro armi
dalla curiosa forma a chiave, partivano sfere infuocate, fulmini e
raggi bluastri, sferrando attacchi a distanza di cui Amata non sapeva
spiegarsi l'origine. Se, invece, venivano colpiti da un artiglio o
altro, quei ragazzi incassavano, ignorando il sangue e il dolore e
continuavano a lottare.
Era così preso dalla battaglia che non sentì la
quarta custode chiedere se fosse possibile sentire quanto stava
succedendo fuori e sobbalzò all'udire la voce della
Presidentessa che chiedeva a MIX di attivare l'audio dello schermo; in
un attimo la sala di comando si colmò di rumori: ringhi e
borbottii misti allo scoppio di alcune deflagrazioni e alle grida dei
ragazzi, ormai divisi l'uno dall'altro. A quel punto, Amata si
voltò verso la loro ospite, seduta accanto alla
Presidentessa, e si stupì nel trovarla a capo chino con le
braccia dritte e le mani celate dalla postazione di comando,
probabilmente erano strette sulle sue gambe. Si chiese come mai non
stesse guardando la battaglia come loro -inoltre, doveva avere
sicuramente un impedimento di qualche tipo visto che i suoi stessi
compagni le avevano detto di restare lì e non unirsi allo
scontro. All’improvviso, però, gli Element
esplosero in un’esclamazione di viva sorpresa e stupore, che
lo costrinse a voltarsi di nuovo verso lo schermo, e anche lui rimase a
occhi sgranati. Accanto al custode dai capelli argentei ora
c’era una creatura interamente composta d’acqua e
dalle fattezze di volatile, che con un’incredibile apertura
alare indirizzava violenti onde contro gli avversari. Amata rimase
affascinato da quell’essere misterioso ed elegante e per
l’ennesima volta si fece domande sulla natura di questi
custodi del keyblade.
Al sentire il quieto verso di Omi, Jessie si rilassò e
tirò un inaspettato sospiro di sollievo. Non sapeva di
essere così tesa e preoccupata, finché non aveva
liberato il fiato e non aveva sentito il cuore farsi più
leggero. Non credeva che non poter osservare la battaglia dei suoi
compagni potesse gettarla in un simile stato di ansia.
Una mano inguantata e piccola si posò con gentilezza sul suo
pugno destro per richiamare la sua attenzione, quindi alzò
il viso e si girò per riflesso, gli occhi ciechi puntati
nella direzione da cui era giunto il gesto.
-Sta andando tutto bene.- mormorò Crea Dorosera, vedendo
l’espressione della giovane farsi più distesa. -I
tuoi compagni stanno bene.-
La castana annuì. -Ci sono ancora tanti Heartless?-
-Non molti credo.- rispose la Presidentessa. -MIX, quante
unità nemiche rilevi?-
La ragazza con gli occhiali sussultò alla domanda
improvvisa, ma si riprese in un attimo e scrutò lo schermo
che aveva davanti a sé. -Poco più di settanta
unità. A un certo punto hanno smesso di aumentare.-
-Ma che diavoleria è quella specie di uccello? È
fatto d’acqua?- chiese Andy, sistemandosi il berretto sulla
testa.
-Quella è Omi, la fenice d’acqua.- disse
semplicemente Jessie, attirando alcuni sguardi su di sé. -Se
va tutto bene ma Riku ha deciso di richiamarla, significa che vuole
chiudere lo scontro in fretta.-
-D’accordo, ma da dov’è uscita?!-
esclamò il ragazzo col berretto.
-Questo non è importante.- intervenne Fudo, fermo accanto
alla custode del Tramonto, con le braccia conserte. -Osservate!-
ordinò poi a gran voce, puntando l'indice destro verso lo
schermo. -Osservate il sentimento che unisce questi ragazzi! Osservate
l’unione del potere di tre singole frecce!-
A quelle parole, come se l’avessero udito, i guerrieri della
Luce impegnati a combattere si fermarono e alzarono le armi verso il
cielo, scagliando all’unisono un potente Thundaga che
liberò il cortile dalla maggior parte dei nemici e ne
stordì i rimanenti.
Gli Element parlottavano tra loro, commentando questa o
quell’altra azione compiuta dai custodi del keyblade nella
lotta finita poco prima. Dopo lo scatenarsi della magia del fulmine
erano bastati pochi minuti per portare lo scontro a una rapida
conclusione. L’allarme aveva smesso di suonare non appena
l’ultima presenza ostile era svanita dai sensori.
A un tratto, l’ultima keyblader rimasta si voltò
in direzione dell’ingresso della sala di comando e si
alzò in piedi, reggendosi con una mano alla postazione dopo
averla cercata a tentoni. I ragazzi si zittirono un po’ alla
volta, per poi girarsi a guardarla incuriositi, mentre avanzava con
passi incerti e traballanti fino a perdere il sostegno di solido
metallo, che la costrinse a procedere con le braccia in avanti appena
allargate per mantenere l’equilibrio. Solo in quel momento
gli Element, la donna vestita di blu e il soldato col berretto verde si
resero conto della sua cecità, ma ciò che li
stupì maggiormente fu il gesto successivo del Comandante
Fudo: l’uomo infatti si era accostato alla giovane e con
gentilezza le aveva preso la mano sinistra per guidarne il cammino
esitante.
Jessie sussultò quando il palmo inguantato strinse il suo,
ma non lo scostò, perché nonostante il mistero
che avvolgeva quella figura e la sua strana luce, la faceva sentire
sicura in qualche modo. Ricambiò la stretta e riprese a
camminare, lo sguardo opaco rivolto alle luci dei suoi compagni, sempre
più vicini. Poi udì i pannelli della porta
aprirsi e i passi degli amici risuonarono come i sordi rintocchi di un
orologio nel silenzio attonito della sala. Cercò di avanzare
più rapidamente che poté per raggiungerli,
finché Fudo non lasciò la sua mano
perché venisse raccolta insieme all’altra da due
palmi piccoli e gentili.
-Kairi.- riconobbe la castana, socchiudendo le palpebre. -Come state?
Siete feriti?-
La principessa della Luce scosse il capo, sorridendo
all’amica. -No, solo pochi graffi. Nulla di preoccupante.-
-Sei sicura? Posso curarvi lo stesso…- replicò
lei.
-Non è necessario.- intervenne Riku, portandole una ciocca
di capelli dietro l’orecchio. -Come ha detto Kairi, si tratta
solo di qualche graffio e un po’ di polvere sui vestiti.
Domani mattina saremo come nuovi.-
-D’accordo.- si arrese Jessie, rilassando le spalle tese
prima di lasciare la presa di Kairi e cercare la mano del compagno, che
intrecciò le loro dita. -Scusatemi, restare qui e non
potervi nemmeno vedere è stato… angosciante.-
-Posso immaginare.- asserì l’argenteo.
-Axel non c’è?- esordì Sora
all’improvviso, guardandosi in giro per un attimo. -Pensavo
che ormai ci avesse raggiunti a causa degli Heartless.-
-Non pensiamo subito al peggio.- disse Kairi. -Forse lui e gli altri
hanno preferito restare sulla nave?-
-Mmh…- mormorò il castano, incrociando le
braccia. -La cosa non mi convince…- sospirò, un
attimo prima che gli allarmi della sala di comando ricominciassero a
suonare come impazziti.
-Cosa? Un’altra volta?!- esclamò Andy, guardando
lo schermo olografico davanti a sé. -M-Ma questo-
s’interruppe voltandosi verso i suoi superiori. -Comandante!
Sta per aprirsi un varco dimensionale proprio qui dentro!-
Alla notizia, Fudo non mosse un muscolo e la Presidentessa si concesse
un breve e rapido movimento del sopracciglio, mentre la donna vestita
di blu e il soldato cadevano nel panico più totale,
interrogando le alte cariche sul da farsi e insistendo sul fatto di
dover evacuare la base.
-Non c’è alcun pericolo.- affermò il
Comandante Fudo, indicando un punto alle spalle dei custodi. -Fate bene
attenzione a ciò che vi accade intorno!- avvertì,
mentre un varco luminoso si apriva esattamente dove puntava il suo dito.
-Oh! Sarà Axel!- sorrise Sora, tirando un sospiro di
sollievo.
-No, quello non è Axel.- dichiarò Jessie,
scrutando la luce in arrivo.
Infatti, non fu il Soffio di Fiamme Danzanti a ricambiare i loro
sguardi, bensì il numero VII, che non si scompose
minimamente al trambusto e alla confusione, provocati dal suo ingresso
improvviso, che si agitavano tutt’intorno a lui. Quando si
girò, lo sguardo d’oro scrutò i quattro
custodi e si assottigliò appena.
-Devo parlarvi.- annunciò il Ritornante, avvicinandosi ai
ragazzi.
-Saix, ma…- replicò Sora incerto, osservando con
timore gli abiti dell’altro, macchiati di terra e sangue, e
il suo viso graffiato. -…cosa ti è successo?-
Il numero VII si limitò a fermarglisi davanti con le braccia
incrociate. -Mi manda Lord Xemnas.- rispose con voce neutra. -Il
castello è stato attaccato.-
Fullmetal Alchemist Brotherhood
OST 2 - Desolation
Lo shock che aveva scosso i cuori dei prescelti del keyblade era stato
così forte da impedire loro di reagire subito alle parole di
Saix. L’attacco al Castello Disney era qualcosa che avevano
pensato potesse accadere, ma il nemico aveva dimostrato di essere
ancora una volta un passo avanti a loro, rendendo vane tutte le
contromisure che Merlino e i Ritornanti avevano apportato per evitare
una simile eventualità.
A destarli da quella stasi di stupore e turbamento, intervenne la
Presidentessa Dorosera che offrì loro il proprio ufficio per
discutere in tutta tranquillità con il Ritornante dai
capelli azzurri. Ora, i quattro si trovavano seduti su una coppia di
comodi divani, in attesa che l’uomo rimasto in piedi
riprendesse il suo discorso.
-Cos’è successo?- domandò alla fine
Sora, puntando gli occhi celesti su di lui. Studiò di nuovo
il suo aspetto e comprese che la battaglia doveva essersi conclusa da
poco, perché oltre agli abiti logori e sporchi, il viso
pallido di Saix mostrava tutta la sua stanchezza, per quanto neutra
fosse la sua espressione.
-La creatura che ha ucciso Luxord ha lasciato un seme nel suo corpo.-
rispose Saix, atono. -Il seme si è nutrito della Luce del
mondo stesso ed è cresciuto in poco tempo, ma quando ci
siamo accorti dell’erbaccia, ormai aveva invaso quasi del
tutto il cortile interno.- raccontò, mentre le immagini di
quello stravolgimento scorrevano nei suoi pensieri.
-Com’è andata? State tutti bene?- chiese Kairi,
apprensiva.
-Larxene è rimasta senza un braccio…- a quelle
parole la principessa sgranò gli occhi e trattenne il fiato,
mentre i suoi compagni serrarono le mascelle, indurendo la loro
espressione. -…il suo caso è il più
grave, ma non è in pericolo di vita.- spiegò,
abbassando lo sguardo sul pavimento. Aveva visto la collega per pochi
istanti prima di congedarsi, il vecchio Merlino li aveva rassicurati
tutti sulle sue condizioni, ma una parte di lui non riusciva a
rilassarsi. -Zexion e Vexen saranno fuori gioco per un po’,
noi altri stiamo bene.-
La ragazza tirò un sospiro di sollievo, ma strinse
ugualmente la mano del custode del Giorno seduto accanto a lei, che
tornò a rilassarsi con un profondo respiro.
-Hai già avvertito Topolino?- domandò invece
Riku, attirando l’attenzione del Ritornante, che
annuì.
-Axel l’ha accompagnato al castello su ordine di Lord Xemnas.
C’era bisogno di lui per eliminare ogni traccia delle radici
di quella creatura disgustosa, per evitare altre sorprese in futuro.
Credo che per un po’ dovrete fare a meno di loro.-
L’argenteo assentì con un cenno. -Possiamo
cavarcela da soli, qui la situazione è sotto controllo.
C’è solo un’anomalia riguardo alla
Serratura di questo mondo, ma possiamo gestirla.-
-Già.- riprese il castano. -Pare che la Serratura sia
doppia, perché questo mondo è collegato a un
altro che si trova in un’altra dimensione, solo stando qui
possiamo raggiungerle entrambe. Almeno, così dice il
Comandante di questo posto.-
-Ho capito.- replicò Saix, allungando una mano accanto a
sé per aprire un varco luminoso. -Riferirò al Re
la situazione. Se dovesse accadere qualcosa, Pippo ci
avvertirà dalla vostra nave. A presto.-
Detto questo, salutò con un cenno del capo e
sparì oltre il passaggio, che si richiuse alle sue spalle
con uno scintillio.
***
Quando tornò in sé, si portò una mano
al capo e facendo attenzione si mise a sedere. Si sentiva come in preda
ai postumi di una sbronza, non una qualunque, bensì la
signora di tutte le sbronze. Avvertiva la testa pesante come un macigno
e pulsava così tanto che gli sembrava di avvertire come dei
colpi di martello direttamente nel cervello.
-Paperino sei sveglio!- esclamò il Notturno Melodico,
comparendo nel campo visivo del mago, che si portò le mani
alle orecchie.
-Demyx… un favore.- gemette, ottenendo un assenso immediato.
-Non. Urlare.-
-Ops, scusa.- replicò il ragazzo a voce più
bassa. -Hai dormito quasi un giorno intero, iniziavo a preoccuparmi.
Come ti senti?-
-…come se fossi finito sotto una mandria di elefanti.-
rispose sincero il papero, continuando a tenersi il capo con una mano e
studiando la stanza rudimentale in cui si trovavano. -Che diavolo
è successo? Dove siamo?-
Il Ritornante inclinò la testa da un lato, perplesso. -Non
ricordi? Siamo dalla signora Ashirae per il tuo scettro.-
-Eh?- replicò, inarcando un sopracciglio, mentre i ricordi
delle sue ultime ore da sveglio riaffioravano nella sua mente e si
ricollegavano agli avvenimenti precedenti. -Ah, sì.-
concluse poi, riconoscendo che quelli che sentiva erano realmente dei
colpi di martello. -Quanto tempo è passato?-
Demyx sospirò. -Poco più di mezza giornata, se
non ho sbagliato a tenere il conto delle ore trascorse. In questa
caverna è difficile seguire lo scorrere del tempo.-
-Anche da fuori sarebbe praticamente impossibile. In questo mondo il
tempo scorre in modo diverso rispetto agli altri, e il giorno e la
notte non hanno una distinzione precisa.-
-In che senso?- domandò il biondo.
-Qui è passato quasi un giorno, ma per i nostri amici,
ovunque siano, potrebbe essere già passato da molto, oppure
potrebbero esserne passati molti di più.
-Alla mia prima visita, trascorsi qui cinque giorni, ma quando tornai
al Castello Disney mi dissero che era passata un’intera
settimana.-
-Accidenti!- esclamò il Ritornante, sinceramente stupito.
-Sarà davvero un bene che noi passiamo così tanto
tempo qui?-
Il Mago di Corte annuì. -È necessario, te
l’ho già spiegato. E poi, mi fido dei nostri
amici, sapranno far fronte alle difficoltà se dovessero
presentarsi.-
Demyx mostrò un largo sorriso, mentre i colpi di martello
scandivano lo scorrere del tempo come le lancette di un orologio. -Hai
ragione.-
Rieccoci. Innanzitutto,
mi scuso di nuovo per il ritardo e spero che il capitolo vi sia
piaciuto.
Xemnas si è
salvato, era mia intenzione fin dall'inizio tenerlo vivo, ma volevo
tenere voi sulle spine (?). Saix porta nuove notizie e a proposito, ho
deciso di modificare leggermente il suo modo di riferirsi a Xemnas,
aggiungendo quel "Lord" davanti che non avevo mai messo. Visto che
è comparso poco, credo che per voi non cambi
granché, ma preferisco sempre avvisare quando faccio questi
cambiamenti x3
Per il titolo, alla fine
l'ho tirato fuori rileggendo per l'ennesima volta le varie parti mentre
sceglievo i sottofondi musicali (anche lì, spero che siano
di vostro gradimento).
Questo è
quanto! Spero di non metterci un'altra vita e mezza ad aggiornare, ma
con l'università che mi fiata sul collo e la tesi da
scrivere potrei avere difficoltà a dedicarmi alle fan
fiction.
Prima di lasciarvi, come sempre mi prendo un paio di righe per i
ringraziamenti :3 Ringrazio Keeth
per aver messo la fic tra le preferite; e ringrazio aleex_ilmagnifico96,
Nitori, Siobhan96 e TheLightning per
averla messa tra le seguite! Ovviamente c'è sempre il grazie
grande grande a chi legge e commenta e a chi legge soltanto :3
Alla
prossima!
See ya!
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