Iliadeful, Libro III: I patti giurati e il duello di Alessando e Menelao
Gli Achei avanzavano quindi verso Troia, e i Troiani avanzavano verso gli
Achei, ed erano tutti incazzati neri, tanto per cambiare, lo erano da dieci
anni. Solo Achille era eccezionalmente tranquillo, perché lui non combatteva,
anzi stava a casa a farsi fare le coccole da Patroclo.
Alessandro, forte di questo, avanzava facendo il pottone, scuoteva la spada,
l’arco e due lance (non chiedetemi come facesse a tenerli tutti con due mani
sole, io non lo so).
Menelao lo vide e s’incazzò ancora di più: balzò giù dal carro e gli corse
incontro.
Alessandro lo vide e per poco non se la fece addosso dalla strizza e tornò
indietro di corsa: sarebbe voluto tornare di corsa dentro Troia e nasconderso
sotto le coperte abbracciato al suo orsacchiotto (Pilarte) ma disgraziatamente
le porte si chiusero prima e lui rimase fuori.
Ettore: porco cane, Alessandro, disgraziato che sei! Smettila di fare il
codardo e affronta Menelao, si può sapere che ti ha fatto?
Alessandro: il punto non è quello che mi ha fatto, è quello che mi farà,
nonché quello che gli ho fatto io…
Ettore: CRETINO! FILA E FATTI AMMAZZARE, SENNO’ TI AMMAZZO IO!
Ettore era andato a parlare con Menelao e aveva organizzato un duello dell’Atride
col fratello qualche tempo prima: doveva essere il regalo di compleanno per
Paride (quanto si amavano quei due fratelli!!)ma vista la situazione decise di
tirarlo fuori ora. Mandò un araldo a chiamare il padre e intanto lui e Odisseo e
Aiace misurarono il campo.
Priamo intanto era sulle porte Scee con Elena e gli altri vecchietti e
spettegolavano degli eroi Achei: Elena infatti sapeva tutto quello che le aveva
detto il suo primo marito e stava dicendo:
Elena:…e così Patroclo ha ucciso un compagno di giochi e suo padre Menezio
l’ha fattorifugiare in casa del suo vecchio AMICO Peleo, dove ha
conosciuto Achille, ma sapete, Odisseo tenta in ogni modo di separarli perché
anche lui è innamorato di Achille…
L’ araldo rimase per un po’ ad ascoltare i pettegolezzi di dietro la porta,
poi chiamò Priamo, che prese il carretto, scese giù e sentì che cosa volevano.
Udì, meditò e disse parole, parlò così:
Priamo: Okay!
Poi montò di nuovo sul carretto e andò via.
Allora Menelao e Alessandro si misero l’armatura(perché o non ce l’avevano o
se l’erano levata, prima) e si fronteggiarono: Paride tirò la lancia e…
La lancia ombra lunga volava ( qui la puntata finiva e l’aedo tornava il
giorno dopo a finire la frase, così c’era un po’ di suspance)…e beccò Menelao
nello scudo.
Menelao: pfui!
Alessandro: …doutch!
Allora Menelao gli tirò addosso la sua lancia e lo becò nel fianco.
Menelao: MITICO!
Alessandro: AHIA! Ma fai piano, no?
Afrodite: o Pariduccio, quel brutto Atride cattivo ti ha fatto male? Vieni,
vieni qui che di te mi occupo io!
Afrodite prese Alessandro e lo portò nel suo lettino, dove Paride poté
finalmente riabbracciare il suo orsacchiotto. Nel frattempo arrivò Elena che gli
disse:
Elena: CODARDO, BUONO A NULLA, IO TI DO FOCO ALLA CASA, CHE TI SALTA IN MENTE
DI FARE,
ANDARTENE NEL MEZZO DI UN DUELLO?! MA IO PIGLIO E ME NE TORNO DA MENELAO, LUI
Sì CHE E’ UN VERO UOMO!
Elena era davvero arrabbiata, stava sbattendo in valigia tutti i suoi pepli
per andarsene, Paride non sapeva come fermarla, allora intervenne Afrodite che
le fece lo sgambetto e lei cascò dritta nel letto di Alessandro.
Tanto ‘sti greci non sapevano davvero fare altro…
FINE LIBRO III