« Ragazzi andateci
piano! » esclama Jane osservando divertita la scena.
Theo
cerca disperatamente di dimenarsi per sfuggire dalla presa di Josh e
George che lo costringono a bere l'ennesima birra.
« Si
certo, fatti aiutare da mammina. Passa il tempo e le cose non cambiano,
cocco di mamma!
» risponde Josh ridendo.
Rido
anch'io divertita: Theo, nonostante sia palesemente in
difficoltà, ride di gusto, chissà quanto gli sono
mancati momenti come questi.
«
Ecco, più passa il tempo e più spero che si
sviluppi il loro quoziente intellettivo, ma le cose restano sempre le
stesse: ho dei fratelli idioti. » aggiunge Liz
alzando gli occhi al cielo esasperata mentre Theo butta giù
l'ultimo sorso e cerca inutilmente di avere la meglio su Josh e George
che tentano di sollevarlo dai piedi.
« Ragazzi,
vostro fratello ci lavora con la faccia! Andateci piano ho detto!
» esordisce Jane questa volta più preoccupata alla
vista di Theo a faccia in giù sul divano.
Non so cosa stiano facendo esattamente, oltre a far bere Theo in
maniera indegna, ma vedere quel quadretto familiare riunito
è veramente divertente.
«
Quanti anni hanno esattamente: quindici?! » risponde
Cassie sarcastica riferendosi ai suoi fratelli.
I due ragazzii continuano a prendere
di mira Theo, decisamente sovrastato dalla superiorità
numerica dei suoi fratelli. George gli bisbiglia qualcosa all'orecchio
e lui inizia a ridere.
La giornata a casa Taptiklis
è andata alla grande, incredibile quanto siano ospitali e
divertenti e mi sento già di famiglia.
Basta guardarli per capire perchè Theo sia così
meraviglioso!
Non è la prima volta che
Jane mi ospita a casa sua, ma questa è la prima volta che
conosco tutta la famiglia.
Temevo di provare imbarazzo e di
essere guardata con diffidenza e sospetto soprattutto dalle sorelle di
Theo, ma, nonostante qualche occhiata più diffidente di Liz,
la sorella maggiore, posso dire di aver passato una bella giornata.
Theo non somiglia per niente ai suoi
fratelli e sorelle, molto più chiari di lui.
La carnagione olivastra è
decisamente quella di Jane, così come i capelli castani e i
tratti mediterranei.
Gli altri figli hanno preso decisamente da Philip: capelli e occhi
chiari e carnagione bianco latte, tipica dello stereotipo dell'inglese.
Jane è un'ottima cuoca e
con un termine di paragone simile ai fornelli spero di essere
all'altezza e di riuscire a sfamare Theo che già di per
sé è una buona forchetta.
« Hai avuto la
meglio? » chiedo ridendo a Theo che mi ha appena raggiunto.
« Per
adesso. Te l'ho sempre detto che i miei fratelli non sono delle brave
persone.» esordisce con aria plateale.
Ha la maglietta stropicciata e i capelli arruffati a causa della lotta
all'ultimo sangue con i fratelli Taptiklis.
Rido perché in questo momento è molto buffo e
tenero, non pensavo fosse realmente il cocco di mamma,
immagine decisamente diversa da quella che il resto del mondo ha di lui
grazie ai suoi film.
« E
così sei il cocco
di mamma?! » chiedo curiosa ridendo.
« Non è
vero! » risponde rapido con gli occhi sbarrati.
Rido più forte perché è palese che si
sia dovuto difendere da quell'accusa decine di volte.
«
Oh, si che lo è! » si intromette Cassie ridendo e
strizzandomi l'occhio.
« Da quando il cocco se n'è andato di
casa non si parla altro che di lui: quanto è bello Theuccio
caro, quanto stia diventando bravo, quanto sia una star adesso...ma in
realtà è sempre stato il preferito, il piccolino
da difendere che in realtà sa difendersi
eccome...diciamo che gli piace essere coccolato. Sai quanto materiale
compromettente potrei divulgare?! »
Theo
arrossisce di colpo. Apre la bocca per dire qualcosa, ma la richiude
imbarazzato.
Fisso prima lui e poi sua sorella che ride divertita.
« Cos'è
questa storia?! » chiedo curiosa.
« Zio,
zio, zio! » Lucas, come manna dal cielo, interrompe
la discussione reclamando
lo zio preferito.
« Zio, vieni, giochiamo a Batman! »
squittisce il piccolo.
Il
mio ragazzo alza le mani in segno di resa prendendo il nipote come
scusa per allontanarsi e interrompere quell'interessante discussione.
«
Vai pure tesoro, io rimango qui con tua sorella, ne abbiamo di cose
interessanti di cui parlare... » rispondo sorridendo.
«
No, anche zia! Anche zia! » aggiunge Lucas
tirandomi per mano.
«
Dì un po', quanto hai pagato mio figlio per farti tirare
fuori dai guai?! » chiede Cassie con le mani ai
fianchi. « Tranquilla El, ti farò avere
quelle foto via WhatsApp, non puoi perderti certi momenti imbarazzanti
di Theo adolescente! »
Rido
ringraziandola e seguendo Lucas.
Il piccolo ci trascina in soggiorno
dove Sophie, altra figlia di Cassie, è intenta a guardare la
tv.
Theo mi sorride enigmatico mentre
indossa la sua maschera di Batman di quando era solo un ragazzino.
Ogni volta che vengo qui scopro una
parte del passato del mio ragazzo e apprezzo ogni minimo dettaglio
della sua vita trascorsa, ogni minimo particolare che l'hanno portato
ad essere quello che è ora.
Non che il fatto che amasse Batman in
un modo così morboso da ragazzino abbia influito in alcun
modo nel suo modo di essere, credo.
«
Che c'è? » chiedo ridendo di rimando.
«
Niente, solo che sono felice tu sia qui. » risponde Theo con
gli occhi teneri.
«
Anch'io sono felice di esserlo. » aggiungo sincera.
Ed è la verità,
sono proprio felice di essere qui.
Jane si avvicina a me e mi poggia una
mano sulla spalla mentre gioco con Theo, Lucas e la piccola Sophie.
«
El, cara, ti va di venire con me?» mi chiede gentile.
Seguo
la donna al piano di sopra e poi in corridoio dove le pareti sono un susseguirsi di foto
familiari.
« Non so se Theo
ti ha fatto vedere la casa e soprattutto questa stanza. »
aggiunge sorridendomi e fermandosi davanti ad una porta chiusa.
Entro
in camera di Theo seguendo Jane.
Il
mio ragazzo mi aveva già fatto vedere casa ma indubbiamente
sono felice di ritornare nella stanza dove il piccolo Theo è
diventato giorno dopo giorno l'uomo che è adesso...come se
quelle quattro pareti potessero racchiudere i suoi sogni, i desideri,
gli insuccessi e delusioni, le conquiste e i buoni propositi.
A parte le innumerevoli foto appese,
la stanza è perfettamente in ordine, sicuramente opera di
Jane.
Una chitarra classica è
adagiata in un angolo e un paio di guantoni da boxe appesi al muro.
Tra le foto sulla parete di fianco al
letto attirano la mia attenzione le foto di Theo che si allena in
palestra, la maglietta grondante di sudore, il suo solito sorriso da
bambino esultante e divertito.
Passo alle foto di fianco e mi ritrovo davanti i momenti adrenalinici
dei concerti dei Shere Khan: Theo era molto giovane, ma riconosco la
sua determinazione e passione in quello che fa, cosa che ancora adesso
continuano a contraddistinguerlo.
In una riesco perfino a vedere Ruth in
prima fila esultante e si acuisce una fitta di gelosia che caccio via
velocemente... ovvio che fosse là, questa foto appartiene al
passato e lei appartiene al suo passato.
Jane si avvicina alla mensola e prende
un album fotografico.
Ci sediamo sulla scrivania di Theo.
«
Non so se sei amante delle fotografie, ma questo è un album
di famiglia... credo che Theo ti abbia detto che la nostra è
una famiglia molto numerosa e ciò che spero io sia riuscita
a trasmettere ai miei figli è il rispetto e l'amore
dell'altro. »
«
Jane, suo figlio è una persona meravigliosa. »
rispondo ancora prima che me ne rendessi conto.
La donna mi guarda sorpresa, poi mi
sorride dolcemente:
« Theo è un
ragazzo dal cuore d'oro e sono felice che ci sarai tu al suo fianco.
Sono sicura che riuscirete ad affrontare ogni avversità
insieme, ma solo se saprete trovare il giusto compromesso ad ogni cosa,
solo se riuscirete ad amarvi anche nei momenti più
difficili. Vedi, io sono una donna d'altri tempi e forse un po' all'antica,
ma ho sempre detto ai miei figli che il matrimonio è un
sacramento importante e che non va preso sotto gamba. Ho sempre detto
loro che fare questo passo vuol dire impegnarsi per tutta la vita e
stare accanto ad un'altra persona nelle gioie e nei dolori non
è sempre facile. Ho sempre detto loro di pensarci bene prima
di intraprendere questa strada, ma basta vedere il modo con cui mio
figlio ti guarda per capire che ti ama e per allontanare ogni dubbio
che possa essere una scelta affrettata. Ti renderà una donna
felice, è un così caro ragazzo e state molto bene
insieme... sono certa che tu sia la ragazza giusta per lui e non potrei
chiedere di meglio...» continua stringendomi la mano.
Jane
ha gli occhi lucidi, è commossa.
Le
sorrido emozionata anch'io dalle belle parole che mi ha detto.
Mi mostra qualche foto di Theo da
piccolo.
Sorrido al piccolo Theo imbronciato
col grembiule dell'asilo.
I ricciolini castani gli danno un'aria ancora più tenera e
sorrido tra me e me pensando al fatto che un giorno, forse, magari...
è così che sarà nostro figlio.
«
Vorrei che tu indossassi questa quel giorno, se vorrai e se ti fa
piacere... » aggiunge Jane porgendomi un cofanetto.
Lo apro emozionata e mi ritrovo tra le
mani un collier bellissimo.
«
Oh ma è stupendo... » rispondo commossa.
«
E' un cimelio di famiglia... vorrei che lo tenessi tu.
»
« Io...non
so che dire, grazie, è meraviglioso...» aggiungo e
con gli occhi lucidi abbraccio la madre della persona più
importante della mia vita.
Sento la porta chiudersi alle mie
spalle mentre continuo a sfogliare le pagine.
Sarà Jane, mi ha lasciata
da sola perché è stata reclamata in cucina da
Cassie.
Due mani grandi si poggiano sui miei
fianchi e due labbra morbide e carnose mi baciano il collo.
Sorrido e porto le braccia in alto per
avvicinarlo a me.
Riconosco il suo profumo, la barba mi
solletica il collo e sento un po' puzza di alcol.
«
Ecco dov'eri finita... » dice rompendo il silenzio tra noi.
«
Dritta dritta nella tana del lupo... » aggiunge con voce
ammiccante.
Rido
e mi alzo per abbracciarlo.
Theo mi cinge la vita e mi stringe
più forte facendo aderire il mio corpo al suo.
«
Sai che non sei al sicuro adesso? Qui sola soletta, in questa
stanza...con me. »
Poggio
le mie labbra sulle sue e senza indugio infila la sua lingua nella mia
bocca cogliendomi di sorpresa per l'irruenza, ma ben presto mi lascio
andare assecondandolo.
La sua mano scivola sotto la mia
maglietta slacciandomi il reggiseno.
Mi stacco un poco e con gli occhi
sgranati fermo la sua mano.
È difficile anche per me
riuscire a resistergli e fermarlo, ma c'è una casa piena di
Taptiklis e non ho proprio voglia di dare spettacolo.
La sua mano implacabile continua a
toccarmi e la mia volontà è annientata
facilmente mentre mi spinge dolcemente verso il muro.
Passo la mia mano tra i suoi capelli e presto faccio scivolare la mia
mano sotto la sua maglietta.
Toccare il suo fisico asciutto e
delineare il profilo di ogni muscolo è
un'attività che desta sempre molto interesse in me.
Inizia a spingermi verso il muro e mi
aggrappo più forte alle sue spalle... so che ama quando lo
faccio e che di certo non sto facendo molto per calmare i bollenti
spiriti.
Theo mi adagia sul suo letto senza
smettere di accarezzarmi e baciarmi.
« Amore,
forse è meglio calmarsi un po', sai com'è,
c'è tutta la tua famiglia al piano di sotto... »
dico con voce poco convinta.
«
Mhmmm. » è l'unica risposta che ottengo.
Ben
presto anche la mia esile volontà di resistergli decade e mi
lascio andare alle sue mani e a quel dolce dondolio.
«
Non sai quanto ti desidero...» mi bisbiglia all'orecchio con
affanno.
Lo
attiro più forte a me mentre il cuore non la smette di
battere disperato.
La voce squillante di Lucas in
corridoio ci fa sobbalzare dalla sorpresa.
Sta cercando lo zio e decisamente non
è il caso che assista ad una scena simile.
Veloce ed agile il mio ragazzo salta
dal letto in boxer e corre alla porta mentre imbarazzata mi copro con
la coperta ai piedi del letto.
«
Vieni qui Lucas. » lo rimprovera la voce di sua madre.
«
Cerco lo zio Theo, è salito qui! » squittisce il
piccolo.
« Ehm...adesso lo
zio arriva....credo che in questo momento stia cercando qualcosa...
appena può scende e gioca con te, ok? » risponde
la ragazza trascinandolo al piano di sotto.
Lucas
borbotta un po' ma viene convinto dalla madre a lasciar perdere per
fortuna.
Theo chiude a chiave la porta e si
gira verso di me serio.
Poi si lascia andare nel suo miglior
sorriso malizioso.
Ricambio lo sguardo lasciva e decido
di scoprirmi, impaziente di averlo di nuovo su di me.
***
So che ognuno reagisce in modo diverso
allo stress e al nervosismo, ma la reazione di mio padre è
decisamente singolare.
Mio padre continua a canticchiare
sommessamente e in questo momento basta poco per farmi scattare in
preda ad una crisi.
Così, quando riconosco il
motivetto che mio padre continua a cantare, trattengo a stento una
risatina isterica.
«
Papà, piantala. » bisbiglio tra un sorriso ed un
altro mentre avanziamo.
Mio
padre si ferma nel bel mezzo del motivetto, interrompendo
così la parte che più preferisce dell' inno
nazionale italiano.
«
Scusa tesoro, hai ragione. Solo che qui...è tutto
così inglese.» aggiunge chiaramente agitato.
«
Ovvio che lo sia papà, siamo in Inghilterra ti
ricordo» rispondo con una risata finta.
Mio padre e il suo patriottismo
sono l'ultimo problema al momento.
Vorrei tanto girare i tacchi e
scappare via dalla paura che sto provando, le gambe non la smettono di
tremare e sto sudando freddo.
Non ho mai amato stare al centro
dell'attenzione, avere tutti gli sguardi su di me eppure oggi
è proprio evitabile, sono quella in bianco del resto.
Spero di riuscire a percorrere la
navata senza spiacevoli incidenti e cadute imbarazzanti.
Indosso un sontuoso abito in pizzo e
guipure in stile sirena.
Il corpetto ha lo scollo a cuore e
l'abito presenta particolari in pizzo con effetti in trasparenza su
tutto il corpetto, sulla gonna e sullo strascico.
I miei capelli sono raccolti in
un'elegante e semplice acconciatura con una treccia morbida.
Percorro la navata della chiesa di
St.Paul insieme a mio padre mentre l'emozione e l'agitazione mi
logorano.
Volti conoscenti e non mi sorridono e
scattano foto mentre timida sorrido.
Jess, la mia testimone, mi guarda
piangendo a dirotto per la commozione e le sorrido di rimando, col
cuore in gola per l'agitazione.
Intravedo Shailene tra gli invitati e
non appena incrocio il suo sguardo mi strizza l'occhio.
Jane e tutta la famiglia di Theo sono
nelle prime due file elegantissimi e sorridenti... mia madre mi guarda
con orgoglio e si porta un fazzoletto sul viso per asciugare le lacrime
di gioia che a stento trattiene.
Avevamo fatto una scommessa sulla sua
scarsa capacità di trattenere le emozioni...
C'è anche Luca e altri
amici d'infanzia.
Sono felice e raggiante e allo stesso
tempo terrorizzata.
Io e Theo abbiamo voluto una cerimonia
semplice e intima nel vero significato del termine, stando attenti a
non far divulgare la notizia.
Non vogliamo per nessun motivo che
giornalisti o fotografi interrompano e si intromettano in un momento
così importante della nostra vita riducendolo in una serie
di scatti da vendere al miglior giornale di gossip.
La mia vita con Theo
continuerà ad essere una vita privata, riservata, ci
sarà un muro a dividere il suo lavoro dalla nostra vita
insieme e faremo di tutto per proteggerci a vicenda.
Poi lo vedo e tutta la paura e la
tensione vanno via.
Sta succedendo davvero, non
è un sogno...
Mi guarda e sorride commosso, gli
occhi sorpresi e curiosi, come se anche lui non credesse ai suoi occhi,
come se finalmente il sogno diventasse realtà.
Theo è elegantissimo nel
suo completo, la barba leggera come piace a me e l'espressione di un
cucciolo da coccolare.
Il suo sguardo è dolce e
tenera, non so come riesca ad essere così tenero e
affascinante allo stesso momento.
Tutto è perfetto, questo
momento è perfetto e mi sento come se tutto fosse al suo
posto, come se avessi trovato il mio posto al mondo proprio
lì, vicino a Theo, mano nella mano, pronti a prometterci
amore eterno.
In salute e in malattia, in ricchezza
e in povertà ,finché morte non ci separi.
Ci guardiamo e sorridiamo a vicenda.
Lo vogliamo e siamo sicuri che
sarà così.
Ciao
a tutti!
scusate per la prolungata assenza, mi è capitato di tutto in
questo periodo ( la mia laurea, assenza di connessione internet che
stava per mandarmi al manicomio) quindi scusate, scusate e scusate per
non essermi fatta viva e non aver aggiornato prima.
Questo è l'ultimo capitolo di questa storia.
Ringrazio chi mi ha seguito fino alla fine, chi non ha perso un
capitolo e mi ha supportato.
Grazie a coloro che hanno recensito dandomi delle dritte e suggerimenti
e grazie anche ai lettori silenziosi.
Spero davvero che questa storia vi sia piaciuta e di avervi fatto
ridere, divertire ed emozionare.
Spero a presto!
Baci,
Mari
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