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-POV JUSTIN-
Quando
aprì gli occhi ci misi un po' a mettere a fuoco la stanza. Ero
da Liv come al solito, ma al mio fianco lei non c'era. Al suo posto
solo un groviglio di lenzuola e il condizionatore ancora acceso che
emanava un'aria gelida. Rabbrividì e mi affrettai ad alzarmi e a
prendere il telecomando per spegnere quell'aggeggio. Scesi le scale
stiracchiandomi ; avvertivo dei dolori al braccio, forse avevo dormito
in una posizione scomoda, forse era stato il condizionatore stesso, ma
sapevo che avrei preso una qualche bustina di medicina che me lo
avrebbe fatto passare. Erano le dieci e trenta del mattino e avevo una
fame da lupi. Mi meravigliai quando entrando in cucina, trovai una
ciambella enorme nel piatto , diverse fragole e una spremuta d'arancia
in un grande bicchiere di vetro. Era ovvio che la ciambella era stata
comprata , visto che Liv non era in grado di fare certe cose , ma il
pensiero che lei l'avesse presa solo per me , mi fece sorridere. Non
sapevo che fine avesse fatto , o dove fosse, ma l'avrei aspettata
gustandomi una bella e buona colazione. "Buongiorno." urlò Liv
poco dopo circondandomi le spalle e stampandomi un sonoro bacio sulla
guancia. Mi girai ad osservarla, e notai che indossava un paio di
pantaloncini striminziti ed una maglietta trasparente.. era davvero
sexy. "Ottima colazione." ammisi con sguardo d'apprezzamento "Di nulla-
disse accompagnando la frase con un gesto della mano- sai che questi
capelli ti donano parecchio?" mi scrutò il viso per poi toccarmi
i capelli "Ti piace il caos." dissi poggiando le mani sui suoi fianchi
ed avvicinandola il più possibile al mio corpo. Mi prese il viso
tra le mani "Non sai quanto." mi baciò, e da quella vicinanza
potevo sentire il suo odore, che a parere mio era il più buono
del mondo. "Vieni." si divincolò da me prendendomi il braccio e
conducendomi fuori , dove la mia auto era parcheggiata, sul vialetto.
"No, non pensare minimamente a lavare quella macchina vestita
così." dissi indicando il suo abbigliamento "Che cosa c'è
che non va nel mio abbigliamento?" era brava a fingere con quel suo
visino da innocente, ma sapevo benissimo che voleva provocarmi "Non
fare la finta tonta, ti conosco troppo bene." l'avvertì con una
risata "Non so di cosa tu stia parlando." scivolò via dalla
conversazione quando prese un secchio pieno d'acqua e schiuma con una
spugna molto zuppa. Si abbassò portando il suo sedere in belle
vista per prendere la spugna "Liv." urlai , non volevo che qualcuno la
vedesse in quel modo. Si girò e mi zittì portando il suo
dito indice davanti al naso e alla bocca , alzai d'istinto gli occhi al
cielo e sbuffai. Si allungò su tutta la macchina e
cominciò a lavarla con calma , bagnandosi di poco la maglia;
prese il secchio e lo capovolse sulla macchina schizzandosi tutta. "Non
mi aiuti?" mi chiese all'improvviso quando ero troppo occupato a
guardare le sue gambe umide "No, fa da sola." sorrisi perchè la
cosa cominciava a piacermi , cosa potevo desiderare di più della
mia ragazza mezza nuda e bagnata che mi lavava l'auto? Assolutamente
niente. Mi poggiai allo stipite della porta per guardare meglio, e la
vidi andare a srotolare la pompa dell'acqua per poi falla partire con
un forte getto. Ero così eccitato che mi risvegliai solo quando
mi sentì schizzare su tutto il corpo, portai le mani davanti al
viso ridendo "Non dovevi farlo!" sbottai correndo verso di lei e
strappandogli di mano la pompa. "No Justin." urlò scappando
dietro la macchina, la rincorsi e con l'acqua che gli finì
addosso , i suoi capelli si inzupparono e la maglia gli si
appiccicò completamente al corpo. Mi morsi il labbro quando
portò le braccia dietro il mio collo e mi baciò. "Ti
amo." sussurrai.
-POV LIV-
Era
stata una bella mattinata, e mi piaceva il fatto che Justin si fosse
lasciato andare. Era andato a casa sua per pranzare con sua madre, lo
trovavo giusto, non poteva passare ogni singolo secondo della sua vita
a casa mia e solo ed esclusivamente con me , quindi andava bene. Stavo
facendo un po' di pulizie , ci volevano, la casa doveva respirare. Ero
intenta a lavare un piatto quando qualcuno bussò alla porta sul
retro facendomi sussultare dallo spavento. Mi asciugai velocemente le
mani sul grembiule che portavo per proteggere i vestiti e mi avviai a
vedere chi era, chiunque fosse , perchè non aveva bussato dalla
porta principale? Quando aprì la porta non mi sorprese vedere
Tom. "Bellissima." mi salutò radioso lui "Che cosa vuoi?" chiesi
sbrigativa "Volevo solo farti i complimenti per il tuo spettacolino.
Sapevo che eri una bollente e capace di essere provocante." disse
malizioso. Feci una smorfia per quello che disse "Ti ringrazio... hai
finito?Avrei da fare." era irritante il suo comportamento da impiccione
, non lo sopportavo, mi dava su i nervi e niente e nessuno mi avrebbe
fatto cambiare idea su di lui. "Prima o poi smetterai di comportarti da
antipatica con me, sono sicuro che ti farò innamorare."
puntò i piedi a terra e mi sembrò così infantile
"Oh per favore." urlai sbattendogli la porta in faccia. Una volta
finito di riordinare presi il telefono e chiamai Claire. "Pronto."
sentì dire da una voce troppo familiare "Claire, sono Liv."
dissi semplicemente sedendomi sulla sedia "Non dire altro, vengo subito
da te." detto questo staccò la chiamata lasciandomi imbambolata
con il telefono a mezz'aria.
"Non
ci crederò mai, lo sai questo?" io non pensavo fosse vero.
Claire non poteva aver lasciato Marcus dopo tutto quello che aveva
passato, insomma , lo aveva perdonato un milione di volte per cose che
personalmente non avrei fatto passare. "Invece è così. Ho
capito che una pausa era quello che ci voleva.. siamo stati insieme
tanto tempo Liv e non so se saremo quelli di una volta, non dopo tutto
quello che è successo." spiego aggiustando il ciuffo dei suoi
capelli con calma. Mi poggiai alla sua spalla "Mi dispiace , ma se hai
ritenuto giusto questo, sappi che ti appoggio." volevo che sapesse che
io avrei appoggiato ogni sua decisione "Lo so bene." sorrise con
sufficienza "Non è che stai uscendo con qualcuno?" conoscendo
Claire era molto probabile. Mi guardò male "Certo che no, ho
appena chiuso una relazione , non voglio tuffarmi in un'altra solo dopo
un giorno." alzai le mani in segno di resa "Scusa, era solo un
pensiero." risi e lei fece lo stesso. A questo punto potevo dire di
avere un'amica che era cresciuta, anche se poco. Tante volte in passato
gli avevo detto di chiudere quella relazione che sembrava non sana per
lei, ma non aveva mai voluto sentire nulla , nemmeno un consiglio.. se
avessi saputo che ci sarebbe arrivata da sola , non avrei sprecato
tanto fiato. "E a te come va ?" mi chiese curiosa "Con Justin a
meraviglia, ma mi manca mia madre." ammisi con un sospiro, mi
toccò la spalla "E' normale che ti manchi- fece una breve pausa,
come a voler scegliere le giuste parole da usare per quello che doveva
dire- Ma l'hai sentita?" domandò alzando un sopracciglio "Si ,
ieri sera. Ha detto che è stata a Roma e che è una
bellissima città .. ha fatto tante foto con Rob e con persone
che ha conosciuto, mi sembrava davvero felice." mentì. Avevo le
mani sudate e per qualche ragione capì che Claire aveva intuito
qualcosa, e pensai che aspettasse che io gli dicessi che mia madre non
aveva mosso un dito per chiamarmi e per chiedermi come stavo o come
stava andando il viaggo dopo il matrimonio. "Mi diresti se ci fosse
qualcosa che non va .. vero?" annuì tranquilla nascondendo la
verità "Non preoccuparti , è tutto apposto."
-POV JUSTIN-
"Sono
qui." urlai entrando a casa di Liv. Era tutto in ordine , meglio di
come l'avevo lasciata quella mattina, segno che Liv aveva fatto le
pulizie. L'ingresso e la cucina profumavano di fresco e di limone , un
odore che rendeva più accogliente l'abitazione. Arrivai in
salotto e trovai la mia fidanzata seduta sul divano con sguardo
pensieroso. "Bentornato." disse quando mi vide , mi abbassai e le
lasciai un leggero bacio sulla fronte "Vedo che hai dato una spolverata
a tutto." constatai guardandomi in torno "E' normale che mia madre non
mi abbia mai chiamato da quando è partita?" cambiò
completamente discorso e quello che disse mi lasciò per un
minuto senza parole. "Molto probabilmente non ci ha nemmeno pensato."
provai a dire, ma sapevo che quello non l'avrebbe fatta sentire meglio.
Non era assolutamente normale che una madre dimenticasse di chiamare
sua figlia se è così lontana. "Sono sicuro che c'è
un motivo valido." affermai notando la sua espressione amareggiata
"Forse." disse alzando di poco le spalle "Andiamo, vieni qui."
l'accolsi tra le mie braccia. Non sapevo quanto ancora avrebbe dovuto
sopportare prima di essere felice, prima che tutto il caos all'interno
della sua famiglia si mettesse a posto. Mi alzai ricordandomi di fare
qualcosa "Ehi dove vai?" chiese evidentemente confusa "A farti una
camomilla, non credere che me ne sia dimenticato." avrei fatto di tutto
per lei e per la sua stabilità, non avrei lasciato che gli
incubi prendessero il sopravvento, non volevo vederla stare male, non
l'avrei sopportato per niente. Ero consapevole del fatto che adesso
eravamo diventati una cosa sola, e se lei stava bene , stavo bene anche
io.
"Sai
che detesto le camomille." piagnucolò come una bambina. Sbuffai
stufo dei suoi lamenti "Sai perchè devi bere questa roba, devi
riprenderti. Liv non stai bene." spiegai per l'ennesima volta. Le
ripetevo sempre che le avrebbe fatto bene riposare come si doveva,
aveva bisogno di una bella dormita. "Mi da fastidio che tu mi costringa
a bere una cosa che non mi piace." mise il broncio poggiando il
bicchiere caldo sul tavolo "Smettila." l'avvisai più che
infastidito. Portò la testa all'indietro e dopo aver deglutito
continuò a bere con riluttanza. Sentì vibrare il telefono
in tasta, e senza controllare chi fosse, risposi. "Ti sono mancata?"
confuso notai Liv guardarmi curiosa. La voce al telefono era femminile
e stranamente conosciuta "Laila?" domandai sicuro che fosse lei, ci fu
una risatina dall'altro capo del telefono che mi fece capire di aver
indovinato. Mi voltai verso Liv e notai le sue dita diventare di un
colore bianco mentre stringeva forte il bicchiere. "Che bello il fatto
che ancora mi riconosci." sospirai sonoramente "Che cosa vuoi?" non mi
andava di parlare con lei, mi sentì troppo stanco, sapevo che
avrei litigato con Liv. "Solo sentirti, mi manchi.. ho saputo che
adesso hai una ragazza." toccai i miei capelli e guardai Liv andare via
dalla stanza. "Si si , devo andare." staccai la chiamata prima che
potesse dire altre cose e rimisi il telefono in tasca. Andai su in
camera dove trovai la mia ragazza cambiarsi. "Già finito?" mi
chiese infilando una canotta "Si." risposi semplicemente sedendomi sul
letto "Va bene." si sdraiò senza più dire una parola.
Ecco che ricominciavo a non capirla, Dio quanto era complicata. Non
poteva dire liberamente quello che provava e basta? Certo che no,
altrimenti non sarebbe stata Liv. Mi passai le mani sul viso e dopo
averle dato un ultima occhiata, mi stesi accanto a lei con lo sguardo
rivolto al soffitto.
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