Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: MissJB2501    09/04/2016    1 recensioni
"Ci ripetono che l'amore è il sentimento più forte e puro che un essere umano possa provare in tutta la sua esistenza. Non ci credevo, o almeno è quello che mi imponevo di credere. Dopo le mie storielle da quattro soldi ero arrivata a pensare che forse non avrei mai provato amore per qualcuno, che non avrei provato tutte quelle sensazioni che erano scritte nei libri. Adesso posso garantire che mi sbagliavo perchè l'amore, quello vero, è anche meglio di come viene descritto , va oltre l'immaginario. Ma dobbiamo anche ricordare che l'amore è sofferenza e che amare vuol dire distruggere e che essere amati vuol dire essere distrutti."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeremy Bieber, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Pattie Malette
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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-POV JUSTIN-

Quando aprì gli occhi ci misi un po' a mettere a fuoco la stanza. Ero da Liv come al solito, ma al mio fianco lei non c'era. Al suo posto solo un groviglio di lenzuola e il condizionatore ancora acceso che emanava un'aria gelida. Rabbrividì e mi affrettai ad alzarmi e a prendere il telecomando per spegnere quell'aggeggio. Scesi le scale stiracchiandomi ; avvertivo dei dolori al braccio, forse avevo dormito in una posizione scomoda, forse era stato il condizionatore stesso, ma sapevo che avrei preso una qualche bustina di medicina che me lo avrebbe fatto passare. Erano le dieci e trenta del mattino e avevo una fame da lupi. Mi meravigliai quando entrando in cucina, trovai una ciambella enorme nel piatto , diverse fragole e una spremuta d'arancia in un grande bicchiere di vetro. Era ovvio che la ciambella era stata comprata , visto che Liv non era in grado di fare certe cose , ma il pensiero che lei l'avesse presa solo per me , mi fece sorridere. Non sapevo che fine avesse fatto , o dove fosse, ma l'avrei aspettata gustandomi una bella e buona colazione. "Buongiorno." urlò Liv poco dopo circondandomi le spalle e stampandomi un sonoro bacio sulla guancia. Mi girai ad osservarla, e notai che indossava un paio di pantaloncini striminziti ed una maglietta trasparente.. era davvero sexy. "Ottima colazione." ammisi con sguardo d'apprezzamento "Di nulla- disse accompagnando la frase con un gesto della mano- sai che questi capelli ti donano parecchio?" mi scrutò il viso per poi toccarmi i capelli "Ti piace il caos." dissi poggiando le mani sui suoi fianchi ed avvicinandola il più possibile al mio corpo. Mi prese il viso tra le mani "Non sai quanto." mi baciò, e da quella vicinanza potevo sentire il suo odore, che a parere mio era il più buono del mondo. "Vieni." si divincolò da me prendendomi il braccio e conducendomi fuori , dove la mia auto era parcheggiata, sul vialetto. "No, non pensare minimamente a lavare quella macchina vestita così." dissi indicando il suo abbigliamento "Che cosa c'è che non va nel mio abbigliamento?" era brava a fingere con quel suo visino da innocente, ma sapevo benissimo che voleva provocarmi "Non fare la finta tonta, ti conosco troppo bene." l'avvertì con una risata "Non so di cosa tu stia parlando." scivolò via dalla conversazione quando prese un secchio pieno d'acqua e schiuma con una spugna molto zuppa. Si abbassò portando il suo sedere in belle vista per prendere la spugna "Liv." urlai , non volevo che qualcuno la vedesse in quel modo. Si girò e mi zittì portando il suo dito indice davanti al naso e alla bocca , alzai d'istinto gli occhi al cielo e sbuffai. Si allungò su tutta la macchina e cominciò a lavarla con calma , bagnandosi di poco la maglia; prese il secchio e lo capovolse sulla macchina schizzandosi tutta. "Non mi aiuti?" mi chiese all'improvviso quando ero troppo occupato a guardare le sue gambe umide "No, fa da sola." sorrisi perchè la cosa cominciava a piacermi , cosa potevo desiderare di più della mia ragazza mezza nuda e bagnata che mi lavava l'auto? Assolutamente niente. Mi poggiai allo stipite della porta per guardare meglio, e la vidi andare a srotolare la pompa dell'acqua per poi falla partire con un forte getto. Ero così eccitato che mi risvegliai solo quando mi sentì schizzare su tutto il corpo, portai le mani davanti al viso ridendo "Non dovevi farlo!" sbottai correndo verso di lei e strappandogli di mano la pompa. "No Justin." urlò scappando dietro la macchina, la rincorsi e con l'acqua che gli finì addosso , i suoi capelli si inzupparono e la maglia gli si appiccicò completamente al corpo. Mi morsi il labbro quando portò le braccia dietro il mio collo e mi baciò. "Ti amo." sussurrai.

-POV LIV-

Era stata una bella mattinata, e mi piaceva il fatto che Justin si fosse lasciato andare. Era andato a casa sua per pranzare con sua madre, lo trovavo giusto, non poteva passare ogni singolo secondo della sua vita a casa mia e solo ed esclusivamente con me , quindi andava bene. Stavo facendo un po' di pulizie , ci volevano, la casa doveva respirare. Ero intenta a lavare un piatto quando qualcuno bussò alla porta sul retro facendomi sussultare dallo spavento. Mi asciugai velocemente le mani sul grembiule che portavo per proteggere i vestiti e mi avviai a vedere chi era, chiunque fosse , perchè non aveva bussato dalla porta principale? Quando aprì la porta non mi sorprese vedere Tom. "Bellissima." mi salutò radioso lui "Che cosa vuoi?" chiesi sbrigativa "Volevo solo farti i complimenti per il tuo spettacolino. Sapevo che eri una bollente e capace di essere provocante." disse malizioso. Feci una smorfia per quello che disse "Ti ringrazio... hai finito?Avrei da fare." era irritante il suo comportamento da impiccione , non lo sopportavo, mi dava su i nervi e niente e nessuno mi avrebbe fatto cambiare idea su di lui. "Prima o poi smetterai di comportarti da antipatica con me, sono sicuro che ti farò innamorare." puntò i piedi a terra e mi sembrò così infantile "Oh per favore." urlai sbattendogli la porta in faccia. Una volta finito di riordinare presi il telefono e chiamai Claire. "Pronto." sentì dire da una voce troppo familiare "Claire, sono Liv." dissi semplicemente sedendomi sulla sedia "Non dire altro, vengo subito da te." detto questo staccò la chiamata lasciandomi imbambolata con il telefono a mezz'aria.

"Non ci crederò mai, lo sai questo?" io non pensavo fosse vero. Claire non poteva aver lasciato Marcus dopo tutto quello che aveva passato, insomma , lo aveva perdonato un milione di volte per cose che personalmente non avrei fatto passare. "Invece è così. Ho capito che una pausa era quello che ci voleva.. siamo stati insieme tanto tempo Liv e non so se saremo quelli di una volta, non dopo tutto quello che è successo." spiego aggiustando il ciuffo dei suoi capelli con calma. Mi poggiai alla sua spalla "Mi dispiace , ma se hai ritenuto giusto questo, sappi che ti appoggio." volevo che sapesse che io avrei appoggiato ogni sua decisione "Lo so bene." sorrise con sufficienza "Non è che stai uscendo con qualcuno?" conoscendo Claire era molto probabile. Mi guardò male "Certo che no, ho appena chiuso una relazione , non voglio tuffarmi in un'altra solo dopo un giorno." alzai le mani in segno di resa "Scusa, era solo un pensiero." risi e lei fece lo stesso. A questo punto potevo dire di avere un'amica che era cresciuta, anche se poco. Tante volte in passato gli avevo detto di chiudere quella relazione che sembrava non sana per lei, ma non aveva mai voluto sentire nulla , nemmeno un consiglio.. se avessi saputo che ci sarebbe arrivata da sola , non avrei sprecato tanto fiato. "E a te come va ?" mi chiese curiosa "Con Justin a meraviglia, ma mi manca mia madre." ammisi con un sospiro, mi toccò la spalla "E' normale che ti manchi- fece una breve pausa, come a voler scegliere le giuste parole da usare per quello che doveva dire- Ma l'hai sentita?" domandò alzando un sopracciglio "Si , ieri sera. Ha detto che è stata a Roma e che è una bellissima città .. ha fatto tante foto con Rob e con persone che ha conosciuto, mi sembrava davvero felice." mentì. Avevo le mani sudate e per qualche ragione capì che Claire aveva intuito qualcosa, e pensai che aspettasse che io gli dicessi che mia madre non aveva mosso un dito per chiamarmi e per chiedermi come stavo o come stava andando il viaggo dopo il matrimonio. "Mi diresti se ci fosse qualcosa che non va .. vero?" annuì tranquilla nascondendo la verità "Non preoccuparti , è tutto apposto."

-POV JUSTIN-

"Sono qui." urlai entrando a casa di Liv. Era tutto in ordine , meglio di come l'avevo lasciata quella mattina, segno che Liv aveva fatto le pulizie. L'ingresso e la cucina profumavano di fresco e di limone , un odore che rendeva più accogliente l'abitazione. Arrivai in salotto e trovai la mia fidanzata seduta sul divano con sguardo pensieroso. "Bentornato." disse quando mi vide , mi abbassai e le lasciai un leggero bacio sulla fronte "Vedo che hai dato una spolverata a tutto." constatai guardandomi in torno "E' normale che mia madre non mi abbia mai chiamato da quando è partita?" cambiò completamente discorso e quello che disse mi lasciò per un minuto senza parole. "Molto probabilmente non ci ha nemmeno pensato." provai a dire, ma sapevo che quello non l'avrebbe fatta sentire meglio. Non era assolutamente normale che una madre dimenticasse di chiamare sua figlia se è così lontana. "Sono sicuro che c'è un motivo valido." affermai notando la sua espressione amareggiata "Forse." disse alzando di poco le spalle "Andiamo, vieni qui." l'accolsi tra le mie braccia. Non sapevo quanto ancora avrebbe dovuto sopportare prima di essere felice, prima che tutto il caos all'interno della sua famiglia si mettesse a posto. Mi alzai ricordandomi di fare qualcosa "Ehi dove vai?" chiese evidentemente confusa "A farti una camomilla, non credere che me ne sia dimenticato." avrei fatto di tutto per lei e per la sua stabilità, non avrei lasciato che gli incubi prendessero il sopravvento, non volevo vederla stare male, non l'avrei sopportato per niente. Ero consapevole del fatto che adesso eravamo diventati una cosa sola, e se lei stava bene , stavo bene anche io.

"Sai che detesto le camomille." piagnucolò come una bambina. Sbuffai stufo dei suoi lamenti "Sai perchè devi bere questa roba, devi riprenderti. Liv non stai bene." spiegai per l'ennesima volta. Le ripetevo sempre che le avrebbe fatto bene riposare come si doveva, aveva bisogno di una bella dormita. "Mi da fastidio che tu mi costringa a bere una cosa che non mi piace." mise il broncio poggiando il bicchiere caldo sul tavolo "Smettila." l'avvisai più che infastidito. Portò la testa all'indietro e dopo aver deglutito continuò a bere con riluttanza. Sentì vibrare il telefono in tasta, e senza controllare chi fosse, risposi. "Ti sono mancata?" confuso notai Liv guardarmi curiosa. La voce al telefono era femminile e stranamente conosciuta "Laila?" domandai sicuro che fosse lei, ci fu una risatina dall'altro capo del telefono che mi fece capire di aver indovinato. Mi voltai verso Liv e notai le sue dita diventare di un colore bianco mentre stringeva forte il bicchiere. "Che bello il fatto che ancora mi riconosci." sospirai sonoramente "Che cosa vuoi?" non mi andava di parlare con lei, mi sentì troppo stanco, sapevo che avrei litigato con Liv. "Solo sentirti, mi manchi.. ho saputo che adesso hai una ragazza." toccai i miei capelli e guardai Liv andare via dalla stanza. "Si si , devo andare." staccai la chiamata prima che potesse dire altre cose e rimisi il telefono in tasca. Andai su in camera dove trovai la mia ragazza cambiarsi. "Già finito?" mi chiese infilando una canotta "Si." risposi semplicemente sedendomi sul letto "Va bene." si sdraiò senza più dire una parola. Ecco che ricominciavo a non capirla, Dio quanto era complicata. Non poteva dire liberamente quello che provava e basta? Certo che no, altrimenti non sarebbe stata Liv. Mi passai le mani sul viso e dopo averle dato un ultima occhiata, mi stesi accanto a lei con lo sguardo rivolto al soffitto.


   
 
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