Iliadeful, Libro VI: Colloquio di Ettore e Andromaca
Allora la guerra riprese, non era una cosa così straordinaria in effetti,
praticamente non succedeva altro da dieci anni.
Il nostro amico Paride stava a casuccia bella con Elena, mentre il nostro
amico Achille stava a casuccia bella con Patroclo. Insomma non facevano un cazzo
tutti e due, mentre a manco 500 metri gli altri guerrieri si facevano un mazzo
così.
Va detto che per i Troiani le cose si mettevano maluccio, sicché Ettore
rientrò in città per mandare la sua mamma a dare un peplo usato ma ancora in
buono stato ad Atena, manco Pallade fosse una poverella votata alla carità.
Dopo aver inviato mammina, Ettore andò a chiamare Paride, credendo che con un
solo guerriero peraltro anche di molto codardo si potessero ammazzare tutti gli
Achei.
Entrò in casa di Paride Alessandro e lo trovò seduto sul divano. Allora si
rivolse a Elena:
Ettore: Via, spengigli la Playstation, che sennò si mummifica lì su quel
divano!
Alex promise che appena finiva di lucidare le armi scendeva e Ettore per
ingannare l’attesa andò a trovare sua moglie, Andromaca detta Andy.
La trovò sulle Porte Scee con un’ancella e il loro figlio, quella povera
creaturina chiamata Scamandrio dal padre e Astianatte dagli altri; infatti
Odisseo non lo buttò giù dalla Rocca di Troia per cattiveria ma per pietà: egli
sapeva che quel povero bambino sarebbe cresciuto con gravi problemi mentali,
visto che non avrebbe mai capito quale fosse il suo nome.
Andromaca: ti prego Ettore, non andare in guerra!
Ettore: cara, io devo andare!
Andromaca: NO!
Ettore: Sì!
Andromaca NO!
Ettore: Sì!
(andarono avanti così per quaranta minuti poi…)
Ettore: NO!
Andromaca: Sì!... doutch!
Ettore provò a prendere in braccio il figlio ma lui si spaventò e si ritirò.
Allora Ettore provò di nuovo sempre con lo stesso risultato. Alla fine con un
paio di finte a destra Ettore lo pigliò in collo a tradimento e disse:
Ettore:o padre Zeus, fa’ che questo mio figlio cresca bello e forte, saggio,
intelligente, affascinante, aitante, astuto, brillante come lo sono io (che
cresca come Aragorn direbbe l’Elly, nda) ; che porti a casa tante carcasse
sanguinanti di nemici…
Andromaca: EHM, EHM…
Ettore: …ehm, le lascerà sulla porta, così non macchiano il
tappeto…(Andromaca sorrise compiaciuta)e insomma, fa’ che diventi un grande
guerriero come lo sono io!
Come abbiamo visto, a Zeus gli giravano particolarmente con i Teucri in quei
giorni; e infatti, come sappiamo noi posteri, la preghiera di Ettore non verrà
esattamente eseguita…
Poi Ettore andò via; mentre andava giù in battaglia, vide Paride che veniva
verso di lui con le gambe che facevano giacomo giacomo…
Era evidente che l’aveva costretto Elena ad andare, lui sarebbe volentieri
rimasto a casa: aveva tempoteggiato un po’ con la scusa delle armi, poi lei
aveva capito che era solo una scusa e l’aveva sbattuto fuori della porta a
calci.
Però le armi erano belle lucide!
I due fratelli si salutarono e andarono in guerra.
Fine Libro VI