Oh,
sinestesia
Quando apro gli occhi
la mattina
e scosto le coperte
per far entrare il freddo
penso alla morte
termica dell'universo,
all'entropia che
avanza inesorabile
e si ferma accanto a
me per esplorare.
Č una sinestesia
propensa al sogno
che vorrei tanto poter
consolare.
Č un
caleidoscopio di colori accesi
che ogni tanto
esplodono per caso
e a guardarli ti
portano lontano.
Quando muovo i passi
sul giardino
la rugiada diventa brina e stride forte
da sembrare l'urlo d'un mostro cosmico
schiacciato tra le pieghe dello spazio-tempo.
Una mano tesa per offrire aiuto
č il ramo secco d'un albero incendiato:
l'unico che s'innalza dal deserto del mondo.
Non smetto di contare
le ore,
intrappolata in un
limbo di paure
per questo sentimento
con due facce
che mi lancia una
maledizione per saluto.