Oh,
sinestesia
Quando apro gli occhi
la mattina
e scosto le coperte per far entrare il freddo
penso alla morte termica dell'universo,
all'entropia che avanza inesorabile
e si ferma accanto a me per esplorare.
È una sinestesia
propensa al sogno
che vorrei tanto poter consolare.
È un caleidoscopio di colori accesi
che ogni tanto esplodono per caso
e a guardarli ti portano lontano.
Quando muovo i passi
sul giardino
la rugiada diventa brina e stride forte
da sembrare l'urlo d'un mostro cosmico
schiacciato tra le pieghe dello spazio-tempo.
Una mano tesa per offrire aiuto
è il ramo secco d'un albero incendiato:
l'unico che s'innalza dal deserto del mondo.
Non smetto di contare le ore,
intrappolata in un limbo di paure
per questo sentimento con due facce
che mi lancia una maledizione per saluto.
e scosto le coperte per far entrare il freddo
penso alla morte termica dell'universo,
all'entropia che avanza inesorabile
e si ferma accanto a me per esplorare.
che vorrei tanto poter consolare.
È un caleidoscopio di colori accesi
che ogni tanto esplodono per caso
e a guardarli ti portano lontano.
la rugiada diventa brina e stride forte
da sembrare l'urlo d'un mostro cosmico
schiacciato tra le pieghe dello spazio-tempo.
Una mano tesa per offrire aiuto
è il ramo secco d'un albero incendiato:
l'unico che s'innalza dal deserto del mondo.
Non smetto di contare le ore,
intrappolata in un limbo di paure
per questo sentimento con due facce
che mi lancia una maledizione per saluto.
"Oh, sinestesia" di Monique Namie
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