13.11

di Tota22
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23.40

 

Sui muri molli di muschio passo le dita,

le pietre ficcate in ogni spigolo

sono scaglie di pesce.

Le mie mani compresse

 contro  pareti di edera marcita

spingono forte sulle foglie lisce,

dilatano lo spazio che svanisce

tra due vecchie case smesse

 che non ospitan più vita;

 è buio e da qui non si esce.

***

Il vicolo scende o va in salita?

Dipende

da che parte lo si prende,

ma anche se agli occhi è dritto il passaggio

mi perdo ad ogni masso ed è un miraggio

la luce azzurra che vedo infondo?

Allora corro giù e poi su

 e ad un tratto mi appare il mondo,

come l'avevo lasciato o perso nel mio viaggio:

il cielo di vetro, i tetti rossi e il sole di maggio.

***

Mi volto indietro e guardo il passo

che ho appena varcato

 e sembra basso e adombrato,

schiacciato dai muri di quelle due case

dalle finestre rotte

e i muri di sasso.




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