Il calore del suo corpo
Il calore del suo corpo, il rumore del suo respiro, il suo battito cardiaco.. sembrano un toccasana
per la mia anima, è la prima volta dalla morte della nonna che
riposo una nottata intera. Sorrido ripensando a tutti i metodi che ho
provato per riuscire a dormire almeno per tre ore di fila, ma a
nulla erano valsi i miei sforzi.
Ho bevuto
litri di camomilla, preso chili di valeriana, mi sono stancata di
lavoro, ho usato musicassette rilassanti, e tanto tanto altro ancora e
l’unico rimedio per me è stato uno youkai. Questo youkai.
Orgoglioso, testardo, saccente, eppure capace di tranquillizzarmi.
Mi sento cosi
sciocca in questo momento, mi sembra di essere ritornata bambina quando
seduta a gambe incrociate sul letto leggevo le favole
come la bella addormentata nel bosco o cenerentola e ogni volta,
arrivata alla fine, quando il principe salvava la principessa e la
baciava stringevo il libro al petto pronunciando a occhi chiusi quelle
semplici parole, come un mantra, come fossero la cosa più
romantica del mondo “ e vissero sempre felici e contenti”.
Crescendo ho
continuato a sognare consapevole però che la vita non sarebbe
stata tutta rose e fiori e che non sarebbe arrivato un principe su di
un cavallo bianco a salvarmi dai pericoli. Tuttavia non ne ho mai
risentito particolarmente, ho avuto un’infanzia felice e una
gioventù ricca di momenti piacevoli.
Stavo vivendo
la mia fiaba personale, senza principe è vero ma ero cmq
soddisfatta, però come tutti sanno, le cose belle non durano per
sempre.
Mi accoccolo
maggiormente al braccio di Sesshomaru evidentemente disturbando il suo
sonno, in quanto si rigira verso di me abbracciandomi e mugolando
qualcosa di incomprensibile.
Rimango
interdetta per qualche secondo stordita dalla situazione e dalla sua
“voce” al mio orecchio, sento il mio corpo e il mio viso
andare in fiamme e il cuore battere all’impazzata. Nella mia
mente si affollano possibili reazioni da compiere ma io rimango immobile sotto di lui. È dura ammetterlo ma la verità è che voglio rimanere tra e sue braccia ancora e ancora, sempre più vicina, sempre più stretta.
Il suo corpo
è perfettamente aderente al mio e le sue braccia mi cingono
interamente avvolgendomi col suo calore e invadendomi col suo profumo.
Devo ammettere a me stessa che questo tepore è veramente
piacevole, la sua vicinanza
è piacevole. Mai come in questo momento mi sento riconoscente
verso i miei genitori e i Kami per avermi donato i miei sensi
sviluppati di mezzo demone, è grazie a loro che percepisco cosi
distintamente il pulsare deciso e pacato del suo cuore che come un
metronomo scandisce il passare del tempo e fornisce un ritmo lento al
suono del suo respiro, con l’olfatto percepisco il profumo
deciso e fresco della sua pelle, ha un retrogusto vagamente ferino,
selvaggio che ricorda la montagna coi suo immensi alberi verdeggianti,
l’erba fresca e smeraldina, le rocce possenti rivestite di
muschio e gli anfratti di rupe, dimora di timida vita.
Da donna
avverto invece il suo abbraccio, il suo calore, la delicatezza della
sua epidermide sulla mia. Vengo invasa da sensazioni che solo una donna
può provare e solo in compagnia di un uomo, quel senso di
protezione, di difesa, di sicurezza.
Non sono mai
stata una fan dalla fanciulla fragile e indifesa bisognosa di un uomo
al suo fianco per sopravvivere, anzi ho sempre ostentato la
parità dei sessi eppure, mi costa ammettere che la vicinanza di
Sesshomaru mi rassicura in maniera differente di quanto non abbia mai
fatto la nonna o qualunque altra persona, è una sensazione
più decisa, come una consapevolezza,
la certezza che qualunque cosa accada lui sarà in grado di
proteggermi da qualunque attacco, perfino quelli del mio animo.
Mi ritrovo a
sfregare il mio viso sul suo braccio con gesti lenti e gentili solo per
sentire il piacere di una liscia carezza che altrimenti non potrei
provare, e con gli occhi chiusi distendo le mie labbra in un sorriso
imbarazzato mentre una strana euforia rallegra il mio cuore i miei pensieri.
Volgo per
qualche secondo il mio sguardo alla sveglia scoprendo che sono
già parecchi minuti che sono sveglia tra le sue braccia e mi
sorprendo di quanto bene io mi senta, di solito appena sveglia, quando
la mente non è ancora lucida, l’equilibrio è
instabile e la vista non è ancora sicura, mi alzo per recarmi in
bagno a lavare le mani e il viso, è un’abitudine, una necessità
giornaliera che segna l’inizio della mia giornata, era
impossibile per me ignorare questo rito come anche quello seriale,
routine che invece è stata infranta impunemente grazie a
Sesshomaru.
Trovo
questa situazione quasi sconcertante, la sensazione di sporco e
inadeguatezza che mi avvolgeva il mattino appena sveglia ora non
c’è, il desiderio dell’acqua fresca a svegliare il
mio viso è sopraffatto dalla voglia di rimanere tra sue braccia.
Curiosa e
speranzosa di tale novità per la seconda volta allungo
leggermente la mano destra fino a pormela davanti al viso, trema, è
un tremore leggero ma comunque presente che mi riporta alla
realtà, sospiro sconsolata e delusa che la vicinanza di
Sesshomaru non abbia influito anche su questo mio difetto e, forse ad
opera del mio rinato nervosismo, uno spasmo involontario fa contrarre
la mia gamba che va inevitabilmente a urtare con quella di Sesshomaru.
Terrorizzata
sigillo i miei occhi e trattengo involontariamente il fiato pregando i
Kami di non aver toccato la gamba ferita e che il mio movimento non lo
abbia svegliato. Il panico aumenta quanto lo sento muoversi e mugugnare
qualcosa, mi stringe maggiormente a se come un bambino col suo
orsacchiotto preferito affondando il suo viso tra i miei capelli nell’incavo del collo, sento le sue labbra sfiorare la mia pelle e il suo respiro caldo solleticarla
ad ogni sospiro. Un nuovo spasmo mi assale non so se a causa del
nervosismo o della sua vicinanza e non appena ciò avviene inizio
a maledirmi mentalmente domandando ai Kami il perché di tanta
sfortuna.
Tento di
divincolarmi da lui per limitare i danni e trovare una buona
scusa nel caso si svegli e ancora una volta Sesshomaru, infastidito,
inizia a muoversi mentre sul suo viso si distende una lieve
smorfia di disappunto che fa aggrottare leggermente le sue
sopracciglia. Lo vedo accoccolarsi leggermente avvicinandosi alla mia
precedente porzione di letto, per poi iniziare a tastare il
materasso circostante. Che stia cercando me? Sarebbe possibile essendo
una hanyou la temperatura del mio corpo è più alta
rispetto al normale, forse avverte l’assenza del tempore, ma
nella mia mente si materializza egoista e prepotente l’idea che sia il mio corpo, la mia presenza a mancargli.
Una sensazione
d’imbarazzo misto a euforia inizia ad invadermi mentre osservo il
mio vicino ormai calmo riposare prono, ora ho la possibilità di
alzarmi e ritornare nella mia casa. È la cosa migliore da fare,
è il momento migliore per farlo, tuttavia.. tuttavia non compio
quei semplici gesti, non seguo i suggerimenti della mia mente, anzi li
ignoro, li zittisco spudoratamente sdraiandomi nuovamente vicino a lui.
Avverto il freddo del materasso infastidirmi ma non me ne curo
semplicemente guardo il suo viso addormentato.
Senza rendermene conto ne sfioro
i contorni con la mano calda e lui segue i miei movimenti fino a
ritrovarsi in posizione supina, mi avvicino dunque a lui continuando ad
accarezzare i suoi zigomi, le labbra, la frangia lattea e, compiaciuta,
imprimo nella mia mente le sue espressioni di apprezzamento a quelle
carezze. Finalmente soddisfatta mi avvicino maggiormente a lui
riprendendo la mia posizione iniziale con la schiena aderente al suo
fianco nella speranza che ancora una volta il mio calore lo attiri a me, cosa che fortunatamente accade.
Lo sento voltarsi e dopo pochi istanti le sue braccia cingono nuovamente il mio corpo.
Dapprima dolcemente poi sempre più possessivo
come avesse paura di perdermi un’altra volta, mi godo questo
momento stringendo maggiormente a me le sue braccia poi, sorridente
chiudo gli occhi ripensando al sogno e a ciò che avvenne dopo
che Kohaku aveva lasciato la mia casa, sicura che la paura e lo
smarrimento non potranno eludere le difese che in questo momento,
seppur inconsapevoli, sono erette a proteggermi.
Ero stesa sul
pavimento, immobile e dolorante sia per le percosse sia per i muscoli
in tensione e la paura provata. Le gambe, le spalle, il petto mi
facevano male da morire cosi come i polsi, mentre le braccia e le mani
le sentivo tremendamente pesanti e sfrigolavano come se fossero
addormentate, ricordo che ci volle uno sforzo enorme per girarmi di
lato in modo da acquistare una posizione meno dolorosa e almeno un’ora prima di riuscire ad alzarmi.
Piansi,
piansi tutto il tempo, piansi quando ero stesa a terra, quando mi
trascinai con le braccia fino al tappeto, quando esausta mi abbandonai
ansimante su di esso. Piansi finché sfinita, non mi addormentai.
Il giorno
seguente mi svegliai dolorante e confusa, la testa sembrava piena
d’aria, come un palloncino sfuggito di mano a un bambino preda
delle correnti che lo sballottano senza sosta allontanandolo dal suo
padrone, il resto del corpo era invece pesante, come se vi avessero
attaccato dei pesi all’estremità per impedirmi di alzarmi
o compiere dei movimenti. I polsi, le caviglie, i ginocchi, i gomiti,
tutte le articolazioni, tutte le giunture sembravano bloccate da una
strana colla.
Iniziai a
guardarmi intorno ancora stordita e non so nemmeno io come, ne con
quale forza, abbandonai il mio stato apatico e cominciai a ripulire
tutto, non so perché ma tutto quel disordine mi era insopportabile.
Raccolsi i cocci di vetro, e tutto ciò che Kohaku aveva buttato
incollando i vari pezzi degli oggetti recuperabili, attaccai un telone
di plastica alla finestra e mi diedi da fare per rimettere a nuovo la
casa. Lavai e spolverai tutto il giorno finché la sera, esausta,
mi misi a letto osservando le dita delle mani pallide e tremanti, avevo
rotto tre unghie e mi ero procurata qualche taglietto…. Al
momento non diedi importanza a quel tremore pensando che al mattino
seguente sarebbe sparito, cosa che però non avvenne, anzi...
I tremori
aumentavano sempre di più e comparvero anche i primi attacchi di
panico.. il primo avvenne il giorno in cui andai a comprare il vetro
per la finestra mi sentii male per strada e un anziano signore mi
portò al ospedale
Ricordo ancora la paura impossessarsi di me e il panico paralizzare il mio corpo, le mie mani, perfino il viso. Li avvertivo rigidi, come addormetati , morti,
assolutamente fuori dal mio controllo. Tentavo diperatamente di
stringere le dita in un pugno, di distendere i muscoli del viso ma essi
non rispondevano ai miei comandi. Rimasi distesa su quel lettino del
pronto soccorso per svariate ore prima
di riuscire a muovere nuovamente le dita. Il medico mi disse che ero
stata colta da un attacco di panico.. ne avevo sentito parlare spesso
ma non mi ero mai interessata alla cosa, una giovane infermiera mi
diede una specie di volantino informativo che spiegava a grandi linee
cosa fossero esattamente i DAP..
“Un
attacco di panico, o "Disturbi d'attacco di panico" (DAP), è un
periodo di paura o disagio intensi, tipicamente con un inizio
improvviso e solitamente della durata inferiore ai trenta minuti. I
sintomi includono tremore, respirazione superficiale, sudore, nausea,
vertigini, iperventilazione, parestesie (sensazione di formicolio),
tachicardia, sensazione di soffocamento o asfissia. Il disturbo
è significativamente diverso dagli altri tipi di disturbi di
ansia, in quanto gli attacchi sono improvvisi, non sembrano provocati
da alcunché e spesso sono debilitanti. Un episodio è
spesso categorizzato come un circolo vizioso dove i sintomi mentali
accrescono i sintomi fisici, e viceversa.
La
maggior parte delle persone che hanno un attacco, poi ne hanno altri in
seguito. Se una persona ha attacchi ripetuti, oppure sente una forte
ansia riguardo la possibilità di avere un altro attacco, allora
si dice che ha un disturbo di panico.”
Pochi
righi scritti su un semplice foglietto semirigido di colore arancione
in cui io mi rispecchiavo perfettamente, il medico mi disse che molto
probabilmente era successo tutto a causa dello stress, mi disse che
sembravo molto nervosa, che ero fragile emotivamente, che la
situazione attuale sarebbe potuta degenerare in depressione..
mi segnò dei farmaci, dei calmati che però io non assunsi
mai, li comprai certo, ma senza neppure aprirli li riposi
nell’armadietto dei medicinali dopo aver letto il foglietto
illustrativo. Mi rifiutavo di accettare quella diagnosi e mi rifiutavo
di seguire quella cura. Mi sentivo quasi indignata da
quelle pillole, quasi denigrata, io.. io non ero pazza, non ero
mentalmente instabile, io stavo solo soffrendo, perché nessuno
voleva capire che tutto ciò di cui avevo bisogno era del tempo?
Avverto gli
occhi pizzicare e istintivamente affondo il viso sul braccio di
Sesshomaru, mi chiedo come sia possibile trovare conforto in una
persona che si conosce appena, forse è proprio la sua
estraneità a rendere possibile la cosa? Io avevo tanti amici
eppure non ho provato con nessuno di loro questo bisogno di vicinanza,
questa sensazione di “benessere”, al contrario mi sentivo a
disagio, ero come infastidita dalla loro presenza.
Non li
sopportavo, non sopportavo i loro sguardi, non sopportavo i loro
tentativi di starmi vicino, non sopportavo le loro frasi dannatamente
accondiscendenti e comprensive, tutte quelle frasi fatte tipiche dei
momenti difficili, tipiche del lutto.
Ero convinta che nessuno di loro potesse comprendere il mio stato
d’animo e il mio dolore, li trovavo tremendamente presuntuosi,
loro con le loro vite perfette.. come osavano giudicare e dare consigli
a me che invece soffrivo?
Adesso mi rendo
conto che i miei erano i pensieri di una persona egoista, ma allora non
riuscivo a comprenderlo. Ho fatto credere a tutti di stare bene, li ho
allontanati, e mi sono estraniata dal mondo circostante, l’unica
persona che lo ha capito.. l’unico che nel bene o nel male mi ha
fatto in qualche modo reagire è stato Kohaku, paradossale! La
causa prima della maggior parte dei miei problemi attuali è data
da colui che in qualche modo mi ha sollevata da quelli precedenti!
Assurda, la vita è assurda! La controprova è data dal fatto che sono “abbracciata” ad uno sconosciuto
sentendomi perfettamente al sicuro, bramando il suo calore a tal punto
da desiderare che il tempo si fermi cosi, in questo momento per
permettermi di godere appieno di questo fortuito spiraglio di
emozionante beatitudine .
Eccomiiii
questo capitolo è più piccolino ma volevo continuare la
storia di Rin per poi proseguire l’andamento della vicenda
“presente” quindi dovevo necessariamente concludere col
passato.. comunque spero vi sia piaciuto!!mi scuso per il ritardo
dell’aggiornamento ma avendo fatto i salti mortali per quello
precedente ho dovuto recuperare tutto quello che avevo lasciato
indietro ^.^”
Ovviamente mi auguro che comunque il cap vi sia piaciuto e aspetto i vostri commenti!!
Sono ancora euforica per quelli che avete lasciato in relazione al capitolo precedente!
Piccola nota:
la parte scritta in corsivo circa la descrizione della DAP non è
inventata! È stata copiata da Wikipedia! Ho pensato che magari
un po’ di curiosità su questo disturbo fosse nata essendo
il perno su cui ruota la ff quindi ho ritenuto opportuno dargli
una descrizione più accurata di quella che potevo spiegare io
esponendo gli stati d’animo di Rin..
Ora come di consueto riserviamo questa parte gli spoiler da voi tanto amati : )
Alluuuura il
prossimo capitolo si intitolerà “Un’infanzia di
solitudine” parlerò dell’infanzia di
Sesshomaru e Inuyasha! Sperando che l’argomento vi appassioni, ed
ora ecco a voi un piccolo assaggio di ciò che leggerete
“Si
era sentito tradito e considerava il comportamento di suo padre, come
un’offesa verso la memoria di sua madre. La prima volta che
incontrò la sua “nuova famiglia” lo fece solo per
avere l’opportunità denigrare il comportamento del padre,
per dimostrare all’inferiorità di quelle persone, ma
quando fu davanti quella donna e quel bambino, quando seppur non per
suo diletto, apprese le loro storie si limitò a mantenere una
atteggiamento freddo e scostante incapace di trovare colpe in coloro
che come lui avevano dovuto subire dolore a causa di quell’uomo
che lui un tempo aveva chiamato padre.
Si
ritrovò suo malgrado a invidiare la loro ritrovata pace, ma si
rispecchiò riconoscendosi negli occhi ambrati del fratellastro,
vi leggeva il dolore e la colpevolezza di vivere, la stessa che provava
lui. Riusciva a comprendere il suo disagio, la vergogna di essere stato
la causa della vita emarginata e sofferente della madre, quella donna
lo avrebbe potuto abbandonare alla nascita, avrebbe potuto addirittura
evitare che venisse al mondo ma lei invece aveva vissuto nella
solitudine e negli stenti per crescerlo.. lui il frutto di un abuso, di
una violenza, di un errore..”
Spero di
essermi fatta perdonare il ritardo dato che lo spoiler è bello
lungo e che.. insomma dice un sacco di cose.. forse ho svelato anche
troppo :P
Ultimissima
nota, lo so che vi sto annoiando ma abbiate ancora un po’ di
pazienza..purtroppo è periodo di esami e quindi non so se
riuscirò ad aggiornare con regolarità in quanto
dovrò darmi parecchio da fare viste le materie che mi tocca
studiare.. prometto che comunque cercherò di fare del mio meglio
per non deludervi!!
Infine ecco l’angolino ringraziamenti!
piccola tammy sono
a dir poco onorata del tuo commento!!!è davvero un grandissimo
piacere sapere che la mia ff ti abbia coinvolta nonostante riguardi un
paring a te poco congeniale! E Nn devi assolutamente scusarti per aver
commentato a metà ff xkè, ripeto, sapere che la storia ti
piace e che sia tra le tue preferite nonostante la coppia usata nn sia
la tua preferita mi riempie di orgoglio! (me ora si monta la testa :P
)cmq spero di ricevere altri tuoi commenti! Cosa ne pensi di questo
capitolo? un bacioneee
LilyProngs,
e già lo avevo detto che ero impaziente di postarlo :P cmq
ti ringrazio infinitamente x i complimenti e si.. Kohaku non è
fondamentalmente cattivo benché la sua reazione sia stata a dir
poco spropositata! Bisogna tener conto che Rin dopo la morte della
nonna è cambiata radicalmente come ho accennato anche in questo
capitolo e lui.. lui ha reagito in maniera esagerata e sbagliata
facendosi prendere dall’ira. x quanto riguarda il commento nn
devi assolutamente scusarti adoro i commenti lunghi!!! Anzi li amo! Un
bacione enorme e alla prossima ps spero di leggere le tue impressioni
anche su questo cap kiss
Karly_chan the black cat grazie
x i complimenti sono felice che il mio intento sia arrivato anche voi
lettori : ) per quel che riguarda Kohaku hai perfettamente ragione, il
suo carattere nello scorso capitolo è stato completamente OOC ma
purtroppo gli è toccata questa parte! Mi preme comunque
informarti che il suo personaggio non è fondamentalmente
cattivo! È stato il coinquilino di Rin per quasi 2 anni
nonchè innamorato di lei in segreto da quando l’ha
conosciuta, tuttavia vedendo lo stato della ragazza è uscito
fuori di matto! Spero che anche questo capitolo sia stato di tuo
gradimento un bacione enormeeee e ovviamente fammi sapere cosa ne
pensi! : )
monik, purtroppo
non sono sempre possibili gli aggiornamento flash, ho fatto i salti
mortali x fare quello del nono capitolo :P cmq mi fa piacere ti sia
piaciuto e spero che anche questo sia stato di tuo
gradimento!ovviamente attendo le tue impressioni : ) baciiii a presto
lua82
e si Kohaku è uscito proprio fuori di matto!! Ha dato il peggio
di se! Cmq mi fa piacere che il cap ti sia piaciuto e spero che anche
questo prosieguo sia stato adeguato, come ho già detto nelle
precedenti recensioni c Kohaku non ha una vera e propria natura cattiva
e almeno ha “risollevato” Rin dalla depressione dovuta alla
morte della nonna, certo però le ha creato altri problemi che
cmq sembrano sanarsi piano piano grazie ad un certo youkai…
Cmq non ti preoccupare x il commento io AMO i commenti lunghi : )
quindi non mi resta che ringraziarti ancora e aspettarle il tuo
prossimo commento un super bacioneeeee
callistas
ciaoo come sempre i tuoi commenti sono unici! Sono felice di aver
coinvolto anche te con la storia di Rin, per quel che riguarda Kohaku
si, è stato un comportamento imperdonabile! ma il perdonami
finale era davvero sentito! Si era reso conto di ciò che stava
per fare e si è pentito almeno questo glielo dobbiamo
riconoscere…. Cmq ti ringrazio infinitamente x i complimenti e
spero di riuscire a “sorprenderti” sempre! Un bacione
extra-large e alla prossima. PS sono io che devo ringraziare te di
esistere!! Kiss
Isy_264
ciaooooo e grazieee nn sai che piacere leggere il tuo commento!!!
Davvero davvero un piacere anche perché hai centrato in pieno la
situazione! Nel senso che Kohaku non è cattivo di Natura!
Altrimenti non sarebbe stato il coinquilino di Rin! Ma attenta lui
l’ha amata in segreto ma non sono mai stati fidanzati! Il suo
scatto d’ira non so nemmeno io come sia avvenuto ma la
spiegazione è nella mia testolina e prima o poi verrà
fuori! Anche perché quei due, ho deciso, devono chiarirsi!x
quanto riguarda lo scontro con Sesshomaru.. lui non sa ancora
nulla e non lo saprà per i prossimi 2 capitoli (quelli che
ho abbozzato) più avanti si vedrà.. prima o poi
dovrà pur scoprirlo no?
Ancora un grazie enorme x il commento e i complimenti!! Mi hanno messo davvero di buon umore kiss a presto
Naturalmente dei ringraziamenti speciali vanno anche alle 21 persone che hanno messo la mia ff tra le preferite e alle 8 che l’hanno posta invece tra le seguite!ringrazio tutti voi di cuore siete fantastici e una sprono x il mio lavoro!!
Un abbraccio Mikamey
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