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Autore: mikamey    27/04/2009    10 recensioni
Rin, una ragazza insicura, soggetta ad attacchi di panico e con manie morbose per la pulizia. Sesshomaru un demone orgolgioso e testardo infortunato ad una gamba ma bramoso di indipendenza. impareanno a conoscersi e a curarsi a vicenda affrontando le ferite della psiche e del corpo. AGGIORNATI DUE CAP FINALI 23 e 24
Genere: Generale, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il calore del suo corpo


Il calore del suo corpo, il rumore del suo respiro, il suo battito cardiaco.. sembrano un toccasana per la mia anima, è la prima volta dalla morte della nonna che riposo una nottata intera. Sorrido ripensando a tutti i metodi che ho provato per riuscire a dormire almeno per  tre ore di fila, ma a nulla erano valsi i miei sforzi.
 Ho bevuto litri di camomilla, preso chili di valeriana, mi sono stancata di lavoro, ho usato musicassette rilassanti, e tanto tanto altro ancora e l’unico rimedio per me è stato uno youkai. Questo youkai.

Orgoglioso, testardo, saccente, eppure capace di tranquillizzarmi.
Mi sento cosi sciocca in questo momento, mi sembra di essere ritornata bambina quando seduta a gambe incrociate sul letto leggevo le favole come la bella addormentata nel bosco o cenerentola e ogni volta, arrivata alla fine, quando il principe salvava la principessa e la baciava stringevo il libro al petto pronunciando a occhi chiusi quelle semplici parole, come un mantra, come fossero la cosa più romantica del mondo “ e vissero sempre felici e contenti”.

Crescendo ho continuato a sognare consapevole però che la vita non sarebbe stata tutta rose e fiori e che non sarebbe arrivato un principe su di un cavallo bianco a salvarmi dai pericoli. Tuttavia non ne ho mai risentito particolarmente, ho avuto un’infanzia felice e una gioventù ricca di momenti piacevoli.
Stavo vivendo la mia fiaba personale, senza principe è vero ma ero cmq soddisfatta, però come tutti sanno, le cose belle non durano per sempre.

Mi accoccolo maggiormente al braccio di Sesshomaru evidentemente disturbando il suo sonno, in quanto si rigira verso di me abbracciandomi e mugolando qualcosa di incomprensibile.

 Rimango interdetta per qualche secondo stordita dalla situazione e dalla sua “voce” al mio orecchio, sento il mio corpo e il mio viso andare in fiamme e il cuore battere all’impazzata. Nella mia mente si affollano possibili reazioni da compiere ma io rimango immobile sotto di lui. È dura ammetterlo ma la verità è che voglio rimanere tra e sue braccia ancora e ancora, sempre più vicina, sempre più stretta.

Il suo corpo è perfettamente aderente al mio e le sue braccia mi cingono interamente avvolgendomi col suo calore e invadendomi col suo profumo. Devo ammettere a me stessa che questo tepore è veramente piacevole, la sua vicinanza è piacevole. Mai come in questo momento mi sento riconoscente verso i miei genitori e i Kami per avermi donato i miei sensi sviluppati di mezzo demone, è grazie a loro che percepisco cosi distintamente il pulsare deciso e pacato del suo cuore che come un metronomo scandisce il passare del tempo e fornisce un ritmo lento al suono del suo respiro, con l’olfatto percepisco il  profumo deciso e fresco della sua pelle, ha un retrogusto vagamente ferino, selvaggio che ricorda la montagna coi suo immensi alberi verdeggianti, l’erba fresca e smeraldina, le rocce possenti rivestite di muschio e gli anfratti di rupe, dimora di timida vita.

 Da donna avverto invece il suo abbraccio, il suo calore, la delicatezza della sua epidermide sulla mia. Vengo invasa da sensazioni che solo una donna può provare  e solo in compagnia di un uomo, quel senso di protezione, di difesa, di sicurezza.

Non sono mai stata una fan dalla fanciulla fragile e indifesa bisognosa di un uomo al suo fianco per sopravvivere, anzi ho sempre ostentato la parità dei sessi eppure, mi costa ammettere che la vicinanza di Sesshomaru mi rassicura in maniera differente di quanto non abbia mai fatto la nonna o qualunque altra persona, è una sensazione più decisa, come una consapevolezza, la certezza che qualunque cosa accada lui sarà in grado di proteggermi da qualunque attacco, perfino quelli del mio animo.

Mi ritrovo a sfregare il mio viso sul suo braccio con gesti lenti e gentili solo per sentire il piacere di una liscia carezza che altrimenti non potrei provare, e con gli occhi chiusi distendo le mie labbra in un sorriso imbarazzato mentre una strana euforia rallegra il mio cuore i miei pensieri.

Volgo per qualche secondo il mio sguardo alla sveglia scoprendo che sono già parecchi minuti che sono sveglia tra le sue braccia e mi sorprendo di quanto bene io mi senta, di solito appena sveglia, quando la mente non è ancora lucida, l’equilibrio è instabile e la vista non è ancora sicura, mi alzo per recarmi in bagno a lavare le mani e il viso, è un’abitudine, una necessità giornaliera che segna l’inizio della mia giornata, era impossibile per me ignorare questo rito come anche quello seriale, routine che invece è stata infranta impunemente grazie a Sesshomaru.

 Trovo questa situazione quasi sconcertante, la sensazione di sporco e inadeguatezza che mi avvolgeva il mattino appena sveglia ora non c’è, il desiderio dell’acqua fresca a svegliare il mio viso è sopraffatto dalla voglia di rimanere tra sue braccia.

Curiosa e speranzosa di tale novità per la seconda volta allungo leggermente la mano destra fino a pormela davanti al viso, trema, è un tremore leggero ma comunque presente che mi riporta alla realtà, sospiro sconsolata e delusa che la vicinanza di Sesshomaru non abbia influito anche su questo mio difetto e, forse ad opera del mio rinato nervosismo, uno spasmo involontario fa contrarre la mia gamba che va inevitabilmente a urtare con quella di Sesshomaru.

Terrorizzata sigillo i miei occhi e trattengo involontariamente il fiato pregando i Kami di non aver toccato la gamba ferita e che il mio movimento non lo abbia svegliato. Il panico aumenta quanto lo sento muoversi e mugugnare qualcosa, mi stringe maggiormente a se come un bambino col suo orsacchiotto preferito affondando il suo viso tra i miei capelli nell’incavo del collo, sento le sue labbra sfiorare la mia pelle e il suo respiro caldo solleticarla ad ogni sospiro. Un nuovo spasmo mi assale non so se a causa del nervosismo o della sua vicinanza e non appena ciò avviene inizio a maledirmi mentalmente domandando ai Kami il perché di tanta sfortuna.

Tento di divincolarmi da lui  per limitare i danni e trovare una buona scusa nel caso si svegli e ancora una volta Sesshomaru, infastidito, inizia a muoversi  mentre sul suo viso si distende una lieve smorfia di disappunto che fa aggrottare leggermente le sue sopracciglia. Lo vedo accoccolarsi leggermente avvicinandosi alla mia precedente porzione di letto, per poi iniziare  a tastare il materasso circostante. Che stia cercando me? Sarebbe possibile essendo una hanyou la temperatura del mio corpo è più alta rispetto al normale, forse avverte l’assenza del tempore, ma nella mia mente si materializza egoista e prepotente l’idea che sia il mio corpo, la mia presenza a mancargli.

Una sensazione d’imbarazzo misto a euforia inizia ad invadermi mentre osservo il mio vicino ormai calmo riposare prono, ora ho la possibilità di alzarmi e ritornare nella mia casa. È la cosa migliore da fare, è il momento migliore per farlo, tuttavia.. tuttavia non compio quei semplici gesti, non seguo i suggerimenti della mia mente, anzi li ignoro, li zittisco spudoratamente sdraiandomi nuovamente vicino a lui. Avverto il freddo del materasso infastidirmi ma non me ne curo semplicemente guardo il suo viso addormentato.

Senza rendermene conto ne sfioro i contorni con la mano calda e lui segue i miei movimenti fino a ritrovarsi in posizione supina, mi avvicino dunque a lui continuando ad accarezzare i suoi zigomi, le labbra, la frangia lattea e, compiaciuta, imprimo nella mia mente le sue espressioni di apprezzamento a quelle carezze. Finalmente soddisfatta mi avvicino maggiormente a lui riprendendo la mia posizione iniziale con la schiena aderente al suo fianco nella speranza che ancora una volta il mio calore lo attiri a me, cosa che fortunatamente accade.

Lo sento voltarsi e dopo pochi istanti le sue braccia cingono nuovamente il mio corpo.
Dapprima dolcemente poi sempre più possessivo come avesse paura di perdermi un’altra volta, mi godo questo momento stringendo maggiormente a me le sue braccia poi, sorridente chiudo gli occhi ripensando al sogno e a ciò che avvenne dopo che Kohaku aveva lasciato la mia casa, sicura che la paura e lo smarrimento non potranno eludere le difese che in questo momento, seppur inconsapevoli, sono erette a proteggermi.


Ero stesa sul pavimento, immobile e dolorante sia per le percosse sia per i muscoli in tensione e la paura provata. Le gambe, le spalle, il petto mi facevano male da morire cosi come i polsi, mentre le braccia e le mani le sentivo tremendamente pesanti  e sfrigolavano come se fossero addormentate, ricordo che ci volle uno sforzo enorme per girarmi di lato in modo da acquistare una posizione meno dolorosa e almeno un’ora prima di riuscire ad alzarmi.

 Piansi, piansi tutto il tempo, piansi quando ero stesa  a terra, quando mi trascinai con le braccia fino al tappeto, quando esausta mi abbandonai ansimante su di esso. Piansi finché sfinita, non mi addormentai.

Il giorno seguente mi svegliai dolorante e confusa, la testa sembrava piena d’aria, come un palloncino sfuggito di mano a un bambino preda delle correnti che lo sballottano senza sosta allontanandolo dal suo padrone, il resto del corpo era invece pesante, come se vi avessero attaccato dei pesi all’estremità per impedirmi di alzarmi o compiere dei movimenti. I polsi, le caviglie, i ginocchi, i gomiti, tutte le articolazioni, tutte le giunture sembravano bloccate da una strana colla. 

Iniziai a guardarmi intorno ancora stordita e non so nemmeno io come, ne con quale forza, abbandonai il mio stato apatico e cominciai a ripulire tutto, non so perché ma tutto quel disordine mi era insopportabile. Raccolsi i cocci di vetro, e tutto ciò che Kohaku aveva buttato incollando i vari pezzi degli oggetti recuperabili, attaccai un telone di plastica alla finestra e mi diedi da fare per rimettere a nuovo la casa. Lavai e spolverai tutto il giorno finché la sera, esausta, mi misi a letto osservando le dita delle mani pallide e tremanti, avevo rotto tre unghie e mi ero procurata qualche taglietto…. Al momento non diedi importanza a quel tremore pensando che al mattino seguente sarebbe sparito, cosa che però non avvenne, anzi...

I tremori aumentavano sempre di più e comparvero anche i primi attacchi di panico.. il primo avvenne il giorno in cui andai a comprare il vetro per la finestra mi sentii male per strada e un anziano signore mi portò al ospedale

Ricordo ancora la paura impossessarsi di me e il panico paralizzare il mio corpo, le mie mani, perfino il viso. Li avvertivo rigidi, come addormetati , morti, assolutamente fuori dal mio controllo. Tentavo diperatamente di stringere le dita in un pugno, di distendere i muscoli del viso ma essi non rispondevano ai miei comandi. Rimasi distesa su quel lettino del pronto soccorso per svariate ore prima di riuscire a muovere nuovamente le dita. Il medico mi disse che ero stata colta da un attacco di panico.. ne avevo sentito parlare spesso ma non mi ero mai interessata alla cosa, una giovane infermiera mi diede una specie di volantino informativo che spiegava a grandi linee cosa fossero esattamente i DAP..

“Un attacco di panico, o "Disturbi d'attacco di panico" (DAP), è un periodo di paura o disagio intensi, tipicamente con un inizio improvviso e solitamente della durata inferiore ai trenta minuti. I sintomi includono tremore, respirazione superficiale, sudore, nausea, vertigini, iperventilazione, parestesie (sensazione di formicolio), tachicardia, sensazione di soffocamento o asfissia. Il disturbo è significativamente diverso dagli altri tipi di disturbi di ansia, in quanto gli attacchi sono improvvisi, non sembrano provocati da alcunché e spesso sono debilitanti. Un episodio è spesso categorizzato come un circolo vizioso dove i sintomi mentali accrescono i sintomi fisici, e viceversa.
La maggior parte delle persone che hanno un attacco, poi ne hanno altri in seguito. Se una persona ha attacchi ripetuti, oppure sente una forte ansia riguardo la possibilità di avere un altro attacco, allora si dice che ha un disturbo di panico.”

Pochi righi scritti su un semplice foglietto semirigido di colore arancione in cui io mi rispecchiavo perfettamente, il medico mi disse che molto probabilmente era successo tutto a causa dello stress, mi disse che sembravo molto nervosa, che ero fragile  emotivamente, che la situazione attuale sarebbe potuta degenerare in depressione.. mi segnò dei farmaci, dei calmati che però io non assunsi mai, li comprai certo, ma senza neppure aprirli li riposi nell’armadietto dei medicinali dopo aver letto il foglietto illustrativo. Mi rifiutavo di accettare quella diagnosi e mi rifiutavo di seguire quella cura. Mi sentivo quasi indignata da quelle pillole, quasi denigrata, io.. io non ero pazza, non ero mentalmente instabile, io stavo solo soffrendo, perché nessuno voleva capire che tutto ciò di cui avevo bisogno era del tempo?

Avverto gli occhi pizzicare e istintivamente affondo il viso sul braccio di Sesshomaru, mi chiedo come sia possibile trovare conforto in una persona che si conosce appena, forse è proprio la sua estraneità a rendere possibile la cosa? Io avevo tanti amici eppure non ho provato con nessuno di loro questo bisogno di vicinanza, questa sensazione di “benessere”, al contrario mi sentivo a disagio, ero come infastidita dalla loro presenza.

Non li sopportavo, non sopportavo i loro sguardi, non sopportavo i loro tentativi di starmi vicino, non sopportavo le loro frasi dannatamente accondiscendenti e comprensive, tutte quelle frasi fatte tipiche dei momenti difficili, tipiche del lutto. Ero convinta che nessuno di loro potesse comprendere il mio stato d’animo e il mio dolore, li trovavo tremendamente presuntuosi, loro con le loro vite perfette.. come osavano giudicare e dare consigli a me che invece soffrivo?

Adesso mi rendo conto che i miei erano i pensieri di una persona egoista, ma allora non riuscivo a comprenderlo. Ho fatto credere a tutti di stare bene, li ho allontanati, e mi sono estraniata dal mondo circostante, l’unica persona che lo ha capito.. l’unico che nel bene o nel male mi ha fatto in qualche modo reagire è stato Kohaku, paradossale! La causa prima della maggior parte dei miei problemi attuali è data da colui che in qualche modo mi ha sollevata da quelli precedenti!

 Assurda, la vita è assurda! La controprova è data dal fatto che sono “abbracciata” ad uno sconosciuto sentendomi perfettamente al sicuro, bramando il suo calore a tal punto da desiderare che il tempo si fermi cosi, in questo momento per permettermi di godere appieno di questo fortuito spiraglio di emozionante beatitudine .









Eccomiiii questo capitolo è più piccolino ma volevo continuare la storia di Rin per poi proseguire l’andamento della vicenda “presente” quindi dovevo necessariamente concludere col passato.. comunque spero vi sia piaciuto!!mi scuso per il ritardo dell’aggiornamento ma avendo fatto i salti mortali per quello precedente ho dovuto recuperare tutto quello che avevo lasciato indietro ^.^”
Ovviamente mi auguro che comunque il cap vi sia piaciuto e aspetto i vostri commenti!!
Sono ancora euforica per quelli che avete lasciato in relazione al capitolo precedente!


Piccola nota: la parte scritta in corsivo circa la descrizione della DAP non è inventata! È stata copiata da Wikipedia! Ho pensato che magari un po’ di curiosità su questo disturbo fosse nata essendo il perno su cui ruota la ff quindi  ho ritenuto opportuno dargli una descrizione più accurata di quella che potevo spiegare io esponendo gli stati d’animo di Rin..

Ora come di consueto riserviamo questa parte gli spoiler da voi tanto amati : )
Alluuuura il prossimo capitolo si intitolerà “Un’infanzia di solitudine”  parlerò dell’infanzia di Sesshomaru e Inuyasha! Sperando che l’argomento vi appassioni, ed ora ecco a voi un piccolo assaggio di ciò che leggerete

“Si era sentito tradito e considerava il comportamento di suo padre, come un’offesa verso la memoria di sua madre. La prima volta che incontrò la sua “nuova famiglia” lo fece solo per avere l’opportunità denigrare il comportamento del padre, per dimostrare all’inferiorità di quelle persone, ma quando fu davanti quella donna e quel bambino, quando seppur non per suo diletto, apprese le loro storie si limitò a mantenere una atteggiamento freddo e scostante incapace di trovare colpe in coloro che come lui avevano dovuto subire dolore a causa di quell’uomo che lui un tempo aveva chiamato padre.

Si ritrovò suo malgrado a invidiare la loro ritrovata pace, ma si rispecchiò riconoscendosi negli occhi ambrati del fratellastro, vi leggeva il dolore e la colpevolezza di vivere, la stessa che provava lui. Riusciva a comprendere il suo disagio, la vergogna di essere stato la causa della vita emarginata e sofferente della madre, quella donna lo avrebbe potuto abbandonare alla nascita, avrebbe potuto addirittura evitare che venisse al mondo ma lei invece aveva vissuto nella solitudine e negli stenti per crescerlo.. lui il frutto di un abuso, di una violenza, di un errore..”

Spero di essermi fatta perdonare il ritardo dato che lo spoiler è bello lungo e che.. insomma dice un sacco di cose.. forse ho svelato anche troppo :P

Ultimissima nota, lo so che vi sto annoiando ma abbiate ancora un po’ di pazienza..purtroppo è periodo di esami e quindi non so se riuscirò ad aggiornare con regolarità in quanto dovrò darmi parecchio da fare viste le materie che mi tocca studiare.. prometto che comunque cercherò di fare del mio meglio per non deludervi!!


Infine ecco l’angolino ringraziamenti!

piccola tammy sono a dir poco onorata del tuo commento!!!è davvero un grandissimo piacere sapere che la mia ff ti abbia coinvolta nonostante riguardi un paring a te poco congeniale! E Nn devi assolutamente scusarti per aver commentato a metà ff xkè, ripeto, sapere che la storia ti piace e che sia tra le tue preferite nonostante la coppia usata nn sia la tua preferita mi riempie di orgoglio! (me ora si monta la testa :P )cmq spero di ricevere altri tuoi commenti! Cosa ne pensi di questo capitolo? un bacioneee

LilyProngs, e già lo avevo detto che ero impaziente di postarlo :P cmq  ti ringrazio infinitamente x i complimenti e si.. Kohaku non è fondamentalmente cattivo benché la sua reazione sia stata a dir poco spropositata! Bisogna tener conto che Rin dopo la morte della nonna è cambiata radicalmente come ho accennato anche in questo capitolo e lui.. lui ha reagito in maniera esagerata e sbagliata facendosi prendere dall’ira. x quanto riguarda il commento nn devi assolutamente scusarti adoro i commenti lunghi!!! Anzi li amo! Un bacione enorme e alla prossima ps spero di leggere le tue impressioni anche su questo cap kiss
 
Karly_chan the black cat grazie x i complimenti sono felice che il mio intento sia arrivato anche voi lettori : ) per quel che riguarda Kohaku hai perfettamente ragione, il suo carattere nello scorso capitolo è stato completamente OOC ma purtroppo gli è toccata questa parte! Mi preme comunque informarti che il suo personaggio non è fondamentalmente cattivo! È stato il coinquilino di Rin per quasi 2 anni nonchè innamorato di lei in segreto da quando l’ha conosciuta, tuttavia vedendo lo stato della ragazza è uscito fuori di matto! Spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento un bacione enormeeee e ovviamente fammi sapere cosa ne pensi! : )

monik, purtroppo non sono sempre possibili gli aggiornamento flash, ho fatto i salti mortali x fare quello del nono capitolo :P cmq mi fa piacere ti sia piaciuto e spero che anche questo sia stato di tuo gradimento!ovviamente attendo le tue impressioni : ) baciiii a presto

lua82 e si Kohaku è uscito proprio fuori di matto!! Ha dato il peggio di se! Cmq mi fa piacere che il cap ti sia piaciuto e spero che anche questo prosieguo sia stato adeguato, come ho già detto nelle precedenti recensioni c Kohaku non ha una vera e propria natura cattiva e almeno ha “risollevato” Rin dalla depressione dovuta alla morte della nonna, certo però le ha creato altri problemi che cmq sembrano sanarsi piano piano grazie ad un certo youkai… Cmq  non ti preoccupare x il commento io AMO i commenti lunghi : ) quindi non mi resta che ringraziarti ancora e aspettarle il tuo prossimo commento un super bacioneeeee

callistas ciaoo come sempre i tuoi commenti sono unici! Sono felice di aver coinvolto anche te con la storia di Rin, per quel che riguarda Kohaku si, è stato un comportamento imperdonabile! ma il perdonami finale era davvero sentito! Si era reso conto di ciò che stava per fare e si è pentito almeno questo glielo dobbiamo riconoscere…. Cmq ti ringrazio infinitamente x i complimenti e spero di riuscire a “sorprenderti” sempre! Un bacione extra-large e alla prossima. PS sono io che devo ringraziare te di esistere!! Kiss

Isy_264 ciaooooo e grazieee nn sai che piacere leggere il tuo commento!!! Davvero davvero un piacere anche perché hai centrato in pieno la situazione! Nel senso che Kohaku non è cattivo di Natura! Altrimenti non sarebbe stato il coinquilino di Rin! Ma attenta lui l’ha amata in segreto ma non sono mai stati fidanzati! Il suo scatto d’ira non so nemmeno io come sia avvenuto ma la spiegazione è nella mia testolina e prima o poi verrà fuori! Anche perché quei due, ho deciso, devono chiarirsi!x quanto riguarda lo scontro con Sesshomaru.. lui non sa ancora nulla  e non lo saprà per i prossimi 2 capitoli (quelli che ho abbozzato) più avanti si vedrà.. prima o poi dovrà pur scoprirlo no?
Ancora un grazie enorme x il commento e i complimenti!! Mi hanno messo davvero di buon umore kiss a presto


Naturalmente dei ringraziamenti speciali vanno anche alle 21 persone che hanno messo la mia ff tra le preferite e alle 8 che l’hanno posta invece tra le seguite!ringrazio tutti voi di cuore siete fantastici e una sprono x il mio lavoro!!

Un abbraccio Mikamey
  
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