Capitolo XXIII
Quando
Sakura aprì gli occhi, le prime luci del mattino erano
già passate da tempo.
Erano
anni ormai che non dormiva così tanto.
In
quella vita di immeritata solitudine auto-inflitta, i vizi che si era
concessa erano stati pressoché nulli.
Aveva
buttato e gettato tutta sé stessa nel lavoro ed ora
inevitabilmente tutto questo le sembrava strano.
Così,
mentre era intenta a riflettere su quanto sinora la sua vita fosse
stata vuota e priva di scosse emotive, la ragazza si vide costretta a
conguagliare tutti i suoi pensieri sul rumore frenetico ed intenso del
suo cuore.
I
ricordi passionali della notte precedente le tornarono quindi
velocemente alla mente e la fecero sorridere imbarazzata.
Era
stato un attimo, un magico momento di lucida follia.
Con
gli occhi stanchi ed ancora pieni di sonno, l’Haruno
cercò dunque di focalizzare e trovare l’immagine
di Sasuke accanto a sé ma con estrema delusione non la
trovò.
Il
panico e la sua naturale ansia la colsero e colpirono prepotentemente.
Dopo
una notte come quella, non poteva davvero averla abbandonata.
Non
aveva mai sentito l’Uchiha più vicino e vero di
così.
I suoi
sentimenti ed il suo sesto senso non potevano averla ingannata di nuovo.
Di
scatto, si alzò dal letto e si sistemò alla bene
e meglio, pronta a mettere a ferro e fuoco la Villa pur di ritrovarlo
ed abbracciarlo.
Aveva
bisogno di lui. Sentiva dannatamente la necessità di averlo
vicino e di saperlo dalla sua parte.
Affannosamente
scese le scale.
Non
era pronta a dover rimettere insieme i vecchi ed ingenui cocci della
sua vita che ora, finalmente, sembravano aver trovato la loro giusta
disposizione.
Non
avrebbe retto ad un’altra delusione amorosa.
“Buongiorno bella
addormenta!” la salutò entusiasta
Ino.
“Buongiorno a
te, Ino-pig. Hai per caso visto Sasuke? Non lo trovo da nessuna
parte.”
“Altro che se
l’ho visto!”
Alle
parole della sorella, Sakura sbarrò gli occhi confusa e la
esortò a continuare.
“Stamattina ero
venuta a bussare alla vostra camera. Volevo avvisarti che ho deciso di
cambiare il tema di questa sera per il mio addio al nubilato.
Così quello schianto del tuo ragazzo mi ha aperto la porta
munito solo dei suoi boxer. La giornata è partita
decisamente con il piede giusto. L’ho così messo
al corrente della fantastica serata anni ’60 che vivremo
stasera!”
“Tralasciando il fatto
che stai per sposarti e che i tuoi pensieri dovrebbero essere
esclusivamente indirizzati a quel poveretto di Sai … Ino,
non puoi cambiare il tema della festa il giorno stesso
dell’evento. E’ una follia! Ora cosa
diavolo mi metto!?” la interruppe il primario
bruscamente, seriamente preoccupata per la sanità mentale di
sua sorella.
“Certo che
posso Fronte-spaziosa, io sono la sposa! Comunque se non avessi il
solito vizio di interrompermi, sapresti già che Sasuke ha
pensato a tutto. Me l’aveva detto che non l’avresti
presa benissimo e che saresti diventata suscettibile. Come ti conosce
...”
“Allora,
gentilmente, potresti essere un po’ più chiara e
concisa?!”
“Per
l’appunto. Dopo che l’ho ragguagliato sui miei
nuovi piani, il tuo mister muscolo mi ha chiesto se conoscessi un
negozio dove avrebbe potuto trovare qualcosa per te per
l’occasione. Gli ho quindi consigliato due/tre posticini e ho
costretto il mio Sai ad accompagnarlo. Magari così impara
come si comporta un vero cavaliere e mi compra qualcosa per farsi
perdonare” cinguettò.
“Avreste dovuto
svegliarmi. Io non sono suscettibile ed agitata.”
“Davvero?”
storse il naso l’eccentrica sposa.
“Ok… forse
un pochino” finalmente rise.
Il
nodo in gola era ormai sciolto.
Sasuke
non aveva alcuna intenzione di lasciarla, di scappare lontano da lei.
Era
ancora al suo fianco pronto e determinato a sopportare i suoi sbalzi
d’umori e le stramberie di Ino e della sua famiglia.
“Comunque ho provato a
convincerlo a svegliarti ma non ha voluto sentire storie. Ha detto che
eri stanca, moooolto stanca” fece Ino maliziosa.
Sakura
assunse in viso tutte le sfumature del rosso.
“Avanti
sorellina non credevo mica fossi Suor Maria Claretta. Non so se ti
rendi conto di che pezzo di manzo hai per le mani ?! Non toccarlo
sarebbe un tale spreco. Tienitelo stretto, è quello
giusto.”
“Lo so,
Ino-pig” rispose il primario sinceramente.
“No, non lo sai. Non
ho visto mai nessuno parlare così di te. Oggi, poi, a
colazione con la mamma…” si morse le
labbra Ino, rendendosi conto di aver detto qualcosa di troppo.
Se gli
occhi di Sakura fossero potuti uscir fuori, le sue pupille sarebbero
sicuramente schizzate di corsa fra le mani piccole e curate della
sorella.
“Ino cosa ha
detto Sasuke alla mamma? Non farmi stare sulle spine, dimmi
tutto!”
Era
tornata ad essere il solito mix di ansia e paranoie.
Temeva
che il ragazzo avesse potuto far crollare il suo castello di bugie di
carta.
Aveva
tremendamente paura.
Non
era ancora pronta a confessare la verità ai suoi e per
quanto si fidasse e si sentisse legata a lui, voleva comunqu che quella
faccenda restasse di sua competenza.
In
fondo, gliel’aveva promesso.
“Promettimi di
non dirgli che te l’ho detto.”
“Promesso.”
x x x
Un
forte rumore gli arrivò bruscamente alle orecchie e lo
costrinse ad aprire gli occhi.
Sakura
dormiva ancora beatamente attaccata a lui.
Era
bellissima.
Deciso
si avviò alla porta per evitare che questa si scardinasse e
che la ragazza potesse svegliarsi.
Voleva
saperla ancora felice, serena e rilassata.
“Ce ne hai
messo di tempo, Sak…”
Le
parole di Ino restarono immobili e pesanti nella bocca. La visione del
fidanzato della sorella mezzo nudo la paralizzò
piacevolmente.
“Buongiorno
Ino” salutò garbatamente Sasuke la
loro solita e fastidiosissima sveglia umana.
“Scusami ma
Sakura dorme ancora e non vorrei svegliarla. Ieri è stata
una giornata impegnativa. Si è stancata parecchio. Puoi dire
comunque tutto a me.”
Sasuke
ancora non riusciva a spiegarsi il perché di tutta quella
premura e protezione per quella strana e particolare ragazza dagli
insoliti capelli rosa.
Lo
stesso slancio passionale della notte scorsa era un qualcosa di
inusuale ed insolito per un tipo controllato e decisamente razionale
come lui.
Aveva
finito però per arrendersi all’idea di non poter
più resistere al bisogno impellente di baciarla, toccarla e
di saperla completamente e veramente sua.
Non
sapeva se fosse realmente innamorato di lei ma sapeva per certo di non
voler nessun’altra al suo fianco.
Quella
notte passata a fare l’amore con Sakura era stata davvero
straordinaria. La più bella della sua vita.
Erano
infatti passati fin troppi anni dall’ultima volta in cui
l’Uchiha aveva sentito dentro di sé una scossa di
calore così calda ed avvolgente.
Ora
inevitabilmente aveva paura di perdere tutto, ancora una volta.
Con
l’Haruno finalmente era libero di essere sé
stesso, svincolato da ogni copione e soprattutto pronto a riaffacciarsi
a quei sentimenti d’amore che da tempo aveva allontanato dal
suo cuore.
Quella
ragazza stava davvero salvando la sua anima dal torpore
emotivo. Si sentiva quindi sempre più in dovere di
salvaguardarla.
Per
questo motivo ascoltò, seppur con fatica, l’ultimo
delirio mentale di Ino.
La
famiglia Haruno sembrava possedere prepotentemente il gene della
stramberia nel suo DNA.
Sasuke
non osava proprio immaginare la faccia che Sakura avrebbe fatto
all'apprendere il repentino cambio di programma della sorella.
Aveva
imparato a conoscerla e prevedeva quindi che si sarebbe sentita come
suo solito fuori luogo ed inadatta, cadendo nel più totale
stato di panico.
Voleva
proteggerla anche dai suoi fantasmi interni e così gli venne
spontaneo offrirsi personalmente per risolvere quello sciocco inghippo
venutosi a creare.
In
fondo, comprarle un vestito non sarebbe dovuto essere troppo
impegnativo e stressante.
Contava
e sperava di tornare da lei il prima possibile. Non voleva farla
sentire sola.
“Sei molto
carino con lei. Ti faccio accompagnare e fare compagnia da
Sai.”
“Grazie, Ino.
Spero di non creargli problemi e seccature.”
“Figurati. Gli stai
molto simpatico e poi magari con la scusa puoi consigliargli di
comprarmi qualcosa” gli fece
l’occhiolino la bionda.
“Dico a Kakashi
di aggiungere un posto in più per la colazione?”
“Sì,
volentieri. Mi preparo e scendo. Grazie.”
Dopo
essersi velocemente vestito ed aver dato un’ultima occhiata a
Sakura, Sasuke scese le scale e raggiunse il resto della famiglia
Haruno in cucina.
“Buongiorno a
tutti” disse salutando educatamente.
“Buongiorno
Sasuke” rispose per primo Kizashi, seguito poi
a ruota da tutti gli altri famigliari.
“Grazie per il gentile
prestito” si rivolse l’attore proprio
al capo famiglia, restituendogli le chiavi dell’Harley
Davidson e del garage.”Scusatemi
ma Sakura dorme ancora ed ho preferito non svegliarla. Ieri abbiamo
preso tanta di quella pioggia e ne ha risentito parecchio. E’
stanca morta.”
“Tienile ancora. Te le
affido e lascio per tutta la settimana. Non ho fretta di riaverle.
Questa volta potreste approfittare del bel tempo e farvi un altro giro.
La mia bambina è sempre stata una grande
dormigliona” rise Kizashi, allungando di nuovo
il mazzo al ragazzo.
“Non scusarti per lei. Siamo
ormai totalmente abituati alla sua assenza e alle sue fughe improvvise.
Non è certo da ieri che ha iniziato a darsela a gambe
levate” tuonò severa
dall’altro lato del tavolo Mebuki.
“Mamma!”
la riprese prontamente Ino.
“No, Ino. Tua
madre ha ragione. Non è stato corretto da parte nostra
andarcene durante il vostro ricevimento ma voglio precisare che la
colpa della fuga è esclusivamente mia. Con tutti quegli
sguardi cattivi puntati addosso, l’aria si è fatta
piuttosto pesante. Ho pensato potesse fare bene a tutti una boccata di
fresco. Gli educatissimi ospiti avrebbero potuto spettegolare meglio
senza tua sorella in giro.”
“Con tutti i
problemi che ci ha creato e tutte le pene dell’Inferno che ci
ha fatto vivere, credo sia difficile non guardarla così.
Quelle persone sono nostre amiche, presenze costanti nella nostra vita.
Mia figlia invece per quanto ancora resterà?”
“Sentite, posso
solo immaginare quanto abbiate potuto soffrire in questi anni ma
credetemi ha sofferto e soffre molto anche lei.”
“Soffrire, soffrire per cosa?!”
rispose arrabbiata Mebuki.
“Ad esempio per
averla lasciata fuori dal tuo cuore. Perché non riesci ad
amarla? E’ così facile
d’amare.”
“Ma che cosa
sai tu di mia figlia? Tu non sai proprio niente. Hai
capito?!Niente!”
“So quello che
è necessario sapere. Non ho mai conosciuto in tutta la mia
vita una ragazza più forte, sensibile e dolce di Sakura.
E’ così fragile, così speciale e non
c‘è chiacchiera che possa farmi cambiare
idea.”
“La vedi questa casa? Tutto
questo? Per chi credi che io e mio marito lo facciamo? Io amo la mia
famiglia e non ti permetto più di giudicarmi.”
“Allora, con permesso
signora, dovrebbe farglielo sapere” concluse
severo l’Uchiha, abbandonando il tavolo da pranzo.
Se
Sasuke fosse stato in grado di guardarsi dal di fuori, avrebbe fatto
fatica a riconoscersi durante quella discussione tanto concitata e
sentita.
Non
era nel suo stile parlare molto e lasciarsi andare così
tanto.
Sakura
gli era entrata dentro più di quanto pensasse e credesse.
Senza
fare niente, quella ragazza l’aveva già cambiato
radicalmente.
“E’ meglio se ci
distraiamo un po’. Hai sganciato una grossa bomba di
là. Vieni con me.” lo raggiunse Sai.
In
quel momento, lo shopping non sembrava poi così nefasto e
fastidioso.
Al
contrario, l’avrebbe aiutato a distrarsi un po’.
Era
troppo orgoglioso per ammettere a sé stesso di essersi
perdutamente innamorato di quella ragazza tanto noiosa.
x x x
Quando
Ino finì di raccontare minuziosamente tutti gli importanti
avvenimenti che si era persa quella mattina, Sakura era visibilmente
scossa.
Non si
sarebbe mai aspettata da un ragazzo serio, sicuro e composto come
Sasuke una difesa ed una partecipazione così attiva e
coinvolta.
Quel
concitato e duro botta e risposta con sua madre le aveva fatto
comprendere quanto fosse stata sciocca a dubitare, appena sveglia,
della sua presenza, del suo starle vicino.
Sasuke
era lì per lei e con lei e non se ne sarebbe andato via.
Era
felice e radiosa come non mai.
Le
parole che l’attore le aveva riservato le avevano fatto
esplodere il cuore.
Aveva
chiesto infatti alla sorella di ripetergliele più e
più volte.
Stentava
ancora a crederci.
Dietro
alla maschera fredda e distaccata, l’Uchiha nascondeva
davvero un mondo caldo e pieno di colori.
Bisognava
solo avere la pazienza di aspettare che si spalancasse del tutto.
Le
parole di Itachi non potevano essere più vere.
Questa
volta i suoi occhi ci avevano visto giusto.
Dopo
il racconto di sua sorella, le forti e potenti emozioni della sera
precedente e degli altri giorni passati in compagnia dell'attore erano
acuite ancor di più.
Sakura
si sentiva proprio come un’adolescente alla sua prima cotta.
Non
riusciva a smettere di sorridere.
Era
bello finalmente sapere che ci fosse qualcuno che la trovasse
bellissima e speciale nella sua imperfezione ed ingenuità.
“La mamma ora
dov’è?” si sentì
comunque in dovere di chiedere. “E
soprattutto come sta?”
Non
riusciva a smettere di preoccuparsi per la sua famiglia.
“La conosci,
Fronte-spaziosa. Non l’ha presa per niente bene. Ha anche
litigato con papà. Ora si è chiusa nella serra e
non credo vorrà parlarvi per un po’ ma forse
è meglio così. Devi lasciarle il tempo di
abituarsi, di perdonarti. Questo è solo l’inizio.
Non ti permetterò più di lasciarci.”
“Ino, io non ho alcuna
intenzione di scappare via. Sono tornata per restare, te lo
prometto.” rispose il primario sicura ed
irremovibile, guardandola dritto negli occhi.
“Non sai quanto speravo di
sentirtelo dire.”
Ino
l’abbracciò forte.
Rapidamente
due fugaci lacrime rigarono il viso di Sakura.
Non
sarebbe stata più in grado di ritornare alla sua vecchia
vita, ad abituarsi alla loro assenza.
Avrebbe
portato quel suo segreto nella tomba ma non avrebbe più
rinunciato ad attimi del genere.
La
distanza separa le persone, non i cuori.
Quell’abbraccio
era il suo passato, il suo presente, il suo futuro.
Le
stava stringendo anche l’anima.
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