La mia storia

di queenjane
(/viewuser.php?uid=758690)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Come una brava moglie, ti ho dato sostegno e cura, quello che era mio era tuo, un diritto ineludibile.
Che io fossi regina d’Inghilterra rifletteva che potevo concederti molto, monete e tesori, flotte e soldati.

Mi hanno schernita e compatita, fino alla demenza.

Ero folle d’amore per te, che mi trascuravi,
andavi a letto con la figlia di Nan Bullen, Elisabetta la bastarda, una grande attrice, come sono stata io per tutta la vita.
Prima adorate figlie di re, poi dichiarate bastarde, in esilio, mentre narravano i capricci carnali di Enrico VIII, la sua adorazione per il fragile Edoardo, le morti e gli intrighi ..
Vi era da impazzire, una fiaba amara, senza costanza o lieto fine-
Poi sei arrivato tu, distante amante alle mie porte, le nostre nozze combinate.
Ma io ti ho amato e ti amo e so che mi hai amato tu pure,
per quanto potevi, per come potevi.

Sei giovane  e bello, attratto da amanti di passaggio, ma io sono tua moglie..
Isabella di Castiglia, la mia eroica nonna materna, la Reina, ignorava le amanti del marito .. il re Ferdinando, erano uniti dinanzi a Dio fino alla morte, nulla poteva toccarli o dividerli, se non la morte, la Signora oscura con la falce e lunghe ossa..
Un ripetersi di eventi, circostanze..

Sei stato la mia unica gioia in questa vita di sofferenze.
E continui ad amarmi..
Mia gioia e mio dolore.
Fino alla fine del mondo.
Rulleranno i tamburi nelle piazze, ma ci ameremo..
Sempre tua..

Presto sarò un ricordo mi amor, la cattiva salute e la tristezza non mi hanno mai abbandonato, una lunga strada senza ritorno.
Mi dicono, con falsi sorrisi di compassione, che nelle Fiandre ti diverti, senza decoro, donne e vino sono la tua occupazione insieme agli affari di stato.
Tuo padre, Carlo V imperatore, ormai ritirato in un convento,   pensa alla morte, ha abdicato nel 1556 ..
Il mondo Felipe, parlerà di te..
Sarai imperatore e sovrano di immensi orizzonti ..
Ma nessuna ti amerà come me..
Ancora rulleranno i tamburi .
Un ultimo addio ..
E NON SONO UNA ILLUSA..




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3546879