CAPITOLO 92: LA FINE DEL CLAN TAIRA
Ringraziamenti:
Xharua_96: Ho,
abbiamo trovato una ragazza che ti sta simpatica!
XBankotsu: Ti sta simpatico, he? Secondo te da che storia
viene?(l'opera la conosci di sicuro!)
La lancia di Moritoshi si conficcò nel corpo dell'ultimo
demone.
"Bravo, bravo, fratello mio."
Il samurai si voltò e fece cenno al compagno di seguirlo.
"Ora berrai il mio sangue. In questo modo dominerai meglio il potere
demoniaco, ed esso crescerà ancora."
L'uomo si trasformò in demone e si recise una vena sul
polso, facendo uscire un liquido dorato che raccolse in un calice.
"Bevi." - disse dopo essere tornato normale.
Il fratello obbedì e, toltosi leggermente la maschera - non
a
sufficienza da mostrare il volto - bevve il sangue, cominciando subito
a
sentirsi strano.
"Ora il tuo potere di Taira è cresciuto enormemente. Sei
pronto
per la sfida, ma non sottovalutare i tuoi nemici. Hanno ucciso Munenori
- facendomi un enorme favore - quindi sono molto forti."
Il minore dei fratelli lanciò un grido ed alzò
l'arma al cielo.
"Non ho più notizie dei miei guerrieri...che siano stati
massacrati da quelle esplosioni? Beh ora sento solo quattro forze,
quindi non c'è pericolo. Li attenderò qui." -
pensò l'uomo sedendosi.
Dopo poche ore Zhai e gli altri raggiunsero l'accampamento, trovandolo
quasi vuoto.
"Non c'è nessuno?" - chiese Rannek guardandosi attorno.
"No. Ci siamo noi."
I fratelli Taira si fecero avanti con passo deciso.
"Stavolta non ci sfuggirete. Combatteremo subito al massimo!"
Una luce gli avvolse e Kagekiyo divenne d'oro, mentre Moritoshi fu
avvolto da una alone violaceo.
"Battiti con chi preferisci."
"Voglio lo stregone!" - disse con voce spettrale.
"Uccidilo. Io penso agli altri tre."
Il colosso roteò la sua lancia ed attaccò il mago
che eresse una barriera.
"Tuono supremo!" - gridò Moritoshi saltando verso l'alto e
lanciando un fulmine potentissimo.
L'attacco venne parato, ma seguirono numerosi affondi: Illius si
accorse subito che la punta dell'arma era avvelenata.
"Se mi colpisce anche solo di striscio sono morto!" - capì.
L'uomo creò un'onda d'urto, ma il colosso mantenne la
posizione.
"La sua forza è cresciuta a dismisura!"
Colto di sorpresa il mago non riuscì a schivare l'assalto
frontale del nemico che lo travolse con una spallata, gettandolo a
terra.
"IAAAAAAAAAAAAAAAAAA!" - ruggì Moritoshi pronto a finirlo,
ma la spada di Rannek si intromise.
"Ci sono anch'io!"
L'uomo dette un pugno potenziato dai guanti ma la protezione sulla
corazza, chiaramente rafforzata, non venne nemmeno incrinata.
"Non è lo stesso dell'ultima volta!"
Kagekiyo camminò con aria di sfida verso Zhai e Drizzt.
"Allora, fate voi la prima mossa o la faccio io?"
I due si guardarono ed attaccarono assieme con un attacco fisico
potenziato.
"Polvere di diamanti!"
"Luna crescente!"
Entrambi vennero fermati a mani nude.
"Dovrete impegnarvi di più. Onda di luce stellare!"
L'esplosione di luce investì i due che caddero a terra.
"Allora l'ultima volta ci era proprio andato leggero." -
capì Drizzt - "Userò il mio colpo migliore!"
Dopo un attimo di concentrazione il drow gridò:
"Tormenta nera!"
Kagekiyo fendette il vento ghiacciato con la sua doppia spada, poi
dette un calcio a Drizzt e si apprestò a finirlo; Zhai
intervenne per soccorrerlo.
"Non potete battermi. Perderete."
Rannek incrociò la sua arma col nemico, quest'ultimo in
lieve vantaggio.
"Ha acquisito una forza immensa..."
Moritoshi roteò l'arma e lo atterrò, ma poi un
fulmine lo colpì e lo gettò a terra.
"Lo affronto io! Drizzt e Zhai hanno bisogno di aiuto!"
"Va bene!"
La mezza drow creò una sua ombra, ma la luce del samurai la
spazzò via.
"La sua abilità con la Magia Bianca non conosce limiti." -
comprese Drizzt.
"Ed ora ve ne darò una dimostrazione!" - disse alzando il
dito verso l'alto.
"Fasci di luce!"
Una pioggia di raggi luminosi corse verso i tre che cercarono di
evitarne il più possibile, ma vennero più volte
feriti.
"Allora, avete capito chi è il più forte?"
"Non riusciamo a batterlo. Sembra invulnerabile!" - disse Rannek.
"E allora attacchiamo tutti assieme!"
Gli eroi gridarono e colpirono da varie direzioni, ma il samurai aveva
previsto tutto.
"Kamui." - disse.
L'uomo fu avvolto da un alone e tutto attorno a lui assunse un colore
dorato, mentre gli oggetti e le persone cominciarono a muoversi
più lentamente.
"Ora!"
Il guerriero colpì contemporaneamente i tre, creando un'onda
d'urto che li spazzò via, e con essa una luce che si
alzò
fino al cielo.
Gli eroi caddero a terra, sparsi attorno al nemico che li osservava
compiaciuto della loro inferiorità.
"Ora capisco perché Munenori si riteneva inferiore a lui." -
disse Drizzt.
Kagekiyo camminò verso il drow.
"Grazie per avermi liberato di lui, mi avete fatto un favore!"
Con mossa fulminea Drizzt lo colse di sorpresa e gli afferrò
un braccio, cominciando a congelarlo.
"Cosa?"
Il samurai si liberò, ma l'arto era intorpidito. Prima che
potesse reagire Zhai gli saltò a cavalcioni sulla schiena e
lo
sollevò di peso, lanciandolo in aria per poi colpirlo
più
volte con i pugnali.
L'uomo incassò un ennesimo calcio e fu spedito a terra, ma a
quel punto riatterò con grazia su una mano e si rimise in
equilibrio.
"Non serve a molto...ha!"
Del sangue cominciò a colare dal corpo.
"Uhm...mi costringete ad usare il mio colpo segreto."
"Un altro?
"Molti ritengono che non si possa unire la Magia Bianca a quella
Nera...ma io ho dimostrato il contrario!"
Il samurai divaricò le gambe, unì l'indice ed il
medio e li portò sulla fronte.
"Mi basta unire il fascio di luce al raggio perforante per creare il
FASCIO DI LUCE DEMONIACA!"
Il raggio era doppio, uno retto avvolto da un altro che si muoveva a
spirale.
Zhai e Drizzt lo schivarono per pochi centimetri ma ne sentirono
comunque il potere; il raggio proseguì la sua corsa fino a
raggiungere una montagna che venne trapassata da parte a parte.
"Pazzesco! Non ho mai visto un colpo simile!" - gridò Rannek.
Kagekiyo ansimò un istante.
"Non credevo che lo avreste evitato. Vorrà dire che lo
userò per finirvi."
Il bastone di Illius e la lancia di Moritoshi si incrociarono.
"Non posso usare la forza, tutto dipende dai miei poteri."
Il mago si allontanò ed alzò una barriera; il
colosso la
caricò e la tempestò di fulmini, senza riuscire a
scalfirla.
"Uccello di fuoco!"
"Fulmine!"
I due attacchi si distrussero a vicenda.
Il più grosso urlò ed il suo corpo fu avvolto da
un alone viola ancora più grande.
"Muoriiiiii!"
"Muro di cristallo!"
La lancia non riuscì a penetrarlo e l'attacco
tornò indietro.
Kagekiyo gettò Drizzt a terra.
"Riusciamo a resistergli" - disse l'umano - "Ma non ad avere la meglio,
sembra quasi che sia instancabile!"
"Hai ragione, io sono terzo solo ad Arthas e a Lord Saddler, tutti gli
altri mi sono inferiori!"
Il samurai gridò ancora e sfrecciò tra gli eroi,
usando ancora il kamui e gettandoli tutti a terra.
"Quel colpo è micidiale...l'ho già visto
più volte..."
Rannek si rialzò e puntò la spada verso il rivale.
"Kagekiyo! Solo tu ed io!"
Il samurai rise e si dissolse.
L'umano si concentrò, facendosi circondare dal suo potere;
non
appena riaprì gli occhi vide che tutto attorno a lui era
diventato azzurro, poi sentì un debolissimo fruscio. Con
mossa
fulminea si voltò e colpì l'avversario alla
spalla.
"Ha! Come hai fatto?"
"Hai commesso l'errore di usare troppe volte il tuo colpo. Alla fine
l'ho imparato!"
"Tu! Sei stato davvero bravo, ma non potrai vantartene con nessuno!"
Un grido lo bloccò. Il samurai si voltò e vide
suo fratello a terra.
"Non ha proprio capito che il colpo tornava indietro." - disse Illius.
"Ho no!" - gridò Kagekiyo abbandonando la battaglia -
"Moritoshi! Moritoshi! Stai bene?"
Il colosso lo allontanò e si mosse verso Illius.
"Non fare così! Sei ferito e..."
Moritoshi si voltò e la
sua lancia trapassò il fratello da parte a
parte.
"Cosa...ti...sta....succedendo?"
"Ho capito." - disse Illius - "Il potere che ha acquisito è
troppo per lui. Ha perso il senno."
"Cosa?! Vuol dire che...mio fratello è impazzito per colpa
mia?!"
Moritoshi roteò l'arma e colpì il fratello sulla
testa, poi si concentrò su Illius.
"AAAAAAAAA!" - urlò caricandolo, ma anche questa volta il
colpo tornò indietro.
"Uccidere...devo...uccidere..." - disse con voce spettrale.
"Fratellino...cosa...non puoi...ti autodistruggerai!"
"Uccidere...devo...uccidere...!"
Le forze lo abbandonarono: il corpo del guerriero divenne polvere e di
lui non rimase che la lancia.
Tutti rimasero a bocca aperta.
"Mio fratello...è morto...ora io sono l'unico discendente
del mio clan..."
I quattro si disposero attorno a Kagekiyo.
"Andatevene." - disse - "Io qui non ho più nulla da fare.
Andate via."
"Cosa? Ti sottrai alla lotta?" - chiese Zhai.
"Sono già morto in tutti i sensi. Lasciatemi crepare in
pace."
Il guerriero tornò normale e si allontanò con
passo lento, abbandonando le sue armi.
"Cosa gli è preso? Credevo che avrebbe voluto vendicarlo!
Pensavo che neanche delle ferite mortali potessero fermare uno come
lui!"
"Uhm...forse è stato lui a conferirgli quel potere, ed ora
si accusa di essere il responsabile della morte di Moritoshi."
L'uomo continuò a camminare, alla ricerca di un tempio
dedicato agli dei, uno dei luoghi migliori per poter morire.
"Io volevo solo che diventasse più forte...invece per colpa
mia
è impazzito, e mi ha persino attaccato! Ha combattuto al
punto
che è morto! Avrei dovuto mandarlo a Mistdale ed affrontarli
da
solo, invece così l'ho condannato a morte! Non è
nemmeno riuscito a riconoscermi!"
Kagekiyo sentì le varie ferite, in particolare
l'ultima, si
stavano facendo sempre più gravi, mentre il veleno era ormai
entrato in circolo.
"La mia ora è giunta. Così termina per sempre il
glorioso
clan Taira."
Il tempio fu raggiunto ed il samurai si accasciò.
"Non cerco il perdono degli dei per le mie azioni. Non lo merito e non
lo voglio. Voglio solo morire e chiedere perdono a mio fratello per
quello che gli ho fatto."
Il samurai cominciò a sentirsi sempre più debole.
Il
dolore aumentò, e in pochi secondi si ricordò di
tutte le
vite che aveva spezzato per compiacere il suo signore, e sopratutto per
poter almeno dimostrare il suo valore di erede del potente clan Taira.
Clan che ora non esisteva più.
L'uomo lanciò un ultimo sguardo alle statue, poi
appoggiò la testa per terra e si spense.
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