Capitolo 2
rating: giallo
avvertimenti: Spoiler!
personaggi:
Dean
Winchester, Sam Winchester, Ruby, cacciatrice
POV: Dean
Winchester
timeline: dopo
4x20, quando Sam succhia il sangue di un demone.
disclaimer: I personaggi non
sono stati ideati da me, ma
la storia si .
note ecco il secondo capitolo in cui vediamo Dean e la
cacciatrice… diciamo… confrontarsi ecco.
Diciamo che la storia potrebbe anche definirsi conclusa, ma ho
intenzione di continuarla prima o poi quindi non so.
Se leggete vi chiedo di commentare, anche per criticarmi, grazie!
Ora che quei
due se ne sono andati, vai ad assistere la cacciatrice
sconosciuta.
Quando Sam l’ha
scaraventata a terra con un solo gesto della mano ha preso una brutta
botta ed
ora fatica a camminare.
-
Aspetta, mantieniti a
me – le dici
- No
grazie, fratello del
demone che non è demone ma che sicuramente è
cattivo, posso farcela da sola –
risponde lei, trascinandosi su una gamba verso la strada
- dai,
ti aiuto… stai
messa piuttosto male
- ma
no, sto benissimo! –
appena pronunciata la frase perde stabilità e cade.
Tu da gentiluomo,
nonostante la sua opposizione, la prendi in braccio e la porti alla tua
macchina, la lasci seduta sul sedile dell’autista e prendi
dal bagagliaio il
kit del pronto soccorso dei Winchester.
Tocchi la gamba che le fa
male,scoperta grazie a un paio di shorts grigi, cercando di capire dove
sia il
problema, ma non ha ferite e non si è rotta niente, quindi
finisci per
dichiarare: - non hai
niente, stai bene.
- te
l’avevo detto –
precisa subito lei, alzandosi dalla macchina, zoppicante ma in piedi.
- vuoi
un antidolorifico?
- no,
sto benissimo
grazie. Devo solo tornare alla mia stanza, nel motel qui vicino
– prende il suo
zaino, un coltello e si dirige verso la strada.
Tu entri in macchina,
senza riuscire a fare a meno di “darle una sbirciatina da
dietro”.
Niente male quegli
shorts.
Inserisci la chiave nel
quadro e ti immetti nella carreggiata, verso casa di Bobby,
lì dove puoi
trovare un po’ di pace.
Ma eccola ancora, la
cacciatrice sconosciuta, seduta sul ciglio della strada in piena notte.
Può mai Dean Winchester
lasciarla sola?
Pensi che hai l’obbligo
morale di accompagnarla a casa, anche se, nonostante le belle gambe,
non la
trovi molto di compagnia.
Accosti la macchina e le
fai cenno di avvicinarsi.
- Che
c’è – chiede lei
sbuffando
- Che
ci fai ancora qui?
- Cerco
un passaggio
- Pensavo
che il motel
fosse vicino
- Si,
ma la gamba…
- Forza
sali! – chiedi
con poca convinzione.
Nel più completo
silenzio, dopo un po’ arrivate al motel (non era poi
così vicino), parcheggi e
la aiuti a salire le scale che la portano alla sua camera.
Apre la porta e,
sorprendentemente, ti invita ad entrare.
Alla luce della lampada
accesa sul comodino riesci a scorgere il suo aspetto.
Il viso è sporco di
fango, ma riesci a vedere la pelle chiara e liscia, senza trucco.
Gli occhi sono grandi,
color nocciola, intensi e inviolabili, i capelli lunghi, castani, un
po’ mossi.
Non è molto alta, ma il
fisico è asciutto, un po’ muscoloso.
Gli anni passati a prendere a calci i
demoni hanno reso le sue gambe sode e forti e.
Lei posa una bottiglia di
whisky sul tavolo, prende un bicchierino ed esclama:
- non
ho mai partecipato
ad una corsa d’auto clandestina –
versa il whisky fino all’orlo e beve tutto in
un sorso
Tu, rispettando le regole
del gioco a cui ovviamente state giocando, prendi l’altro
bicchierino che aveva
preparato sul tavolo, ti versi il whisky e bevi.
- Bene.
Tocca a te –
esorta lei, sfoggiando per la prima volta un sorriso malizioso.
Accetti la sfida.
- vediamo…
non ho mai
fatto sesso in un luogo pubblico – e bevi.
Beve anche lei.
Poi dice: - Non ho mai
ucciso mia madre - qualche secondo di
sileznzio- era
diventata un vampiro – puntualizza. Beve.
Tu salti il turno e la
tua mente inizia a pensare a come e quando lei sia riuscita a compiere
un’azione così difficile.
All’improvviso senti
l’irrefrenabile impulso di sapere. sapere di lei, chi era,
cosa faceva prima di
incontrarla.
Pensi che per farla
parlare ancora di più devi stare al suo gioco e devi svelare
anche un po’ di
te, basta dirle un tuo piccolo segreto, una cosa sciocca di cui ti
vergogni un
po’.
Poi guardi i suoi occhi
intensi. un po’ meno inviolabili ora.
Versi il whisky nel tuo
bicchierino ed esclami: - Non
sono mai stato all’inferno - Bevi.
Nessuna reazione. Nessuna
domanda. Semplicemente non beve.
E il gioco va avanti.
Bicchiere dopo bicchiere,
confessione dopo confessione.
Poi, la bottiglia finisce
e non sai come passate ad un altro gioco.
Più interessante, più
coinvolgente.
Le labbra si sfiorano, le
gambe si intrecciano, i corpi si uniscono.
Esausti vi addormentate
uno accanto all’altra.
La abbracci e senti quel
calore, quella specie di affetto che per mesi ti è mancato,
nonostante abbia
vissuto altre notti di sesso come questa.
Ma stanotte è diverso. I
suoi occhi ti danno la buonanotte e tu pensi che da quella camera non
vorresti
uscire mai più.
La mattina dopo sei
svegliato dalla luce del sole che filtra dalla finestra sprovvista di
tende.
Accanto a te non c’è
nessuno.
Se di nuovo solo in un
letto vuoto.
Ti alzi e noti l’assenza
delle sue cose, sul comodino solo un biglietto:
comunque,
piacere, sono
Angela.
|