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Era tutto accartociatto e un po' sbiadito ma doveva tenerci per
metterlo la "cos'è successo di così importante da
spingerti a tenere quello scontrino?" chiese Severus, i suoi occhi
continuavano a vagare fra le altre cose fissate sul sughero.
"Il tè con infarto, pochi hanno avuto il privilegio di sapere
quando srebbero morti" lei guardò fuori dalla finestra, lui si
girò a guardarla ma visto che non lo guardava tornò alla
bacheca, "perchè è stata una delle cose più belle
che mi siano mai successe" aggiunse la ragazza.
Lei arrossì e andò alla finestra a fumare una sigaretta,
non lo faceva spesso, solo quando era particolarmente nervosa e questo
era uno di quei casi, l'uomo non girò la testa ma non stava
fissando niente era solo fisso davanti a quella parete di ricordi.
"Cosa dovrei fare ora?" disse lui, era impacciato e lo si poteva
percepire, probabilmente, pensò lei, non prova niente per me e
l'ho messo in imbarazzo "assolutamente niente, ti ho solo detto che per
me sei un bel ricordo".
Ne era uscita e senza perdere troppo la faccia, lui allora
iniziò a frugare nelle tasche estraendo un piccolo pezzetto di
carta un po' strappato sbiadito e stropicciato, prese una puntina nera
e lo appuntò di fianco all'altro scontrino.
Lei lo vide con la coda dell'occhio "che hai messo?", sempre con la
coda dell'occhio vide un delicato sorriso sorgere su quel viso duro,
non pensava sapesse farlo, "la prima cena che abbiamo fatto insieme"
disse Severus.
Entrambi si girarono e si guardarono, lei andò da lui e quando
fu vicina "posso?" l'uomo annuì, la ragazza poso la testa e le
braccia sul suo petto, lui rimase immobile "i-io" lei non disse niente
e prese le sue braccia mettendole sulla sua schiena.
Era una bella sensazione, un caldo abbraccio da parte dell'uomo che le
aveva fatto perdere la testa, non glielo avrebbe detto così
facilmente, non sapeva se lui sentisse anche solo affetto e non
voleva perderlo, per ora le sarebbe bastato stargli al fianco, tutto
poi si sarebbe sistemato.
Si staccò imbarazzata di lui "suppongo che tu debba tornare a
Hogwarts, ti accompagno se vuoi", l'uomo guardò l'ora "ormai
è tardi, le passaporte non funzionano a quest'ora. Ci
andrò domattina" la ragazza guardò in basso, si sentiva
terribilmente in colpa "vuoi rimanere qui per la notte?",
sorprendentemente Severus annuì.
Lei era felice aveva il cuore a mille nonostante sapesse che non
avrebbero dormito insieme lui sarebbe rimasto qui "ti lasciò il
mio letto, io dormirò nella stanza dei miei genitori", "non ti
preoccupare, questo letto va benissimo, è abbastanza grande per
entrambi".
Destinazione luna e ritorno in un batter d'occhio, il cuore le batteva
così forte che non stentava a credere che lui potesse sentirlo
"ti porto un pigiama" non fece in tempo a girarsi che l'uomo era
già in tenta da notte, che poi, era identica a quella da giorno
solo più comoda e senza mantello.
"Vedo che hai un guardaroba variopinto" disse lei sarcastica, lui non
rispose si limitò ad entrare nel letto, mettersi sul fianco e
tentare di dormire, dalla luna si era passati a un pugno nello stomaco
a velocità imbarazzante, pensò lei.
Andò a cambiarsi e si mise nel letto insieme a Severus,
guardò tutto il tempo il soffitto, ora era colta da una
disperazione sorda, era così in ansia che le sembrava di sentire
ogni rumore prodotto dal suo corpo ed era un frastuono assordante,
decise di alzarsi.
Scese le scale e si mise sul divano, era seduta e scoppiò in un
pianto silenzioso, aveva voglia di tornare indietro e di non
preoccuparsi di quel mantello dimenticato, di non fare quella cena
insieme di non fare assolutamente niente, di stare immobile nel corso
degli eventi.
Bhe stare immobile nel corso degli eventi era bello, se lo sarebbe
segnato da riutilizzare, si sentì melodrammatica, infondo una
stecca nella vita ci può stare e poi il mondo era pieno di
pesci, per quanto stesse andando in un posto che aveva una popolazione
media dai dodici ai diciannove anni.
Tutti troppo piccoli per risultare interessanti, poi lei aveva una
strana predilezione per i trentenni che avevano un fascino tutto loro
che non riusciva a spiegasi, si addormentò pensando a come
sarebbe stata la scuola.
Si svegliò e non pensò nemmeno che lui potesse ancora
essere in quella stanza casa così fece colazione con calma e
andò a vestirsi, aprì la porta e vide che invece Severus
era ancora la così decise di svegliarlo, non voleva fargli fare
tardi per colpa sua.
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