Chapter One || 01.
The
Storm.
Chapter
One - "Un nuovo vicino?"
Picchiettai le unghie
laccate di
giallo
sul banco impaziente, aspettavo con ansia il suono della
campanella per correre a casa. La signorina White , una donna di oltre
sessant'anni che insegnava biologia, era davvero una rottura.
Cominciava a parlare senza mai fermarsi, non ti dava nemmeno il tempo
di prendere appunti. Ci credo che non è sposata, mi dissi,
sbuffando per l'ennesima volta.
"Lei cosa ne pensa,
signorina
Smith?" mi girai verso Kelly, la mia compagna di banco. Guardava la
signorina White con gli occhi persi, come sempre non stava seguendo.
"Be', mi tocca
appuntarlo,
signorina Smith. Non è la prima volta che non segue" la
professoressa si avvicinò alla cattedra di legno e prese il
registro, per poi scriverci sopra qualcosa. "Intende darmi
spiegazioni?" si accigliò, posizionando i suoi occhiali
sulla
punta del naso per poterla vedere bene. Ma non è uguale? Ha
la
gobba più il suo naso che il gobbo di Notre Dame. Ridacchiai
tra
me e me per lo stupido pensiero, ricevendo un'occhiataccia da parte
della prof.
"E lei cos'ha da
ridere, signorina
Myers?" esultai mentalmente non appena sentii la campanella, per poi
fiondarmi fuori dalla classe e sussurrare un 'nulla' alla professoressa
quasi impercettibile. Il rosso
acceso degli armadietti mi fece girare
per un momento la testa. In tutti gli istituti erano blu,
perché
alla 'Loyola High School' dovevano essere rossi?
Sospirai per poi
cominciare a
camminare velocemente lungo il corridoio, i miei fratelli sarebbero
tornati a casa alle due e mezza ed era già l'una e quaranta.
Sperai mentalmente di non incontrare Charly, la mia migliore amica. Le
volevo bene, certo, ma proprio in quel momento andavo di fretta e non
potevo fare tar..
"Hei! Reb!" mi sentii
chiamare e mi
maledii mentalmente. La voce acuta di Charly mi fece girare di scatto e
subito mi imbattei nei suoi occhi verdi.
L'abbracciai istintivamente,
ci conoscevamo da quando mi ero trasferita dall'Inghilterra e da allora
non ci eravamo più lasciate. Eravamo due opposti.
Lei, bionda con gli
occhi verdi e con un fisico perfetto, la pelle chiara e una famiglia
perfetta.
Io, mora con gli occhi
un po' marroni e un po' verdi, mezza tappa e con un famiglia.. be',
meglio non parlarne.
"Charly, devo
scappare" le diedi un bacio su entrambe le guance, per poi correre
lungo il corridoio e uscire.
"Se hai bisogno di me
chiamami!"
urlò per farsi sentire, così che un po' di gente
la
guardò stranito. Ridacchiai, Charly sapeva sempre
farsi riconoscere.
Dovevo ancora
abituarmi all'aria
calda di Los Angeles, anche se eravamo in aprile si stava
già
bene a mezza maniche. Indossai un giacchetto in pelle prima di saltare
in sella e sfrecciare verso casa. Posai la mia Ducati rigorosamente
rossa nel garage, per poi correre in cucina e mettermi ai
fornelli.
Finalmente, a casa,
anche se ero
sola. Da quando la mamma si era ammalata, papà faceva i
doppi turni e stava
pochissimo a casa. Io e mio fratello gemello eravamo gli unici ad
occuparci di casa, ma avendo cinque fratelli piccoli era più
che
impossibile fare tutto da soli. Così, dopo aver poggiato una
pentola
colma d'acqua sul fornello per cuocere la pasta, cominciai a levare un
po' di cose che le miei piccole pesti avevano lasciato in giro.
Il quadernone dei
disegni di Ryley.
L'astuccio con i
pennarelli di Zackary.
Un mezzo biscotto che
stava mangiando Alyssia, o lo stava mangiando Breanna?
Solo Mirabelle e
Johnny non lasciavano mai nulla in giro, erano due angioletti.. fino a
un certo punto.
Driin. Driin.
Mi avvicinai alla porta per aprirla
e una mandria piuttosto che bambini mi gettò praticamente
per
aria. "Che si mangia? Che si mangia?" chiese Breanna, cominciando a
saltellare mentre si levava lo zainetto di violetta. Ridacchiai
osservandola, due ciocche di capelli castani le fuoriuscivano dalla
treccia, gli occhi azzurri
le luccicavano. Continuava a saltellare
assieme a Zackary. Lei aveva sei anni mentre Zackary ne aveva otto,
però entrambi andavano molto d'accordo. "Pasta con le
zucchine,
è da una vita che non la mangiate" risposi, levando lo
zainetto
anche a Mirabelle e Jhonny, i gemellini di quattro anni.
"Ma l'abbiamo mangiata
due
settimane fa!" si lamentò Alyssia. Incrociò le
braccia al
petto e corrugò le sopracciglia in segno di disaccordo, era
praticamente la mia fotocopia anche se io avevo dieci anni in
più.
Essere la
più grande aveva i propri vantaggi, ma nella mia famiglia
portava solo tanti svantaggi.
Ero io la donna di
casa dato che
mamma era in ospedale, quindi toccava a me cucinare, pulire,
rassettare, prendermi cura della famiglia e della casa. Non avevo mai
tempo per me, per frequentare uno sport o per uscire con un ragazzo.
Però amavo i miei fratelli, li amavo così tanto e
mi
stava bene così. Tanto sarebbe durato tutto ancora per poco,
mamma stava finendo i cicli di chemioterapia e a breve sarebbe tornata
a darci una mano.
"Come sta la mamma?"
mi chiese
Jhonny, tirandomi il jeans. Mi abbassai e gli accarezzai il viso
dolcemente. "Sta bene,-" mentii, sentendo una morsa prendermi il cuore.
"-dopo la
chiamiamo, va bene?" annuì e gli baciai la fronte, per poi
scompigliargli i capelli dorati.
"Bambini, venite a
sedervi che si mangia!" urlai, portando gli ultimi piatti a tavola.
In men che non si
dica, tutti e
cinque i piccoli si sedettero a tavola. Stranamente, nessuno di loro
stava bisticciando. Dopo aver fatto una breve preghiera cominciammo a
mangiare tutti insieme, senza però tre colossi importanti
della
famiglia.
La mamma,
papà e Ryley.
"Ryley quando torna?"
mi chiese Zack con la sua vocina dolce.
"Penso per le sette,
ora è a
lavoro." gli sorrisi, per poi imboccare Mirabelle, che da sola proprio
non voleva saperne di mangiare.
Io e Ryley eravamo
gemelli, anche
se lui era nato otto minuti prima di me. Per cui, tecnicamente, era lui
il più grande. Tra noi c'era stata sempre una perfetta
sintonia.
Riusciva a capire subito quando qualcosa non andava, avevamo gli stessi
gusti, le stesse passioni.. Era il mio migliore amico e una delle
persone che più amavo. Era la mia roccia e senza il suo
supporto
non riuscivo ad andare avanti. Sopratutto in quella situazione.
"A chi va una fetta di
dolce?"
chiesi ai bambini, non appena finirono di mangiare. Urlarono tutti e
cinque all'unisono, infatti sobbalzai. "Okay, okay ho capito"
ridacchiai, guardando tutti e cinque finché non si
zittirono.
Presi un po' della torta avanzata e la misi nei piattini, in quel po'
di tempo libero che avevo mi piaceva imparare a Breanna ed Alyssia a
cucinare. Mirabelle era ancora troppo piccola, ancora qualche anno e
avrei trascinato anche lei.
"Sono stata
bravissima" Alyssia
parò con la bocca piena ricevendo una mia occhiataccia.
Deglutì e continuò dicendo "Però
è
buonissima" con i suoi occhioni verdi.
Mi addolcii
immediatamente, non
potevo essere arrabbiata con loro. Anche se non mi ascoltavano e spesso
facevano cose che sono ineccepibili alla mente umana, erano pur sempre
i miei piccoli amori.
Quando finirono di
mangiare la
torta lavai piatti e posate e posai tutto al proprio posto. Volevo
lasciargli un po' di tempo libero, perché poi avrebbero
dovuto
cominciare i compiti e lì sarebbe stata un'altra lotta. Il
mio
motto era: falli svagare per un po', ma ricorda che sei tu il capo.
Così andai di sopra con Jhonny e Mirabelle, li feci
addormentare
come ogni pomeriggio e andai in camera mia.
Venni accecata dalla
luce
proveniente dalla finestra, che avevo proprio di fronte. Non appena i
miei occhi si abituarono, mi girai intorno. Le pareti pitturate di un
verde
chiaro davano un aspetto più calmo alla stanza. Sulla
destra avevo l'armadio rosa tenue
con sotto il letto, le cui
coperte erano rigorosamente verdi.
Sul lato opposto alla stanza avevo
una scrivania e sulla scrivania delle mensole dove poggiavo i miei
libri di scuola. Gli altri libri, li avevo in una libreria rosa chiara
affianco alla scrivania. Sospirai, notando le coperte ancora sfatte e
il disordine sulla scrivania. Dover preparare cinque bambini a prima
mattina mi portava via un sacco di tempo.
Come ogni pomeriggio,
mi ritrovai a
rifare il letto e a mettere a posto i libri e i fogli sparsi per la
scrivania. Dopodiché, ci poggiai sopra i libri che mi
sarebbero
serviti per studiare. L'indomani avrei avuto un test di
contabilità ed ero abbastanza preoccupata.
Decisi che avrei
studiato dopo aver
fatto fare i compiti ai miei fratelli, almeno così avrebbero
potuto giocare lasciandomi un po' sola.
"Chi ha da fare i
compiti?" chiesi
sorridendo ai tre bimbi sul divano, tutti e tre alzarono la mano.
Perfetto, studierò stasera. Pensai. "Allora cominciamo, su"
Spensi la TV e presi
gli zainetti dei tre bimbi.
Sul diario di Alyssia
c'era scritto che doveva fare la comprensione di un testo di inglese e
due pagine di matematica.
Zack doveva leggere
una pagina di storia e degli esercizi inerenti.
Breanna doveva leggere
una pagina di italiano e fare dei vero o falso.
"Bene, cominciamo."
esordii, cominciando a guidare ognuno di loro nei propri compiti.
In due ore, tutti e
tre riuscirono
a finire tutti i loro compiti. Ero soddisfatta di come stavano
crescendo, erano davvero bravi a scuola tutti e tre ed era bellissimo
sentire i complimenti dei professori quando c'erano i colloqui.
Mi gettai a peso morto
sul divano
affianco ad Alyssia, ero stanchissima eppure avevo ancora un sacco di
cose da fare. Presi il cellulare tra le mani per vedere l'ora, quando
mi arrivò un messaggio.
Da:
Pazza.<3
'Avrai
un nuovo vicino!'
Corrugai le
sopracciglia per poi
ridacchiare, Charly era la prima a sapere tutto di tutti. Era una vera
e propria pettegola, ma non una di quelle pettegole cattive.
Semplicemente, se una cosa era troppo brutta o umiliante se la teneva
per sé. Anche se a me, da migliore amica, diceva sempre
tutto.
A:
Pazza.<3
'Come
fai a saperlo?'
Da:
Pazza.<3
'L'amica
di mia mamma che lavora in
un'agenzia immobiliare mi ha detto che la casa affianco alla tua
è appena stata venduta ad una famiglia del Canada.'
Sorrisi per il suo
essere
così innocente, sapevo benissimo che non gliel'aveva detto
l'amica della mamma ma era stata lei a chiedere, dato che la casa
affianco alla mia era sfitta da ormai un paio di anni.
A:Pazza.<3
'Uhm..te
l'ha detto lei, o gliel'hai chiesto tu di proposito?'
Da:
Pazza.<3
'Forse gliel'ho chiesto.. ma che
importa? Ho sentito dire che uno dei loro figli è un gran
figo,
sai che bello? Possiamo spiarlo da camera tua.'
La sua mania per
l'altro sesso mi
fece scoppiare a ridere. Una cosa che proprio amava, erano i ragazzi.
Anche se non era fidanzata aveva molti pretendenti, infondo era una
delle ragazze più carine della scuola e i ragazzi facevano
veramente la fila per poterle chiedere di uscire.
L'unico che
però realmente
desiderava era Bryan, della quinta C. Era innamorata di lui da anni, e
l'unica volta che uscì con lui mi raccontò i
dettagli per
un mese intero. O lo era del suo fratellastro? Uhm, quella ragazza
cambiava idea in men che non si dica e sinceramente non sapevo chi
preferisse.
I miei pensieri
vennero interrotti dal pianto di Mirabelle, che probabilmente si era
svegliata.
A:
Pazza.<3
'Mirabelle
piange, continueremo la nostra conversazione un'altra volta AHAHAH.'
Inviai il messaggio e,
senza
nemmeno aspettare una sua risposta, salii in camera dei gemellini.
Adesso piangevano entrambi. Corsi da loro e li presi tra le braccia,
cullandoli. Jhonny sulla gamba sinistra e Mirabelle sulla gamba destra.
Proprio come faceva papà con me e Ryley quando eravamo
piccoli.
"Ho fatto un brutto
sogno" Mirabelle tirò su col naso.
"Anche io" rispose
Jhonny, passandosi un pugnetto chiuso sugli occhi.
"Qualunque cosa
abbiate sognato,
adesso ci sono io" li strinsi forte, dando ad ognuno di loro un bacio.
Erano i più piccoli di casa e anche i più teneri,
mi
piaceva un sacco stare con loro e tenerli in braccio ore ed ore.
"Andiamo
giù?" chiese Jhonny, così annuii e li poggiai a
terra di malavoglia.
Driin.
Driin.
Corrugai le
sopracciglia sorpresa,
chi sarà mai? Pensai. Ryley lavorava fino alle sette e
papà sarebbe tornato alle nove, non aspettavo nessuno.
Velocemente scesi le
scale con i
bimbi, per poi lasciarli in salotto mentre mi avvicinavo alla porta.
"Un minuto!" urlai, sistemando i capelli ormai scompigliati.
Non appena aprii,
socchiusi la
bocca dallo stupore. Di fronte a me avevo un ragazzo, alto circa un
dieci centimetri in più a me. I suoi occhi color nocciola mi
presero da subito, e giurai di sentire un brivido lungo la spina
dorsale non appena mi imbattei in quello sguardo. Sembrava anche lui,
sorpreso quanto me.
"Ehm, posso esserti
utile?" gli
chiesi, sentendomi avvampare. Ma stiamo scherzando, Rebecca? Posso
esserti utile? Non sei una commessa, svegliati.
"Oh, ci siamo appena
trasferiti..
mia madre vorrebbe sapere se..ahm, se volevate venire a prendere un
caffè da noi" finì la frase nell'esatto momento
in cui
Mirabelle cominciò a correre e Alyssia a rincorrerla per
tutto
il salotto.
"Che devo fare con
Cartoonito?
Voglio vedere Disney Channel, dammi il telecomando!" urlava Alyssia,
esasperata. D'altra parte, Zack e Breanna litigavano perché
Bre
gli aveva fatto fare il ruolo di Tania invece di Ken mentre giocavano
con le Barbie.
Jhonny, dal canto suo,
stava seduto a terra a giocare con le costruzioni.
"Dicevi?" mi girai un
momento verso
il ragazzo, per poi correre immediatamente in salotto. "Mirabelle!
Fermati immediatamente!" Mirabelle continuò a correre.
"Mirabelle!" urlai ancora, per poi prenderla non appena
passò al
mio fianco. Cominciò a divincolarsi.
"Voglio vedere
Cartoonito, voglio vedere Cartoonito!" continuava a dimenarsi.
"Sta ferma" la presi
da sotto le
braccia. "Se stai ferma, ti porto in camera mia a vedere Cartoonito"
annuì contenta, per poi dare il telecomando alla sorella.
"Zack, ma tu sei Tania
ed io
Barbie!" mi girai verso Breanna, passandomi una mano tra i capelli. Che
avevo fatto per meritare tutto quello? C'era un ragazzo bellissimo
davanti a me, e dovevo fare una figura simile a causa delle urla dei
miei fratelli. Erano stati tutto il tempo buoni. Coincidenza? Non penso
proprio.
"Non è
bello per un ragazzo
fare la donna, sai, piccolina?" il biondo si avvicinò a mia
sorella. "Io quando gioco con la mia sorellina faccio sempre Ken" lo
osservai con le braccia avvolte attorno al corpicino di Mirabelle e un
sorriso sul volto, sembrava molto premuroso.
"Si ma i ragazzi non
sono bravi a
scegliere i vestiti" Breanna si imbambolò a guardarlo,
effettivamente aveva fatto quell'effetto anche a me.
"Be', prova a fargli
fare Ken e poi
mi dici se non è bravo a scegliere i vestiti, okay? Me lo
prometti?" Breanna annuì, così che
passò Ken a
Zack. Mirabelle era rimasta attaccata al mio collo mentre Alyssia alle
mie gambe.
"Vedo che sei
impegnata, adesso" rivolse un'occhiata fugace alle bambine, per poi
sorridermi. E che sorriso.
"Quando si
è da sole
è sempre così" ridacchiai, poggiando
giù
Mirabelle che corse di sopra in camera mia, mentre Alyssia si
avvicinò a Breanna e Zack.
"Sei da sola?" chiese,
così
che annuii. "Oh, ma allora loro sono i tuoi.." lasciò la
frase
in sospeso, ridacchiai e scossi la testa.
"Ho solo diciannove
anni" ridacchiai ancora, sentendo le guance avvampare nuovamente.
Sorrise anche lui e
per un paio di
secondi rimanemmo in silenzio. Fu in quell'arco di tempo che analizzai
il suo corpo: portava un paio di jeans strappati che cadevano stretti
alle caviglie, una maglia a mezze maniche nera e delle Supra rosse.
Aveva
il fisico asciutto e le braccia completamente ricoperte da tatuaggi.
E i tatuaggi, in un
ragazzo, erano il mio debole.
"Sono Justin" il
ragazzo di fronte
a me interruppe il silenzio creatosi, portandomi a riallacciare i
nostri sguardi. Oh, di nuovo. Il mio povero cuore.
"Rebecca" sorrisi
imbarazzata, porgendogli la mano che afferrò in un secondo.
Che ti eri preparato?
"Allora
dirò a mia madre per
un'altra volta" annuii. "E' stato un piacere conoscerti, Rebecca" Il
mio nome, sussurrato da quella voce, era così armonioso.
In poco meno di un
secondo
uscì di casa e andò via, tornando a casa sua. Mi
appoggiai alla porta ancora stupita da ciò che era appena
successo.
E quegli occhi, oh i
suoi occhi..
non volevano più uscire dalla mia testa. Quegli occhi color
nocciola,
un nocciola
tanto acceso, con qualche punta d'oro e di ambra, anche
di verde.
Mi stavano letteralmente facendo scoppiare la testa.
Decisi di scrivere un
messaggio a Charly, doveva assolutamente sapere ciò che era
appena successo.
A:
Pazza.<3
'Penso
di aver conosciuto il nuovo vicino figo.'
Sorrisi soddisfatta,
per poi leggere la sua risposta.
I miei occhi
leggevano, sì, ma la mia mente non connetteva.
Stavo ancora pensando
a quegli occhi, che mi stavano letteralmente mandando in tilt il
cervello.
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Buonasera,
splendori miei.
Dopo tanto tempo di
inattività, eccomi di nuovo qua.
Questa fan fiction la
sto scrivendo da tipo.. un annetto? Ma non ho mai trovato il coraggio
di pubblicarla.
Be', non volevo
deludervi rimanendo a metà e lasciandola incompleta.
MA! Dato che ho
già scritto ventuno capitoli, ho pensato che il tempo per
finirla c'è e di conseguenza.. perché non
tentare?
Anche se sembra uguale a
molte storie, è solo l'inizio.
Il meglio
arriverà molto presto.
Come primo capitolo, che
ne pensate?
La nostra Becky ha
conosciuto il suo nuovo vicino, ma cosa le nasconde?
Mi aspetto un vostro
parere, tesori miei. Mi mancavo tantissimo i vostri commenti, sapete?
Grazie infinitamente per
avermi sopportata lol.
Al prossimo capitolo,
bellezze.
Much love.
-Sharon.
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