-Hai vinto, Strega - concedo, dando un leggero strattone a mio fratello
perché mi lasci andare, ovviamente senza essere accontentata
- Verrò con voi-.
-Verrò?!
Atra, non penserai che ti lasci da sola!-.
Zell fa un passo avanti e stringe i pugni, lo sguardo che saetta
aggressivo ovunque prima di fermarsi incerto contro il mio. Mio
fratello soffia una risatina contro la mia nuca:
-Da sola?!
Ma se ci sono io con lei!- esclama con tono fintamente offeso. Zell
sbuffa impercettibilmente:
-Per l'appunto- borbotta, prima che io lo interrompa seccamente:
-Tu devi starne fuori: torna a casa o ti rimando indietro io a calci-.
Il gallinaccio sgrana gli occhi e le nocche scricchiolano quando lui
stringe ancora di più i pugni:
-Stai scherzando, spero!- soffia sconvolto.
Intanto la Strega sospira leggermente e scuote la testa:
-Certo, Zell: tu non andrai da nessuna par...-.
-Lui non c'entra con questa storia- ribatto immediatamente, la voce
piatta ma decisa. Edea si volta di scatto a fulminarmi con lo sguardo:
-Questo lo decido io Atra, se permetti-.
-No, non lo permetto. Lui non ti serve a niente- le tengo testa,
sfidando il potere che sento subito montare in lei.
-Insomma Atra, perché ti impunti così tanto?- si
intromette Zell.
Ma questo è scemo o cosa?!
-No, perché ti impunti
tu, se mai. Mi pare di averti già chiesto
perché diavolo sei venuto con noi, ma questo mi sembra
davvero troppo - lo rimbecco duramente, facendolo impallidire di colpo
- Vuoi dirmi cosa vuoi da noi da continuare a fare i capricci per
seguirci?-.
Lo so: sto esagerando e devo ammettere che mi è stato
d'aiuto qui sulla torre, ma perché non capisce che ho
qualcuno di più importante a cui pensare, qualcuno per cui
combattere?
Perché non esita un secondo a ficcarsi in guai da cui
potrebbe tranquillamente stare fuori, mentre io rischio di perdere mio
fratello e rimanere con il solo rimpianto di non essere stata
abbastanza prudente, come invece lui avrebbe la possibilità
di essere, se solo non la stesse buttando via proprio davanti ai miei
occhi?
Alle mie parole Zell socchiude la bocca, le labbra che cominciano a
tremare leggermente, prima di tornare a serrarla con forza e scuotere
in contemporanea la testa, una vena pulsante sulla tempia sinistra
coperta dal tatuaggio.
La Strega sorride divertita prima di voltarsi e dirigersi verso una
trave metallica:
-Il ragazzo mi sembra un po' confuso:
forse quando arriveremo a Timber avrà le idee più
chiare- ironizza mentre i contorni di un portale si delineano sotto le
sue dita, deformando il metallo.
In questo momento Zell esplode:
-Capricci?!
Se seguirvi e aiutarvi è sembrato soltanto un capriccio, allora
mi leverò dai piedi!- grida esasperato, sottolineando le sue
parole con un ampio gesto del braccio.
Chissà perché, le sue parole mi colpiscono
profondamente e mi indispettiscono, una di queste in particolare:
"soltanto". Soltanto?
Cos'altro pretende da me? Che capisca da sola il resto del suo discorso
confuso solo perché non è in grado di
spiegarmelo, per di più nel momento più sbagliato
che avrebbe potuto scegliere?
-Bene - commento gelidamente, mentre Seifer mi sospinge in avanti per
raggiungere il portale e la Strega, così che non posso
più vedere il viso di Zell - Ma fattelo dire: il tuo
capriccio più grande rimane quello di non essere mai in
grado di spiegarti chiaramente; oppure sei semplicemente un gran
codardo- concludo con tutto il veleno che sono in grado di sputare.
Intercetto brevemente lo sguardo impressionato di Edea, prima che
Seifer mi afferri la mano buona e annulli la distanza fra il portale e
la realtà della torre di Dollet.
***
Il viaggio nella realtà (se così si
può definire) contorta e confusa del portale dura meno di
una manciata di secondi, trascorsi i quali mi ritrovo a barcollare
davanti alla porta di servizio di un enorme edificio dalle pareti
lucide e illuminate da potenti fari, nonostante sia ancora pomeriggio e
il sole splenda ancora.
Dietro di me si materializza subito Edea, che dedica uno sguardo
distratto al suo riflesso sul metallo e poi attende impaziente l'arrivo
di Seifer, il quale non tarda a uscire dal portale e riprendermi nella
sua stretta moderatamente forte.
La Strega scruta ancora un po' il fondo del passaggio, ma non si
intravede nessun altro tra le volute di nebbia color viola scuro,
stemperate via via in un viola più chiaro che si allunga
pigramente in riccioli sottili e sfilacciati.
-Avresti dovuto essere più garbata, sorellina - mi
rimprovera bonariamente mio fratello - Sai che il gallinaccio
è permaloso: se non è entrato nel portale dovremo
tornare indietro a cercarlo- aggiunge, una nota di irritazione nella
voce.
-Oh, scusa tanto - lo rimbecco con uno sbuffo - Mi
assicurerò di non urtare più la
sensibilità del prossimo stronzo con cui viaggeremo,
promesso-.
Il sospiro risentito di Seifer mi sfiora la nuca nello stesso momento
in cui Edea pone fine al nostro bisticcio:
-Zitti, eccolo-.
La figura di Zell compare improvvisamente all'ingresso del portale,
prima che lui ne esca inciampando proprio ai miei piedi.
-Guardalo: ti chiede anche scusa in ginocchio!- ride mio fratello,
fulminato da un'occhiata carica di rancore di Zell. Non ho nemmeno il
tempo di esprimere la mia rispostaccia che la Strega interviene subito
a interromperci:
-Qual era il piano di Rinoa, una volta rapito Deling?- domanda acida a
Seifer, che si affretta a risponderle:
-Questo è un dettaglio di cui non sono sicuro, ma la cosa
più ovvia è che lo costringano subito a
proclamare l'indipendenza di Timber in diretta-.
Edea pondera per un secondo le parole di mio fratello, poi:
-Potresti aver ragione - sorride - Beh, questo faciliterebbe parecchio
il suo recupero, dato che siamo già agli Studi Televisivi:
se entrerete da questa porta di servizio potrete osservare la diretta
da dietro le quinte e intervenire al momento opportuno. Dentro
potrebbero esserci soldati galbadiani: quelli, Seifer, non
costituiscono un problema perché obbediscono a me- spiega
poi con aria svogliata e piuttosto affrettata.
-Perché, tu non vieni?- le domando stupita, beccandomi
un'altra stilettata di dolore da parte sua:
-No, una Strega non fa il lavoro sporco, non credi?-.
-Ma se hai appena detto che non dobbiamo uccidere galbadiani...-
comincio, prima che lei sollevi gli occhi al cielo:
-Ma tuo fratello non diceva che eri intelligente?! - si esaspera, al
che io prendo fiato per esprimere tutta la mia "intelligenza", ma vengo
subito interrotta da lei - Come credi che vi riprenderete Deling? Non
certo chiedendolo gentilmente ai suoi rapitori-.
-Oh, maledizione- commento, chiedendomi effettivamente come abbia fatto
a non arrivarci prima.
-Basta parlare: Edea vuole che ci muoviamo subito- si intromette
Seifer, lasciando andare un mio braccio e aprendo la porta del retro,
per poi darmi una spintarella e costringermi ad avanzare.
-Agli ordini, capo- borbotto, camminando docilmente a mani sollevate e
con i nervi che riprendono dolorosamente a tendersi: arrivati a questo
punto, non so proprio cosa succederà fra poco...e io odio sentirmi
impreparata.
Ci facciamo largo fra vari corridoi dalle pareti completamente nere a
cui sono appese, a distanze regolari, delle semplici lampade a luce
fredda, fino a quando non arriviamo in una stanza piena di vecchie
impalcature impolverate, scenari scoloriti, macchinari in disuso e fili
elettrici neri disseminati ovunque.
-Dobbiamo davvero uccidere Rinoa e i SeeD?- domanda Zell quando ci
fermiamo in cima a un palco rialzato di qualche gradino, lo scenario
retrostante completamente coperto da un lungo drappo bianco che si
allunga sul pavimento fino ai nostri piedi.
In questo momento Seifer mi lascia andare e la sua mano si chiude
sull'elsa dell'Hyperion:
-Se non ci consegneranno immediatamente Deling, non avremo altra
scelta-.
-Sì che l'abbiamo, Seifer - lo contraddico, puntando uno
sguardo deciso nei suoi occhi dorati, anche se è ancora
visibile il loro colore azzurro - E sai anche tu qual è-.
Mio fratello mi lancia una lunga e intensa occhiata, prima
di...scoppiare a ridere, accecandomi con l'improvviso bagliore dorato
delle sue iridi:
-Cosa credi, di convincermi con qualche parolina ben piazzata? Ah Atra,
ti facevo più furba-.
-E io ti facevo meno malleabile, fratellone- lo rimbecco incrociando le
braccia al petto, delusa e sconfitta ancora una volta.
-Seifer, non credi che tua sorella abbia ragione? - interviene Zell,
con mia grande sorpresa - Non eri sempre il primo? Com'è che
ora proprio tu
sei diventato secondo, una semplice pedina?-.
Mio fratello lo fulmina istantaneamente con lo sguardo:
-Io diventerò Cavaliere, non una pedina. Alla Strega devo
tutto, perciò seguo i suoi ordini-.
-Alla Strega!
- esclamo sdegnata - Quindi chi ti è vissuto accanto per
diciassette anni non conta più niente, Seifer?- gli chiedo,
non riuscendo a non sentirmi ferita dalle sue parole, nonostante me lo
fossi ripromesso.
Comunque, non avrei dovuto fargli questa domanda: la sua risposta non
sarà affatto piacevole, lo so già.
D'altra parte, se non cerco di scuoterlo così come posso
farlo? Come posso impedire il peggio se Seifer continua a chiudermi la
sua mente?
Improvvisamente dalla stanza accanto alla nostra, che deve essere lo
studio di registrazione, si sente un gran trambusto da cui emerge una
voce squillante:
-Presidente, stia qui in piedi e non si muova!-.
Maledizione, questa è Rinoa: Seifer aveva visto giusto.
-E poi sono io il cane, eh?- ridacchia allegramente mio fratello,
probabilmente compiaciuto della sua intuizione. La cosa più
inquietante è il fatto che non sembra importargli il fatto
che potrebbe dover far fuori gente che conosce.
-Bene, il piano è questo: entrerò prima io e gli
intimerò di consegnarci il presidente - bisbiglia poi,
l'Hyperion già nella mano - Se non riuscirò a
convincerli con le buone, arriverete voi a darmi manforte. Se Deling
sarà abbastanza intelligente, pronuncerà il suo
discorso in diretta mentre i SeeD saranno distratti e a quel punto
potrà anche crepare-.
Aggrotto le sopracciglia al tono fluido e pratico che mio fratello
mantiene per tutta la durata del discorso, poi:
-Scusa, se entri con il Gunblade già in mano come puoi
pretendere che ti accolgano a braccia aperte?- gli faccio notare, senza
riuscire a reprimere una smorfia esasperata.
-Ma sorellina! - si difende lui - Il divertimento dove lo lasci?-.
-Hai ragione - gli concedo con un gesto della mano - Quando Edea ti
prenderà a bastonate perché non hai seguito i
suoi ordini alla lettera mi divertirò un mondo- termino
freddamente.
Mio fratello sbuffa forte, prima di rinfoderare l'Hyperion e lanciarmi
uno sguardo scocciato con le mani sollevate ben in vista, per poi
scomparire nella stanza successiva.
Non ci credo! Non credevo che avrebbe funzionato davvero!
Sarà una grande stronzata, ma il fatto che mi ascolti ancora
mi rincuora un po'. Non è tutto perduto, posso ancora
recuperarlo...al momento opportuno però, che non so quando
arriverà, ma sicuramente non è questo.
-Senti, Atra...- comincia (per l'appunto) Zell, ma io lo fermo subito
sbottando:
-Zitto, tu. Ti pare il momento?-.
Come per sottolineare le mie parole, la voce sorpresa di Rinoa si leva
ad esclamare:
-Seifer?!-.
-Rinoa - la saluta lui, prima di ridacchiare - Alla fine l'avete preso-.
-Sì e tra poco assisterai alla dichiarazione d'indipendenza
di Timber in diretta!- risponde lei, il timbro reso ancora
più squillante dall'orgoglio.
Povera Rinoa: possibile che non abbia ancora notato il colore degli
occhi di mio fratello, la strana circostanza per cui lui si trova qui,
l'assenza mia e di Zell...
-Non credo proprio- le dice infatti Seifer.
L'aria sembra congelarsi persino nella stanza in cui ci troviamo io e
Zell e mi ritrovo a trattenermi dal battere i denti per la tensione, la
stanchezza, l'impotenza.
-Cosa intendi dire, Seifer?-.
Adesso la voce di Rinoa è più tremante, incerta,
meno entusiasta.
-Proprio quello che ho detto-.
Non avrei mai immaginato che saremmo giunti a questo punto. Se l'avessi
saputo, io...
-Consegnatemi Deling e non vi torcerò un capello-.
...io...cosa avrei fatto io se l'avessi saputo? Abbiamo sbagliato sin
dall'inizio, sin dall'esame...avremmo dovuto seguire...
-Seifer, cosa diavolo stai dicendo?-.
Squall.
Questo è Squall.
-Insomma, non capite più la nostra lingua? - si spazientisce
mio fratello - Consegnatemi. Deling. Ora- sillaba, proprio come si fa
con un bambino che sta imparando a parlare.
-Stai con i galbadiani, adesso? - lo provoca Squall - Quanto ti ha dato
la Strega per fare il lavoro sporco?-.
-Più di quanto immagini, Leonhart - sorride Seifer - E
adesso, il presidente-.
Lo stridio del metallo mi fa trasalire: Squall deve aver sguainato il
Gunblade.
-Non così facilmente-.
Non tardo a udire il rumore cristallino dell'Hyperion che sfrega sul
fodero, poi lo scatto della semiautomatica.
-Ci siamo- sospiro sfilandomi il pugnale dallo stivale, per la prima
volta non così entusiasta dell'idea di una battaglia.
In questo momento la mano di Zell si posa sulla mia spalla ferita e mi
trattiene:
-Atra, vuoi davvero...-.
-E' mio fratello. Finché non troverò un modo per
aiutarlo, devo fare il suo gioco - gli spiego semplicemente, prima di
cercare di sottrarmi al contatto - La spalla mi fa ancora male: non
toccarmi- sibilo, mentre provo a concentrarmi per trovare le ultime
forze che mi sono rimaste, richiedendole più alla mia
volontà che al mio corpo.
-Sei in grado di combattere? - mi chiede ancora lui, lasciandomi
però andare - La tua mano è ancora...-.
Sbuffo irritata e lancio appena un'occhiata alle mie dita gonfie,
storte e viola, prima di riportare lo sguardo davanti a me:
-Non ho scelta, ho detto. So combattere anche senza una mano,
all'occorrenza-.
-Ma se non la raddrizzi subito...-.
-Senti, non ho una
cavolo di alternativa e nemmeno un minuto in
più, va bene? Adesso non mi fa male, quindi non vedo
perché dovrei peggiorare la situazione- sbotto
sgarbatamente, voltandogli in definitiva le spalle e mordendomi un
labbro per sfogare la tremenda tensione che sento pulsarmi nei nervi.
Però è vero che non sento dolore: adesso ho
urgenze ben più gravi a cui pensare del dolore alla mano.
Mi avvio a grandi passi nella stessa direzione in cui è
scomparso mio fratello, scendo degli scalini e volto a destra...ah,
eccomi nello studio di registrazione.
Degno appena di uno sguardo lo scenario coperto di drappi rossi e il
leggio dotato di microfoni al centro di un vivo fascio di luce, per
dedicare invece un'occhiata più interessata alla gente
davanti a me.
Seifer è già in procinto a scattare, il Gunblade
in una mano e proteso davanti a sé. Anche Squall
è pronto all'azione, le mani salde sull'impugnatura, il
volto tirato in una maschera impenetrabile.
Dietro di lui ci sono Rinoa e Selphie, che tengono forte le braccia del
presidente.
-Atra?! Anche tu?- esclamano le due ragazze, sgranando gli occhi.
Affianco mio fratello senza dire una parola, rigirandomi nervosamente
il pugnale in mano.
E adesso cosa dico? Devo giocare sul serio?
L'impercettibile gomitata di Seifer mi suggerisce la risposta e allora
mi costringo a sollevare il mento, assumendo la mia solita aria
spavalda:
-E' bello rivedersi, no?- li schernisco, deglutendo l'immediato sapore
amaro che mi ha invaso la bocca.
Una serie di passi dietro a noi mi avvisa dell'arrivo di Zell, che si
ferma accanto a me in silenzio, il volto basso e le guance appena
imporporate.
-Dura la realtà, eh?- rincara la dose Seifer, agitando
l'Hyperion in aria.
Squall fa un gesto e Rinoa e Selphie lasciano andare Deling per
affiancare il loro caposquadra, poi i tre si chiudono a mezzaluna
attorno al presidente per impedire che scappi.
-Squall, sei sicuro?- domanda Selphie, stringendo incerta le mani sui
Nunchaku, mentre Rinoa inspira nervosamente caricando il boomerang.
-Volete anche voi unirvi a loro?- risponde seccamente lui, il dito
posato sul grilletto del Gunblade.
-Spiacente, i posti sono finiti!- scherza ridendo Seifer.
Beh, io cederei volentieri il mio.
Li osservo tutti e tre, analizzo le loro espressioni nervose e
comprendo che nemmeno loro sono contenti di combattere contro di noi,
ma lo faranno per le loro buone motivazioni, perché quelle
sono tutto ciò che ci rimane da giocare.
No, ormai non si può più tornare indietro e
questo mi fa paura, perché ciò vuol dire che non
posso fare altro che andare avanti. Ma fino a dove? Fino a dove
dovrò spingermi?
-Atra, concentrati sulla portaordini. Gallinaccio, occupati di Rinoa.
Io abbatterò Squall- mormora eccitato mio fratello,
facendomi un segnale con il mento.
Mi volto leggermente verso il mio bersaglio, con cui ho fatto l'esame,
combattuto, festeggiato, e scuoto lentamente la testa: lei non
è più la
portaordini, per me. Lei è Selphie e io, mio
malgrado, la conosco quanto basta per capire che non
riuscirò a ucciderla.
Sono un'orgogliosa, elitaria, sdegnosa Almasy, ma non sono inumana.
E non dovrebbe esserlo neanche...
-Da quando sei diventata così sentimentale?- mi chiede
improvvisamente fra i denti Seifer, sorpreso.
-Da quando tu fai così schifo?- lo rimbecco sdegnata,
sentendo il rancore montarmi nella bocca immerso in un amaro veleno. E
questa volta non provo il minimo rimpianto per queste parole, sento
solo un'enorme amarezza che mi fa venire voglia di scagliare il pugnale
a terra e vederlo conficcarsi nel legno, per poi urlare fino a non
avere più voce né fiato, fino a scorticarmi la
gola.
Ma è tardi,
maledizione; è troppo
tardi e questo non si può più fare.
Non c'è più tempo per questo né per
altro, solo per scegliere una strada a cui veramente non è
concessa alternativa, non perché non sia possibile
inventarla, semplicemente perché è troppo
costosa, in tutti i sensi.
Ma guarda un po', tra una cosa e l'altra sono anche diventata una
ragazza ragionevole.
Beh, per questo ho ancora meno tempo che per altro, anche
perché in ciò che sto per fare non c'è
proprio niente di giudizioso.
Infatti, quando Seifer si slancia in avanti con un ruggito di rabbia,
io lo seguo subito dopo, molto ragionevolmente.
Eccomi a pubblicare
anche questa settimana. Finalmente ce ne siamo andati dalla torre di
Dollet e ci troviamo a Timber, negli Studi Televisivi, dove nel
videogioco originale Seifer se ne va via con la Strega.
Qui Seifer è già con la Strega e con lui ci sono
due recalcitranti Atra e Zell, che però non hanno molte
alternative se non obbedire.
Zell potrebbe pure andare con Squall, ma sappiamo benissimo
perché ha seguito Atra (&Co.), anche se non mi piace
ricondurre tutte le sue motivazioni a questo. Effettivamente
c'è il fatto che lui spera di poter essere d'aiuto nella
posizione in cui si trova ora, a combattere contro Squall e gli altri e
a non fargli del male (lo vedrete nel prossimo capitolo). Beh, da come
l'ha trattato Atra all'inizio del capitolo, è difficile
pensare che la segua come un cagnolino, ma alla fine ci ripensa. Vedrete
più avanti il perché, la sua posizione
è ancora tutta da chiarire.
Il prossimo capitolo è adrenalinico, quindi vi consiglio di
allacciare le cinture e tenervi forte!
Ciao a tutti e alla prossima! |