14 Rimorsi
Rimango immobile ad osservare la stanza vuota,
ormai se ne sono andati via tutti. Il vassoio dei biscotti è
completamente vuoto, quello delle bibite è pieno di bicchieri
più o meno vacanti e tovaglioli usati. Per terra
c’è qualche briciola e su un cuscino fa bella morsa di se
una ditata al cioccolato. Eppure ciò che mi fa star male non
è il disordine, ma il silenzio che regna ora nella casa.
Ad essere
sincera è da quando Kagome ha parlato con Sesshomaru che ho una
strana morsa al petto, un peso di cui non riesco a liberarmi.
Anche quando è tornato Inuyasha e l’atmosfera è
tornata gioiosa e festiva, anche quando ho visto “lo scatolo
regalo” di papà gambalunga, anche quando ho capito di
essere ormai parte delle vite di Kagome, Inuyasha, Taka, Sumire e
Sesshomaru; io ho continuato ad avvertire un’oppressione al cuore
incredibile.
Ho sorriso, ho
scherzato, ho ricambiato i loro saluti con sincero affetto, ma dentro
di me sapevo che erano loro la causa del mio turbamento. Le parole di
Kagome mi hanno trafitta con una lama invisibile e impalpabile, capace
di infilzare la parte più nascosta in me, è stato
involontario lo so, lei ha semplicemente espresso i suoi
sentimenti e quelli de marito, cosi come Sesshomaru ha ricambiato
quel gesto di affetto..
“Ci manchi Sesshomaru.”
“Sto guarendo velocemente…Tornerò da voi” .
Queste parole
continuano a rimbombarmi in mente, ma cosa pensavo? Quanto è
stata grande la mia presunzione? Chi sono io, in fondo? Solo
un’estranea, la ragazza della porta accanto, gentile e
disponibile, la tipica vicina che presta lo zucchero ma niente di
più. Forse loro nutrono verso di me riconoscenza, forse
serberanno il mio ricordo ma presto o tardi svanirò dalle loro
menti, diventando un muto ritratto, lo spiraglio di un momento
difficile delle loro vite.
-Ti vedo pensierosa. C’è qualcosa che non va?
-No…no
assolutamente. Devi essere stanco, Taka era davvero euforico, ti
avrà sfinito. Va a coricarti un po’, io rimetto in ordine
e ti preparo qualcosa per cenare. Domani sarà un’altra
giornata faticosa, è meglio che ti risposi.
Inizio a
raccattare un po’ di cose cercando di essere il più
naturale possibile, ma avverto lo sguardo dello youkai, che invadente
cerca di leggere la mia mente. Le mani tremano in maniera a dir poco
vistosa, tanto da rendere instabile la presa sui vari oggetti che
più di una volta sfuggono al mio controllo.
Sesshomaru si
avvicina a me, afferrandomi il braccio nel tentativo di scrutare il mio
volto, ma io mi libero brusca dalla sua presa. E’ una reazione
istintiva, involontaria, e subito mi scuso per il mio gesto, tentando
di assumere un comportamento naturale.
-Scusa, non
volevo io solo… voglio dare una ripulita, sai che odio il
disordine e poi.. preparo qualcosa e andiamo a letto. Ok?-
La mia voce
esce tremula e incerta e avverto gli occhi pizzicare di lacrime.
Ovviamente, nessuna di queste azioni sfugge a Sesshomaru che, sempre
più serio, ripete la sua domanda.
- Rin cos’è successo? Non è questo disordine a darti fastidio, perciò qual è il problema?
- Non è nulla, davvero. Sono solo un po’… stanca, ecco tutto.-
Sbrigativa mi
allontano da lui e in breve riordino anche il salotto. Lo evito
volontariamente con le scuse più assurde, fino a farlo
innervosire.
-Rin si
può sapere che hai? Continui ad evitarmi… se è
successo qualcosa che ti ha dato fastidio dimmelo e basta, non mi
piacciono questi giochetti!-
-Non ti sto
evitando. Si sta facendo tardi e non ho ancora preparato la cena. Devo
ancora ripulire tutto e devo farlo sola o non sarò soddisfatta.
E poi, non voglio che sforzi ancora la gamba. Tutto qui.-
Mento, e anche
lui se ne accorge. Posso leggere sul suo volto la stessa espressione
contrariata del primo giorno che lo incontrai, anche se, più
che irritato, sembra deluso e confuso. Mi odio per questo mio
comportamento, ma proprio non riesco ad evitarlo. Ho la certezza che,
se gli permetto di avvicinarsi, non riuscirò a reggere il suo
sguardo e cederò alle mie paure e debolezze.
-Puoi andare, non ho fame, quindi non c’è bisogno che prepari nulla.-
Il suo tono duro e tagliente mi ferisce fin nel profondo. Mi sta cacciando ed è arrabbiato con me.
Sono
perfettamente consapevole che la causa di tutto ciò è
solo mia. Sapevo che sarebbe successo. Eppure… eppure non sono
riuscita ad evitare la cosa, anzi, oserei dire che l’ho
forzata; ma ora questa fitta al cuore è aumentata e io mi
sento terribilmente male e in colpa.
-T-ti sei arrabbiato con me?
-Rin, te lo ripeterò solo un’altra volta, cosa hai?
Il suo tono è sempre più distaccato e perentorio e questo suo comportamento lo avverto pretenzioso e irritante, tanto da farmi reagire in maniera quasi aggressiva.
- Cos’
era quello un ultimatum, un aut aut? E quel tono? Cos’è,
siamo ritornati all’ostilità? Tra qualche tempo te ne
andrai via, vuoi passare gli ultimi giorni che ci sono rimasti
litigando? Va bene! Facciamo come vuoi tu! -
Abbandono quasi
in lacrime quella casa, sbattendo rumorosamente la porta alle mie
spalle, nella vana speranza che lui non abbia avvertito l’odore
delle mie lacrime. Sono esplosa, ho urlato come una pazza contro di lui
senza il minimo preavviso, ma proprio non sono riuscita a trattenermi.
Da quando è arrivato lui il mio lato orgoglioso e permaloso
è ricomparso. Mi ha fatto infuriare quel tono pretenzioso. Ho
sempre odiato le imposizioni, gli ordini, i ricatti; e quelle parole sono risuonate tali nella mia mente.
Come facevo a
dirgli che sto male perché ho visto quanta felicità
c’è in lui quando è in compagnia della sua famiglia
e che ne ero gelosa? Come facevo a dirgli che mi veniva da morire
al pensiero che presto mi avrebbe lasciata? Come facevo a dirgli
che nel giro di qualche settimana lui è diventato una persona
talmente importante per me da non riuscire ad immaginare le mie
giornate senza lui?
Dannazione, mi
sento così stupida e infantile e arrabbiata e…e in colpa!
Sì, in colpa, perché è colpa mia se abbiamo
litigato! Odio litigare, ho
sempre odiato litigare, eppure ci sono occasioni in cui proprio non
riesco a farne a meno. Oggi è stata una di quelle. Ho paura di
rovinare tutto, di aver rovinato tutto, e la cosa mi fa infuriare ancora di più.
Apro
sgarbatamente la porta del mio appartamento facendone sbattere
l’alta contro il muro. Corrugo maggiormente la fronte al rumore
sordo e fastidioso che essa ha prodotto. Fisso con sfida l’inanimata parete di legno, poi trascino dentro casa il pacco di “papà gamba lunga”.
È estremamente pesante, ma ciò è solo uno stimolo e uno sfogo maggiore per la mia ira.
Lo faccio strisciare fino a portarlo nel bel mezzo del mio appartamento dove, esausta, mi ci accascio sopra ansimante.
Resto malamente
distesa su di esso per qualche minuto, il tempo di riuscire a
riprendere fiato, poi, incapace di sopportare oltre il dolore al petto
e alle costole, mi stacco da esso assumendo una posizione seduta a
gambe incrociate. Mi occorrono ancora pochi secondi prima di riuscire
ad alzarmi per accendere la luce e guardarmi intorno.
La mia mano
è ancora posta sull’interruttore, mentre il mio busto
segue i movimenti dei miei occhi nell’indagine della casa. Tutto
è al suo posto e lucido, tutto è dannatamente in ordine e la cosa, paradossalmente, mi dà fastidio. La vista che mi si pone davanti è cosi immacolata da darmi la nausea. Non un granello di polvere sul lucido mobilio del salotto, non una ditata sulla cristallina specchiera, non una briciola sul verginale
pavimento, non un segno che manifesti la presenza di una vita in questa
che sembra essere un’anonima bomboniera di porcellana. Bella,
delicata, inanimata.
La sensazione
d’inadeguatezza nata a casa di Sesshomaru inizia ad aumentare
sempre di più, così come il moto di rabbia dentro di me.
Avverto gli occhi pizzicare di lacrime salate, ma non una osa rigare il
mio volto. E’ invece la spossatezza ad impossessarsi di me,
quella strana sensazione di stanchezza che intorpidisce il corpo, ma
non quieta l’animo.
Cerco dunque di
calmarmi prendendo un grande respiro, nel quale cerco di incamerare la
maggior quantità di aria possibile, per poi tentare di
espellerla altrettanto lentamente. Azione in cui fallisco miseramente
dopo pochi secondi, ma che, comunque, non intacca il risultato che
volevo ottenere. Infatti sono riuscita almeno un po’ a rilassare
il mio spirito. Prendo quindi posto vicino allo scatolone per scoprirne
il contenuto, nella speranza di sviare maggiormente la mia mente dal
tormento che la invade.
È chiusa
da una grande quantità di scotch e l’opera di apertura
è infinitamente più difficile delle altre volte, pur non
tenendo in considerazione la componente “tremore” che
attanaglia le mie mani. Anche la roba al suo interno sembra disposta
con un criterio differente dal solito, ma decido di non curarmene,
iniziando ad identificare il contenuto di quell’ormai abituale
regalo.
Vi estraggo
frutta e verdura di stagione, qualche primizia, due vasetti di miele e
altri contenenti confetture e marmellate. Ho sparpagliato il tutto sul
pavimento, come una bambina intenta a scartare i regali di natale, e inquisitrice osservo ancora l’interno ormai vuoto dello scatolo.
Prepotente ritorna in me il pensiero della sua stranezza.
Di solito il contenuto era risposto con maggiore attenzione e
ponderatezza, vi erano dei panni di fibra a dividere e proteggere i
vari recipienti di vetro e la frutta era disposta con maggiore
cura… anche l’orario in cui è arrivato il pacco
è strano. Lo ha trovato Inuyasha, quando era uscito a prendere
le cose che avevano portato per Sesshomaru. Ha detto che era già
lì quando è uscito, ma di solito veniva
“consegnato” al mattino presto. E poi non ho avvertito il
campanello… certo ero “distratta” e non si
può certo dire che a casa di Sesshomaru regnasse il silenzio.
Però…
Mi arrendo a
quei pensieri, incapace di trovare un che di logico in loro e mi dirigo
in cucina per bere un po’ d’acqua. Al mio ritorno la vista
di tutto quel disordine provoca in me il “naturale” bisogno
di sistemare; eppure, una volta finito, continua ad albergare in me
quel senso di inadeguatezza, che tenace resta avvinghiato al mio animo senza mostrare segno di cedimento.
Cammino per
svariati minuti per la casa, percorrendone l’intero perimetro
senza una meta o un percorso stabilito. Semplicemente vago,
perché non so che altro fare, perché avverto il bisogno,
la necessità, di compiere qualcosa che è oscura alla mia
mente e che, invano, tenta di scovare l’origine della mia
inquietudine.
Insoddisfatta
ma stanca, mi rassegno infine ad andare a letto. Compio dunque il mio
“rito notturno” e m’infilo sotto le coperte.
La sveglia
segnala l’una e quarantasette e, benché io mi senta
distrutta fin nel profondo, le mie palpebre si rifiutano di chiudersi e
la mia mente si ritiene dunque autorizzata a ripercorrere tutti gli
avvenimenti della giornata, regalandomi talvolta il sorriso sincero,
altre uno amaro, altre ancora un moto di tristezza.
M’impongo di frenare i miei pensieri, con il proposito l’indomani, di andare a chiedere scusa ad un certo youkai.
L’assordante
rumore di un clacson mi sveglia dal mio sonno, costringendo i miei
occhi ad affrontare il sole mattutino e la vista di un taxi giallo
sgargiante davanti il vialetto di casa. Non ho neanche il tempo di
riprendermi dal mal di testa dovuto al risveglio troppo affettato,
né di pensare al perché della presenza del mezzo davanti
casa, che vedo Sesshomaru salirci sopra e l’auto partire con un
leggero rombo, allontanandosi inesorabilmente da me.
Sento le forze abbandonarmi e, inerme, mi accascio al pavimento, incapace di compiere qualunque altro gesto.
Se n’ è andato.
Capitolo che definire orrendo è poco!
È uno dei pochi capitoli di cui sono seriamente insoddisfatta!
Più lo
leggo e più lo trovo obbrobrioso, mi sembra insipido se
relazionato al suo contenuto, eppure non sono riuscita a descrivere in
maniera più consona ciò che volevo esprimere.
Mi scuso
umilmente con voi lettori, so che molto probabilmente vi ho delusi e vi
assicuro che la cosa mi dispiace molto! Nel prossimo capitolo
farò del mio meglio per esprimere le sensazioni di Rin in
maniera più realistica o quantomeno accettabile!
Ecco a voi lo
spoiler, forse il più lungo postato fino ad ora, che ci posso
fare cerco di farmi perdonare cosi; più mi sento in colpa
più spazio dedico alle anticipazioni :P
“Avverto il freddo del pavimento ferire il mio corpo, il duro marmo indolenzirmi.
Sono
ancora qui, accasciata al suolo con indosso il pigiama a fissare il
vuoto davanti a me. Un anonimo muro incolore, specchio interiore del
mio essere.
Mi
sento persa, sola, vuota, proprio come quando la nonna è morta,
l’unica differenza è data dal fatto che non ho nemmeno la
forza di piangere, di ripensare ai momenti vissuti insieme, ai
battibecchi, alle risate a nulla, sono completamente vuota. Uno stupido
involucro senza anima il cui unico segno di vita è dato da un
cuore pulsante e un lento respiro.
Muscoli
involontari, che lavorano in modo autonomo, senza il bisogno del
comando umano. Cosi ci hanno insegnato a scuola, e cosi purtroppo
avviene. La certezza mi è data dal fatto che in questo momento
io il mio cuore non lo avverto, pulsa certo ma io non ne sento la
presenza, non ne avverto la necessità, percepisco solo il dolore
del vuoto che lo sostituisce.”
Spero vivamente
che continuiate a seguire la mia ff che questo capitolo non sia stato
un completo fallimento. Aspetterò ansiosa i vostri commenti e le
vostre critiche.
PS non fatevi spaventare dallo spoiler il sarà un capitolo abbastanza piacevole : )
Ed ora dedichiamoci ai ringraziamenti..
lua82,
sono felicissima che il capitolo precedente ti sia piaciuto e ti abbia
“conquistata” purtroppo credo che questo non sia stato
all’altezza del precedente.. me ne scuso infinitamente e spero di
non averti delusa troppo! Riguardo il lavoro di Inuyasha…
bè qui c’è stata una bella imbeccata… a buon
intenditor… che altro dire carissima, spero di ricevere un altro
tuo commento e spero continuerai a seguire la mia ff un immenso bacione
tvb
KaDe,
grazieeeee grazie per il commento, grazie per gli aiuti, Grazie di
esistere!! Non so che altro dire se nn implorare il tuo perdono per
questo capitolo orrendo…il prossimo a mio avviso è molto
più coinvolgente. Un immenso ed enorme bacioneeeeee tvb
achaori,
ok questo allora è da definirsi un capitolo shok sono successe
un paio di cosette e il finale non sembra promettere nulla di buono..
ma tranquilla adoro questi due insieme non potrei mai dividerli per
troppo tempo! Un bacione e al prox capitolo nella speranza di non
averti deluso con questo
callistas,
sono assolutamente felice della popolarità di Taka ha
riscontrato un discreto successo e la cosa no può che farmi
piacere! Come hai potuto notare le note cupe che hai menzionato nel tuo
commento si sono rivelate anche in questo capitolo, e sì i
rapporti tra Rin e Sesshomaru sembrano essersi incrinati… tutto
a causa dell’insicurezza di Rin, chissà se qualcuno nel
prossimo capitolo riuscirà a fugare le sue
preoccupazioni…. Un bacione immenso gioia e al prox capitolo
LilyProngs,
cara ti ringrazio infinitamente per i tuoi complimenti e spero con
tutto il mio intero essere di non averti deluso con questo capitolo!!
Per quanto riguarda a sintonia tra di noi ammetto con piacere di
avvertirla anche io! E poi amo troppo la tua storia!!! Più la
leggo e più la trovo perfetta davvero complimenti! Spero di
leggere un tuo commento anche riguardo questo aggiornamento critiche e
insulti sono assolutamente meritati! Ad ogni modo penso di riuscire a
farmi perdonare col prossimo aggiornamento : ) Un bacioneeee alla
prossima
Isy_264,
un semplice grazie non riuscirebbe ad esprimere la gioia che mi ha
provocato il tuo commento! Sono felicissima che la storia ti piaccia e
sono onorata che anche un altro dei miei lavori sia riuscita a
conquistarti al punto da pensarlo anche a distanza di tempo! Come hai
potuto notare le paure di Rin hanno avuto effetti deleteri in questo
capitolo ma ti assicuro che il prossimo avrà dei toni meno cupi!
Un bacione giganteeeee e alla prossima
Un ringraziamento particolare va a kade, che è diventata un po’ la mia beta rider. Angeli disponibili e pazienti come lei ce ne sono pochi!
Un grazie
immenso quanto il mondo, anche a tutti coloro che seguono la mia ff
leggendola e mettendola tra i preferiti e /o le seguite, un
bacione immenso a tutti voi.
Per ultimo, ma non per questo meno importante, dedico un pensiero di
gratitudine a chi ha commentato la mia opera " Libero Arbitrio"
Kade
Emiko92
Ryanforever
lua82
inufan4ever
Un abbraccio,
Mikamey
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