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Autore: mikamey    18/05/2009    6 recensioni
Rin, una ragazza insicura, soggetta ad attacchi di panico e con manie morbose per la pulizia. Sesshomaru un demone orgolgioso e testardo infortunato ad una gamba ma bramoso di indipendenza. impareanno a conoscersi e a curarsi a vicenda affrontando le ferite della psiche e del corpo. AGGIORNATI DUE CAP FINALI 23 e 24
Genere: Generale, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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14 Rimorsi





Rimango immobile ad osservare la stanza vuota, ormai se ne sono andati via tutti. Il vassoio dei biscotti è completamente vuoto, quello delle bibite è pieno di bicchieri più o meno vacanti e tovaglioli usati. Per terra c’è qualche briciola e su un cuscino fa bella morsa di se una ditata al cioccolato. Eppure ciò che mi fa star male non è il disordine, ma il silenzio che regna ora nella casa.

Ad essere sincera è da quando Kagome ha parlato con Sesshomaru che ho una strana  morsa al petto, un peso di cui non riesco a liberarmi. Anche quando è tornato Inuyasha e l’atmosfera è tornata gioiosa e festiva, anche quando ho visto “lo scatolo regalo” di papà gambalunga, anche quando ho capito di essere ormai parte delle vite di Kagome, Inuyasha, Taka, Sumire e Sesshomaru; io ho continuato ad avvertire un’oppressione al cuore incredibile.

Ho sorriso, ho scherzato, ho ricambiato i loro saluti con sincero affetto, ma dentro di me sapevo che erano loro la causa del mio turbamento. Le parole di Kagome mi hanno trafitta con una lama invisibile e impalpabile, capace di infilzare la parte più nascosta in me, è stato involontario lo so, lei ha semplicemente espresso i suoi sentimenti  e quelli de marito, cosi come Sesshomaru ha ricambiato quel gesto di affetto..

“Ci manchi Sesshomaru.”
 “Sto guarendo velocemente…Tornerò da voi” .
Queste parole continuano a rimbombarmi in mente, ma cosa pensavo? Quanto è stata grande la mia presunzione? Chi sono io, in fondo? Solo un’estranea, la ragazza della porta accanto, gentile e disponibile, la tipica vicina che presta lo zucchero ma niente di più. Forse loro nutrono verso di me riconoscenza, forse serberanno il mio ricordo ma presto o tardi svanirò dalle loro menti, diventando un muto ritratto, lo spiraglio di un momento difficile delle loro vite.

-Ti vedo pensierosa. C’è qualcosa che non va?
-No…no assolutamente. Devi essere stanco, Taka era davvero euforico, ti avrà sfinito. Va a coricarti un po’, io rimetto in ordine e ti preparo qualcosa per cenare. Domani sarà un’altra giornata faticosa, è meglio che ti risposi.

Inizio a raccattare un po’ di cose cercando di essere il più naturale possibile, ma avverto lo sguardo dello youkai, che invadente cerca di leggere la mia mente. Le mani tremano in maniera a dir poco vistosa, tanto da rendere instabile la presa sui vari oggetti che più di una volta sfuggono al mio controllo.

Sesshomaru si avvicina a me, afferrandomi il braccio nel tentativo di scrutare il mio volto, ma io mi libero brusca dalla sua presa. E’ una reazione istintiva, involontaria, e subito mi scuso per il mio gesto, tentando di assumere un comportamento naturale.

-Scusa, non volevo io solo… voglio dare una ripulita, sai che odio il disordine e poi.. preparo qualcosa e andiamo a letto. Ok?-
La mia voce esce tremula e incerta e avverto gli occhi pizzicare di lacrime. Ovviamente, nessuna di queste azioni sfugge a Sesshomaru che, sempre più serio, ripete la sua domanda.

- Rin cos’è successo? Non è questo disordine a darti fastidio, perciò qual è il problema?
- Non è nulla, davvero. Sono solo un po’… stanca, ecco tutto.-

Sbrigativa mi allontano da lui e in breve riordino anche il salotto. Lo evito volontariamente con le scuse più assurde, fino a farlo innervosire.

-Rin si può sapere che hai? Continui ad evitarmi… se è successo qualcosa che ti ha dato fastidio dimmelo e basta, non mi piacciono questi giochetti!-
-Non ti sto evitando. Si sta facendo tardi e non ho ancora preparato la cena. Devo ancora ripulire tutto e devo farlo sola o non sarò soddisfatta. E  poi, non voglio che sforzi ancora la gamba. Tutto qui.-

Mento, e anche lui se ne accorge. Posso leggere sul suo volto la stessa espressione contrariata del primo giorno che lo incontrai, anche se, più che  irritato, sembra deluso e confuso. Mi odio per questo mio comportamento, ma proprio non riesco ad evitarlo. Ho la certezza che, se gli permetto di avvicinarsi, non riuscirò a reggere il suo sguardo e cederò alle mie paure e debolezze.

-Puoi andare, non ho fame, quindi non c’è bisogno che prepari nulla.-
Il suo tono duro e tagliente mi ferisce fin nel profondo. Mi sta cacciando ed è arrabbiato con me.
Sono perfettamente consapevole che la causa di tutto ciò è solo mia. Sapevo che sarebbe successo. Eppure… eppure non sono riuscita ad evitare la cosa, anzi, oserei dire che l’ho forzata;  ma ora questa fitta al cuore è aumentata e io mi sento terribilmente male e in colpa.

-T-ti sei arrabbiato con me?
-Rin, te lo ripeterò solo un’altra volta, cosa hai?

Il suo tono è sempre più distaccato e perentorio e questo suo comportamento lo avverto pretenzioso e irritante, tanto da farmi reagire in maniera quasi aggressiva.

- Cos’ era quello un ultimatum, un aut aut? E quel tono? Cos’è, siamo ritornati all’ostilità? Tra qualche tempo te ne andrai via, vuoi passare gli ultimi giorni che ci sono rimasti litigando? Va bene! Facciamo come vuoi tu! -

Abbandono quasi in lacrime quella casa, sbattendo rumorosamente la porta alle mie spalle, nella vana speranza che lui non abbia avvertito l’odore delle mie lacrime. Sono esplosa, ho urlato come una pazza contro di lui senza il minimo preavviso, ma proprio non sono riuscita a trattenermi. Da quando è arrivato lui il mio lato orgoglioso e permaloso è ricomparso. Mi ha fatto infuriare quel tono pretenzioso. Ho sempre odiato le imposizioni, gli ordini, i ricatti; e quelle parole sono risuonate tali nella mia mente.

Come facevo a dirgli che sto male perché ho visto quanta felicità c’è in lui quando è in compagnia della sua famiglia e che ne ero gelosa? Come facevo a dirgli che mi veniva da morire al  pensiero che presto mi avrebbe lasciata? Come facevo a dirgli che nel giro di qualche settimana lui è diventato una persona talmente importante per me da non riuscire ad immaginare le mie giornate senza lui?

Dannazione, mi sento così stupida e infantile e arrabbiata e…e in colpa! Sì, in colpa, perché è colpa mia se abbiamo litigato! Odio litigare, ho sempre odiato litigare, eppure ci sono occasioni in cui proprio non riesco a farne a meno. Oggi è stata una di quelle. Ho paura di rovinare tutto, di aver rovinato tutto, e la cosa mi fa infuriare ancora di più.

Apro sgarbatamente la porta del mio appartamento facendone sbattere l’alta contro il muro. Corrugo maggiormente la fronte al rumore sordo e fastidioso che essa ha prodotto. Fisso con sfida l’inanimata parete di legno, poi trascino dentro casa il pacco di “papà gamba lunga”.

È estremamente pesante, ma ciò è solo uno stimolo e uno sfogo maggiore per la mia ira.
 Lo faccio strisciare fino a portarlo nel bel mezzo del mio appartamento dove, esausta, mi ci accascio sopra ansimante.

Resto malamente distesa su di esso per qualche minuto, il tempo di riuscire a riprendere fiato, poi, incapace di sopportare oltre il dolore al petto e alle costole, mi stacco da esso assumendo una posizione seduta a gambe incrociate. Mi occorrono ancora pochi secondi prima di riuscire ad alzarmi per accendere la luce e guardarmi intorno.

La mia mano è ancora posta sull’interruttore, mentre il mio busto segue i movimenti dei miei occhi nell’indagine della casa. Tutto è al suo posto e lucido, tutto è dannatamente in ordine e la cosa,  paradossalmente, mi dà fastidio. La vista che mi si pone davanti è cosi immacolata da darmi la nausea. Non un granello di polvere sul lucido mobilio del salotto, non una ditata sulla cristallina specchiera, non una briciola sul verginale pavimento, non un segno che manifesti la presenza di una vita in questa che sembra essere un’anonima bomboniera di porcellana. Bella, delicata, inanimata.

La sensazione d’inadeguatezza nata a casa di Sesshomaru inizia ad aumentare sempre di più, così come il moto di rabbia dentro di me. Avverto gli occhi pizzicare di lacrime salate, ma non una osa rigare il mio volto. E’ invece la spossatezza ad impossessarsi di me, quella strana sensazione di stanchezza che intorpidisce il corpo, ma non quieta l’animo.

Cerco dunque di calmarmi prendendo un grande respiro, nel quale cerco di incamerare la maggior quantità di aria possibile, per poi tentare di espellerla altrettanto lentamente. Azione in cui fallisco miseramente dopo pochi secondi, ma che, comunque, non intacca il risultato che volevo ottenere. Infatti sono riuscita almeno un po’ a rilassare il mio spirito. Prendo quindi posto vicino allo scatolone per scoprirne il contenuto, nella speranza di sviare maggiormente la mia mente dal tormento che la invade.

È chiusa da una grande quantità di scotch e l’opera di apertura è infinitamente più difficile delle altre volte, pur non tenendo in considerazione la componente “tremore” che attanaglia le mie mani. Anche la roba al suo interno sembra disposta con un criterio differente dal solito, ma decido di non curarmene, iniziando ad identificare il contenuto di quell’ormai abituale regalo.

Vi estraggo frutta e verdura di stagione, qualche primizia, due vasetti di miele e altri contenenti confetture e marmellate. Ho sparpagliato il tutto sul pavimento, come una bambina intenta a scartare i regali di natale, e inquisitrice osservo ancora l’interno ormai vuoto dello scatolo.

Prepotente ritorna in me il pensiero della sua stranezza. Di solito il contenuto era risposto con maggiore attenzione e ponderatezza, vi erano dei panni di fibra a dividere e proteggere i vari recipienti di vetro e la frutta era disposta con maggiore cura… anche l’orario in cui è arrivato il pacco è strano. Lo ha trovato Inuyasha, quando era uscito a prendere le cose che avevano portato per Sesshomaru. Ha detto che era già lì quando è uscito, ma di solito veniva “consegnato” al mattino presto. E poi non ho avvertito il campanello… certo ero “distratta” e non si può certo dire che a casa di Sesshomaru regnasse il silenzio. Però…

Mi arrendo a quei pensieri, incapace di trovare un che di logico in loro e mi dirigo in cucina per bere un po’ d’acqua. Al mio ritorno la vista di tutto quel disordine provoca in me il “naturale” bisogno di sistemare; eppure, una volta finito, continua ad albergare in me quel senso di inadeguatezza, che tenace resta avvinghiato al mio animo senza mostrare segno di cedimento.

Cammino per svariati minuti per la casa, percorrendone l’intero perimetro senza una meta o un percorso stabilito. Semplicemente vago, perché non so che altro fare, perché avverto il bisogno, la necessità, di compiere qualcosa che è oscura alla mia mente e che, invano, tenta di scovare l’origine della mia inquietudine.
Insoddisfatta ma stanca, mi rassegno infine ad andare a letto. Compio dunque il mio “rito notturno” e m’infilo sotto le coperte.

La sveglia segnala l’una e quarantasette e, benché io mi senta distrutta fin nel profondo, le mie palpebre si rifiutano di chiudersi e la mia mente si ritiene dunque autorizzata a ripercorrere tutti gli avvenimenti della giornata, regalandomi talvolta il sorriso sincero, altre uno amaro, altre ancora un moto di tristezza.

M’impongo di frenare i miei pensieri, con il proposito l’indomani, di andare a chiedere scusa ad un certo youkai.


L’assordante rumore di un clacson mi sveglia dal mio sonno, costringendo i miei occhi ad affrontare il sole mattutino e la vista di un taxi giallo sgargiante davanti il vialetto di casa. Non ho neanche il tempo di riprendermi dal mal di testa dovuto al risveglio troppo affettato, né di pensare al perché della presenza del mezzo davanti casa, che vedo Sesshomaru salirci sopra e l’auto partire con un leggero rombo, allontanandosi inesorabilmente da me.

Sento le forze abbandonarmi e, inerme, mi accascio al pavimento, incapace di compiere qualunque altro gesto.

Se n’ è andato.






Capitolo che definire orrendo è poco!
È uno dei pochi capitoli di cui sono seriamente insoddisfatta!
Più lo leggo e più lo trovo obbrobrioso, mi sembra insipido se relazionato al suo contenuto, eppure non sono riuscita a descrivere in maniera più consona ciò che volevo esprimere.

Mi scuso umilmente con voi lettori, so che molto probabilmente vi ho delusi e vi assicuro che la cosa mi dispiace molto! Nel prossimo capitolo farò del mio meglio per esprimere le sensazioni di Rin in maniera più realistica o quantomeno accettabile!

Ecco a voi lo spoiler, forse il più lungo postato fino ad ora, che ci posso fare cerco di farmi perdonare cosi; più mi sento in colpa più spazio dedico alle anticipazioni  :P

“Avverto il freddo del pavimento ferire il mio corpo, il duro marmo indolenzirmi.
Sono ancora qui, accasciata al suolo con indosso il pigiama a fissare il vuoto davanti a me. Un anonimo muro incolore, specchio interiore del mio essere.

Mi sento persa, sola, vuota, proprio come quando la nonna è morta, l’unica differenza è data dal fatto che non ho nemmeno la forza di piangere, di ripensare ai momenti vissuti insieme, ai battibecchi, alle risate a nulla, sono completamente vuota. Uno stupido involucro senza anima il cui unico segno di vita è dato da un cuore pulsante e un lento respiro.

Muscoli involontari, che lavorano in modo autonomo, senza il bisogno del comando umano. Cosi ci hanno insegnato a scuola, e cosi purtroppo avviene. La certezza mi è data dal fatto che in questo momento io il mio cuore non lo avverto, pulsa certo ma io non ne sento la presenza, non ne avverto la necessità, percepisco solo il dolore del vuoto che lo sostituisce.”

Spero vivamente che continuiate a seguire la mia ff che questo capitolo non sia stato un completo fallimento. Aspetterò ansiosa i vostri commenti e le vostre critiche.
PS non fatevi spaventare dallo spoiler il sarà un capitolo abbastanza piacevole : )

Ed ora dedichiamoci ai ringraziamenti..

lua82, sono felicissima che il capitolo precedente ti sia piaciuto e ti abbia “conquistata” purtroppo credo che questo non sia stato all’altezza del precedente.. me ne scuso infinitamente e spero di non averti delusa troppo! Riguardo il lavoro di Inuyasha… bè qui c’è stata una bella imbeccata… a buon intenditor… che altro dire carissima, spero di ricevere un altro tuo commento e spero continuerai a seguire la mia ff un immenso bacione tvb

KaDe, grazieeeee grazie per il commento, grazie per gli aiuti, Grazie di esistere!! Non so che altro dire se nn implorare il tuo perdono per questo capitolo orrendo…il prossimo a mio avviso è molto più coinvolgente. Un immenso ed enorme bacioneeeeee tvb

achaori, ok questo allora è da definirsi un capitolo shok sono successe un paio di cosette e il finale non sembra promettere nulla di buono.. ma tranquilla adoro questi due insieme non potrei mai dividerli per troppo tempo! Un bacione e al prox capitolo nella speranza di non averti deluso con questo

callistas, sono assolutamente felice della popolarità di Taka ha riscontrato un discreto successo e la cosa no può che farmi piacere! Come hai potuto notare le note cupe che hai menzionato nel tuo commento si sono rivelate anche in questo capitolo, e sì i rapporti tra Rin e Sesshomaru sembrano essersi incrinati… tutto a causa dell’insicurezza di Rin, chissà se qualcuno nel prossimo capitolo riuscirà a fugare le sue preoccupazioni…. Un bacione immenso gioia e al prox capitolo

LilyProngs, cara ti ringrazio infinitamente per i tuoi complimenti e spero con tutto il mio intero essere di non averti deluso con questo capitolo!! Per quanto riguarda a sintonia tra di noi ammetto con piacere di avvertirla anche io! E poi amo troppo la tua storia!!! Più la leggo e più la trovo perfetta davvero complimenti! Spero di leggere un tuo commento anche riguardo questo aggiornamento critiche e insulti sono assolutamente meritati! Ad ogni modo penso di riuscire a farmi perdonare col prossimo aggiornamento : ) Un bacioneeee  alla prossima

Isy_264, un semplice grazie non riuscirebbe ad esprimere la gioia che mi ha provocato il tuo commento! Sono felicissima che la storia ti piaccia e sono onorata che anche un altro dei miei lavori sia riuscita a conquistarti al punto da pensarlo anche a distanza di tempo! Come hai potuto notare le paure di Rin hanno avuto effetti deleteri in questo capitolo ma ti assicuro che il prossimo avrà dei toni meno cupi! Un bacione giganteeeee e alla prossima


Un ringraziamento particolare va a kade, che è diventata un po’ la mia beta rider. Angeli disponibili e pazienti come lei ce ne sono pochi!
Un grazie immenso quanto il mondo, anche a tutti coloro che seguono la mia ff leggendola e  mettendola tra i preferiti e /o le seguite, un bacione immenso a tutti voi.

Per ultimo, ma non per questo meno importante, dedico un pensiero di gratitudine a chi ha commentato la mia opera " Libero Arbitrio"
 
Kade
Emiko92
Ryanforever
lua82
inufan4ever

Un abbraccio,
Mikamey

  
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