I can change the world for
us {come with me}
«C’è sempre stata distanza tra noi.»
♥
Non era raro che, una volta accresciuta l’intimità del
loro rapporto, Contessina e Cosimo avessero delle animate discussioni e si
ritrovassero in disaccordo su questioni che riguardavano la gestione della casa
e del loro patrimonio.
Cosimo, lentamente, aveva incluso sua moglie in ogni
decisione che riteneva considerevole e valutava il suo giudizio con estrema
importanza: si fidava della sua mente scaltra e aveva capito che a volte
Contessina sapeva prendere decisioni migliori delle sue.
Tuttavia, questo non gli impediva di essere testardo e,
trovandosi in dissenso con lei, di intavolare un vivace scontro sulle loro idee
contrastanti.
Era quasi naturale che, alla fine della giornata che li
aveva visti litigare, risolvessero la situazione nell’intimità delle loro
stanze dove ogni problema assumeva dimensioni diverse e connotazioni più
piccanti.
Contessina amava anche quello del loro rapporto, come se
di tanto in tanto ci fosse bisogno di ravvivare il fuoco che c’era tra di loro,
accrescendo sempre più il matrimonio che stavano lentamente costruendo.
Eppure, su tutte le questioni che avevano affrontato,
Contessina aveva notato che Cosimo diventava particolarmente fermo e
intransigente su quelle che riguardavano i suoi rapporti con le altre famiglie,
la Signoria e, in special modo, gli Albizzi.
Cosimo le aveva confessato l’origine dei loro dissensi
con quella famiglia dopo quasi tre anni di matrimonio, a conferma di quanto
fosse per lui un argomento quasi intrattabile.
Una sera, in particolare, l’aveva sentito rientrare sbattendo
il portone e dirigendosi con il volto livido di rabbia verso il suo studio, e
aveva compreso subito che la riunione alla Signoria fosse andata male.
I suoi genitori dormivano e Piero aveva da poco compiuto
otto anni, immerso in un sonno profondo accanto a lei.
Contessina si era alzata, aprendo la porta della sua
stanza ed entrando cautamente dentro: Cosimo era appoggiato alla poltrona, con
il viso tra le mani, immerso in chissà quali pensieri.
Lei gli aveva posato una mano sulla spalla, ma lui si era
scostato con aggressiva ostilità.
«Cosa è accaduto?»
«Non ho voglia di parlarne.»
«Penso che sfogarti potrebbe farti bene, invece. Sei
evidentemente sconvolto.»
«Menomale che ci sei tu, Contessina, ad avere tutte le
verità del mondo in mano.» aveva esclamato Cosimo, non riuscendo a trattenere
un velenoso sarcasmo.
Lei si irrigidì, arretrando istintivamente. Giunse le
mani al ventre e andò verso la porta.
«Non era necessario rispondermi in questo modo.
Buonanotte, Cosimo.»
Uscì dalla stanza, senza poter vedere l’occhiata di
richiamo che lui le aveva lanciato prima che se ne andasse e sentendo il rumore
di oggetti che cadevano, probabilmente buttati da lui per la frustrazione.
Nel pieno della notte, sentì muoversi la maniglia della
sua porta, ma aveva provveduto a chiuderla, non intenzionata a rivederlo per
quella nottata. Udì i passi lenti di Cosimo che si ritiravano e avvertì la
pesantezza di quella distanza che si era creata in quell’occasione, diversa da
quella che avevano provato i primi anni perché non era causata dal fatto di non
conoscersi o di non essere in sintonia.
All’alba, dopo aver passato una notte quasi insonne, si
alzò e si diresse verso il suo studio, certo che l’avrebbe trovato ancora lì.
Non si sorprese affatto quando lo vide seduto sulla
poltrona, vicino a un fuoco ormai spento e quasi addormentato.
Si scosse sentendo i suoi passi e scattò all’intrusione,
rilassando il viso quando vide che era soltanto sua moglie, in camicia da notte
e coi capelli sciolti.
«Hai chiuso la porta stanotte.»
«Tu me l’hai chiusa ieri sera.»
Il tono di entrambi non era arrabbiato, né recriminatorio
e, aiutati dalle prime luci dell’alba che irradiavano la stanza, la tensione si
sciolse quasi subito.
«Entreremo in guerra con Lucca.»
Contessina sapeva benissimo quanto Cosimo e la famiglia
avessero lottato per prevenire quella guerra, voluta fortemente proprio dagli Albizzi, che avrebbe portato solo sangue e miseria a
Firenze, rappresentava per suo marito una doppia sconfitta e una doppia
amarezza.
Avanzò verso di lui, poggiandogli una mano sulla sua.
«Affronteremo anche questa.»
Lui annuì con reticenza, consapevole comunque che non
potesse fare altro che affrontare quella realtà, cercando sempre il meglio per
la sua famiglia e la sua città.
«Vorrei tanto che tu capissi che non sei costretto ad affrontare
tutto da solo, Cosimo.»
Cosimo le prese la mano e la tirò a sé, avvolgendola in
un triste abbraccio.
«Per alcune cose non puoi aiutarmi, Contessina.»
Lei sapeva che quella non fosse la verità, ma conosceva
suo marito e sentiva che, un giorno,
avrebbe capito che lei ci sarebbe stata sempre e comunque stata.
Doveva solo attendere e, per il momento, accontentarsi di
quegli abbracci e di quella distanza che, seppur sempre meno, era ancora
presente tra loro.
Fine!
Scusate il ritardo di
questo aggiornamento, ma tra l’università e gli esami è un periodo molto
incasinato >/<
Ho sempre riflettuto su
quella frase che dice Contessina nei primi episodi, non comprendendo che distanza potesse esserci tra Cosimo e
Contessina (visto che nelle altre puntate è evidente che non sia una distanza
sentimentale né legate a problematiche sociali) e, ripensando all’ultima loro
scena, mi sono risposta che è una distanza che Cosimo ha creato non
appoggiandosi completamente a lei e che svanisce totalmente alla fine quando
lui le dice che Non sa se ce la farà
e Contessina, come sempre, lo rassicura dicendogli che sarà con lui. Ed è solo
in quel frangente che Cosimo la accetta e si affida a lei, senza più nessuna
remora.
È quindi un percorso che
trova il suo epilogo nel finale di serie, ma ho provato a immaginare un loro
litigio, dove Contessina avverte questo essere messa da parte e sa che deve
solo aspettare.
Ho sproloquiato…
come al solito.
Ho avuto il piacere di
incontrare dal vivo, proprio ieri, Annabel Scholey, Alessandro Sperduti e Paolo Buonvino
al Roma Fiction Fest e sono persone fantastiche ♥
Vi rinnovo i miei saluti,
spero che la fic vi piaccia e che mi lascerete un
commentino.
Un bacione,
EclipseOfHeart