Varric
Team Blondies
2.0
Varric
“Per quanto so di
vincere puoi lamentarti,
per quanto so mi tratti
come fossimo amanti.”
Kryptonite, Mecna.
“Oh,
merda!”
Per la terza volta
nell’arco di quella giornata, il suo
tentativo di fuga dai propri doveri era stato sventato, e Varric
borbottava tra sé, più spazientito che
arrabbiato.
Quell’ultima
volta, per lo meno, era riuscito ad arrivare
alla locanda e persino a ordinare da bere, ma quell’attimo di
pace durò poco.
Non che avesse sperato di
farla franca, ma per un attimo ci aveva creduto, ripromettendosi di non farlo più, per quanto sapeva che si sarebeb comportato esattamente come aveva già fatto in precedenza.
Doveva ammetterlo: il
siniscalco Bran era un osso duro, bravo a
ritrovarlo ovunque egli si nascondesse, e assieme ad Aveline formava un
duo di perfetti segugi, almeno così gli sembrava.
“Potrei
scrivere una storia per ragazzi con loro due nelle sembianze di due
mabari. Oppure la storia del capitano delle guardie e del segugio Bran
che sventano i crimini di Kirkwall. Il titolo l’ho
già: ‘Il Commissario Bran’.”
«Non
capisco il
perché vuole sempre scappare via,
visconte; c’è tanto così da
fare!» lo riprese l’uomo, che ancora non voleva
saperne di abbandonare quelle fastidiose formalità; Varric
era ancora immerso nella fantasticheria della nuova trama da scrivere
quanto più presto possibile –
l’ispirazione compariva sempre nei momenti meno opportuni,
come in quel caso – e scoccò
un’occhiataccia al siniscalco che l’aveva distolto
dai suoi pensieri.
L’uomo lo
guardò con un’occhiata
interrogativa e il nano sospirò, certo che non sarebbe stato
capito; non proferì parola fino a quando non arrivarono al
palazzo del visconte, mentre cercava in tutti i modi di prolungare
quella passeggiata
–
più simile a una camminata verso il patibolo – quanto più
possibile. Aveline lo aspettava sull’uscio dello stabile e
Varric non poté fare a meno di pensare che sulle labbra del
capitano ci fosse l’ombra di un sorriso derisorio, tutto
rivolto a lui.
Rossa
non
disse nulla, ma con molta – almeno per gli standard di
Aveline – discrezione gli diede un bigliettino.
Un altro bigliettino.
Ne aveva trovato uno
sulla scrivania appena messo piede nel suo
ufficio, ed era diventato il suo pensiero fisso. Che anche questo fosse
della stessa persona?
Aveva imparato il
contenuto di quel messaggio, a cui stava tuttora
pensando, mentre seguiva col dito le poche parole scritte in quello che
gli aveva appena dato Aveline. La calligrafia era obliqua e decisa, per
lui inconfondibile.
“Ti
aspetto.
Solito posto.”
Bianca.
Sospirando, stette per un
istante sull’uscio della porta; una
parte di lui sentiva che tutti i suoi propositi di non volerla
incontrare sarebbero stati lì con lui fino
all’ultimo momento, attimo in cui avrebbe mandato al diavolo
ogni cosa e sarebbe andato da lei.
Era sempre
così, il canovaccio si ripeteva ogni volta alla
stessa maniera, nessuna variazione. Era accaduto lo stesso otto mesi
prima – l’ultima volta in cui si erano visti
– e sapeva sarebbe successo ancora, in un circolo infinito di
avvenimenti.
Gli vennero alla mente le
parole di Caderyn Trevelyan quando gli disse
che sebbene reputasse Spade
e Scudi la sua serie più scadente in quanto non
portato per le storie sentimentali, lui, Varric
Tethras, era l’uomo più romantico che avesse mai
conosciuto; al contrario, Varric si vedeva come il più stupido tra gli
uomini perché incapace di lasciarla andare.
Sapeva che il non si
poteva rivivere il passato, eppure era ancora
legato a esso, forse molto più di prima; sapeva bene che
Bianca non avrebbe mai lasciato suo marito, ma si accontentava di
quegli incontri clandestini, illudendosi di essere felice.
Era dall’alba
che cercava di girovagare per Kirkwall,
sperando di poter alleggerire quella sensazione di tristezza nel suo
cuore, lontano dal luogo in cui aveva trovato il bigliettino, il suo bigliettino, ma
non ci era affatto riuscito.
«Che razza di
idiota che sono» si disse, aprendo la
porta del suo studio.
«Sì,
sei un idiota, mi fa piacere che tu lo
sappia!»
Prima che potesse anche
solo pensare qualcosa, il sorriso era
già salito sul viso di Varric che, senza pensarci due volte,
richiuse immediatamente la porta, mentre la donna che aveva parlato
corse ad abbracciarlo.
Hawke.
Una stretta forte,
vigorosa da parte di entrambi, seguita da
un’occhiata intensa, un altro sorriso – carico di
dolcezza rispetto al primo più istintivo – e tante
parole non dette, ma celate tra quei gesti.
«Me
l’hai fatta, Muirne» fece Varric,
ricollegando solo ora il fatto che Aveline gli avesse passato il
messaggio: lei non conosceva Bianca, perché avrebbe dovuto
farle da corriere? Che stupido era stato!
«Sono diventata
brava, vero?» chiese, non dubitando
nemmeno per un istante del fatto che Varric non aveva affatto capito
che si trattasse di lei.
«La prossima
volta impara a imitare le firme di chi mi deve
del denaro, così si vedranno costretti a
rendermelo.»
«Posso
provarci, ma non assicuro nulla.»
Risero, stringendosi
ancora, più forte di prima, le mani di
Hawke che andarono tra i suoi capelli, un gesto che gli
procurò una sensazione di vertigine.
Rapidi e prepotenti
montarono nel cuore di Varric i sentimenti che
aveva sempre lasciato sopire per Muirne, quell’affetto che
sapeva essere una delle certezze più grandi che aveva,
assieme alla consapevolezza che ci sarebbe sempre stato per lei.
Forse era davvero
arrivato il momento di lasciarsi tutto alle spalle,
il futuro che sembrava più chiaro all’orizzonte,
che si tingeva del colore degli occhi di Hawke.
Forse...
Varric scosse la testa: non voleva più saperne di ipotesi e
incertezze, non più.
«Dimmi, Hawke, perché?»
fu tutto ciò che chiese, certa che lei avesse capito.
«Volevo farti
una sorpresa, passando per la persona
più improbabile di tutte» rispose, restando sul
vago.
A Varric quella risposta
bastò. Avrebbero avuto tutto il
tempo per poter essere più espliciti tra loro, come se ce ne
fosse il bisogno.
«Tu sei la
sorpresa più inaspettata,
Muirne.»
Fu il turno di Hawke che
capì leggendo tra le righe.
Non ci fu bisogno di
altre parole.
[900 parole]
Angolino
autrice: ben ritrovati!
E alla fine sono riuscita nell'impresa di aggiornare questa storia e a breve metterò finalmente la spunta "completa" perché ho già pronta la parte di Zevran. :3
Come sapete, adoro l'idea di Hawke e Varric come coppia e non nascondo
che sono una delle mie OTP. Se vi va di leggere qualche preludio a
qualcosa che vorrei proporre dopo (da qui anche alcune cose "misteriose" e trattate leggermente senza approfondimenti in questa fic) ecco a voi Team
Blondies (con la prima flash con Varric) e Di
bozze, fantasie e racconti divenuti realtà, o quasi.
Quest'anno, sebbene abbia scritto abbastanza (per alcuni può
essere anche parecchio), è stato un anno un bel poco meh da
questo punto di vista e ho deciso alcune cose che possono esser visti
come i miei buoni propositi per l'anno nuovo, e mi auguro di portarli
avanti.
Sicuramente ci vedremo su questi lidi ancora, almeno per il prossimo
anno.
Vorrei solo ringraziare tutte le persone che hanno letto questa
piccolina, le altre mie storie sul fandom, e qualsiasi eventuale cosa
da me partorita.
Tu che leggi e che sei arrivato fin qui, grazie.
Colgo l'occasione di fare gli auguri per un buon anno nuovo.
Alla prossima,
vostra Barbara
|