Siamo nuovamente tornando al campo, ma senza Kutner che di
norma e regola sarebbe dovuto essere con noi. E mi chiedo che cosa ci stia
suggerendo la via da seguire per raggiungere la nostra meta, dato che io sto
seguendo Greg a ruota e so benissimo che non sa nemmeno lui da che parte sia.
Come se non bastasse, ho una nettissima impressione che non
stiamo passando dalla stessa parte dell’andata.
Non che questa foresta abbia tratti molto diversi a seconda
di dove ci si trova; le piante sono sempre della stessa razza e gli alberi
pure. Tuttavia spesso ci sono dei piccoli spazi vuoti dove si può vedere meglio
grazie alle piante che crescono basse e libere dagli alberi che coprono il sole
su di loro. Una sorta di piccole radure insomma.
Strano che non mi facciano male i piedi dopo tutto questo
tempo che camminiamo senza sosta, Greg davanti e io dietro. Lui che fa strada e
ogni tanto si gira verso me che lo seguo e gli faccio cenni che stanno a dire
“Tutto ok”.
Mi pare una gran monotonia tutto questo sinceramente, ho una
gran voglia di fermarmi e perdere ogni mio pensiero di preoccupazione, di
paura, curiosità avendo anche solo un bacio con Greg.
Si ferma immobile guardando un punto indefinito davanti a
sé. Mi avvicino e lui scosta delle piante per far vedere pure a me.
Davanti a noi si presenta una vasta radura colma di arbusti,
rovi e c’è anche... la cosa più improbabile che potevamo trovare. Una
gigantesca nave pirata interamente nera e rovinata dal tempo. Dalle parti più
rovinate fuoriescono piante rampicanti di vario tipo. Una cosa meravigliosa da
vedere.
Pare di essere in un film di Indiana Jones, dove si trova
posti abbandonati da tutto tranne che dal loro mistero. Greg fa un passo in
avanti e mi prende la mano incitandomi a seguirlo. Lo seguo cauto, non posso
negare di essere curioso, d’altra parte la curiosità è ciò che distingue l’uomo
dall’animale.
Come c’è finita qui? Sembra si sia arenata almeno cento anni
fa, ma qui vicino c’è tutt’altro che il mare e fino a prova contraria, le navi
non volano.
- Come è arrivata qui? –
Chiedo nella speranza di sentire qualche idea.
- Non ne ho la più pallida idea. –
Si avvicinò ulteriormente e questa volta strinsi la mano.
- No, potrebbe essere pericoloso. –
- Ti ricordo che abbiamo fatto fuori un orso bianco. –
- Avevamo le pistole. –
- Anche ora. –
Lo guardo intontito. Lui fa un ghigno e con mia grandissima
meraviglia, tira fuori dalle tasche posteriori dei jeans due pistole.
- Prese dal nostro eroico salvatore. Sono cariche. –
Spiegò prima che io potessi fare domande. Ne porge una a me
ed io prendo l’arma senza esitazione facendola scivolare prontamente dove stava
prima che me la prendessero.
- E lui lo sa? –
- Ovviamente no. -
Prova a convincermi tirandomi per un braccio, ma io resto
irremovibile.
- No, non ci deve interessare. –
- Dai! Non sei curios... –
- Si, sono curioso, ma quando c’è in gioco la vita no, non
lo sono più. –
- Cosa vuoi che ci sia di pericoloso in una nave
abbandonata? –
- Gli stessi pericoli che ci sono nella foresta e che alla
spiaggia non abbiamo! –
- Non... –
Non riesce a finire la frase che viene zittito da dei rumori
provenienti dalla foresta, sembrano passi. Prendo immediatamente la pistola e
aspetto con Greg al mio fianco che ha fatto lo stesso. I passi si fanno sempre
più vicini finché dalla foresta non compare un uomo mulatto con il fiato corto.
Kutner?!
Come ha fatto a fuggire? Ha il fiatone, lo stava rincorrendo
qualcuno? Tutte le domande mi balenano in testa, ma una sola certezza mi viene
incontro. Ora siamo tutti uniti e possiamo iniziare a cercare un modo per
andarcene da qui.
- Kutner! –
Diciamo io e Greg all’unisono. Ci guardiamo per un attimo.
Rimane zitto, ma ci fulmina con lo sguardo prima di
ricominciare a correre allontanandosi da noi.
- Ehi ma dove cavolo vai?! –
La voce di Greg è a metà fra l’arrabbiato e il confuso.
Automaticamente, partiamo alla rincorsa di Kutner che corre
alla cieca sembrando preso dal panico.
- Kutner fermati! –
Urliamo entrambi, ma questa volta in momenti diversi.
Dopo un po’ decide di fermarsi bruscamente e voltandosi ci
urla contro.
- Lasciatemi stare! –
Sembra arrabbiato, e nemmeno poco. Ma perché?
- Cosa abbiamo fatto eh? Siamo venuti a cercarti e ci
ringrazi così? –
Greg lo guarda male, se Kutner è arrabbiato, lui è peggio.
- Oh, niente. Semplicemente non mi fido di voi. Non mi fido
di nessuno! –
- Cosa ti è improvvisamente preso contro di noi?! Non abbiamo fatto un accidente! –
- Appunto perché non avete fatto un accidente! Vi siete
risparmiati pure di informarmi! –
- Di cosa dovremmo informarti?! Di cosa diavolo stai
parlando?! –
Io rimango zitto, ma Greg si sta scaldando più che mai.
- Di voi! Ecco di cosa! Che cosa è? Una relazione? Sesso? Da
quanto va avanti? Da sempre?!–
- Come fai a... –
Questa volta sono io a parlare dato che Greg è rimasto di
stucco per una volta nella sua vita.
- Vi ho visto ok? Ho visto che... vi baciavate ok? –
Improvvisamente mi balena un ricordo vivido di quando
eravamo nelle gabbie: La telecamera
- Non ti deve interessare. –
Risponde secco Greg risparmiando un silenzio alquanto
imbarazzante.
- Si che... –
- Non sono affari che ti riguardano. E’ una cosa fra me e James e basta. –
Calca particolarmente il mio nome, evidentemente vuole
dimostrare qualcosa a Kutner. Non cambierà mai...
Continua...
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