La
giusta via da seguire
-...
Anche se nessuno, mai, lo ammetterà, la saggezza era nata, in
origine, come semplice curiosità...-
C'era
un sentiero nel borgo dove Gin abitava, una piccola via, contornata
da alberi in fiore, che portava solo a una piccola casetta, immersa
nel verde.
La
gente di paese seppur raramente, usciva dalle vie principali del
borgo e intraprendeva questo breve tragitto per arrivare proprio a
quella piccola costruzione, dove abitava la donna più anziana
e più saggia di quella cittadina e forse del regno stesso;
viveva da sola e malgrado i suoi anni svolgeva i suoi piccoli
lavoretti di casa senza alcun aiuto, il marito era deceduto da pochi
anni ma, ciò nonostante, lo spirito allegro e benevolo, verso
il prossimo, della donna non era caduto insieme all'uomo, che la
gente definiva, da sempre, il suo eterno amore.
Proprio
in onore di questo sentimento così profondo, che riusciva a
perdurare ben oltre la morte, re Eldor, in persona, aveva fatto
intagliare, con estrema cura, il viso dell'uomo nel tronco
dell'enorme albero centenario situato al centro del regno e
conseguentemente a ciò l'anziana donna avrebbe espresso il
desiderio di aver il proprio volto scolpito accanto a quello del suo
amato consorte, non appena fosse giunta la sua ora.
Gin,
diretta alla casa dell'anziana, osservava affascinata gli alberi di
quel sentiero così quieto, dove qualche soffio di vento
staccava delicatamente i petali più colorati dai fiori e li
faceva volteggiare nell'aria fino ad accompagnarli a terra. La
giovane attraversava quella via fin da quando era molto piccola
eppure alla vista, di quel luogo, rimaneva incantata come fosse la
prima volta che lo vedesse.
Si
era sempre domandata se in quel posto albergasse una qualche magia
nascosta che aspettava solo il momento di essere scoperta ma questo
suo quesito rimaneva ancora irrisolto...
Due
colpi decisi ma eleganti arrivarono sulla porta della casa della
signora e subito quest'ultima, invitò dentro la sua dimora
chiunque fosse venuto a farle visita.
“Nonna
Willow? È permesso?” domandò Gin, sporgendo la
testa oltre la porta.
“Oh
Gin... bentornata cara, vieni entra, non stare lì sulla
porta...”
L'anziana
signora, che fino a pochi secondi prima era intenta a cucire sulla
sua poltroncina di velluto rosso, si alzò e si diresse subito
verso la ragazza abbracciandola calorosamente e baciandole le guance.
“Prego vieni a sederti. Mi permetti di offrirti una tisana, che io stessa ho creato, con le mie mani?”
“Con
molto piacere!” esclamò Gin, sedendosi con un gran
sorriso.
“Allora
bambina, quale dei nostri magnanimi dei ti porta da questa vecchia
tanto brutta e antipatica?” le chiese la donna, mettendo a
riscaldare una pentolina d'acqua.
“
Nonna Willow non dire sciocchezze, sei una vecchina talmente
adorabile che farti visita è una gioia per chiunque”
“Piccola
...avere visite è per me una grande gioia... chiunque venga è
il benvenuto qui nella mia casa”
“Non
hai paura che vengano malviventi?” chiese Gin, giocando con una
delle sue ciocche rosse.
“Cara
Gin, il mondo è pieno di malviventi e il più delle
volte sono le persone più gentili ad essere le peggiori...”
le rispose, versando nella pentolina una polverina bluastra.
Willow,
voltandosi, notò lo sguardo perplesso della giovane, come se
avesse appena detto qualcosa di spiacevole.
“Gin,
qualcosa ti turba?”
“Beh
...a dire la verità sì...” rispose lei,
abbassando lo sguardo “Oggi sono venuti i cavalieri del re e
sono stati tutt'altro che gentili...”
“Sì
questo vociferare è arrivato fino alle mie sorde orecchie
figliola...”
“Ma
nonna Willow, è successo solo pochi istanti fa, eri qui...
come hai fatto tu a...?”
“Figliola
...gli alberelli del sentiero hanno sentito la mia curiosità e
mi hanno riferito ciò che è successo in paese...”
disse l'anziana, scoppiando in un'esilarante risata, mentre versava
l'infuso in una tazza.
Gin
non poté fare a meno di sorridere, seppur con una nota di
apprensione; quella giornata era stata già molto strana
inizialmente e quella vecchina così bonariamente matta non
faceva altro che acuire quella stranezza. Nella sua testa, quella
frase sugli alberi in fiore, fece nascere un pensiero alquanto
fantasioso.
“Nonna
Willow esiste la magia?” chiese a bruciapelo, mentre prendeva
la tazza che l'anziana le stava porgendo.
“ Beh
cara, la bontà è essa stessa una magia, l'amore è
magia e...”
“No
no...” la interruppe Gin “...io intendo la vera magia...
quella che ti mostra cose mai viste nella realtà di tutti i
giorni...che ti porta in mondi mistici e sconosciuti... tu riesci
a capirmi nonna Willow?”
La
giovane vide gli occhi della donna davanti a lei, impassibili, non un
battito di ciglia alle parole che aveva appena pronunciato... forse
la credeva matta come avrebbe fatto chiunque nel paese? Forse era
offesa per l'interruzione fattale poco prima?
L'anziana
tirò un lungo sospiro e lentamente mosse i passi verso la
piccola libreria, nel salotto, meravigliosamente illuminato dalla
luce del sole che filtrava oltre le tende color lilla. Prese un
voluminoso libro e vi soffiò sopra, per togliere la polvere
accumulatasi, nel tempo, sulla copertina in pelle, su cui spiccava il
simbolo di un cerchio, contenente due rose unite; la rosa a sinistra
non era ancora completamente sbocciata e sembrava quasi sfigurare
accanto alla sua compagna che mostrava i suoi petali in tutta la sua
matura bellezza.
Gin,
con la tazza di infuso ancora fra le mani, seguì la donna con
lo sguardo, mentre tornava con quell'interessante scritto e lo posava
sul vecchio tavolo...
“Credo
che si fredderà se non lo bevi cara...” le disse,
sorridendo, Willow, mettendosi a sedere sulla propria poltroncina.
“Oh...
scusami...hai ragione...” rispose la ragazza, bevendo un
piccolo sorso della bevanda ancora calda “È molto buono,
sono i mirtilli che coltivi nel tuo giardino suppongo... sono davvero
deliziosi nonna Willow.”
“Ti
ringrazio bambina. Immagino che, nonostante tu stia bevendo il mio
infuso, ti stia domandando perché ti ho portato questo libro
così impolverato.”
“Beh
sì lo ammetto... ha una copertina molto bella, queste due rose
sono così ben disegnate che sembra vogliano uscire dal
libro...”
“Dimmi
Gin quale rosa ti piace di più e perché?”
“Quella
già sbocciata naturalmente, è bellissima e non esita a
ergersi in tutto il suo splendore...” rispose Gin, piegando la
bocca in un largo sorriso.
“Mh...
scelta prevedibile e di conseguenza poco interessante...” disse
la donna, con una leggera espressione di sufficienza, mentre tornava
al suo piccolo lavoretto con ago e filo, lasciato all'arrivo della
giovane.
Gin
le lanciò un'occhiata interrogativa, come per chiederle cosa
volesse dire con quella risposta e l'anziana, sbirciando il suo
sguardo di sottecchi, lesse perfettamente nei suoi occhi quella muta
richiesta.
“Vedi
Gin, tutti avrebbero scelto la rosa appena sbocciata proprio perché
anche nella vita reale si è alla ricerca continua della
bellezza ma se ci si soffermasse un po' di più sui piccoli
particolari, si potrebbe notare che la bellezza è solo ciò
che viene mostrato all'esterno il più delle volte. La rosa
che, qui, vedi così bella, all'interno sta cominciando a
marcire mentre l'altra deve ancora mostrare la parte più bella
di sé, lasciando che, solo i più curiosi, la scrutino
più da vicino per cogliere quella bellezza che deve ancora
arrivare. Tu mi hai chiesto se esistesse la magia ebbene questo libro
narra la storia di un giovane regno, le cui arti magiche, non appena
sbocciate, furono ammirate da tutti e altrettanto invidiate dal regno
che, dalla sua parte, era già sbocciato e incominciava a
temere di perdere il suo leggendario splendore.”
Per
tutta la durata di quel discorso, Gin era rimasta in silenzio,
sorseggiando di tanto in tanto l'infuso che le era stato offerto. Era
rimasta profondamente colpita da quel breve monologo che non a caso
proveniva dalla bocca della donna più saggia di Lerix...
chissà poi da dove proveniva quella saggezza.
In
uno slancio di curiosità, la giovane chiese ancora: “Nonna
Willow da dove proviene la saggezza?”.
“Davvero
non lo immagini cara?”chiese retoricamente, “Più
cose saprai e più diverrai saggio ma mai potrai sapere se non
darai sfogo alla tua curiosità”
La
ragazza si fece scappare una piccola risatina a quelle parole dette
tutto d'un fiato come poesia.
“Ho
detto qualcosa di buffo, Gin?” chiese l'anziana, sorridendo a
sua volta.
“No
no assolutamente, è che... sto immaginando Nora che diventa la
bimba più saggia del paese...” le rispose lei,
mantenendo la stessa espressione.
“Già
la piccola Nora è molto curiosa...”
“Pensa
nonna Willow... oggi era talmente curiosa che facendosi largo in
mezzo alla folla si è messa parlare con un soldato...”
Willow
si accorse che, nel pronunciare la parola 'soldato', le mani della
ragazza avevano cominciato inavvertitamente a stringersi fra loro.
La
guardò con un espressione furba dipinta in volto e le domandò:
“Era carino questo soldato?”
“Nonna
Willow ma che dici?!” le rispose, a metà fra il sorpreso
e il finto disgusto, “Brumir è stato molto gentile e
comprensivo nei confronti della bambina, niente di più”
concluse, abbassando lo sguardo con un leggero broncio.
“Sarà,
vedremo cosa dirà Griselda, cara...”
“Griselda?
Ah intendi Zelda...”
“Oh
certo che intendo lei. Ti ricordo che il suo vero nome è
Griselda e che quello è solo un soprannome, quindi io non la
chiamerò così.” replicò, fingendosi
impettita.
La
ragazza scosse la testa pensando a quanto potesse essere matta quella
vecchietta così saggia e si chiese per una attimo come fosse
stata alla sua età.
“Nonna
Willow ora devo andare. Potrei portare il libro con me?”
“Ma
certo bambina ma fa molta attenzione, quel libro è unico e non
ce ne sono di così speciali in tutto il regno.”
Gin
annuì, ringraziò la donna per tutto ciò, che in
quella giornata le aveva offerto, e la salutò dandole due
piccoli baci sulle guance, in segno di affetto e rispetto.
Non
appena chiusa la porta della casa dietro lei, si soffermò a
guardare ancora, per un paio di secondi, la copertina di quel libro
e, subito dopo esserselo messo sottobraccio, si incamminò
lungo il sentiero, osservando quel sole che fra qualche ora sarebbe
tramontato.
Fine
terzo capitolo.
E
buonasera (o buonanotte) a tutti, ritorno con questo terzo capitolo
dove abbiamo conosciuto la vecchietta più saggia del regno;
cosa ne pensate di questa donna, mix di bontà e saggezza? E
soprattutto, data la vasta cultura del regno, perché quel
libro è così unico?
Ebbene
sì, un altro quesito si aggiunge a questo racconto e anche
questa volta si dovrà attendere per qualche accenno sulla
nostra Tempesta Bianca.
Grazie
a chi dedicato il proprio tempo a leggere e recensire i precedenti
capitoli e ringrazio anticipatamente anche chi avrà voglia di
passare da questo.
Un
grosso abbraccio e al prossimo capitolo.
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