CAPITOLO
7
-
Allora,
ha detto che ha visto i due sorveglianti svenuti e si è
diretto all’interno dello storage?
Dan,
per l’ennesima volta, fa ripetere la deposizione al tipo
scorbutico davanti a lui. Sono seduti nella sala interrogatori del
dipartimento da tempo ormai, e la versione dell’uomo non
cambia nemmeno di una virgola.
Dean
sbuffa esasperato alzando gli occhi al cielo e fissa
quell’imbecille palestrato.
-
Sì agente, come le ho già detto le prime quattro
volte.
-
Detective! -
lo corregge;
questi
due non sono decisamente i tipi che Lucifer frequenterebbe
abitualmente, qualcosa non quadra. - Può
descrivermi di nuovo il ladro? Potrebbe farlo per
l’identikit?
Dean
chiude gli occhi esasperato. Meno male che il ketoprofene gli ha almeno
tolto il dolore dal corpo o non avrebbe sopportato quel tizio.
-
Magro, biondo, capelli corti ma non cortissimi, poco mossi, camicia
nera, jeans chiari un po’ larghi, cintura scura, scarpe da
ginnastica bianche, un metro e ottanta circa, corporatura media
tendente al magro, tra i settanta e gli ottanta chili. Non sono
riuscito a vederlo in faccia.
Dan
alza un sopracciglio. Il modo calcolatore e accurato con cui ha
descritto il ladro non è da civile, ma da forze
dell’ordine, o armate.
-
Signor
Sieger la prego, mi dica ancora una volta, in quanti erano? Lei e il
suo amico…
-
Fratello, Sammy è mio fratello…
-
Fratello...lei e suo fratello siete stati trovati in possesso di armi
da fuoco non registrate, ma non hanno sparato. Perchè?
-
Mi sta chiedendo perché non ho ammazzato un tizio disarmato
sparandogli alle spalle?- chiede
Dean guardandolo estenuato.
-
È
evidente che avete lottato, e siete stati sopraffatti. Da quante
persone?
Dean
fa un respiro profondo e cerca di ricordarsi il borbottio di Lucifero. -
Solo uno, ma ero troppo impegnato a farmi prendere a calci per vederlo
bene. - Quella
storia fa acqua da tutte le parti e lo sa ma, cercare di spiegare a Big
Jim dei fantasmi gli pare poco probabile.
-
Avete lottato ma non l’ha visto in faccia.
-
Bravo - risponde
con un sorriso falso.
Dan
sospira. Certamente questo tizio non sta dicendo tutta la
verità. Beh, avrebbero confrontato le due versioni e
valutato le prove.
-
Bene,
grazie Signor Sieger. La prego di attendere qui ancora per qualche
minuto, le manderò in ogni caso un disegnatore per
l’identikit.
Il
detective si alza e lascia la stanza senza fretta. Tutta questa storia
pare a Dan letteralmente assurda, e ancora una volta
c’è di mezzo Lucifer.
-o-
Nella
sala interrogatori vicina anche Sam è messo a dura prova.
Nello scontro ha riportato un paio di costole incrinate e una leggera
commozione cerebrale oltre a qualche taglio, e ha un terribile mal di
testa, cosa che di certo non aiuta.
-
Come
le ho detto prima, Detective, l’uomo era alto, magro, capelli
biondi, indossava jeans, camicia nera e scarpe da ginnastica bianche,
uno e ottanta circa di altezza, sugli 80 kg, abbastanza forte da
sopraffare entrambi. Buon lottatore. Era disarmato ma quel box era
pieno di oggetti, non ha esitato ad usarli contro di noi.
-
Uhm certo… e non sapete che cosa abbia preso dal box?
Chloe
passa oltre anche se non è per nulla convinta che quel
gigante e suo fratello possano essere stati atterrati da un solo uomo,
nemmeno se armato di spranga.
Sam
sospira. - Si
Detective, lo sappiamo.
-
E volete renderci partecipi? - chiede
stizzita; per essere un testimone amico, quel ragazzo è
reticente e sta dando una versione dei fatti del tutto inattendibile
anche se coerente a se stesso.
-
Come ha detto...Lui, hanno preso le sue ali. - Sam
risponde con voce ferma e sguardo fisso negli occhi della donna.
È infastidito dall’essere stato imbeccato da
Lucifero sulla versione da dare, ma deve concordare che è
l’unico modo per uscire da lì in fretta. Quando
pensa al Diavolo la vecchia rabbia fa ancora capolino. Di certo non
capisce perché questa donna sappia delle ali...o quanto
profonda sia la sua conoscenza.
-
Le ali, certo; quindi c’erano dei complici
-
No,
c’era solo il ladro. Non abbiamo visto nessun altro. - Sam
è stanco, l’antidolorifico lo sta stordendo e
vuole solo farsi una doccia.
Chloe
scuote la testa infastidita per l’assurdità di
quella situazione. Lucifer le sta mentendo o comunque non le dice le
cose per come stanno.È sempre così quando ci sono
di mezzo quelle assurde ali, prima o poi avrebbe capito
perché tanto rumore per dei giocattolini di plastica. In
ogni caso è chiaro che non riuscirà ad ottenere
di più da quel ragazzo. Lo sta torchiando ormai da
un’ora e non riesce a schiodarlo da quella versione insensata.
-
Va
bene, senti, non so cosa ci facciate tu e tuo fratello con Lucifer e in
tutta questa storia
- dice fissandolo - ma
ne verrò a capo, capito?
Sam
la guarda senza tradire null’altro se non fastidio.
-
Chieda
a Lucifero, Detective.
-o-
-
Devi farli uscire da lì! - Castiel
è agitato, l'idea di Dean e Sam nelle mani della polizia non
gli piace nemmeno un po'.
-Tranquillo
Cassy, vedrai che a breve te li restituiranno così avrai di
nuovo i tuoi cuccioli. - Lucifer
è quasi infastidito dall'impazienza del minore dei suoi
fratelli. Seduto su di una sedia nella sala caffè del
dipartimento giocherella svogliato con dei fogli di carta facendone
aeroplanini.
-
Le avevi bruciate. - Amenadiel
è in piedi, gambe larghe e braccia conserte, sguardo fisso
verso il via e vai di agenti nell'ufficio.
-
Finalmente parli! - il
Diavolo allarga le braccia e ruota gli occhi al cielo.
- Si, io ho bruciato un paio di ali, ma non erano esattamente quelle
vere, ecco.
-
Per tutto questo tempo mi hai mentito.
-
Non esattamente, ho omesso il particolare dello scambio di ali. In
fondo ti avevo detto che se non potevo averle io non le avrebbe avute
nessun altro, e così è stato fino a quando questi
imbecilli non se le sono fatte rubare da sotto il naso. Inoltre io non
mento, al massimo ometto cose o sistemo la faccenda affinché
non risulti vera per me!
Amenadiel
è furioso con suo fratello.
-
Ti rendi conto che le tue ali sono alla mercè di uno
stregone? Non hai imparato nulla dalla faccenda di Uriel?
Sentendo
il nome del fratello Castiel piega la testa corrucciato. -
Uriel? Che faccenda?
Lucifer
si irrigidisce e si alza in piedi.
-
Non...nominare...Uriel! -
la tensione è palpabile e Castiel non può fare a
meno di chiedersi cosa c’entri l'angelo poeta. Amenadiel ora
si è girato avvicinandosi minaccioso al Diavolo.
-
Luci sei una continua delusione. Potevi dirmi delle ali, almeno dopo
che ti ho aiutato con Chloe e che ho rinnegato nostro Padre!
Quelle
parole sono uno shock per Castiel. Amenadiel, il maggiore tra gli
arcangeli, ha rinnegato il Padre? Ne aveva abbastanza!
-
Hey, rotti in culo!
I
due fratelli di Castiel si bloccano entrambi e si girano verso di lui.
Amenadiel non può credere alle sue orecchie:
quell’insignificante serafino osa parlare così a
loro? In un attimo è a pochi centimetri dal piccolo angelo e
lo solleva letteralmente di peso afferrandolo per il bavero del trench.
-
No Amenadiel! - Lucifer
allontana il maggiore da Castiel, -
Non toccare Cassy! Gli devo un favore, è stato l'unico a
darmi fiducia quando nessuno osava farlo. Cassy, te lo prometto, ti
spiegherò tutto ma non qui, non è il posto ideale.
-
Va bene, ma fai uscire da qui Dean e Sam!
Fuori
dalla sala caffè Chloe e Dan hanno assistito allo scontro
tra fratelli. Non hanno potuto afferrare quasi nulla di quanto si sono
detti, ma è chiaro che non è stata una piacevole
riunione.
-
È quasi inquietante. Lucifer ha la famiglia più
strana che abbia mai visto. Spunta un nuovo fratello e sembra un
esattore delle tasse.- dice
Dan a Chloe.
-
Si beh, sarà stato adottato pure lui. -
la donna osserva l'ultimo dei fratelli di Lucifer. Come l'uomo
è moro, ma le somiglianze si fermano lì. La
postura, gli occhi, l'espressione, sono totalmente diversi da quelli di
Lucifer. Si chiede quanti altri ce ne siano in giro. In ogni caso,
Amenadiel non pare felice di vederlo e la cosa sembra reciproca, mentre
Lucifer è inspiegabilmente protettivo.
Dan
continua ad osservare lo scambio di battute accalorate all'interno
dello stanzino.
-
Cosa facciamo con quei due in sala interrogatori?- chiede
alla donna
che
si volta tornando a prestargli attenzione.
-
Ẻ inutile tenerli lì, le loro versioni sono assurde ma
coincidono e non diranno una parola di più.
-
E come facciamo per la questione delle armi non registrate?
Chloe
fa di tutto per rimanere concentrata sulla discussione con Dan ma la
sua attenzione continua a essere catturata da qualunque cosa stia
avvenendo tra Lucifer e i suoi fratelli.
In
quel momento le squilla il telefono, una chiamata da Ella.
“Ciao
Chloe! Senti c’è qui con me un certo agente Blaine
dell’FBI e… uhm… dice, dice che avete
arrestato due colleghi sotto copertura…”
Chloe,
sorpresa, guarda Dan sgranando gli occhi e copre il microfono per
riferirgli la notizia.
Dan
non sa se ridere o gettarsi sotto il primo autotreno che passa
sull’interstatale. Ci mancava solo quello, ma
perchè non rivelarsi come Agenti dell’FBI fin da
subito se è vero?
-
Che
facciamo ora? - chiede
alla donna.
-
Okay
Ella, passamelo.
Dopo
un momento di silenzio, Chloe sente una voce roca e bassa
dall’altra parte dell’apparecchio
dall’accento curiosamente britannico.
“Detective
Decker.”
-
Agente Blaine, perché i suoi colleghi non si sono
identificati al posto di inventarsi quella storia assurda? Cosa sta
succedendo qui?
“Sarei
molto felice di accontentare la sua curiosità, detective, se
mi fosse possibile, ma si tratta di un’operazione piuttosto
delicata e non posso discuterne i dettagli. Ora, rilasci i miei uomini
e ci faccia fare il nostro lavoro, da brava.”
La
spocchia nella voce di quell’uomo le manda il sangue alla
testa. Cosa diavolo vuole l’FBI dalle stramaledette ali da
fatina di Lucifer, di nuovo? E come si permette quel borioso imbecille
di venire nella sua giurisdizione a dettare ordini? Non si
dà nemmeno la pena di rispondere e chiude il telefono
stizzita. Guarda Dan furiosa e si trattiene dal tirargli un pugno prima
di andare ad ordinare il rilascio di quei due contaballe.
-
Hey...Chloe!
-
Dan le corre dietro - Che
succede insomma? - la
donna è visibilmente alterata, e quando è in
questo stato è pericoloso starle vicino, ma
l’intera situazione non è per nulla chiara. Dan
è sempre più confuso, chi diavolo sono quei tipi
e cosa c’entrano con quell’idiota di Lucifer?
Chloe
si volta di scatto, rivalutando l’ipotesi di tirargli un
pugno, ma riesce a recuperare un briciolo di lucidità in
tempo per non farlo. Gli occhi le ricadono sul gabbiotto dove quei tre
stanno ancora discutendo.
-
Vai a far rilasciare quei due - dice
a Dan mentre dal trio si stacca Amenadiel che, decisamente
arrabbiato, si allontana verso l’uscita del distretto
passandole accanto senza nemmeno degnarla di uno sguardo.
Chloe
lo fissa andarsene per un secondo, poi torna sui suoi passi e va decisa
verso la stanza dove Lucifer e suo fratello siedono in un silenzio
carico di tensione.
-
Lucifer!
- il
suo tono è imperativo quando lo chiama, anche più
di quanto avrebbe voluto, - Che
cosa diavolo sta succedendo? Perché non mi hai detto che i
tuoi “amici” sono agenti dell’FBI?
Lucifer
rimane per un attimo sorpreso dal tono della donna, si può
quasi dire che il Diavolo sia confuso, ma un attimo dopo si riprende e,
addirittura leggermente in imbarazzo, trova il coraggio di rispondere.
- Ehm...sì,
ogni tanto lo sono...a volte.
Castiel,
con il suo solito sguardo corrucciato, guarda prima il fratello e poi
la Detective. - Confermo,
sono agenti dell’FBI.
Chloe
guarda entrambi indecisa se essere più incredula o
più furiosa. -
Quando pensavate di dirmelo? E perché L’FBI indaga
sulle tue ali!?
Ogni
volta che dice “ali” ad alta voce si sente una
idiota e questo non aiuta il suo umore.
-
Indaghiamo
su molte cose, Detective.- risponde
Castiel.
-
Anche
troppe.- non
può fare a meno di sussurrare Lucifer.
-
Quindi
sei anche tu dell’FBI! - poi
rivolta a Lucifer - Hai
un fratello nell’FBI? Sul serio?
-
A
quanto pare… non guardarmi così Detective,
è un trauma anche per me! E pensare che credevo fosse uno a
posto.
Chloe
ha appena deciso di essere molto più furiosa che incredula.
Quale diamine è il problema di Lucifer? Ẻ mai
possibile che ogni dannata volta esca fuori una nuova follia lei ci si
faccia sempre immischiare?
-
Vai
all’Inferno - borbotta
sbattendosi la porta alle spalle. Lucifer decide che è
meglio non risponderle che no grazie, all’Inferno ha
già dato. Guarda invece il fratello con sguardo accusatore.
-
Ecco,
grazie infinite! Adesso è addirittura incazzata nera con me,
e tutto per colpa vostra! Ma che vi ho fatto io, si può
sapere? Quando ci siete di mezzo voi per me è sempre un
disastro!
Castiel
è incredulo, quello è davvero suo fratello?
Oddio, nell’arroganza e nella tracotanza lo si vede ancora,
è solo più raffinato e meno stilettante, ma suo
fratello imbarazzato? Poi da come si comporta con
quell’umana, in tutta quella situazione, è davvero
sconcertante. Forse alla fine, dopo tutto quello che ha combinato,
tutto il tempo passato a piangersi addosso e a fare la povera vittima
incompresa, il figlio maltrattato e abbandonato, è impazzito
definitivamente. I segni ci son sempre stati, specie
nell’ultimo periodo prima di Amara, ma fino a questo punto?
Non
importa, ora deve solo pensare a portare via da lì Dean e
Sam e rintracciare le ali.
-
Andiamo,
prendiamo Sam e Dean e torniamo al box, abbiamo del lavoro da fare.
Angolino delle autrici
Povero
Lucifer! Il suo piccolo inganno con le ali è venuto allo
scoperto, e Amenadiel non l'ha propriamente presa bene, ma potete forse
biasimarlo? Le indagini dove porteranno, adesso? Cosa scopriranno i
Winchester sul misterioso ladro stregone? Per saperlo non vi resta che
attendere la prossima settimana!
Mi raccomando, fateci sapere cosa pensate della nostra storia lasciando
una recensione.
Un saluto e alla prossima da OcaPenna e Astral.
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