Ringrazio
anche solo chi legge.
Cap.9 L'invito a Gary
Gary
era
appoggiato a una staccionata, alzò il capo e
osservò le nuvole candide
scivolare nel cielo azzurro. Fece ondeggiare la pagliuzza
d’erba che aveva tra
le labbra, i versi dei Taurus nel prato alle sue spalle gli risuonavano
nelle
orecchie.
Riconobbe
il
campanello di una bicicletta e si voltò, vide un ragazzo
parcheggiare una bici
e scendere, correndo nella sua direzione.
<
Da
quando ho ereditato questo postaccio da mio zio è la prima
volta che forse mi
capita qualcosa d’interessante... da quando Ash è
sparito la mia vita mi sembra
tristemente vuota, ormai sono sei mesi che non si sa che fine abbia
fatto >
rifletté.
“Dottor
Oak,
le è arrivata una lettera!” gridò il
giovane.
Gary
osservò
il postino raggiungerlo celermente,
la borsa a
tracolla gli ondeggiava facendo intravedere dei pacchi e il giovane
teneva una
lettera in carta dorata in mano.
Gary
gliela prese di mano e socchiuse gli occhi.
“Grazie”
disse gentilmente.
Il
ragazzo gli fece un sorriso tirato, si piegò in avanti
appoggiando le
mani sulle ginocchia e ansimò.
Gary
aprì la
lettera e ne trasse un invito di cartone.
“Si-signore…
mi era parsa importante, è così?”
domandò il postino.
“Oh
sì, non
è la prima volta che ricevo l’invito per un ballo,
ma sempre moderni nelle
discoteche e negli yacht. Stavolta proviene da qualcuno che vive in una
villa
antica” sussurrò Oak.
Il
giovane
si grattò il collo e deglutì.
“Lei
non
pensa essere pericoloso? Ultimamente parecchie persone facoltose sono
state
trovate morte nelle loro case. E poi con i recenti sviluppi sociali, le
rivolte
e quello che si sta scoprendo sui pokemon… ho sentito cose
in televisione da
far accapponare la pelle” gemette.
Gary
gli
fece l’occhiolino.
“Non
temere,
nessuno ha interesse a spararmi. Oh, ecco il nome di chi
m’invita!” ribatté.
Impallidì e corrugò la fronte.
“…
Ash… da
quando hai una villa?” domandò tra sé e
sé.
“Beh,
se è
tranquillo lei” disse il postino. Si raddrizzò e
gli diede le spalle. “Ci
vediamo domani signore” salutò, correndo verso la
sua bicicletta.
<
L’invito è per questa notte stessa… mi
conviene sbrigarmi, è un bel tragitto in
macchina > rifletté Gary, indietreggiando.
**********
Gary
entrò
dalla porta e si guardò intorno.
<
Fino ad
ora è sembrato tutto automatico, ma qualcosa mi dice che
semplicemente la
servitù non si faccia vedere > rifletté.
Si guardò intorno e avanzò,
rabbrividì vedendo dei quadri raffiguranti dei pokemon
leggendari su sfondi di
sangue appesi alle pareti.
La
luce
delle stelle filtrava dalle finestre, le cui pesanti tende di raso
erano
scostate.
Ci
fu un
fruscio seguito da dei passi.
Gary
batté
un paio di volte le palpebre trovandosi davanti James, l’uomo
era uscito
dall’ombra e avanzava verso di lui ancheggiando.
Gary
deglutì
a vuoto e lo indicò, il componente del Team Rocket indossava
un bikini e il suo
viso era semi-coperto da un velo.
“H-hai
il
seno!” sbraitò il giovane Oak.
James
ridacchiò, si afferrò il seno con entrambe le
mani e lo fece ondeggiare.
“Abbastanza
prosperoso, vero? Persino Misty ne era stata invidiosa
vedendolo” si vantò.
Gary
indietreggiò e andò a sbattere contro la porta
chiusa e scosse il capo, facendo
ondeggiare i capelli castani.
“Tu
sei un
uomo” farfugliò.
James
gli
fece l’occhiolino e ridacchiò.
“E
questa è
una protesi, ma è sempre divertente vedere la reazione delle
persone quando mi
vedono così dotato” rispose.
Gary
cercò
di regolare il respiro e si nascose il viso con la mano.
“Avete
rapito Ash, vero? E lo torturate con simili visioni”
borbottò.
James
si
sporse in avanti e gli dimenò l’indice davanti al
viso.
“Non
è per
niente carino quello che mi hai detto, ma mi dispiace deluderti, lui
qui è il
padrone di casa” ribatté.
Gary
si
grattò la testa e piegò di lato il capo.
“Come
scusa?”
domandò.
James
si
raddrizzò e allargò le braccia.
“Quando
è
arrivato qui era più ingenuo e pudico di te, ma dentro
queste mura ha scoperto
il piacere” spiegò.
Indietreggiò, i suoi piedi nudi strisciarono sul
pavimento di marmo della villa.
“Vuole
che tu
lo segua in questo cammino e lo raggiunga. O il bacio che vi siete
scambiati
non era niente per te?” domandò.
Gary
incrociò le braccia sul petto e ghignò, mentre il
suo Umbreon gli balzava sulla
spalla.
“Ho
capito.
Questo è uno scherzo e me lo sta facendo come vendetta per
quel bacio e per
tutte le volte che l’ho preso in giro” disse. La
coda del suo pokemon gli
sfiorò il ciuffo castano. “Non si fa sentire per
anni e poi mi tira fuori un
simile tiro mancino, vatti a fidare degli amici” si
lamentò.
James
gli
diede le spalle, facendo ondeggiare il suo ciuffo laterale.
“Tu
seguimi
e scoprirai se è veramente uno scherzo come credi”
lo sfidò. Avanzò nel
corridoio buio e Gary lo seguì.
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