*QUALCHE
ORA PRIMA*
-Draco dove stai andando?- chiese Pansy quando vide Draco alzarsi
furioso dal letto.
-Fuori- disse Draco vestendosi velocemente.
-Che è successo? Parla con me ti prego!- disse Pansy
preoccupata, non aveva mai visto Draco così furioso e
sconvolto.
-Riguarda Alexander? Stai andando da lui?- chiese Pansy disperata
aggrappandosi al braccio di Draco.
-Lasciami andare ora Pan- sibilò Draco fuori di
sè impugnando la bacchetta e quando la ragazza tremando lo
lasciò andare si diresse ai confini di Hogwarts per poi
smaterializzarsi.
Quando si materializzò Draco si ritrovò di fronte
ad una casa familiare, non a lui ma ad Alexander, Privet Drive 4.
-Finisce stanotte, sudici babbani- disse Draco entrando nella casa con
la bacchetta in mano, senza rendersi conto di aver fatto scattare la
barriere magiche messe da Silente, pochi minuti dopo la casa dei
Dursley fu illuminata da luci rosse tipiche dei Cruciatus che furono
seguite da un singolo lampo verde.
I CRAC della materializzazione risuonarono presto in tutta la via e un
gruppo di auror corse nella casa in cui si trovava Draco.
-Draco Malfoy, sei in arresto per l'omicidio di un babbano, tortura di
babbani e per aver praticato magia al di fuori del mondo magico, ti
verrà spezzata la bacchetta e verrai portato in prigione,
dove aspetterai il tuo processo e la tua condanna.- disse Percy Weasley
mentre degli auror ammanettavano Draco ed altri ripulivano casa Dursley.
-Ho fatto ciò che andava fatto- disse Draco soddisfatto, per
niente pentito.
**DURMSTRANG, ADESSO **
-è tutta colpa mia- disse Alexander sconvolto allontanandosi
dalla madre e andando a sedersi.
-Non è colpa tua, non puoi crollare sotto il senso di colpa
adesso che Draco ha bisogno di te, ci siamo capiti?- disse Katherine
prendendo tra le mani il volto di Alex.
-Cosa posso fare?- chiese Alexander con lo sguardo fisso nel vuoto,
stava provando a contattare mentalmente Draco ma la mente del fratello
era un casino.
-Se riesce a contattare Draco come può aiutarlo?- chiese
Katherine a Bellatrix prendendo in mano la situazione.
-Deve dirgli di pensare a momenti in cui era felice, respirare
profondamente aiuta, anche non guardare i dissennatori- disse Bellatrix
rabbrividendo al solo pensiero degli anni passati in prigione.
-Hai capito Alex? Devi entrare nella mente di Draco e riempirla di
pensieri positivi, parlagli, tranquillizzalo- disse Katherine con voce
ipnotizzante e rilassante.
-Fa così freddo ed è così buio nella
mente di Drake- disse Alex con voce spezzata.
-Aiutalo a calmarsi, puoi farlo, so che puoi farlo, diventa la persona
che io so che sei- disse dolcemente Katherine.
-Drake? Fratellino?- disse Alexander nella mente di Draco.
-Alex, fa freddo, così freddo, sei così
lontano..- rispose debolmente Draco.
-Non lontano, mai troppo lontano, sono con te Draco, chiudi gli occhi,
sono al tuo fianco- rispose Alexander cercando di tranquillizzare il
fratello.
-Loro..non mi danno tregua- disse Draco con voce spezzata.
-Devi concentrarti sulle cose belle, sui pensieri positivi, non possono
portarti via la felicità- sussurrò gentilmente
Alexander.
-Non ci riesco- disse Draco con voce strozzata.
-Ti ricordi quando quest'estate zio Piton ci ha beccato insieme alle
ragazze? Era così sconvolto! Ti ricordi quanto lo abbiamo
preso in giro? Come lo imitava Pansy? Abbiamo riso così
tanto- pensò Alexander concentrandosi sul quel preciso
ricordo cercando di trasmettere a Draco il calore e la
felicità di quella giornata.
-è stato così rilassante- disse Draco con voce un
pò più ferma.
-Già, e la nostra prima partita di quidditch te la ricordi?-
continuò Alexander passando tutti i suoi ricordi nella mente
di Draco.
-Ti ho stracciato- disse Draco respirando normalmente, decisamente
più rilassato.
-Voglio ancora la rivincita perciò tu continua
così, io sarò da te in un attimo capito? Ti tiro
fuori da lì te lo giuro- disse Alexander serio.
-Ti aspetto- disse Draco un pò più calmo
continuando a pensare alle giornate passate con il fratello.
-Draco..ti..voglio bene- disse Alexander pronunciando quelle parole che
non aveva mai detto a nessuno.
-Anche io- rispose telepaticamente Draco.
-Draco per adesso sta bene, non è ha ancora perso la testa e
credo di essere riuscito a tranquillizzarlo- disse Alexander ad alta
voce.
-Almeno una notizia positiva- disse Narcissa sollevata.
-Dov'è papà?- chiese Alexander confuso, non
vedendo il padre nelle vicinanze.
-In missione segreta con Voldemort, devono restare fuori ancora due
settimane- disse Bellatrix perfettamente calma.
-Quindi ci sei tu al comando, puoi fare qualcosa- disse Alexander
guardando speranzoso sua zia.
-Non ci sono io al comando, ci sei tu principe oscuro- disse Bellatrix
facendogli l'occhiolino.
-Non so come fare, se guido un raid per liberare Draco il signore
oscuro quando torna mi ammazza- disse Alexander pensieroso.
-Tu hai qualcosa che Silente vuole e Silente ha qualcosa che tu vuoi,
pensaci bene- disse Katherine sorridendo furba.
-Cosa?- chiese confuso Alexander.
-Harry Potter, mi hai detto che Voldemort ha un pò del tuo
sangue di quando eri Harry, mi basta quello per fare una pozione
polisucco più potente di una normale, tutto quello che
dovrai fare poi è far circolare la voce che hai Harry Potter
e il gioco è fatto, scambio di ostaggi- disse semplicemente
Katherine.
-No- disse Narcissa immediatamente, era troppo rischioso.
-SI- disse deciso e autoritario Alexander.
-Mi procurerò io il sangue, ho accesso alla camera blindata
del lord- disse Bellatrix appoggiando il piano di Alex e Narcissa
sospirando sconfitta si arrese.
-Quando sei pronto andiamo- disse Bellatrix al nipote.
-Kath- disse Alexander voltandosi verso la ragazza che fissava il
pavimento.
-Ti mando la pozione appena è pronta- disse con voce
stridula Katherine.
-Kath guardami- disse Alexander sollevando il mento di Katherine con
due dita.
-Non tornerai, non mi aveva promesso niente, devi andare..- disse
Katherine con gli occhi lucidi.
-Me ne vado perchè devo non perchè voglio,
tornerò Kath- disse con voce sicura Alex.
-No, non tornerai, sii onesto con me, lo sei sempre stato voglio che tu
lo sia anche ora, c'è chi ha più bisogno di te,
io..noi staremo bene- disse Katherine osservando Wicked.
-Prenditi cura di mamma ok Wick?- disse Alex accarezzando il cucciolo.
-Tornerò- disse Alex stampando un ultimo bacio a Katherine.
-Che faccio?- chiese Alexander a sua zia quando arrivarono al Riddle
Manor.
-Fatti rispettare e vatti a sedere sul trono- disse Bellatrix spingendo
il nipote verso il trono di Voldemort.
-Mi farà diventare pelato come lui se mi siedo sul suo
trono- disse Alex bloccandosi.
-Sei il primo in comando, agisci come tale- disse Bellatrix facendolo
sedere spazientita.
-Codaliscia!!- urlò Alexander con voce autoritaria.
-Si mio principe?- squittì Codaliscia prostrandosi ai piedi
di Alex.
-Convoca la cerchia più ristretta di Voldemort, ho
un'informazione molto importante per loro- disse Alexander sperando che
qualche spia, una in particolare corresse da Silente.
-Lei non può..non verranno..- balbettò Codaliscia.
-Fallo Codaliscia, o giuro su Salazar che ti taglio anche l'altra mano
e ti lascio morire dissanguato ai miei piedi- disse Alexander furioso
puntando la bacchetta alla gola di Codaliscia impedendogli di
respirare, Minus da vero codardo qual'è sempre stato
toccò il suo marchio e chiamò gli altri.
-Da quando un ragazzino ha il diritto di convocare i servitori
più potenti e fedeli dell'oscuro signore?- disse Nott
entrando furioso nella sala meeting con gli altri al fianco.
-Da quando il ragazzino qui presente è il primo in comando,
non è una bella giornata Nott, taci, sei qui per servirmi
non per esprimere opinioni- sibilò Alexander furioso.
-Noi non prendiamo ordini da te- urlò Xaley con un ghigno
sinistro.
-Avada Kedavra, ci sono altre obiezioni?- disse Alexander gelido dopo
aver ucciso Xaley, gli altri 5 mangiamorte gli s'inginocchiarono di
fronte.
-Bene, molto meglio, ho un importante annuncio da fare, ho catturato
Harry Potter, ora come ben sapete mio fratello è nelle mani
del mistero, voglio fare uno scambio di prigionieri, accordatevi con
Silente- disse Alexander con calma.
-Ma..- disse Nott e Alex spostò lo sguardo da Nott a Xaley.
-Dicevi?- disse Alexander annoiato.
-Ai suoi ordini- disse Nott inginocchiandosi e uscendo dalla stanza con
gli altri.
-Bravo! Somigliavi così tanto a tuo padre- disse Narcissa
orgogliosa.
-No, somigliavi all'oscuro signore prima della sua ossessione per la
profezia, quando aveva grandi progetti- disse Bellatrix ghignando
soddisfatta.
-Mi sento male, devo vomitare- disse Alex correndo fuori dalla stanza.
-Prima volta?- chiese Bellatrix entrando nel bagno in cui si trovava il
nipote.
-Si- disse Alexander bevendo un bicchier d'acqua che Bellatrix gli
porse.
-Cerca di non pensarci troppo, non li guardare mai negli occhi quando
li uccidi- disse Bellatrix con voce piatta.
-Diventa mai facile?- chiese Alexander speranzoso.
-Diventa più facile, ma mai semplice, un pò di
pazzia aiuta- disse Bellatrix accennando un sorriso.
-Penserai che sono uno stupido ragazzino- disse Alex facendo un respiro
profondo.
-Hai convinto la cerchia di Voldemort a seguirti, io stessa in quel
momento ero pronta a servirti, ero molto orgogliosa- disse sincera
Bellatrix.
-Grazie..zia- disse incerto Alexander.
-Tutto ok?- disse Narcissa passando una mano tra i capelli di Alex che
era tornato in sala meeting.
-Si, tranquilla mamma- disse Alex annuendo, anche se era ancora pallido.
-è arrivato questo per te- disse Narcissa dando un pacchetto
ad Alexander.
-La pozione- disse Alex aprendo il pacchetto, oltre alla pozione c'era
una foto di Wicked e Kath sdraiati sulla neve, sul retro vi era scritto
"Ci manchi già papà".
-Fatti guardare un attimo- disse Narcissa tramando e mettendo le mani
sulle spalle di Alex.
-Mamma, è solo per qualche giorno, tornerò il tuo
bellissimo bambino biondo- disse Alexander abbracciando la madre.
-Ti ho appena ritrovato- disse Narcissa cercando di non piangere.
-Non vado da nessuna parte- disse Alexander per poi bere la pozione e
trasformarsi nuovamente in Harry Potter.
-Siamo pronti- disse Bellatrix mettendo un paio di manette magiche ad
Alexander, si sarebbe occupata lei dello scambio di ostaggi.
-Casa dolce casa- disse Alex guardandosi intorno, lo scambio sarebbe
avvenuto nel parco di Howarts.
-Devo incappucciarti, sembra spaventato- disse Bella facendo apparire
un sacco di iuta.
-Attenta ai capelli- disse Alex tenendo la testa alta.
-Tutto tuo padre- disse Bellatrix incappucciandolo e trascinandolo
verso il punto d'incontro.
-Ci siamo- sussurrò Bella ad Alex, ad una decina di metri da
lei vi era mezzo ordine della fenice.
-Apriamo le danze- disse Alex sottovoce.
-Al mio tre il ragazzo avanza verso di noi e Malfoy torna ad essere dei
vostri, prima però voglio vedere Harry- disse il signor
Weasley che insieme ad una manciata di uomini fidati di Silente guidava
la scambio.
-Aiuto- sillabò Alex fingendosi spaventato quando Bella gli
tolse il cappuccio.
-Ora io voglio vedere Draco, o uccido il prescelto di fronte ai suoi
amichetti- disse Bellatrix guardando disgustata Ron ed Hermione che
assistevano alla scambio.
-Alex?- sussurrò confuso e nel panico Draco scattando in
avanti quando il signor Weasley gli mise una mano sulle spalle.
-Va tutto bene, sarò presto con te, adesso devi essere
coraggioso, dobbiamo completare lo scambio- disse Alex nella mente di
Draco.
-Vieni a casa con me, so che ho promesso di non chiedertelo ma ne ho
bisogno- pensò Draco mentre avanzava incerto e Alex gli
passava accanto.
-Presto- disse semplicemente Alex correndo verso Hermione che
l'abbracciò stretto.
-Hermione, come sta Draco?- chiese Alex quando furono finalmente soli.
-L'ho visto solo per pochi minuti ma sinceramente non sta bene, non si
lascia toccare da nessuno, gli vengono gli attacchi di panico quando
qualcuno lo sfiora, spero che questo gli accada solo con i membri
dell'ordine perchè se succede con tutti allora non voglio
pensare a come si starà sentendo Pansy in questo momento-
disse Hermione dispiaciuta.
-Non riesco neanche a parlare con lui, questa pozione è
talmente potente che se lui è lontano non posso contattarlo,
sono sotto stretta sorveglianza ho bisogno che tu vada da lui Mione-
disse Alex supplicandola.
-Cosa dovrei fare? Non siamo esattamente amici io e lui- disse Hermione
scettica.
-Vedrà in te un contatto con me, si lascerà
avvicinare, ho soltanto bisogno di sapere come sta, ti prego Mione-
disse Alexander supplicandola anche con lo sguardo.
-Ok, vado da lui- annuì Hermione incerta.
Hermione seguì attentamente le istruzioni di Alex per
raggiungere Malfoy Manor, grazie ad esse riuscì ad eludere
le barriere magiche ed arrivare davanti alla porta d'ingresso, ma
trovò Bellatrix ad aspettarla.
-Come sei arrivata fin qui?- chiese Bellatrix puntando la bacchetta
contro Hermione.
-Alexander- disse Hermione cercando di non sembrare spaventata.
-Alexander ti ha detto come arrivare fino al Malfoy Manor?
Perchè?- chiese Bellatrix sicura che quella fosse una
trappola di Silente.
-Sono un'amica di Ha..Alex, mi ha chiesto di venire a vedere come sta
Draco, la prego basteranno pochi minuti- disse Hermione avanzando verso
l'entrata.
-Mio nipote ha molte amiche- disse Bellatrix senza perdere di vista
Hermione.
-Non sono quel genere di amica- disse Hermione annoiata.
-Ti ha chiesto di prenderti cura di Draco?- chiese Narcissa speranzosa,
guidando Hermione al piano di sopra dopo che la riccia aveva annuito.
-Per favore Draco, ti supplico! Stai sanguinando..lasciami..- disse
Pansy cercando di avvicinarsi a Draco.
-No- urlò Draco rannicchiandosi in un angolo della stanza.
-Per favore- disse disperata Pansy.
-Posso provarci io?- chiese Hermione entrando nella stanza.
-Chi diavolo credi di essere tu? Stupida mezzosangue!- disse Pansy
furiosa con le lacrime che gli bagnavano il volto.
-Mi manda Alex, sono qui per vedere come stai- disse Hermione con voce
rassicurante a Draco.
-Non è vero, dov'è Alex? Perchè non
è qui? Perchè non lo sento?- disse Draco tremando.
-Sarà qui, presto, ma per adesso ha mandato me, mi ha detto
di dirti di smettere di fare la 'superstar', due sono troppe in
famiglia- disse Hermione accennando un sorriso.
-Tipico di Alex, non sopporta la concorrenza- disse Draco accennando un
sorriso mentre Hermione gli si avvicinava.
-Sono qui ma non ti tocco ok?- disse Hermione sedendosi con la schiena
contro il muro a pochi passi da Draco.
-Sono pietoso, mi vergogno di me stesso- disse Draco nascondendo il
volto tra le ginocchia.
-Sei spaventato dopo un'esperienza che ha distrutto tanti maghi, tu ne
sei uscito più o meno intero, dovresti essere orgoglioso di
quel che hai fatto, del tuo coraggio- disse Hermione sottovoce.
-Ti ha detto di dirmi questo Alex?- disse Draco sarcastico.
-No, mi ha detto di dirti "Smettila di fare il bambino in cerca di
attenzioni, collega il cervello e fammi entrare"- disse Hermione
facendogli l'occhiolino.
-è colpa mia se non sento Alex? C'è qualcosa che
non va nella mia mente? Cosa mi hanno fatto?- chiese Draco nel panico
incominciando a tremare.
-Non c'è assolutamente niente che non va nella tua mente, ci
siamo capiti? Niente!- disse Hermione inginocchiandosi di fronte a
Draco e prendendo il volto del biondo tra le mani.
-Perchè sei qui? Tu mi odi- disse Draco immobile, lottando
contro la voglia di spostarsi.
-Ma voglio bene ad Alex e lui ha bisogno che faccia questo, che lo
sostituisca solo per un pò- disse Hermione guardando Draco
negli occhi.
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