CAPITOLO
9
-
Grazie
James, ti devo un favore. Salutami Portia.
Sam
chiude la chiamata sul cellulare e sottolinea alcune parole su di un
foglio. - Bene
Dean, James ci ha dato il nome di alcuni negozi dove trovare
ingredienti per incantesimi e anche nomi di ricettatori di oggetti rari
e potenti. Aggiungendo questi nomi a quelli che abbiamo trovato con una
semplice ricerca online direi che abbiamo un po’ di lavoro da
fare.
-
Fantastico! Saranno persone adorabili. - a
Dean non piacciono le streghe, gli stregoni e chiunque pensi che una
zampa di gallina possa essere un soprammobile accettabile. Avrebbe
preferito di gran lunga tagliare la testa a un mucchio di vampiri.
-
Dobbiamo
pur cercare un punto di partenza per capire chi sia il ladro e dove
trovarlo. Con l’elenco di ingredienti che ci ha fornito
Crowley, per gli incantesimi necessari ad evocare fantasmi, dovremmo
riuscire a trovare qualcosa - spiega
per l’ennesima volta Sam al fratello reticente. Sa che per
Dean le ricerche sono una noia mortale, ma anche quelle sono
necessarie. -Vedrai
che non ci metteremo molto. Portiamoci però dietro i
tesserini dell’FBI, ho come l’impressione che non
riusciremo a muoverci in modo libero come facciamo di solito: abbiamo
attirato l’attenzione della polizia e ci terranno
d’occhio.
Dean
annuisce, Sammy ha ragione. Si sono andati a infilare in un bel
pasticcio e il modo in cui continuava a squadrarli quello scimmione del
LAPD nel box non era affatto rassicurante. La tipa della scientifica
non era male però.
-
Ci
toccheranno i completi, allora. - dice
con un cenno alla valigia dei vestiti.
-
Per
indagare nell’ambiente esoterico? Ci riempirebbero di
maledizioni…-
controbatte Sam con una smorfia.
-
Che vuoi fare? Vestiti così urliamo
“cacciatori” da chilometri di distanza.
-
Che ne dici del travestimento “fratelli nel rock”
che abbiamo già usato qui l’ultima volta che siamo
venuti?
Dean
accarezza l’idea di rispolverare il chiodo in pelle nera,
almeno un lato positivo in quella storia c’è.
-0-
Escono
a mani vuote dall’ennesimo negozio pieno di acchiappasogni,
barattoli ricolmi di erbe e fiori essiccati di ogni tipo e genere, e
soprattutto quel terribile odore d’incenso. Dean odia
l’incenso. E odia i quarantenni coi capelli lunghi e le
magliette da hippy, tanto peggio se smerciavano roba alle streghe. In
ogni caso, è stato l’ennesimo buco
nell’acqua.
-
Che facciamo ora? Io ho fame…- chiede
al fratello.
Sam
sospira. Hanno girato tutto il giorno tra un negozio e
l’altro, parlando con una quantità impressionante
di wiccan, esoteristi autoproclamati grandi esperti visitando
seminterrati pieni di muffa, e non hanno trovato una singola traccia: a
Los Angeles nessuno ha più evocato fantasmi da almeno 40
anni.
-
Ok,
telefoniamo a Cass e sentiamo come sono messi loro. Possiamo darci
appuntamento da qualche parte, ho fame anch’io.
Dean
tira fuori al volo il telefono. -
Hei Cass, come vanno le cose lì?
“Dean.
Nessuna buona notizia, non abbiamo trovato nulla. Crowley in questo
momento sta...torchiando...l’ultimo dei suoi
contatti” il
tono dell’angelo pare contrariato. Quella giornata con il
demone si è rivelata un disastro sotto molti punti di vista.
“Ah
Dean...ad un certo punto abbiamo dovuto seminare dei poliziotti, ci son
stati dietro per quasi tutto il giorno”.
Dean
alza gli occhi al cielo imprecando mentalmente. -
Okay, Cass. Facciamo una pausa, va bene? Io e Sammy dobbiamo mangiare,
c’è un posto sulla terza strada che fa degli hot
dog strepitosi, ti mando la posizione sul telefono.
“Si
ti prego, voglio un po’ di tregua dalla compagnia di
quell’essere…”
-0-
Sam
continua a guardare i suoi appunti mentre, seduto ad un tavolo del fast
food, aspetta con il fratello l’arrivo di Cass e del demone.
Qualcosa deve essergli sfuggito, è impossibile che non si
riesca a trovare nulla da nessuna parte.
-
Ci
manca qualcosa. - dice
sovrappensiero senza rivolgersi a nessuno in particolare.
-
Uhmm… forse hai ragione, dovrei prendere anche le patatine a
parte. -
conferma il fratello scrutando il menù.
-
Dean! - Sam
getta gli occhi al cielo, - Sto
parlando delle indagini!
Dean
posa il menù e torna con la mente sul caso.
-
Sì, okay okay… che posso dirti? Abbiamo
setacciato tutti questi posti puzzolenti. A quanto pare aveva una sua
scorta personale presa chissà dove e chissà
quando; quello che mi chiedo, è cosa voglia farne delle ali
se non sta cercando di rivenderle.
Sam
guarda pensieroso il fratello. Anche lui si è chiesto cosa
si potesse fare con delle ali d’angelo, ma a parte il
venderle o il rimirarle non ha altre idee. Fossero stati al bunker si
sarebbe chiuso in biblioteca e non ne sarebbe uscito se non con la
risposta in mano, ma lì a LA…
-
Non
so che dire, magari Cass potrebbe avere qualche idea sul loro utilizzo.
Dean
scuote la testa sbuffando. -
Sono ali d’angelo. Voglio dire, magari servono per qualche
incantesimo. Insomma, avranno un certo potere suppongo. - prova
ad azzardare Dean.
In
quel momento vede entrare Cass seguito da Lucifero e da Crowley e fa un
cenno all’amico che li cerca con lo sguardo. Fantastico, una
bella cena con lo spilungone malefico, come se non bastasse Crowley. Ha
la reazione automatica di controllare la presenza del coltello sotto la
giacca e nota che anche il fratello si è irrigidito. Gli
lancia un’occhiata d’intesa, al primo passo falso
di Lucifero sono pronti.
Castiel
si avvicina al tavolo dove sono seduti i Winchester e con uno sguardo
carico di scuse, senza neppure sedersi, li guarda entrambi. - Mi
ha chiamato poco dopo di te Dean, ed è stato abbastanza
fastidioso e insistente…
-
Oh, ecco i nostri due taglialegna preferiti travestiti da cosa, una
brutta copia dei Kiss senza trucco? Ma che bel posticino avete scelto,
davvero di classe.- Lucifer
prende una sedia e si accomoda senza nemmeno attendere che lo invitino
o che lo faccia il fratello prima di lui. - Allora,
avete trovato qualcosa? Ahhh ecco la cameriera! Dolcezza? Dolcezza
vogliamo ordinare!
Sospirando,
Castiel si siede vicino a Dean guardando l’arcangelo
perennemente su di giri, mentre Crowley prende l’ultima sedia
libera ben contento che ci sia qualcuno a fargli da scudo da Lucifer.
Sam, se possibile, si irrigidisce ancora di più lanciando al
fratello uno sguardo d’accusa come a dire “è
tutta colpa tua”:
L’essere seduto tra Lucifero e Crowley è
l’ultima cosa che avrebbe voluto per completare quella
giornata.
-
Cosa si mangia di buono? - chiede
Crowley allungandosi sul tavolo per rubare il menù a Dean.
L’uomo sta per insultarlo facendogli notare che quelli della
sua specie non mangiano, ma i due tizi appena entrati lo distraggono.
-
Hey - dice
sottovoce rivolto a Cass - quei
due tizi, li avete già visti? Erano loro a seguirvi?
Crowley
lo sente e si volta di scatto a guardare. -
Di nuovo! - poi
rivolto a Castiel - Se
mi avessi lasciato fare… posso ucciderli ora?
L’angelo
sospira esasperato. Che giornata pesante… - No,
non uccidi nessuno, non più!
Il
demone sbuffa alzando gli occhi al cielo. Angeli! Lucifer segue lo
sguardo del Winchester maggiore e riconosce due dei poliziotti del
distretto di Chloe. Alza la mano e li saluta: -Hey,
agente Ciambella, anche tu qui? Vi inviterei al tavolo ma...siamo
già troppi! Buona cena eh!
Sam
si copre il volto con una mano mentre pensa per l’ennesima
volta che venire a Los Angeles sia stato un madornale errore. Castiel
ruba a sua volta il menù dalle mani del demone e lo
restituisce a Dean. Nonostante la fame e Lucifero, quello è
il momento migliore della giornata e l’uomo non
può fare a meno di sorridere davanti alla faccia scocciata
dell’angelo.
-
Abbiamo
dovuto eluderli tutto il giorno...sono tenaci però, non
c’è che dire.
Una
giovane donna intanto si è avvicinata al tavolo con il
blocco per le ordinazioni pronto in mano. - Cosa
posso portarvi, signori?
-
Un doppio cheesburger con patatine extra a parte, e una birra. - risponde
prontamente Dean che, di fronte all’impellenza del cibo,
dimentica ogni poesia.
Lucifer,
con la sicurezza che lo contraddistingue, sorride alla
ragazza che pare andare nel pallone. - Dimmi,
cosa offre la cucina come migliore piatto del giorno?
-
Oh...l’agnello con spezie mediterranee - risponde
la cameriera con voce suadente e un sorriso carico di aspettative.
-
Perfetto,
allora una porzione per me, dolcezza. E la vostra birra belga migliore.
- il
diavolo regala alla povera cameriera anche una strizzata di chiappa e
un occhiolino che strappa una risata sciocca e un’occhiata
involontaria di approvazione da parte di Dean. Sam lancia uno sguardo
disgustato a quell’essere prima di fare la sua ordinazione. -
Per
me un Maharlika Filippino con coca cola.
-
Per me quello che ha ordinato lui - dice
Castiel indicando Dean con la testa.
-
Io prendo un bratwurst con crauti e uno scotch doppio. -
conclude Crowley; la giornata dietro al pennuto è stata
lunga, un po’ di vecchio sapore europeo gli avrebbe fatto
bene.
-
Quindi,
signori, cosa prevede ora il vostro metodo della gentilezza? - chiede
il demone ancora piccato per i borbottii di Castiel riguardo i suoi
metodi.
-
Esatto,
cari -
rimbocca Lucifer, -cos’avete
ricavato dalla vostra giornata di indagini impacciate?- il
Diavolo rivolge ai quattro compagni di cena uno sguardo curioso e
partecipe. Se deve collaborare con loro è meglio se non li
fa irritare troppo, anche se è un compito quasi impossibile
con Dean il quale, dal canto suo, non vede nessun valido motivo per
condividere i propri fallimenti con lui.
-
Non
vedo davvero perché dovremmo parlarne con te anzi, se devo
essere sincero, non vedo perché dovremmo cenare con te!
- gli sbotta addosso l’umano.
-
Semplice,
piccola mente limitata, perché sono le mie ali che vi siete
fatti fregare da sotto il naso! Inoltre, qui sono io che di solito
indaga...conosco l’ambiente meglio di voi. Ah...e ho scoperto
qualcosa mentre risolvevo un altro caso per il dipartimento. - sorride
guardando i due cacciatori, - Qui
sono io il cacciatore migliore!
-
Ascoltami bene, sacco di merda angelica, forse puoi pensare di fare
fessi i tuoi amichetti della polizia ma noi sappiamo chi sei, hai
capito? E non bastano il faccino nuovo e i vestiti da bravo ragazzo, e
nemmeno quello che hai fatto con Amara… resti sempre lo
stesso stronzo che voleva mandare il mondo a puttane.
Crowley
ridacchia meritandosi un’occhiata al vetriolo di Dean. -
Ti presento i Winchester, caro Lucifer, i maestri della riconoscenza.
Salvagli le chiappe un centinaio di volte e niente, del tutto
ininfluente.
Sam
è ancora seduto rigido sulla sedia, sguardo fisso davanti a
se. È combattuto tra il rancore e l’odio che prova
nei confronti di quell’essere diabolico e ciò che
pare essere adesso, e questo lo fa arrabbiare ancora di più.
Non può veramente accettare che sia cambiato, che il suo
cambiamento sia reale, perché così avrebbe voluto
significare non avere più motivo per continuare a provare
rabbia.
Castiel
osserva i due fratelli Winchester e non può fare a meno di
vedere l’ostilità radicata. Sam pare sul punto di
esplodere, e Dean...beh, Dean si comporta come sempre, in modo
irrazionale e aggressivo. - Dean,
-
sospira cercando di attirare l’attenzione
dell’amico, - io
credo...che dovresti dare modo a Lucifer di dimostrare che è
cambiato sul serio.
Dean
fissa gli occhi blu dell’angelo cercando di capire, ma come
al solito la sua espressione resta indecifrabile e lontana.
-Perchè
lo chiami Lucifer? - alla
fine Sam sbotta. È stanco di quella situazione e che ogni
cosa sia andata per il verso sbagliato da quando sono in quella
città.
Castiel
lo osserva stupito piegando la testa da un lato. -Perché
è così che si chiama...adesso, è parte
del suo cambiamento.
-
Cambiamento? Sul serio Cass? Credi che il Diavolo cambi? - chiede
Dean incredulo e irritato ma Crowley interviene prima che Castiel possa
rispondere
-
No Dean, solo i Winchester possono bere sangue di demone, farsi
maledire, un viaggetto all’inferno e uscirne freschi come
fiori di campo! - sbotta
il demone alzandosi e incamminandosi verso il bar.
Dean
lo ignora e torna a rivolgersi all’amico.
Castiel
lo guarda serio e con un velo di malinconia negli occhi. - Dean,
potresti dire che io sono lo stesso Castiel del nostro primo incontro?
O quello che credeva di diventare il nuovo Dio in cielo? Oppure che Sam
sia lo stesso di quando ha bevuto sangue di demone? Oppure...tu, sei lo
stesso Dean di prima della permanenza all’inferno come
torturatore di anime?
Dean
si sforza per non abbassare lo sguardo, non c’è
nessun giudizio negli occhi dell’angelo e in qualche modo si
sente al sicuro dentro quel blu, nonostante la vergogna. Castiel ha
ragione, solo avrebbe preferito non ricordarsi dell’Inferno e
avrebbe preferito che non lo ricordasse nemmeno Sammy.
-
Dean...chiunque
può cambiare, anche un angelo, anche Dio.
Lucifer
guarda il fratellino con sguardo sorpreso: nonostante i loro dissapori
passati, e la sua essenza fastidiosamente angelica, la permanenza tra
gli umani l’ha reso meno ottuso.
Sam
non lo può accettare. Sa che le parole di Cass sono sensate,
ragionevoli, ma comunque non ci riesce, non può ammettere
con se stesso che Lucifero sia, adesso, qualcuno che agisce contro i
criminali collaborando con la polizia. Stringendo i pugni, con sguardo
basso e solo un filo di voce resa roca dalla tensione, si alza dalla
sedia. - Devo
andare a prendere una boccata d’aria pulita.- e
si allontana dal tavolo verso l’esterno del locale senza
guardarsi indietro.
-0-
Crowley
ha deciso che un bicchiere di scotch non può in nessun modo
bastare per quella cena. È tutto il giorno che sopporta il
palo nel culo di Castiel, ma a quello ci ha fatto il callo. Pensare di
fare una bella chiacchierata con i cacciatori e Lucifer insieme va
molto oltre la sua sopportazione. Quel damerino lo mette in agitazione
e onestamente le occhiate di Dean all’angelo gli fanno salire
la glicemia. Dovrebbe esserci una qualche legge per vietare di
diventare patetici a quel modo. Gli torna alla mente il periodo passato
con Dean al Black Spur e con un gesto automatico si riempie il
bicchiere, quello sì che era un Dean che valesse la pena
frequentare. Ha ancora il bicchiere alle labbra quando qualcuno gli
urta il gomito e per poco non si strozza.
-
Oh, mi scusi!
Una
donna sulla quarantina sta cercando di farsi notare dal barista con
scarsi risultati sbracciandosi oltre al bancone. Non si definirebbe
proprio una bellezza, anche se di certo è una che tiene a
far notare il decoltè, quel vestito non lascia molto
all’immaginazione al riguardo e fa bene perché
è un gran bel decoltè che ripaga ampiamente il
fisico un po’ troppo pesante e le gambe tutt’altro
che slanciate. Lo guarda e sorride come se si attendesse una risposta
che lui non ha nessuna voglia di dare, per cui si limita a fingere un
sorriso di cortesia.
-
Beve
da solo? - insiste
la donna con una nota di curiosità nella voce.
-
I miei amici sono impegnati a decidere se scannarsi tra loro oppure no.
- risponde
senza capire bene il motivo della sincerità.
La
donna sorride e si accomoda sullo sgabello di fianco a lui continuando
a fissarlo. -
Ha l’aria di chi si sente messo da parte.
La
donna ha iniziato a tenere un tono a metà tra il distaccato
e l’empatico che suona fuori posto e che lo incuriosisce.
-
Mi scusi - risponde
cambiando del tutto tono - è
parecchio che non… devo aver dimenticato le buone maniere -
dice tendendo la mano con un sorriso -
Rick Blaine…
Linda
gli stringe la mano ed esclama divertita - Come
in Casablanca?!
Crowley
finge una risatina imbarazzata -
Ma io sono molto meglio di Humphrey Bogart.
Con
la coda dell’occhio vede Sam imboccare la porta con passo
deciso.
Linda
continua a fissare quel personaggio singolare domandandosi vagamente
dove sia finita Maze e ringraziando il cielo di non averla intorno
adesso.
-
Beh, signor Blaine, io sono Linda Martin e sono molto felice di
conoscerle, magari potrebbe unirsi…
-
Mi scusi - la
interrompe il demone con una certa fretta - è
stato un piacere conoscerla ma ora devo davvero andare.
E
afferrando la bottiglia di scotch al volo si volta e se ne va per
cercare di capire cosa diavolo stia succedendo e lasciando la
dottoressa Martin alquanto interdetta.
-0-
Castiel
segue con uno sguardo sconsolato Sam che esce dalla porta. Pensava che
l’osso più duro da convincere sarebbe stato Dean,
e invece…
-Tranquilli,-
liquida
con un cenno della mano il Diavolo la faccenda, -con
Samantha risolverò presto le nostre discrepanze, conosco
qualcuno che può aiutarlo ad essere meno concentrato su se
stesso e i suoi problemi.
Dean
fa un gran respiro per non mandarlo all’Inferno. A qualunque
scemenza si stia riferendo adesso Lucifero, o Lucifer che sia, non
vuole saperlo. -
Allora, Lucifer, nessuna idea su chi ti abbia preso le ali? - chiede
invece facendo violenza a se stesso.
Lucifer
non può fare a meno di notare il repentino cambiamento del
cacciatore. Sorridendo deliziato guarda prima il fratello e poi Dean.
-Affascinante!
Cassy caro, pende letteralmente dalle tue labbra! In ogni caso, sto
aspettando una persona che vi illuminerà sulla faccenda.
Castiel
si muove a disagio sulla sedia distogliendo lo sguardo da quello di
Lucifer.
In
quel mentre si avvicina al tavolo una panterona nera tutta fasciata in
provocanti abiti in pelle. Senza degnare di uno sguardo gli altri si
rivolge a Lucifer.
- Hey,
ho la descrizione e forse un nome.- il
suo sguardo passa oltre il diavolo. Alza una mano cercando di attirare
l’attenzione di qualcuno.
-
Oh
Mazikeen, quale meraviglia la tua vista.
Crowley
è quasi al tavolo quando si rende conto
dell’arrivo dell’altro demone, ci mancava solo la
pantera da guardia di Lucifer! - Ma
guarda chi si vede! Da quanto tempo Mazy - saluta
con malcelato disappunto e posando una mano sulla spalla della
demonessa. Maze lo guarda ringhiando. Poi scostandosi sposta la sua
attenzione altrove.
-
Hey Linda! Sono qui! - chiama
la donna ignorando tutti quanti.
-
Ma
davvero? Hai portato Linda? Fantastico! - dice
Lucifer illuminandosi di giubilo.
Crowley
si volta stupito riconoscendo la donna del bar. -
Vi conoscete? -
chiede.
Linda
si blocca altrettanto stupita e guarda Maze con aria interrogativa.
Lucifer
si alza in piedi e prende la mano di Linda con calore. - Linda,
tesoro, Maze non mi ha detto che ti saresti unita alla compagnia! Ti
prego, lascia che ti presenti il mio caro fratellino Castiel,
l’angelo più puro che ci sia mai stato in
Paradiso, e anche il più ingenuo...- dice
indicando l’angelo dallo sguardo confuso. - e
questo è Dean Winchester, la sua fidanzatina - aggiunge
con una risatina complice. Poi guarda il demone e il suo sguardo si fa
quasi schifato. - E
lui...colui che si fa chiamare Re degli Inferi, Crowley che, detto tra
noi - dice
avvicinando la bocca all’orecchio della donna, -
è meglio come cagnolino da compagnia: è troppo un
burocrate per essere un vero Re! Poi da qualche
parte...c’è anche la mia fidanzatina, il fratello
del biondo, Sam! Credo che ce l’abbia con me...
Linda
guarda quell’assurdo insieme e pensa con disappunto al fatto
che per una volta c’è un uomo interessante e,
guarda caso, è un altro demone! E quello era il famoso
Castiel… la sua attenzione viene attratta dal volto immobile
dell’angelo: è del tutto diverso dai suoi
fratelli. Anche Castiel la osserva, suo fratello non smette di
stupirlo, un’umana che sa! - Ehm...piacere
- dice
rivolto alla donna con voce bassa e calma.
A
Linda per poco non viene un tuffo al cuore: qualcosa di famiglia in
fondo l’ha preso anche lui. Sente di avere un’aria
del tutto idiota quando risponde con un sorriso ebete a quella voce.
-
Ehm
- Dean
si schiarisce la voce - e
tu chi saresti?
Linda
riprende il controllo e guarda l’uomo che si è
tirato in avanti sul tavolo con un gesto che lascia pochi dubbi sulla
volontà possessiva verso Castiel.
-
Linda
Martin, sono la terapista di Lucifer e - dice
lanciando un’occhiata piena di disappunto a Maze - amica
di un certo demone che mi aveva promesso una serata per sole donne!
Maze
la guarda con occhi spalancati e bocca aperta. - Perchè,
vedi forse uomini a questo tavolo?
-
Mi stai dicendo che tu - dice
Dean scandendo le parole - saresti
“amica” di un demone? E che il Diavolo ha una
terapista? - questo
va davvero oltre quello che è disposto a credere nella vita.
-
Hey
scimmietta! Occhio a come ti rivolgi alla mia amica, chiaro? - minaccia
la demonessa puntando un dito contro l’uomo.
Dean
guarda prima Maze e poi Linda incredulo, poi alza le mani in segno di
resa e scoppia a ridere. -
Qui per me siete tutti impazziti!
-
Oh andiamo Dean! Apri la tua mente limitata! -
gli si rivolge Lucifer, - Guarda
Cassy! Lui si che, nonostante la sua angelica ottusità,
accetta la situazione in modo razionale!
Crowley
si rimette a sedere divertito e aggiunge per punzecchiarlo - Lucy
ha ragione, scoiattolo, in fondo anche noi siamo amici del cuore, dico
bene?
Dean
ha esaurito la sua capacità di essere arrabbiato per quella
giornata e tutto gli sembra solo davvero esilarante, così
non se la prende nemmeno col demone ma scoppia a ridere e si limita a
mandarlo a quel paese. Castiel, notando la reazione di Dean, lo guarda
preoccupato, forse è la stanchezza a farlo reagire in quel
modo. Deve ammettere però che la situazione è
alquanto bizzarra.
Mazikeen
schiocca le dita spazientita per attirare l’attenzione
dell’assemblea. - Hey!
La volete o no l’informazione? - poi
rivolge il suo sguardo a Lucifer. - Al
Corey’s hanno visto un tipo che assomiglia alla descrizione
che mi hai dato, anzi sono stati ancora più precisi: tra i
miei colleghi cacciatori di taglie c’è un tipo
molto bravo coi ritratti - e
con compiaciuta teatralità tira fuori
dall’aderente tasca dei pantaloni un foglio di carta
ripiegato -
Ecco qui il nostro ladro! -
dice aprendo il foglio e mostrandolo a tutti.
-
Mi
stai prendendo in giro Maze? -
controbatte Lucifer prendendo il foglio dalle mani del demone. Su quel
foglio c’è praticamente una versione di se stesso
biondo e con una mascella leggermente più quadrata della
sua. Sulla parte alta del foglio c’è scritto un
nome: Samael.
-0-
-
Sì,
Detective...si sono seduti al tavolo e hanno ordinato da mangiare...- l'agente
O'Connel, che Lucifer chiama Ciambella a causa dell'addome prominente,
è al telefono con il Detective Espinoza. Per tutta la
giornata hanno dovuto pedinare quei quattro assurdi personaggi
attraverso tutta LA, dentro e fuori da assurdi negozi, e son stati
seminati almeno una mezza dozzina di volte, ma grazie al rilevatore gps
nascosto nei loro effetti personali li hanno sempre ritrovati in una
diversa zona della città.
-
Sì,
Detective...no non abbiamo potuto sentire molto dei loro discorsi...il
locale è troppo affollato e non possiamo avvicinarsi di
più...no Detective...si Detective...- odiava
i pedinamenti!
-
Sì...pare
abbiano discusso parecchio...sì...sì Lucifer
è come al solito, Detective, insopportabilmente brillante.
Sì esatto, uno di loro, quello con il cappotto nero, si
è alzato ed è andato al bar del locale.
Sì Detective...no Detective non ha effettuato chiamate.
Sì esatto, poi lo spilungone se n'è andato dal
locale, Mendoza l'ha seguito. Sì, era parecchio alterato,
ancora un po' e prendeva letteralmente fuoco! Sì, secondo
noi ce l'aveva con Lucifer. Sì...no no...no Detective non
è più rientrato. Sì esatto, poi sono
arrivate due donne...sì una era la Dottoressa Martin e
l'altra...sì esatto, sembrava una pantera in pelle nera.
Cosa? No no...no la sventola dall'aspetto terribile ha dato un foglio a
Lucifer...no non abbiamo visto cos'era...no...no però quello
che c'era su quel foglio ha stupito tutti di sicuro, sì
sì. Proprio così, hanno smesso di litigare e
hanno cominciato a confabulare. No non direi...sì poi le
donne se ne sono andate...no loro hanno consumato e se ne sono andati
via. Sì, Detective...sì...certo Detective...va
bene Detective...sì certo, Mendoza ha seguito Lucifer mentre
io sono fuori dal Friendship Motor Inn...sì
esatto...sì è strano che degli agenti dell'FBI
dormano in un posto simile...sì...no hanno dato i nomi falsi
che hanno dato anche a noi per la registrazione...certo, certo
Detective...sì.
La
chiamata si chiude e O'Connel riprende a mangiare il panino che le ha
preparato la moglie la mattina. Sa di vecchio e il pane è
colloso, ma è solo l'inizio dell'appostamento notturno, per
cui anche quello va bene. Mastica pensando che quando c'è di
mezzo quello strano Consulente capitano sempre situazioni senza senso.
“Tieni
duro Ben, mancano solo tre anni alla pensione...solo tre!”.
Angolino delle autrici
Ok, ho saltato un sabato nella pubblicazione
della storia senza avvertire, mea culpa, ed ero quasi tentata di
saltare anche questo sabato per darmi tempo di riprendermi dal finale
di stagione (la dodicesima...) che mi ha lasciato con una seria crisi
depressiva, almeno fino a quando non ho capito che... (ok, voglio far
patire le pene dell'Inferno peggiori che può immaginare il
vecchio Lucifer a quegli sceneggiatori...) nel nostro "what if" tutto
è bello, tutto è positivo, tutto è
come DOVREBBE andare. Con questo pensiero confortante nella testa
(passatemela, vi prego... sono davvero disperata!) che portiamo avanti
l'avventura dei Winchester e l'indagine su chi ha rubato le ali di
Lucifer. Buona lettura e... recensite, recensite recensite!
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