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Autore: Astral Della Rovere    20/05/2017    2 recensioni
"Sam non ha dimenticato ciò che Lucifero gli ha detto nella gabbia: “Cosa farai una volta che ci avrai aiutato con Amara?”, “Magari mi trasferisco a Los Angeles, risolvo crimini…”. Non può davvero fare questo, non Lucifero!"
E se davvero Lucifero avesse deciso di abbandonare la sua vecchia vita dopo lo scontro con Amara? E se Lucifer Morningstar, affascinante proprietario del Lux e capace consulente civile dell'LAPD fosse lo stesso Lucifero che conoscono i Winchester?
Prima parte della Serie "Evolution".
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lucifero, Sam Winchester
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'EVOLUTION'
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CAPITOLO 9


- Grazie James, ti devo un favore. Salutami Portia.


Sam chiude la chiamata sul cellulare e sottolinea alcune parole su di un foglio. - Bene Dean, James ci ha dato il nome di alcuni negozi dove trovare ingredienti per incantesimi e anche nomi di ricettatori di oggetti rari e potenti. Aggiungendo questi nomi a quelli che abbiamo trovato con una semplice ricerca online direi che abbiamo un po’ di lavoro da fare.


- Fantastico! Saranno persone adorabili. - a Dean non piacciono le streghe, gli stregoni e chiunque pensi che una zampa di gallina possa essere un soprammobile accettabile. Avrebbe preferito di gran lunga tagliare la testa a un mucchio di vampiri.


- Dobbiamo pur cercare un punto di partenza per capire chi sia il ladro e dove trovarlo. Con l’elenco di ingredienti che ci ha fornito Crowley, per gli incantesimi necessari ad evocare fantasmi, dovremmo riuscire a trovare qualcosa - spiega per l’ennesima volta Sam al fratello reticente. Sa che per Dean le ricerche sono una noia mortale, ma anche quelle sono necessarie. -Vedrai che non ci metteremo molto. Portiamoci però dietro i tesserini dell’FBI, ho come l’impressione che non riusciremo a muoverci in modo libero come facciamo di solito: abbiamo attirato l’attenzione della polizia e ci terranno d’occhio.


Dean annuisce, Sammy ha ragione. Si sono andati a infilare in un bel pasticcio e il modo in cui continuava a squadrarli quello scimmione del LAPD nel box non era affatto rassicurante. La tipa della scientifica non era male però.


- Ci toccheranno i completi, allora. - dice con un cenno alla valigia dei vestiti.


- Per indagare nell’ambiente esoterico? Ci riempirebbero di maledizioni…- controbatte Sam con una smorfia.


- Che vuoi fare? Vestiti così urliamo “cacciatori” da chilometri di distanza.


- Che ne dici del travestimento “fratelli nel rock” che abbiamo già usato qui l’ultima volta che siamo venuti?


Dean accarezza l’idea di rispolverare il chiodo in pelle nera, almeno un lato positivo in quella storia c’è.


-0-


Escono a mani vuote dall’ennesimo negozio pieno di acchiappasogni, barattoli ricolmi di erbe e fiori essiccati di ogni tipo e genere, e soprattutto quel terribile odore d’incenso. Dean odia l’incenso. E odia i quarantenni coi capelli lunghi e le magliette da hippy, tanto peggio se smerciavano roba alle streghe. In ogni caso, è stato l’ennesimo buco nell’acqua.


- Che facciamo ora? Io ho fame…- chiede al fratello.


Sam sospira. Hanno girato tutto il giorno tra un negozio e l’altro, parlando con una quantità impressionante di wiccan, esoteristi autoproclamati grandi esperti visitando seminterrati pieni di muffa, e non hanno trovato una singola traccia: a Los Angeles nessuno ha più evocato fantasmi da almeno 40 anni.


- Ok, telefoniamo a Cass e sentiamo come sono messi loro. Possiamo darci appuntamento da qualche parte, ho fame anch’io.


Dean tira fuori al volo il telefono. - Hei Cass, come vanno le cose lì?


Dean. Nessuna buona notizia, non abbiamo trovato nulla. Crowley in questo momento sta...torchiando...l’ultimo dei suoi contatti” il tono dell’angelo pare contrariato. Quella giornata con il demone si è rivelata un disastro sotto molti punti di vista. “Ah Dean...ad un certo punto abbiamo dovuto seminare dei poliziotti, ci son stati dietro per quasi tutto il giorno”.


Dean alza gli occhi al cielo imprecando mentalmente. - Okay, Cass. Facciamo una pausa, va bene? Io e Sammy dobbiamo mangiare, c’è un posto sulla terza strada che fa degli hot dog strepitosi, ti mando la posizione sul telefono.


“Si ti prego, voglio un po’ di tregua dalla compagnia di quell’essere…”


-0-


Sam continua a guardare i suoi appunti mentre, seduto ad un tavolo del fast food, aspetta con il fratello l’arrivo di Cass e del demone. Qualcosa deve essergli sfuggito, è impossibile che non si riesca a trovare nulla da nessuna parte.


- Ci manca qualcosa. - dice sovrappensiero senza rivolgersi a nessuno in particolare.


- Uhmm… forse hai ragione, dovrei prendere anche le patatine a parte. - conferma il fratello scrutando il menù.


- Dean! - Sam getta gli occhi al cielo, - Sto parlando delle indagini!


Dean posa il menù e torna con la mente sul caso.


- Sì, okay okay… che posso dirti? Abbiamo setacciato tutti questi posti puzzolenti. A quanto pare aveva una sua scorta personale presa chissà dove e chissà quando; quello che mi chiedo, è cosa voglia farne delle ali se non sta cercando di rivenderle.


Sam guarda pensieroso il fratello. Anche lui si è chiesto cosa si potesse fare con delle ali d’angelo, ma a parte il venderle o il rimirarle non ha altre idee. Fossero stati al bunker si sarebbe chiuso in biblioteca e non ne sarebbe uscito se non con la risposta in mano, ma lì a LA…


- Non so che dire, magari Cass potrebbe avere qualche idea sul loro utilizzo.


Dean scuote la testa sbuffando. - Sono ali d’angelo. Voglio dire, magari servono per qualche incantesimo. Insomma, avranno un certo potere suppongo. - prova ad azzardare Dean.


In quel momento vede entrare Cass seguito da Lucifero e da Crowley e fa un cenno all’amico che li cerca con lo sguardo. Fantastico, una bella cena con lo spilungone malefico, come se non bastasse Crowley. Ha la reazione automatica di controllare la presenza del coltello sotto la giacca e nota che anche il fratello si è irrigidito. Gli lancia un’occhiata d’intesa, al primo passo falso di Lucifero sono pronti.

Castiel si avvicina al tavolo dove sono seduti i Winchester e con uno sguardo carico di scuse, senza neppure sedersi, li guarda entrambi. - Mi ha chiamato poco dopo di te Dean, ed è stato abbastanza fastidioso e insistente…


- Oh, ecco i nostri due taglialegna preferiti travestiti da cosa, una brutta copia dei Kiss senza trucco? Ma che bel posticino avete scelto, davvero di classe.- Lucifer prende una sedia e si accomoda senza nemmeno attendere che lo invitino o che lo faccia il fratello prima di lui. - Allora, avete trovato qualcosa? Ahhh ecco la cameriera! Dolcezza? Dolcezza vogliamo ordinare!


Sospirando, Castiel si siede vicino a Dean guardando l’arcangelo perennemente su di giri, mentre Crowley prende l’ultima sedia libera ben contento che ci sia qualcuno a fargli da scudo da Lucifer. Sam, se possibile, si irrigidisce ancora di più lanciando al fratello uno sguardo d’accusa come a dire “è tutta colpa tua”: L’essere seduto tra Lucifero e Crowley è l’ultima cosa che avrebbe voluto per completare quella giornata.


- Cosa si mangia di buono? - chiede Crowley allungandosi sul tavolo per rubare il menù a Dean. L’uomo sta per insultarlo facendogli notare che quelli della sua specie non mangiano, ma i due tizi appena entrati lo distraggono.


- Hey - dice sottovoce rivolto a Cass - quei due tizi, li avete già visti? Erano loro a seguirvi?


Crowley lo sente e si volta di scatto a guardare. - Di nuovo! - poi rivolto a Castiel - Se mi avessi lasciato fare… posso ucciderli ora?


L’angelo sospira esasperato. Che giornata pesante… - No, non uccidi nessuno, non più!


Il demone sbuffa alzando gli occhi al cielo. Angeli! Lucifer segue lo sguardo del Winchester maggiore e riconosce due dei poliziotti del distretto di Chloe. Alza la mano e li saluta: -Hey, agente Ciambella, anche tu qui? Vi inviterei al tavolo ma...siamo già troppi! Buona cena eh!


Sam si copre il volto con una mano mentre pensa per l’ennesima volta che venire a Los Angeles sia stato un madornale errore. Castiel ruba a sua volta il menù dalle mani del demone e lo restituisce a Dean. Nonostante la fame e Lucifero, quello è il momento migliore della giornata e l’uomo non può fare a meno di sorridere davanti alla faccia scocciata dell’angelo.


- Abbiamo dovuto eluderli tutto il giorno...sono tenaci però, non c’è che dire.


Una giovane donna intanto si è avvicinata al tavolo con il blocco per le ordinazioni pronto in mano. - Cosa posso portarvi, signori?


- Un doppio cheesburger con patatine extra a parte, e una birra. - risponde prontamente Dean che, di fronte all’impellenza del cibo, dimentica ogni poesia.


Lucifer,  con la sicurezza che lo contraddistingue, sorride alla ragazza che pare andare nel pallone. - Dimmi, cosa offre la cucina come migliore piatto del giorno?


- Oh...l’agnello con spezie mediterranee - risponde la cameriera con voce suadente e un sorriso carico di aspettative.


- Perfetto, allora una porzione per me, dolcezza. E la vostra birra belga migliore. - il diavolo regala alla povera cameriera anche una strizzata di chiappa e un occhiolino che strappa una risata sciocca e un’occhiata involontaria di approvazione da parte di Dean. Sam lancia uno sguardo disgustato a quell’essere prima di fare la sua ordinazione. - Per me un Maharlika Filippino con coca cola.


- Per me quello che ha ordinato lui - dice Castiel indicando Dean con la testa.


- Io prendo un bratwurst con crauti e uno scotch doppio. - conclude Crowley; la giornata dietro al pennuto è stata lunga, un po’ di vecchio sapore europeo gli avrebbe fatto bene.


- Quindi, signori, cosa prevede ora il vostro metodo della gentilezza? - chiede il demone ancora piccato per i borbottii di Castiel riguardo i suoi metodi.


- Esatto, cari - rimbocca Lucifer, -cos’avete ricavato dalla vostra giornata di indagini impacciate?- il Diavolo rivolge ai quattro compagni di cena uno sguardo curioso e partecipe. Se deve collaborare con loro è meglio se non li fa irritare troppo, anche se è un compito quasi impossibile con Dean il quale, dal canto suo, non vede nessun valido motivo per condividere i propri fallimenti con lui.


- Non vedo davvero perché dovremmo parlarne con te anzi, se devo essere sincero, non vedo perché dovremmo cenare con te! - gli sbotta addosso l’umano.  


- Semplice, piccola mente limitata, perché sono le mie ali che vi siete fatti fregare da sotto il naso! Inoltre, qui sono io che di solito indaga...conosco l’ambiente meglio di voi. Ah...e ho scoperto qualcosa mentre risolvevo un altro caso per il dipartimento. - sorride guardando i due cacciatori, - Qui sono io il cacciatore migliore!


- Ascoltami bene, sacco di merda angelica, forse puoi pensare di fare fessi i tuoi amichetti della polizia ma noi sappiamo chi sei, hai capito? E non bastano il faccino nuovo e i vestiti da bravo ragazzo, e nemmeno quello che hai fatto con Amara… resti sempre lo stesso stronzo che voleva mandare il mondo a puttane.


Crowley ridacchia meritandosi un’occhiata al vetriolo di Dean. - Ti presento i Winchester, caro Lucifer, i maestri della riconoscenza. Salvagli le chiappe un centinaio di volte e niente, del tutto ininfluente.


Sam è ancora seduto rigido sulla sedia, sguardo fisso davanti a se. È combattuto tra il rancore e l’odio che prova nei confronti di quell’essere diabolico e ciò che pare essere adesso, e questo lo fa arrabbiare ancora di più. Non può veramente accettare che sia cambiato, che il suo cambiamento sia reale, perché così avrebbe voluto significare non avere più motivo per continuare a provare rabbia.

Castiel osserva i due fratelli Winchester e non può fare a meno di vedere l’ostilità radicata. Sam pare sul punto di esplodere, e Dean...beh, Dean si comporta come sempre, in modo irrazionale e aggressivo. - Dean, - sospira cercando di attirare l’attenzione dell’amico, - io credo...che dovresti dare modo a Lucifer di dimostrare che è cambiato sul serio.


Dean fissa gli occhi blu dell’angelo cercando di capire, ma come al solito la sua espressione resta indecifrabile e lontana.


-Perchè lo chiami Lucifer? - alla fine Sam sbotta. È stanco di quella situazione e che ogni cosa sia andata per il verso sbagliato da quando sono in quella città.


Castiel lo osserva stupito piegando la testa da un lato. -Perché è così che si chiama...adesso, è parte del suo cambiamento.


- Cambiamento? Sul serio Cass? Credi che il Diavolo cambi? - chiede Dean incredulo e irritato ma Crowley interviene prima che Castiel possa rispondere


- No Dean, solo i Winchester possono bere sangue di demone, farsi maledire, un viaggetto all’inferno e uscirne freschi come fiori di campo! - sbotta il demone alzandosi e incamminandosi verso il bar.


Dean lo ignora e torna a rivolgersi all’amico.


Castiel lo guarda serio e con un velo di malinconia negli occhi. - Dean, potresti dire che io sono lo stesso Castiel del nostro primo incontro? O quello che credeva di diventare il nuovo Dio in cielo? Oppure che Sam sia lo stesso di quando ha bevuto sangue di demone? Oppure...tu, sei lo stesso Dean di prima della permanenza all’inferno come torturatore di anime?


Dean si sforza per non abbassare lo sguardo, non c’è nessun giudizio negli occhi dell’angelo e in qualche modo si sente al sicuro dentro quel blu, nonostante la vergogna. Castiel ha ragione, solo avrebbe preferito non ricordarsi dell’Inferno e avrebbe preferito che non lo ricordasse nemmeno Sammy.


- Dean...chiunque può cambiare, anche un angelo, anche Dio.


Lucifer guarda il fratellino con sguardo sorpreso: nonostante i loro dissapori passati, e la sua essenza fastidiosamente angelica, la permanenza tra gli umani l’ha reso meno ottuso.

Sam non lo può accettare. Sa che le parole di Cass sono sensate, ragionevoli, ma comunque non ci riesce, non può ammettere con se stesso che Lucifero sia, adesso, qualcuno che agisce contro i criminali collaborando con la polizia. Stringendo i pugni, con sguardo basso e solo un filo di voce resa roca dalla tensione, si alza dalla sedia. - Devo andare a prendere una boccata d’aria pulita.- e si allontana dal tavolo verso l’esterno del locale senza guardarsi indietro.


-0-


Crowley ha deciso che un bicchiere di scotch non può in nessun modo bastare per quella cena. È tutto il giorno che sopporta il palo nel culo di Castiel, ma a quello ci ha fatto il callo. Pensare di fare una bella chiacchierata con i cacciatori e Lucifer insieme va molto oltre la sua sopportazione. Quel damerino lo mette in agitazione e onestamente le occhiate di Dean all’angelo gli fanno salire la glicemia. Dovrebbe esserci una qualche legge per vietare di diventare patetici a quel modo. Gli torna alla mente il periodo passato con Dean al Black Spur e con un gesto automatico si riempie il bicchiere, quello sì che era un Dean che valesse la pena frequentare. Ha ancora il bicchiere alle labbra quando qualcuno gli urta il gomito e per poco non si strozza.


- Oh, mi scusi!


Una donna sulla quarantina sta cercando di farsi notare dal barista con scarsi risultati sbracciandosi oltre al bancone. Non si definirebbe proprio una bellezza, anche se di certo è una che tiene a far notare il decoltè, quel vestito non lascia molto all’immaginazione al riguardo e fa bene perché è un gran bel decoltè che ripaga ampiamente il fisico un po’ troppo pesante e le gambe tutt’altro che slanciate. Lo guarda e sorride come se si attendesse una risposta che lui non ha nessuna voglia di dare, per cui si limita a fingere un sorriso di cortesia.


- Beve da solo? - insiste la donna con una nota di curiosità nella voce.


- I miei amici sono impegnati a decidere se scannarsi tra loro oppure no. - risponde senza capire bene il motivo della sincerità.


La donna sorride e si accomoda sullo sgabello di fianco a lui continuando a fissarlo. - Ha l’aria di chi si sente messo da parte.


La donna ha iniziato a tenere un tono a metà tra il distaccato e l’empatico che suona fuori posto e che lo incuriosisce.


- Mi scusi - risponde cambiando del tutto tono - è parecchio che non… devo aver dimenticato le buone maniere - dice tendendo la mano con un sorriso - Rick Blaine…


Linda gli stringe la mano ed esclama divertita - Come in Casablanca?!


Crowley finge una risatina imbarazzata - Ma io sono molto meglio di Humphrey Bogart.


Con la coda dell’occhio vede Sam imboccare la porta con passo deciso.


Linda continua a fissare quel personaggio singolare domandandosi vagamente dove sia finita Maze e ringraziando il cielo di non averla intorno adesso.


- Beh, signor Blaine, io sono Linda Martin e sono molto felice di conoscerle, magari potrebbe unirsi…


- Mi scusi - la interrompe il demone con una certa fretta - è stato un piacere conoscerla ma ora devo davvero andare.


E afferrando la bottiglia di scotch al volo si volta e se ne va per cercare di capire cosa diavolo stia succedendo e lasciando la dottoressa Martin alquanto interdetta.


-0-


Castiel segue con uno sguardo sconsolato Sam che esce dalla porta. Pensava che l’osso più duro da convincere sarebbe stato Dean, e invece…


-Tranquilli,- liquida con un cenno della mano il Diavolo la faccenda, -con Samantha risolverò presto le nostre discrepanze, conosco qualcuno che può aiutarlo ad essere meno concentrato su se stesso e i suoi problemi.


Dean fa un gran respiro per non mandarlo all’Inferno. A qualunque scemenza si stia riferendo adesso Lucifero, o Lucifer che sia, non vuole saperlo. - Allora, Lucifer, nessuna idea su chi ti abbia preso le ali? - chiede invece facendo violenza a se stesso.


Lucifer non può fare a meno di notare il repentino cambiamento del cacciatore. Sorridendo deliziato guarda prima il fratello e poi Dean.


-Affascinante! Cassy caro, pende letteralmente dalle tue labbra! In ogni caso, sto aspettando una persona che vi illuminerà sulla faccenda.


Castiel si muove a disagio sulla sedia distogliendo lo sguardo da quello di Lucifer.

In quel mentre si avvicina al tavolo una panterona nera tutta fasciata in provocanti abiti in pelle. Senza degnare di uno sguardo gli altri si rivolge a Lucifer.


- Hey, ho la descrizione e forse un nome.- il suo sguardo passa oltre il diavolo. Alza una mano cercando di attirare l’attenzione di qualcuno.


- Oh Mazikeen, quale meraviglia la tua vista.


Crowley è quasi al tavolo quando si rende conto dell’arrivo dell’altro demone, ci mancava solo la pantera da guardia di Lucifer! - Ma guarda chi si vede! Da quanto tempo Mazy - saluta con malcelato disappunto e posando una mano sulla spalla della demonessa. Maze lo guarda ringhiando. Poi scostandosi sposta la sua attenzione altrove.


- Hey Linda! Sono qui! - chiama la donna ignorando tutti quanti.


- Ma davvero? Hai portato Linda? Fantastico! - dice Lucifer illuminandosi di giubilo.


Crowley si volta stupito riconoscendo la donna del bar. - Vi conoscete? - chiede.


Linda si blocca altrettanto stupita e guarda Maze con aria interrogativa.


Lucifer si alza in piedi e prende la mano di Linda con calore. - Linda, tesoro, Maze non mi ha detto che ti saresti unita alla compagnia! Ti prego, lascia che ti presenti il mio caro fratellino Castiel, l’angelo più puro che ci sia mai stato in Paradiso, e anche il più ingenuo...- dice indicando l’angelo dallo sguardo confuso. - e questo è Dean Winchester, la sua fidanzatina - aggiunge con una risatina complice. Poi guarda il demone e il suo sguardo si fa quasi schifato. - E lui...colui che si fa chiamare Re degli Inferi, Crowley che, detto tra noi - dice avvicinando la bocca all’orecchio della donna, - è meglio come cagnolino da compagnia: è troppo un burocrate per essere un vero Re! Poi da qualche parte...c’è anche la mia fidanzatina, il fratello del biondo, Sam! Credo che ce l’abbia con me...


Linda guarda quell’assurdo insieme e pensa con disappunto al fatto che per una volta c’è un uomo interessante e, guarda caso, è un altro demone! E quello era il famoso Castiel… la sua attenzione viene attratta dal volto immobile dell’angelo: è del tutto diverso dai suoi fratelli. Anche Castiel la osserva, suo fratello non smette di stupirlo, un’umana che sa! - Ehm...piacere - dice rivolto alla donna con voce bassa e calma.


A Linda per poco non viene un tuffo al cuore: qualcosa di famiglia in fondo l’ha preso anche lui. Sente di avere un’aria del tutto idiota quando risponde con un sorriso ebete a quella voce.


- Ehm - Dean si schiarisce la voce - e tu chi saresti?


Linda riprende il controllo e guarda l’uomo che si è tirato in avanti sul tavolo con un gesto che lascia pochi dubbi sulla volontà possessiva verso Castiel.


- Linda Martin, sono la terapista di Lucifer e - dice lanciando un’occhiata piena di disappunto a Maze - amica di un certo demone che mi aveva promesso una serata per sole donne!


Maze la guarda con occhi spalancati e bocca aperta. - Perchè, vedi forse uomini a questo tavolo?


- Mi stai dicendo che tu - dice Dean scandendo le parole - saresti “amica” di un demone? E che il Diavolo ha una terapista? - questo va davvero oltre quello che è disposto a credere nella vita.


- Hey scimmietta! Occhio a come ti rivolgi alla mia amica, chiaro? - minaccia la demonessa puntando un dito contro l’uomo.


Dean guarda prima Maze e poi Linda incredulo, poi alza le mani in segno di resa e scoppia a ridere. - Qui per me siete tutti impazziti!


- Oh andiamo Dean! Apri la tua mente limitata! - gli si rivolge Lucifer, - Guarda Cassy! Lui si che, nonostante la sua angelica ottusità, accetta la situazione in modo razionale!


Crowley si rimette a sedere divertito e aggiunge per punzecchiarlo - Lucy ha ragione, scoiattolo, in fondo anche noi siamo amici del cuore, dico bene?


Dean ha esaurito la sua capacità di essere arrabbiato per quella giornata e tutto gli sembra solo davvero esilarante, così non se la prende nemmeno col demone ma scoppia a ridere e si limita a mandarlo a quel paese. Castiel, notando la reazione di Dean, lo guarda preoccupato, forse è la stanchezza a farlo reagire in quel modo. Deve ammettere però che la situazione è alquanto bizzarra.


Mazikeen schiocca le dita spazientita per attirare l’attenzione dell’assemblea. - Hey! La volete o no l’informazione? - poi rivolge il suo sguardo a Lucifer. - Al Corey’s hanno visto un tipo che assomiglia alla descrizione che mi hai dato, anzi sono stati ancora più precisi: tra i miei colleghi cacciatori di taglie c’è un tipo molto bravo coi ritratti - e con compiaciuta teatralità tira fuori dall’aderente tasca dei pantaloni un foglio di carta ripiegato - Ecco qui il nostro ladro! - dice aprendo il foglio e mostrandolo a tutti.


- Mi stai prendendo in giro Maze? - controbatte Lucifer prendendo il foglio dalle mani del demone. Su quel foglio c’è praticamente una versione di se stesso biondo e con una mascella leggermente più quadrata della sua. Sulla parte alta del foglio c’è scritto un nome: Samael.


-0-


- Sì, Detective...si sono seduti al tavolo e hanno ordinato da mangiare...- l'agente O'Connel, che Lucifer chiama Ciambella a causa dell'addome prominente, è al telefono con il Detective Espinoza. Per tutta la giornata hanno dovuto pedinare quei quattro assurdi personaggi attraverso tutta LA, dentro e fuori da assurdi negozi, e son stati seminati almeno una mezza dozzina di volte, ma grazie al rilevatore gps nascosto nei loro effetti personali li hanno sempre ritrovati in una diversa zona della città.


- Sì, Detective...no non abbiamo potuto sentire molto dei loro discorsi...il locale è troppo affollato e non possiamo avvicinarsi di più...no Detective...si Detective...- odiava i pedinamenti!


- Sì...pare abbiano discusso parecchio...sì...sì Lucifer è come al solito, Detective, insopportabilmente brillante. Sì esatto, uno di loro, quello con il cappotto nero, si è alzato ed è andato al bar del locale. Sì Detective...no Detective non ha effettuato chiamate. Sì esatto, poi lo spilungone se n'è andato dal locale, Mendoza l'ha seguito. Sì, era parecchio alterato, ancora un po' e prendeva letteralmente fuoco! Sì, secondo noi ce l'aveva con Lucifer. Sì...no no...no Detective non è più rientrato. Sì esatto, poi sono arrivate due donne...sì una era la Dottoressa Martin e l'altra...sì esatto, sembrava una pantera in pelle nera. Cosa? No no...no la sventola dall'aspetto terribile ha dato un foglio a Lucifer...no non abbiamo visto cos'era...no...no però quello che c'era su quel foglio ha stupito tutti di sicuro, sì sì. Proprio così, hanno smesso di litigare e hanno cominciato a confabulare. No non direi...sì poi le donne se ne sono andate...no loro hanno consumato e se ne sono andati via. Sì, Detective...sì...certo Detective...va bene Detective...sì certo, Mendoza ha seguito Lucifer mentre io sono fuori dal Friendship Motor Inn...sì esatto...sì è strano che degli agenti dell'FBI dormano in un posto simile...sì...no hanno dato i nomi falsi che hanno dato anche a noi per la registrazione...certo, certo Detective...sì.


La chiamata si chiude e O'Connel riprende a mangiare il panino che le ha preparato la moglie la mattina. Sa di vecchio e il pane è colloso, ma è solo l'inizio dell'appostamento notturno, per cui anche quello va bene. Mastica pensando che quando c'è di mezzo quello strano Consulente capitano sempre situazioni senza senso. “Tieni duro Ben, mancano solo tre anni alla pensione...solo tre!”.




Angolino delle autrici
Ok, ho saltato un sabato nella pubblicazione della storia senza avvertire, mea culpa, ed ero quasi tentata di saltare anche questo sabato per darmi tempo di riprendermi dal finale di stagione (la dodicesima...) che mi ha lasciato con una seria crisi depressiva, almeno fino a quando non ho capito che... (ok, voglio far patire le pene dell'Inferno peggiori che può immaginare il vecchio Lucifer a quegli sceneggiatori...) nel nostro "what if" tutto è bello, tutto è positivo, tutto è come DOVREBBE andare. Con questo pensiero confortante nella testa (passatemela, vi prego... sono davvero disperata!) che portiamo avanti l'avventura dei Winchester e l'indagine su chi ha rubato le ali di Lucifer. Buona lettura e... recensite, recensite recensite!
   
 
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