Preludio:
la maledizione della rosa incantata
Saix
aveva subito intuito
quanto la rosa incantata fosse importante per la sua missione,
bastava osservare come veniva custodita per rendersene conto. Come
trarne vantaggio era ancora da vedere.
Si
era intrufolato nella
sala senza problemi ma non aveva ricavato informazioni
particolarmente utili, niente di diverso dai rapporti che aveva letto
almeno.
Stava
per perlustrare di
nuovo il posto quando sentì rumore di passi venire verso la
sua
direzione.
Fu
riconoscente alla sua
previdenza per avergli fatto realizzare una mappa di tutti i passaggi
segreti del castello.
Svelto
si infilò dietro
un tendaggio e applicò una lieve pressione su una pietra
squadrata.
Si aprì un passaggio nella parete e lui vi entrò,
chiudendoselo
alle spalle. Da quel punto salì una vecchia scalinata che
portava ad
appena un metro più in alto, su una piattaforma con due
buchi per
spiare nella sala senza correre il rischio di venire scoperto.
Ora
i passi erano molto
vicini e poté capire che si trattava della Bestia dalla
pesantezza
del loro suono.
“DOV'E?
DOV'E'
L'INTRUSO!!?”ringhiò la creatura.
Saix
fece una smorfia di
disapprovazione. Facendo tutto quel baccano, anche il ladro
più
scarso sarebbe scappato senza difficoltà.
Camminava
avanti e
indietro per la sala senza pace, annusando dappertutto.
Si
chiese se potesse
sentire il suo odore. I nessuno non avevano un proprio essere quindi
gli sembrò strano pensare che avrebbero potuto lasciare una
qualche
traccia del proprio passaggio.
A
un certo punto i passi
nella sala cessarono e due persone arrivarono dall'esterno spostando
con fatica il portone che la Bestia aveva richiuso violentemente.
Dovevano
essere un uomo e
una donna, però era sicuro che non si trattava di Belle. Si
concentrò sull'udito dato che non poteva vederli dalla sua
posizione. Il suono dei passi dell'uomo era quasi felino, veramente
difficile da percepire, tuttavia gli era stranamente familiare.
Sentì
il rumore di
cassetti aprirsi. Stavano ispezionando la sala? Non vedevano che la
Bestia era li?
Finalmente
la ragazza
entrò nel suo campo visivo. Assottigliò gli
occhi, sorpreso e
infastidito.
Era
Kairi. Allora era vero
che si stava allenando per maneggiare il keyblade. Quindi con lei ci
doveva essere...
“Che
rosa stupenda.”
Adesso
non aveva tempo per
quello.
Quatto
quatto, Saix scese
dalla scalinata e si addentrò nei tunnel segreti del
castello.
Come
avevano fatto a
capire quale mondo avrebbero preso di mira così in fretta?
“Questo
è inaspettato,
dovrò accelerare i piani...”
Poi
ebbe un'idea: perché
non sfruttare la situazione a suo vantaggio?Con il suo nuovo
stratagemma si sarebbe liberato di Axel e di Belle e allo stesso
tempo avrebbe ottenuto ciò che Xenmas voleva.
Aprì
un varco oscuro e lo
varcò dirigendosi alla sua prossima tappa.
-
Appena
Bestia seppe della
possibilità che ci fosse un intruso nel castello era corso
verso il
portone e l'aveva scardinato con violenza, spaventando a morte i
servitori nelle vicinanze con suoi ruggiti.
Lea
e Kairi gli furono
subito alle costole, correndo più veloce che potevano,
tuttavia non
riuscirono a stargli dietro e si guardarono intorno incerti nella
sala d'ingresso, cercando di capire da che parte si fosse diretto
l'amico.
“Guarda
il pavimento! Ci
sono delle tracce di neve e bagnato!”
Seguirono
l'acqua sin
sopra al primo piano e stavano per imboccare la scalinata che portava
all'ala ovest del palazzo quando una voce li chiamò.
“Fermi!!
Non potete
andare da quella parte! E' assolutamente proibito!!”
Tockins
li aveva seguiti e
tutto trafelato gli si parò davanti con un sorriso tirato.
Vedendolo
così agitato
Kairi si dispiacque per lui e si inginocchiò parlandogli
educatamente.
“Ci
dispiace signor
Tockings, ma dobbiamo andare: ci potrebbe essere un intruso nel
castello e dobbiamo aiutare Bestia.”
Si
pentì subito di aver
parlato dell'intruso perchè il piccolo orologio
mancò un colpo e
sembrò parecchio allarmato. Non era sua intenzione
spaventarlo ma se
c'era un pericolo doveva essere informato.
“Oh
questo al padrone
non piacerà per niente...Oh cielo...” Tockings si
appoggiò alla
ringhiera e prese un fazzolettino bianco per asciugarsi il sudore.
“Non
si preoccupi.”
cercò di rassicurarlo Kairi “Parleremo noi con
Bestia. Però
abbiamo bisogno che tu e gli altri proteggiate Belle,
d'accordo.”
“Oh,
uhm, si certamente!
Potete contare su di me!”
Così
saltellò giù dalle
scale. Sembrava ancora preoccupato ma aveva il petto gonfio per
l'orgoglio del grande incarico che gli era stato affidato.
“Sbrighiamoci.”
Lea la
aiutò a rialzarsi e poi proseguirono verso la misteriosa ala
ovest.
Kairi
capì subito che
quel luogo era diverso dal resto del castello. Mentre le altre sale
erano sempre illuminate e mostravano con vanto la ricchezza dei
decori barocchi, i corridoi e le stanze ad ovest erano buie e
polverose, abbandonate a se stesse. L'atmosfera era molto tetra e i
quadri e i tendaggi sulle pareti erano stati squarciati a colpi
d'artigli.
“Bestiaaa!
Bestia sei
qui!?” chiamò ma la sua voce risuonò a
vuoto echeggiando tra le
pareti.
C'era
un silenzio surreale
che diede a Kairi l'impressione di essere osservata.
Proseguirono
in
quell'intricato labirinto fino a raggiungere un pesante portone di
quercia finemente intagliato. Era chiuso a chiave così la
ragazza
estrasse il suo keyblade e lo aprì.
Notò
che Lea la stava
osservando.
“C'è
qualcosa che non
va?”
Lui
scosse la testa
lentamente. “C'è qualcosa che non va in questo
posto. Una volta
Roxas me ne ha parlato. Era venuto in missione qui e aveva visto la
Bestia e Belle. I rapporti di quella missione parlavano di una rosa
maledetta custodita nel castello che avrebbero usato per alimentare
l'oscurità nel cuore di Bestia.”
Era
la prima volta che Lea
le parlava della sua vita all'Organizzazione e fu sorpresa da quella
confidenza.
“Pensi
che anche questa
volta l'Organizzazione possa mirare alla rosa?”
“No,
c'è qualcosa di
strano questa volta...”
“Bè
non lo scopriremo
di certo restando qui, dai, aiutami ad aprire questa porta.”
Spinsero
con forza e con
un forte cigolio furono finalmente dentro.
La
sala era molto ampia e
si apriva con un balcone semicircolare sui giardini innevati. La
porta di vetro lasciava intravedere l'esterno e le tende sottili
erano mosse dal tenue e gelido vento invernale, creando curiosi
giochi di trasparenza con le vetrate.
Al
centro del balcone vi
era un piccolo ed elegante tavolo bianco, con sopra una raffinata
teca di vetro. Al suo interno fluttuava una rosa perfetta.
La
scena era ammaliante e
la ragazza era talmente affascinata dal fiore che non sgridò
nemmeno
Lea per il suo frugare in giro.
Bestia
non sembrava
trovarsi lì. Ma allora dov'era andato?
Stregata
si avvicino al
vetro e allungò la mano per sfiorarlo.
“Che
rosa stupenda.”
“ALLONTANATI
DA LI!!”
La
Bestia, che li
osservava nascosta nell'ombra, avvolse la teca nel suo mantello.
Emanava
un'aura minacciosa
però a Kairi parve al tempo stesso incredibilmente fragile.
All'inizio
arretrò
intimorita e Lea corse al suo fianco, ma bastò un solo
sguardo
dell'amico per far si che la curiosità vincesse la paura e
così la
ragazza si avvicino con cautela e occhi comprensivi.
“Scusami,
non sapevo che
quella rosa fosse così preziosa per
te.”lentamente, appoggiò la
piccola mano sulla sua schiena, in un gesto che sperava lo
rassicurasse.
Lui
ringhiò e lei si
ritrasse velocemente.
“Non
la toccherò più,
promesso.”
Bestia
sbuffò cinica, ma
non sembrava volerli attaccare.
“Quest'ala
del castello
è proibita. Chi vi ha fatto entrare?”
“Non
capisco di cosa
stai parlando: siamo arrivati qui seguendo te.”
rispose Lea
con nonchalance “Non possiamo preoccuparci per un nostro
amico?”
Lui
sembrò infastidito e
si avvicinò al rosso cercando di intimorirlo.
“Non
mi sembra di avervi
mai nominato tali.” soffiò.
Si
voltò, dando a
entrambi le spalle.
“Andatevene!
Per
stavolta chiuderò un occhio, ma non dovete avvicinarvi mai
più a
questo luogo!”
Kairi
aveva molte altre
domande sulla rosa ma sapeva che Bestia non l'avrebbe ascoltata. Lo
seguì in silenzio fino al portone accorgendosi solo
all'ultimo di
non essere seguita dal rosso, che era rimasto pensieroso al centro
della sala.
“Lea!”
lo chiamò
“Andiamo! Non è il momento...”
Lui
scosse leggermente il
capo, aveva lo sguardo assente, si mosse lentamente verso di lei.
“Scusa,
era solo...una
mia impressione.”
Scesero
l'imponente
scalinata che collegava quella parte del palazzo all'ingresso in
completo silenzio, poi la Bestia tornò indietro da sola,
ritirandosi
nelle sue stanze.
Quando
fu abbastanza
distante e Kairi fu sicura che non potesse sentirli, si
voltò verso
l'amico.
“Dobbiamo
assolutamente
indagare su quella rosa.”
Lui
annuì.
“Secondo
i rapporti che
ho letto su questi luogo, quella rosa è in qualche modo
collegata
alla maledizione che affligge gli abitanti del palazzo.”
“Vuoi
dire che...Bestia
e gli altri prima erano umani?”
Era
così abituata a
oggetti viventi e animali parlanti che quasi non ci aveva fatto caso,
ma in effetti non era possibile che un castello fosse abitato solo da
stoviglie e da una bestia, anzi, era così enorme che anche
se tutta
la servitù fosse tornata umana, sarebbe comunque stata
inadatta a
occuparsi di quel mastodontico palazzo.
Cos'era
davvero accaduto
in quel posto, e perché erano stati maledetti?
A
questo punto potevano
solo chiedere alla servitù e possibilmente non a Tockings:
lui non
gli avrebbe rivelato niente; avrebbero dovuto cercare
Lumiére, il
simpatico candeliere, che li avrebbe aiutati di sicuro.
Era
quasi ora di cena
perciò lo avrebbero trovato in cucina intento a preparare da
mangiare.
L'idea
di mettere qualcosa
sotto i denti fece capire a Kairi quanta fame aveva. Non aveva fatto
colazione e tra una cosa e l'altra non avevano pranzato. Si chiese se
anche Lea si sentisse affamato ma si vergognò a chiederlo.
Sospirò
per la
stanchezza.
“Cavolo,
quello si che
era un sospiro!” Lea le si avvicinò con fare
scherzoso “Che hai?
Il mal d'amore?”
Kairi
gli lanciò
un'occhiata omicida ma non accolse la provocazione, era troppo stanca
per litigare.
Sospirò
di nuovo e si
incamminò in una direzione imprecisata, dato che non sapeva
dove
fosse la cucina.
“Non
c'è bisogno di
essere così scontrosi!”
Lea
stava per seguirla
quando una graziosa teiera di porcellana con la sua tazzina balzarono
in mezzo alla strada, cogliendolo di sorpresa.
“Oh,
scusami tanto caro!
Andavo di fretta.” vedendo che il rosso era in compagnia
della
ragazza poi sembrò riconoscerli “Oh, voi dovete
essere i nostri
nuovi ospiti! Gli amici del caro Sora!! Finalmente ho il piacere di
incontrarvi, sono Mrs. Bric, e la tazzina quaggiù
è il mio piccolo
Chicco.”
“Mamma!
Non sono
piccolo!” protestò questo.
Kairi
rise e si
inginocchiò di fianco alla teiera.
“Molto
piacere, io sono
Kairi, e lo spilungone laggiù è Lea.”
“Got
it memorized?”
concluse lui, facendo un scherzoso inchino.
“Siamo
qui per occuparci
dei mostri che sono comparsi vicino al castello.”
“Oh!
Quei mostri
spaventosi? Grazie miei cari, a nome di tutti gli abitanti del
castello, non so come sdebitarmi!”
“Oh
non si preoccupi, è
il nostro dovere!” si affrettò a rispondere la
castana, lo spirito
materno di Ms. Bric la rendeva davvero irresistibile e si sentiva
già
come se la conoscesse da sempre.
“Be,
non vogliamo certo
venire pagati ma non ci dispiacerebbe un po' d'aiuto, informazioni
per la precisione.” aggiunse il rosso.
“Oh!Ma
certo! Solo che
adesso non ho tempo per chiacchierare con voi temo, ho una cena da
preparare. Ma se volete potete venire in cucina con me, lì
potrò
dirvi ciò che volete sapere.”
Kairi
non riusciva a
credere che avessero avuto tanta fortuna! Seguì la signora
con
ottimismo e rinnovata energia, tenendo il piccolo Chicco tra le mani
e chiacchierando.
Quando
arrivarono in
cucina i preparativi erano già iniziati, pentole e padelle
cozzavano
le une con le altre, i fornelli si accendevano alzando grandi
fiammate, i forni si aprivano e chiudevano di continuò per
cucinare
una pietanza dopo l'altra e il vapore ed il fumo si mischiavano con
un profumino delizioso che fece venire ai due ragazzi l'acquolina in
bocca.
Lumìere,
che dava le
direttive da un tavolo al centro della sala, si voltò appena
sentì
le porte richiudersi alle loro spalle.
“Mon
ami! Siete venuti
ad aiutarci con la cena?” li salutò agitando le
candele.
Solo
allora si accorsero
che anche Belle era lì, vicino al candeliere.
“Kairi,
Lea! State bene?
Cosa è successo nell'ala ovest? Ho provato a parlare con
Besta, ma
mi ha cacciata!” chiese accorata correndogli incontro.
La
castana sorrise
rassicurante e le prese le mani.
“Era
tutto a posto, non
abbiamo trovato l'intruso ma non mancava niente dalla sala.”
“Menomale!”
“Se
qualcuno si nasconde
nel castello lo troveremo, e poi lo rispediremo da dove è
venuto!”
Kairi
aveva una faccia
molto combattiva e determinata e Belle scoppiò a ridere. Era
incredibile come una ragazza così giovane ed esile potesse
ostentare
tanta forza.
“Ehi,
vacci piano
tigre!” l'apostrofò Lea, ghignando mentre le
scompigliava i
capelli “Spaventerai i nostri amici!”
“Be
qualcuno di noi
dovrà pur intimorire i nostri nemici! E visto che tu non
riesci...”
A
quel punto scoppiarono
tutti a ridere finché Lumìere non
battè le mani e richiamò a se
l'attenzione.
“I
preparativi sono
finalmente conclusi! Cari ospiti, accomodatevi mentre provvediamo a
un'ultima cosa! Infatti...cos'è una cena senza un po' di musica!”
Lumiere
salì sul tavolo della sala da pranzo e improvvisamente le
luci si
spensero come su un palcoscenico, poi un fascio luminoso cadde sul
candelabro.
Monsieur
e madmoiselle, è con il più grande onore
e
grandissimo piacere che vi diamo il benvenuto!
E
ora vi invitiamo a rilassarvi, a mettervi comodi,
mentre
la sala da pranzo con orgoglio presenta....la cena!
Stia
con noi
qui con noi
si rilassi d'ora in poi
leghi al collo
il tovagliolo poi faremo tutto noi
soupe du journe, antipasti
noi
viviamo per servir
provi il pollo, è stupendo
non mi
crede?
Chieda al piatto!!
vive l'amour!!
vive la
dance!!
dopotutto miss,
c'est
la France!!
è una cena qui da noi c'est fantastique!!
Lei
prenda il menù
gli dia uno sguardo su
poi stia con noi
sì
con noi
qui con noi
Che ragù
che soufflé
torte e
caramel flambé
Preparati
e serviti come un grande cabaret
lei è sola, impaurita,
ma la
tavola è imbandita
via la noia e la tristezza
viva la
spensieratezza!!
Le magie e i misteri
degli amici candelieri
Che
raffinatezza, grazia e perfezion
In
alto i calici,
facciamo un brindisi
e stia con noi
poi
vedrà
soddisfatta se ne andrà
stia con noi
sì con noi
qui
con noi
Saltano
i nervi
anche al servo, se non servi
perché qui non c'è
nessuno da servir...
ah, i bei vecchi tempi di una volta
era
tutto un grande scintillar
quanti anni passati
noi ci siamo
arrugginiti
senza dimostrar la nostra abilità
tutto il giorno
a zonzo nel castello
grassi, flosci e pigri,
ma con lei noi
siamo tigri!!
Oh
mio Dio, che farei?
dalla gioia urlerei!!
ora il vino è già
versato
e il tovagliolo è accanto a lei
col dessert vorrà il
tè
sì, mia cara, anche per me
se le tazze sono pronte bollirò
in un istante
frizzerò
scotterò
ma è una macchia quella o
no!?
lava là
che gran figura si farà
abbiamo un po' da
far
lo devi zuccherar
ma stia con noi
Sì
con noi
Qui
con noi
Stia
con noi
stia con noi
qui con noi
serviremo solo lei
son
dieci anni che nessuno viene qui, che ossession!!
ma vedrà
come
qua
tutto splendido sarà
con le luci un po'
attenuate
serviremo le portate...
Fino
a che
dopo un po'
lei dirà: "Sto scoppiando!"
ed
allora canteremo con amor
per farla riposar
è ora
d'iniziar
mangi con noi
sì con noi
stia con noi
stia qui
con noi!!
E
in un tripudio di champagne e posate Lumìere e i suoi amici
servirono pietanze prelibate accompagnate da bevande fresche e dolci
e infine, il dessert con un buon thé.
Kairi
si buttò sul cibo. Era affamata e non le importava se Lea la
prendeva in giro, inoltre c'erano un sacco di piatti che non
conosceva e voleva assaggiare tutto!
Belle
rideva e mangiava con gusto seduta al suo fianco.
“Ma
è sempre così qui da voi?” chiese il
rosso, il bicchiere in mano
rimirando lo champagne che gli era stato offerto, ponderando se berlo
o meno.
“Oh,
no! Solo quando si festeggia e quando ci sono ospiti.”
spiegò la
principessa.
“L'ultima
volta che abbiamo festeggiato così è stato in
occasione del ballo,
ma siamo stati interrotti e non abbiamo avuto l'occasione di
terminare la festa.”
“Perché?
Cosa ve l'ha impedito?”
Kairi
ingoiò l'ultimo boccone e poi guardò la castana
che aveva gli occhi
un po' preoccupati.
“Sono
stati quegli uomini nei mantelli neri. L'organizzazione XIII. Poi
però Sora ci ha salvati.”
sorrise
di nuovo.
“Non
sai quanto gli sia grata.”
Sentendo
parlare così del ragazzo sentì il cuore scaldarsi
e non riuscì a
trattenere il suo orgoglio.
“E'
proprio da Sora, mettere gli altri prima di se stesso.”
In
quel momento Lea si alzò lentamente.
“Oh
bè! Grazie per la cena, tutto ottimo davvero!”
sbadigliò
stiracchiandosi.
“Credo
che andrò a dormire...notte.”
“Come,
di già?”
“Sicuro
di sentirti bene?” chiese Belle”Non hai mangiato
molto...se vuoi
posso accompagnarti.”
“Naaaa,
sto bene. Piuttosto Belle, c'è una cosa che devo chiederti.
Sai se
esiste una mappa dei passaggi segreti del castello? Mi piacerebbe
ispezionarli.”
Lei
parve pensierosa per un attimo, poi parlò.
“Non
so se esista una mappa del genere, ma se esiste si trova sicuramente
nella biblioteca. Vieni con me, te la mostro.”
Così
Lea e Belle uscirono dalla cucina insieme, mentre Kairi osservava
dubbiosa il compagno.
Gli
era sembrato parecchio sovrappensiero ultimamente e la cosa la
insospettiva un po'. Poi anche durante la cena mangiava in modo
strano, eppure era tutto delizioso!
Certo,
quelle complicate erano le donne, ma se pensava a Lea e a Riku...
“Uomini!
Bravo chi li capisce!”
Ms.
Bric ridacchiò.
“Oh,
cara! E sei ancora giovane, aspetta di avere la mia
età!”
La
castana sorrise, poi si ricordò del racconto dell'amica.
“Ma
esattamente, come si sarebbe dovuto svolgere questo ballo?”
“Oh,
era tutto magnifico! Avevamo preparato gli abiti più belli e
i
piatti più raffinati! Volevamo creare una serata solo per
Belle e il
padrone. Se la serata fosse andata a buon fine e Belle gli avesse
confessato il suo amore, allora il sortilegio si sarebbe
spezzato!”
“Quindi
il sortilegio sarà spezzato quando Belle si
innamorerà di Bestia?
Ma cosa c'entra la rosa dell'ala Ovest?”
Ms.
Bric sobbalzò leggermente, stupita che lei sapesse della
rosa.
“Il
padrone ricevette quella rosa incantata dalla maga che lo maledisse.
Quando tutti i petali appassiranno, la maledizione non potrà
più
essere cancellata, e noi perderemo la nostra
umanità.”
Chicco
si avvicinò tristemente alla madre, cercando conforto.
“E
il padrone rimarrà una bestia persempre.”
“Ma
è terribile!”
Kairi
prese per il manico la tazzina e la teiera, solo con indice e
pollice, come a tenerli per mano.
“Mi
dispiace, non lo sapevo. Grazie per avermi raccontato la vostra
storia, dev'essere stata dura.”
Ms.
Bric sorrise.
“Non
è che potremmo averne un altro? Di ballo, intendo. Questa
volta ci
saremo io e Lea a impedire che l'Organizzazione lo rovini.”
“Cara...ma
sei sicura?”
Mise
la mano sul bicipite, piegando il braccio.
“Potrei
non darlo a vedere, ma sono parecchio forte, sai? Con noi non avrete
nulla da temere!”
_
Era
una notte senza stelle in un piccolo villaggio al limitare del bosco
e tutte le case erano buie e addormentate, solo nel pub le candele
illuminavano gli unici due abitanti ancora svegli.
Due
figuri comicamente loschi, seduti nella penombra con due calici di
birra in mano.
“Ho
un piano Le Tonte, e a quel punto Belle non potrà dirmi di
no! Dovrà
sposarmi!”
“Incredibile
Gaston! Sei proprio insuperabile, bello forte e intelligente,
c'è
qualcosa che quest'uomo non può fare!?”
I
due sghignazzarono per un po', poi ricominciarono con un tono
più
basso.
“Farò
mettere il padre in un manicomio, e se Belle vorrà tirarlo
fuori
dovrà fare come le dico. Nessuno la aiuterà, suo
padre è matto
come un cavallo! Vaneggia di Bestie e castelli incantati, assurdo!
Poi quando gli riporterò la figlia, lui cadrà ai
miei piedi e mi
implorerà di sposarla!”
Alzarono
i calici brindando al loro piano, certi di non essere stati sentiti
da nessuno.
“Pensi
che ottenere la sua mano con la forza la farà tua?”
I
due sobbalzarono. L'uomo più piccolo e grasso, Le Tonte,
emise un
gridolino e si nascose dietro al più imponente, Gaston.
“Chi
va la!?” chiese questo “Fatti vedere,
spia!”
Allora
Saix emerse dall'oscurità , il cappuccio calato sul volto e
gli
stivali che facevano scricchiolare minacciosamente il legno marcio
del pavimento.
“Non
sottovalutare un cuore di pura luce...se lo desideri non
basterà un
mero matrimonio.”
Anche
se dalla stupida faccia confusa dell'uomo poteva capire che non aveva
afferrato tutto ciò che aveva detto , sembrò aver
catturato il suo
interesse.
“Fai
ciò che ti dirò, e la farò
tua...”
Lui
sbuffò.
“E
come!?Se nemmeno io posso riuscirci!”
Che
fastidio, uomo di poca fede.
Con
un sospirò tese la mano verso Le Tonte che venne avvolto da
un
turbine di heartless e iniziò a strillare come una bestia al
macello. Saix fermò i mostri.
“Confido
che troverai questa dimostrazione...soddisfacente. Io ho il potere di
manipolare il cuore della gente, anche il tuo, se decidessi di non
obbedirmi.”
“Continua.”
“I
racconti di quell'uomo sono veri. Nella foresta vi è un
castello
incantato, dimora di una bestia spaventosa. Belle è sua
prigioniera,
e lo stesso vale per il suo cuore.”
“Impossibile!
Nessuno amerebbe mai una bestia!”
“Non
interrompermi.” sibilò “L'unico modo per
far si che lei
dimentichi quel mostro è farlo eliminare a lei stessa.
Ricatta la
vita del padre per la rosa della Bestia. Una volta distrutta, la
maledizione non potrà più essere annullata. Vieta
alla donna di
parlare del ricatto, il mostro deve credere nel suo tradimento, solo
allora il suo cuore cadrà nell'oblio e nella
disperazione.”
Aprì
il varco oscuro.
“Fai
come ti ho detto, se sbagli pagherai con la vita.”
Poi
sparì nelle tenebre, pronto a proseguire con il suo piano.
La testa
gli pulsava violentemente e grugnì per il dolore. Avrebbe
voluto
riposarsi nel suo nascondiglio nel castello, ma non poteva ancora
farlo.
Però
prima doveva occuparsi di lui.
Angolo
dell'autrice
Saaaaaalve!!
Quanto
tempo! Mi scuso tantissimo per non aver aggiornato ma sono stata
occupatissima tra scuola e cose varie, e non avevo né il
tempo, né
l'energia, né l'ispirazione per scrivere.
Volevo
concludere in questo capitolo le vicende della Bella e la Bestia ma
non sono riuscita, diventata troppo lungo e incasinato e mi saliva
l'ansia perché è da un sacco che non pubblico
(scusate ancora).
Vi
avviso che anche questo mese i miei aggiornamenti non saranno proprio
frequenti e nemmeno il mese prossimo perché sarò
via, in vacanza
studio. Ma niente paura! Mi sono già preparata un quaderno
dove
scrivere tutto, così dopo dovrò solo ricopiare al
computer!
Saix
ha un piano malefico che toglierà a Bestia ogni speranza,
non lo ha
svelato tutto quindi aspettate di scoprire cosa ha in mente per dopo.
Poi
io Saix me lo immagino con l'emicrania cronica (date un oki a
quest'uomo) ma anche il suo mal di testa ha un perché,
vedrete...vedrete...
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