CAPITOLO
12
-
Cass, sei sicuro? - Dean
fissa l’uomo biondo, non ha niente di strano a vederlo
così.
-Sì
Dean...ne sono sicuro. Avverto una energia angelica in lui...ed
è anche potente! - l’angelo
si irrigidisce pronto a scattare.
-Se
quello è un nephilim… -
Sam non fa in tempo a finire la frase che il biondo si blocca e pare
studiare il locale.
-Mi
ha avvertito…
- conferma Castiel.
-Merda!
- Sam
raccoglie velocemente le carte mentre il nephilim si gira su se stesso
e si dirige di nuovo verso la porta. Sembra calmo, non usa nessuna
fretta.
Dean
scatta in piedi e si fa largo tra gli altri avventori del locale fino
alla porta, esce appena in tempo per vedere il nephlim svoltare al
primo angolo. Castiel e Sam sono dietro di lui.
Quando
arriva all’incrocio però il biondo è
scomparso nel vicolo cieco. Lo cerca nel buio e dietro i cassonetti ma
senza risultato.
-È
colpa mia - dice
sconsolato Castiel, - se
non ci fossi stato io...avreste potuto seguirlo. Ha sentito la mia
presenza…
-
Non dire sciocchezze, Cass. Se non ci fossi stato non avremmo nemmeno
saputo cosa seguire. - borbotta
di rimando Dean.
-E
ora che facciamo? - dice
in un sospiro esausto Sam, - stregone...e
pure nephilim. Come diamine lo troviamo ora che sa che gli siamo alle
costole?
-
Dove diavolo è Crowley quando serve? - borbotta
Dean
Castiel
è fermo in mezzo al vicolo, pensieroso: - Forse...se
spargessi la voce tra i miei fratelli potremmo tenere
d’occhio il territorio. Un nephilim si può
individuare e con la radio angelica saprei dove trovarlo, ma
così…
-
Ma così gli altri angeli saprebbero di lui. - conclude
Sam dando voce al turbamento dell’amico.
-0-
-
Piantala di rompere, Crowley, volevi essere parte della squadra, no? - lo
interrompe Dean sapendo anche senza voltarsi che il demone lo sta
fissando.
-
E di tutti i momenti possibili dovevate scegliere questo per farmi
entrare nell’A-Team?
Sam
non vuole nemmeno pensare quale sia il momento in cui il demone
è stato interrotto, e vede lo stesso esasperato disinteresse
negli occhi dell’angelo. Basta guardarlo per capire: ha i
capelli scompigliati e tracce di rossetto sul collo.
Le
porte dell’ascensore si aprono e la musica invade
l’aria. L’attico del Lux è pieno di
donne uscite da cataloghi di intimo femminile, coperte da una
quantità irrisoria di pizzi, e ragazzi scolpiti mezzi nudi
che sembrano godersi la serata. Nel mezzo di quel caos scorgono Lucifer
al pianoforte come la fonte della musica. Indossa una vestaglia di seta
blu scuro e ha l’aria elegantemente stropicciata. Nel sentire
l’ascensore aprirsi, il Diavolo soddisfatto gira la testa. -Oh
guarda, i miei cari amichetti! Vi unite alla festa? - dice
con un sorriso lascivo.
Dean
non sa più dove guardare, ha perso la parola e non riesce a
fare altro che starsene lì impalato senza più
saliva in bocca, non che suo fratello sia messo meglio, tutto rosso con
lo sguardo che cerca di puntarsi ovunque tranne che sui due enormi
divani pieni di corpi intrecciati tra di loro.
Dal
canto suo, Castiel non pare particolarmente scosso. Con appena un velo
di curioso interesse osserva la stanza prima di dirigersi verso il
fratello seguito da Crowley che sta valutando su quale divano sedersi.
Dean
si riscuote e si accoda cercando di non perdersi nemmeno un frammento
di tanta bellezza ancheggiante. Sam...decide di rimanere dietro il
bancone del bar, questo è decisamente troppo per lui.
Lucifer,
notando il suo giocattolino preferito rimasto in disparte, si fa una
risata profonda.
-Oh
andiamo Sammy, fatti un giretto sulla giostra anche tu, ne hai bisogno
sai? - dice
senza smettere di suonare pigramente un blues. -Cosa
vi porta nel mio nido di perdizione?
-Abbiamo
novità Lucifer, il ladro è un nephilim. -
lo informa senza perdere tempo Castiel.
A
quell’informazione il Diavolo si blocca e si gira a guardare
il fratello. I suoi occhi non mentono, non è una bella
situazione. -Ok,
festa finita! Le Brittany, fate uscire tutti non ho più
voglia di orgia.
Tre
splendide donne si alzano dai divani imbronciate, lamentandosi appena
ubbidendo però al loro diabolico amante.
Lucifer
attende che l’attico si sia svuotato prima di alzarsi e
andare a riempirsi un bicchiere di scotch.
-Cassy...ne
sei sicuro?
L’angelo
guarda il fratello con serietà annuendo.
-Questo
è potenzialmente un problema…- dice
soprapensiero il Diavolo.
-
Potenzialmente? - s’intromette
Dean - un
nephilim con una fottuta DeLorian un fottuto casino!
-Non
è tanto il fatto che possa muoversi nel tempo, è
il fatto che abbia le mie ali. - ribatte
serio Lucifer con lo sguardo perso nel vuoto.
Castiel
lo guarda preoccupato. -Cosa
vuoi dire? Cosa può farsene un nephilim delle tue ali?
-Ad
esempio… impiantarsele…
Sam
è scioccato, non può credere a quello che ha
sentito. -Vuoi
dire che sarebbe possibile? Cioè potrebbe…
cucirsele addosso e usare i loro poteri?
Lucifer
annuisce. Se non fosse stato possibile potersele riattaccare non le
avrebbe mai conservate, in fondo. Magari un giorno, in futuro, avrebbe
sentito il bisogno di riaverle sulla sua schiena…
-
Fantastico!
-
esclama Dean ironico servendosi dalla rastrelliera di Lucifer senza
nessun riguardo - un
nephilim alato! Come lo uccidiamo?
- chiede versando un abbondante bicchiere di bourbon per sé
e per il fratello.
Lucifer
lo guarda sconvolto e con appena un velo di rimprovero negli occhi
scuri.
-Ucciderlo?
Sul serio? Ma voi non sapete pensare ad altro se non distruggere? Noi
non lo uccideremo! - aggiunge
con decisione. -
È una creatura unica! Io non...non lo permetterò!
Lo renderemo innocuo ma non lo uccideremo! - conclude
indignato dando un profondo sorso all’alcol nel suo
bicchiere.
Castiel
lo guarda incuriosito mentre nota Sam irrigidirsi stringendo le mani
sul bordo del piano del bar.
-Tu
non lo permetterai...certo! - sussurra
l’uomo. Gli è difficile crederlo, soprattutto da
Lucifero.
-Ancora
non ti fidi di me… - dice
con un velo di delusione il Diavolo.
-E
come potrei? - ribatte
Sam fissandolo negli occhi.
Crowley
non si sente per nulla pronto ad un momento di profondo confronto
emotivo, non dopo la giornata difficile.
-
Ragazze, vi prego - li
richiama fissando Dean con una supplica. L’umano capisce e
mette un altro bicchiere sul bancone - questa
storia non funziona se bisticciate ogni volta. Samantha, tesoro, il
nostro Lucifer è diventato un sentimentale, accettalo. - dice
mettendo finalmente le mani sul suo agognato scotch.
-Tu
stanne fuori, maledetto demone… - sibila
vicino alla collera pura il cacciatore.
-
Mi spiace dirlo, Sammy, ma credo che abbia ragione - interviene
Dean meritandosi un mezzo sorriso incredulo da parte di Crowley - Eddai,
guardalo, suona blues e apprezza la vita… non mi pare in
vena di apocalissi e nemmeno di catastrofi, e poi è cotto di
quella detective.
-Ora
non esageriamo eh… - sussurra
Lucifer anche se è evidente che è compiaciuto.
Castiel,
avvertendo le difficoltà dell’amico, si muove e
gira intorno al bancone fino a ritrovarsi di fianco all’alto
cacciatore. Nel posare una mano sulla sua spalla, l’angelo
spera di tranquillizzarlo. -Sam…
-
Ok ok…- sputa
tra i denti l’uomo. - Ok,
facciamo finta che sia così, cosa facciamo ora? Come lo
troviamo? - dice
raddrizzandosi e guardando il fratello.
In
quel momento squilla il telefono di Lucifer il quale lo prende in mano
con non chalance.
Da
Chloe a Lucifer
“Dobbiamo
parlare”
-Oh
oh…- dice
più a se stesso che agli altri. -Scusate
miei cari...faccio una telefonata. - Si
allontana appena dal bar andando verso la terrazza e ignorando la
vestaglia che si apre sulle sue nudità.
-Detective!
Qual buon vento! Cosa desidera il mio partner?
“Lucifer,
abbiamo trovato… c’è una cosa
che… Ella ha fatto degli esami.” -
la detective è in evidente confusione nel cercare di
formulare una frase che suoni sensata - “
abbiamo trovato una… piuma… nel box. Pensavo
fosse sintetica e ci potesse dire qualcosa sulle ali e su chi le ha
prese…”
Ok...niente
panico! - Chloe,
senti… -
si gira a guardare i suoi complici nella stanza alzando leggermente la
voce per attirare la loro attenzione. - Posso
spiegarti tutto, io non ti ho mai mentito, sono davvero ali,
ma...dov’è adesso la piuma? Ce l’hai tu?
- questo
è un enorme problema, un problema gigante!
“No,
è in laboratorio, Ella deve fare altri esami… ma,
Lucifer, è una piuma vera! Ella sta cercando di capire di
che animale sia ma… dice che a prima vista non sembra niente
che conosca, si può sapere dove le hai prese?”
Lucifer
lancia uno sguardo di aiuto a uomini e creature nella
stanza… - Chloe,
ascolta...te l’ho detto...sono mie…
Il
silenzio dall’altro capo della cornetta si prolunga per
qualche secondo.
“Va
bene, Lucifer. Ci vediamo domani al distretto e ne parli con
Ella.”
-
Chloe… - Lucifer
vorrebbe dire qualcosa ma le parole gli muoiono in gola. Non
è così che avrebbe voluto che lei capisse chi
è davvero. Cerca con lo sguardo un appoggio da parte almeno
del fratello. Cosa deve fare ora?
Prima
che possa aggiungere altro Chloe ha chiuso la conversazione.
Vedendo
la sua perplessità Crowley si porta sorridendo il bicchiere
alle labbra e borbotta: -
Donne! Cosa ci vuoi fare.
-
Bene!
- aggiunge
Dean in leggero imbarazzo davanti all’espressione di Lucifer
- noi
leviamo il disturbo. -
dice cercando lo sguardo di Sammy il quale annuisce sollevato.
-Io...rimango
qui - li
informa Castiel guardando apprensivo Lucifer. Il Diavolo nel frattempo
si è seduto sul divano sconsolato.
Dean
si blocca fissandolo - Stai
scherzando? - ma
dagli occhi dell’angelo trapela solo una gran tristezza - fai
come ti pare! - dice
finendo il bourbon d’un fiato. All’improvviso ha
deciso di fare una tappa prima di infilarsi a dormire.
Sam
non dice nulla all’angelo, lo conosce bene e non ha la stessa
apprensiva possessione di suo fratello nei suoi confronti. Se vuole
stare con Lucifer che faccia pure, in effetti pare sconvolto. - Andiamo
Dean - si
rivolge al fratello incamminandosi verso l’ascensore. - Cass
sa badare a se stesso e io ho voglia di una birra.
-0-
È
stata una bella nottata, però adesso è esausto.
Ha ancora un paio d’ore per dormire prima di dover sembrare
un agente credibile. Qualche anno fa sarebbe stata routine, come
diavolo faceva?
Appena
entra nella stanza del motel vede il letto vuoto del fratello, una
bottiglia asciutta sul tavolo e sente rumori dal bagno. Tira un sospiro
di disapprovazione e bussa alla porta scrostata del cesso. - Sammy!
Tutto bene?
Quand’è
che il fratello imparerà che non la regge certa roba?
-Una
meraviglia… - la
voce di Sam giunge debole e provata da dentro il bagno.
-
Vado
a prenderti un caffè, vedi di non intasare il cesso, vorrei
farmi una doccia! - borbotta
riprendendo la porta, addio dormita.
-0-
Sam
sta meglio, la nausea è controllabile e la doccia gli ha
ridato un po’ di energie. È stata una lunga notte
e seduto sul letto,, mentre sorseggia il caffè ripensa alla
conclusione a cui è giunto, ovvero che è
un’idiota. Forse deve sul serio rivalutare la figura di
Lucifero...Lucifer...insomma, di Lui. Mentre fa questa considerazione
il fratello esce dal bagno con l’asciugamano legato in vita e
gocciolando per tutta la camera.
-
Lo
sai che Crowley e Linda… la terapista di
Lucifer…- dice
sorridendo sornione l’uomo strofinandosi la testa con un
asciugamano soddisfatto del gossip.
-
Cosa?
Oh andiamo! - risponde
disgustato il fratello pensando al demone. - Povera
donna…
Dean
fa spallucce evitando commenti. -
Pronto a rubare prove da un dipartimento di polizia? -
chiede gettando l’asciugamano sul letto.
-Andiamo
- dice
finendo il caffè, - son
stato peggio, prima finiamo questa faccenda prima torniamo a casa. - poi,
mentre indossa il completo firmato “regalo” dei
britannici, ripassa il piano col fratello. - Allora,
con quella piuma potremo trovare le ali e Cass cancellerà la
memoria di chiunque abbia visto quegli esami, giusto? - poco
prima hanno ricevuto la chiamata da parte dell’angelo che li
informa della decisione presa con Lucifer durante la nottata.
-
L’idea
è quella -
risponde Dean indossando a sua volta il completo. Ricorda vagamente un
discorso della notte precedente con Crowley riguardo la
necessità di far mettere qualcosa di decente a Cass, ma non
è certo di come si sia svolta quella conversazione.
-0-
Quando
entrano nell’atrio del distretto Dean non può
credere ai suoi occhi. Si volta verso il demone che si stringe con aria
innocente nelle spalle.
Castiel,
Cass, il suo angelo sta da Dio in un completo Prada blu mare. Anche se
più basso del fratello ha delle proporzioni perfette nel
profilo della giacca e quella cravatta rosso scuro stacca con il colore
intenso degli occhi.
-È
troppo stretto… - si
lamenta l’angelo a disagio cercando di allentare la cravatta
e muovendo le spalle per adattarsi meglio alla camicia aderente.
Preferisce decisamente sentirsi più comodo.
Sam
lo osserva con occhi spalancati, certo vedere Cass senza trench
è una novità. Ora sembra davvero un agente
dell’FBI… -Bel
completo- rivolge
all’angelo con approvazione.
-Grazie
tesoro!- sente
una voce alle sue spalle. Lucifer è entrato dietro di loro e
osserva orgoglioso il fratello. -Non
è stupendo Cassy così? Ero stanco di quegli
stracci...era da quando indossavo il mio fratellino che volevo
liberarmene.
-
Tu…
tu… come diavolo ci sei riuscito? - lo
guarda sorpreso Dean sentendosi terribilmente offeso.
-Dean
caro...non sottovalutare mai il Diavolo! Semplicemente l’ho
costretto! - ammicca
sorridendo al cacciatore con malizia.
-
Lucifer!
-
la detective interrompe lo sguardo truce di Dean - agenti…
li hai avvertiti tu? - chiede
con una nota di rimprovero al consulente civile.
-Ci
stavamo divertendo ad una delle mia feste - ribatte
innocentemente il Diavolo, -come
potevo evitarlo? E poi, diciamo che dovevo…- dice
guardando di sottecchi i cacciatori. -
Detective, riguardo la piuma…- è
su un terreno delicato e lo sa. La sua umana non è pronta.
-
Abbiamo
bisogno di vederla -
interviene Crowley - e
di parlare con la sua collega della scientifica.
C’è il rischio di una contaminazione.
Chloe
guarda il becchino poco convinta e cerca conferme nell’unico
tra gli agenti che gli ispiri un minimo di fiducia: il capellone alto
due metri.
Sam,
cogliendo lo sguardo della donna, si affretta a rassicurarla.
-
Detective
Decker, quegli oggetti sono sotto la nostra custodia. Mr Morningstar ne
è il proprietario, vero, ma di fatto, di fatto, sono
secretate dall’Intelligence. Siamo spiacenti ma dobbiamo
riavere quella piuma e tutti i risultati degli esami che avete fatto.
Chloe
annuisce seria, non le piace prendere ordini dall’ FBI ma sa
di poterci fare poco.
-Seguitemi,
da questa parte - dice
facendo strada agli agenti verso il laboratorio mentre tutti gli occhi
del distretto li seguono incuriositi. Perfino la Monroe esce dal suo
ufficio per sbirciare la parata.
Ella
li sta aspettando nel laboratorio ma non è per nulla
preparata a quella visione.
-
Agenti - li
saluta cercando di darsi un contegno. L’ultima volta che li
ha visti non sembravano una sfilata di moda maschile, solo il becchino
continuava a sembrare… un becchino.
-
Ciao
Ella - la
saluta Chloe - hai
già conosciuto gli agenti dell’FBI che si occupano
del caso. Hanno bisogno di parlarti e di prendere… la piuma
e tutti i risultati sulle analisi.
-
Certo! -
Ella annuisce convinta ma a disagio all’idea che il suo
lavoro venga ispezionato da quelli.
-Devo
vedere anche le copie digitali - s’intromette
Sam. -
Posso…? - chiede
indicando un computer sulla scrivania dell’agente.
-
Certo!
-
ripete Ella mentre porge l’incartamento a Dean che lo prende
sfogliandolo.
-Ehm...agente
Lopez...la password - insiste
con gentilezza Sam.
-
Oh,
sìsì, certo… - si
affretta Ella verso il computer, chinandosi un po’ troppo
vicina all’uomo per digitare la password.
-Grazie
- le
sorride Sam mentre si accomoda su di una sedia con ruote e cominciando
a digitare sulla tastiera. Gli basta poco: apre un canale verso il suo
pc hackerando quello su cui sta intervenendo, trasferisce i dati e
importa un troyan che gli permette di cancellare ogni traccia, anche in
sovrascrizione, delle prove sulle ali di Lucifer. “Potrei
lavorare davvero per l’FBI come hacker” pensa
con un sorriso. Una volta fatto scambia un cenno con Cass, ora tocca a
lui.
Intanto
Ella è già andata a recuperare la piuma
dall’armadietto delle prove e, titubante, poggia la scatola
sul tavolo.
Lucifer
sa che è arrivato il momento che ha temuto.
-Dammi
solo un minuto, Cassy - dice
supplicante al fratello. Volge lo sguardo a Chloe, sa che è
da vigliacchi, ma deve farlo. - Chloe...mi
dispiace. Sappi che io non ti ho mai mentito, mai, né su chi
sono, né da dove vengo, né sulla natura di quelle
ali. Io ti ho sempre detto la verità, tranne una volta
quando non ho risposto alla tua domanda in ospedale...perdonami, se
puoi…
Chloe
è basita, non riesce a capire dove voglia arrivare Lucifer,
c’è qualcosa in tutta quella storia che non
quadra, qualcosa che la sua mente non riesce o non vuole mettere a
fuoco ma ora riesce a concentrarsi solo sugli occhi scuri di Lucifer
che la fissano.
Castiel
osserva l’arcangelo. Non pensava di vedere
quell’espressione sul volto del fratello: dolore,
rammarico...e amore. Sospirando si avvicina alla giovane agente e senza
esitare le posa due dita sulla fronte. È un attimo e lo
sguardo di Ella si fa vacuo. Si avvicina poi alla Detective Decker che,
distratta, non si aspetta il tocco dell’angelo.
-Vieni
Cassy - lo
chiama tristemente Lucifer, -sistemiamo
ancora qualche memoria. - e
i due angeli si allontanano dal laboratorio.
Angolino delle autrici
Alla fine si è scoperto cosa sia il ladro, e
questo getta una nuova luce sull'importanza di quelle reliqui
angeliche. Cosa decideranno di fare, adesso, i Winchester insieme a
Crowley e a Lucifer?
Inoltre, la piuma raccolta sulla scena del crimine da Ella rivela
risvolti inaspettati e fa sorgere domande alle quali Chloe non sa se
vuole risposte. Ci saranno nuovi problemi per il Diavolo? Chi lo sa...
dovrete per forza leggere, e non dimenticate di lasciare recensioni!
Alla prossima settimana.
OcaPenna e Astral
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