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Autore: Astral Della Rovere    17/06/2017    1 recensioni
"Sam non ha dimenticato ciò che Lucifero gli ha detto nella gabbia: “Cosa farai una volta che ci avrai aiutato con Amara?”, “Magari mi trasferisco a Los Angeles, risolvo crimini…”. Non può davvero fare questo, non Lucifero!"
E se davvero Lucifero avesse deciso di abbandonare la sua vecchia vita dopo lo scontro con Amara? E se Lucifer Morningstar, affascinante proprietario del Lux e capace consulente civile dell'LAPD fosse lo stesso Lucifero che conoscono i Winchester?
Prima parte della Serie "Evolution".
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lucifero, Sam Winchester
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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- Questa storia fa parte della serie 'EVOLUTION'
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CAPITOLO 12

 

- Cass, sei sicuro? - Dean fissa l’uomo biondo, non ha niente di strano a vederlo così.

 

-Sì Dean...ne sono sicuro. Avverto una energia angelica in lui...ed è anche potente! - l’angelo si irrigidisce pronto a scattare.

 

-Se quello è un nephilim… - Sam non fa in tempo a finire la frase che il biondo si blocca e pare studiare il locale.

 

-Mi ha avvertito… - conferma Castiel.

 

-Merda! - Sam raccoglie velocemente le carte mentre il nephilim si gira su se stesso e si dirige di nuovo verso la porta. Sembra calmo, non usa nessuna fretta.

 

Dean scatta in piedi e si fa largo tra gli altri avventori del locale fino alla porta, esce appena in tempo per vedere il nephlim svoltare al primo angolo. Castiel e Sam sono dietro di lui.

Quando arriva all’incrocio però il biondo è scomparso nel vicolo cieco. Lo cerca nel buio e dietro i cassonetti ma senza risultato.

 

-È colpa mia - dice sconsolato Castiel, - se non ci fossi stato io...avreste potuto seguirlo. Ha sentito la mia presenza…

 

- Non dire sciocchezze, Cass. Se non ci fossi stato non avremmo nemmeno saputo cosa seguire. - borbotta di rimando Dean.

 

-E ora che facciamo? - dice in un sospiro esausto Sam, - stregone...e pure nephilim. Come diamine lo troviamo ora che sa che gli siamo alle costole?

 

- Dove diavolo è Crowley quando serve? - borbotta Dean

 

Castiel è fermo in mezzo al vicolo, pensieroso: - Forse...se spargessi la voce tra i miei fratelli potremmo tenere d’occhio il territorio. Un nephilim si può individuare e con la radio angelica saprei dove trovarlo, ma così…

 

- Ma così gli altri angeli saprebbero di lui. - conclude Sam dando voce al turbamento dell’amico.

 

-0-

 

- Piantala di rompere, Crowley, volevi essere parte della squadra, no? - lo interrompe Dean sapendo anche senza voltarsi che il demone lo sta fissando.

 

- E di tutti i momenti possibili dovevate scegliere questo per farmi entrare nell’A-Team?

 

Sam non vuole nemmeno pensare quale sia il momento in cui il demone è stato interrotto, e vede lo stesso esasperato disinteresse negli occhi dell’angelo. Basta guardarlo per capire: ha i capelli scompigliati e tracce di rossetto sul collo.

Le porte dell’ascensore si aprono e la musica invade l’aria. L’attico del Lux è pieno di donne uscite da cataloghi di intimo femminile, coperte da una quantità irrisoria di pizzi, e ragazzi scolpiti mezzi nudi che sembrano godersi la serata. Nel mezzo di quel caos scorgono Lucifer al pianoforte come la fonte della musica. Indossa una vestaglia di seta blu scuro e ha l’aria elegantemente stropicciata. Nel sentire l’ascensore aprirsi, il Diavolo soddisfatto gira la testa. -Oh guarda, i miei cari amichetti! Vi unite alla festa? - dice con un sorriso lascivo.

 

Dean non sa più dove guardare, ha perso la parola e non riesce a fare altro che starsene lì impalato senza più saliva in bocca, non che suo fratello sia messo meglio, tutto rosso con lo sguardo che cerca di puntarsi ovunque tranne che sui due enormi divani pieni di corpi intrecciati tra di loro.

Dal canto suo, Castiel non pare particolarmente scosso. Con appena un velo di curioso interesse osserva la stanza prima di dirigersi verso il fratello seguito da Crowley che sta valutando su quale divano sedersi.

Dean si riscuote e si accoda cercando di non perdersi nemmeno un frammento di tanta bellezza ancheggiante. Sam...decide di rimanere dietro il bancone del bar, questo è decisamente troppo per lui.

 

Lucifer, notando il suo giocattolino preferito rimasto in disparte, si fa una risata profonda.

-Oh andiamo Sammy, fatti un giretto sulla giostra anche tu, ne hai bisogno sai? - dice senza smettere di suonare pigramente un blues. -Cosa vi porta nel mio nido di perdizione?

 

-Abbiamo novità Lucifer, il ladro è un nephilim. - lo informa senza perdere tempo Castiel.

 

A quell’informazione il Diavolo si blocca e si gira a guardare il fratello. I suoi occhi non mentono, non è una bella situazione. -Ok, festa finita! Le Brittany, fate uscire tutti non ho più voglia di orgia.

 

Tre splendide donne si alzano dai divani imbronciate, lamentandosi appena ubbidendo però al loro diabolico amante.

 

Lucifer attende che l’attico si sia svuotato prima di alzarsi e andare a riempirsi un bicchiere di scotch.

-Cassy...ne sei sicuro?

 

L’angelo guarda il fratello con serietà annuendo.

 

-Questo è potenzialmente un problema…- dice soprapensiero il Diavolo.

 

- Potenzialmente? - s’intromette Dean - un nephilim con una fottuta DeLorian un fottuto casino!

 

-Non è tanto il fatto che possa muoversi nel tempo, è il fatto che abbia le mie ali. - ribatte serio Lucifer con lo sguardo perso nel vuoto.

 

Castiel lo guarda preoccupato. -Cosa vuoi dire? Cosa può farsene un nephilim delle tue ali?

 

-Ad esempio… impiantarsele…

 

Sam è scioccato, non può credere a quello che ha sentito. -Vuoi dire che sarebbe possibile? Cioè potrebbe… cucirsele addosso e usare i loro poteri?

 

Lucifer annuisce. Se non fosse stato possibile potersele riattaccare non le avrebbe mai conservate, in fondo. Magari un giorno, in futuro, avrebbe sentito il bisogno di riaverle sulla sua schiena…

 

- Fantastico! - esclama Dean ironico servendosi dalla rastrelliera di Lucifer senza nessun riguardo - un nephilim alato! Come lo uccidiamo? - chiede versando un abbondante bicchiere di bourbon per sé e per il fratello.

 

Lucifer lo guarda sconvolto e con appena un velo di rimprovero negli occhi scuri.

-Ucciderlo? Sul serio? Ma voi non sapete pensare ad altro se non distruggere? Noi non lo uccideremo! - aggiunge con decisione. - È una creatura unica! Io non...non lo permetterò! Lo renderemo innocuo ma non lo uccideremo! - conclude indignato dando un profondo sorso all’alcol nel suo bicchiere.

 

Castiel lo guarda incuriosito mentre nota Sam irrigidirsi stringendo le mani sul bordo del piano del bar.

-Tu non lo permetterai...certo! - sussurra l’uomo. Gli è difficile crederlo, soprattutto da Lucifero.

 

-Ancora non ti fidi di me… - dice con un velo di delusione il Diavolo.

 

-E come potrei? - ribatte Sam fissandolo negli occhi.

 

Crowley non si sente per nulla pronto ad un momento di profondo confronto emotivo, non dopo la giornata difficile.  

- Ragazze, vi prego - li richiama fissando Dean con una supplica. L’umano capisce e mette un altro bicchiere sul bancone - questa storia non funziona se bisticciate ogni volta. Samantha, tesoro, il nostro Lucifer è diventato un sentimentale, accettalo. - dice mettendo finalmente le mani sul suo agognato scotch.

 

-Tu stanne fuori, maledetto demone… - sibila vicino alla collera pura il cacciatore.

 

- Mi spiace dirlo, Sammy, ma credo che abbia ragione - interviene Dean meritandosi un mezzo sorriso incredulo da parte di Crowley - Eddai, guardalo, suona blues e apprezza la vita… non mi pare in vena di apocalissi e nemmeno di catastrofi, e poi è cotto di quella detective.

 

-Ora non esageriamo eh…  - sussurra Lucifer anche se è evidente che è compiaciuto.

 

Castiel, avvertendo le difficoltà dell’amico, si muove e gira intorno al bancone fino a ritrovarsi di fianco all’alto cacciatore. Nel posare una mano sulla sua spalla, l’angelo spera di tranquillizzarlo. -Sam…

 

- Ok ok…- sputa tra i denti l’uomo. - Ok, facciamo finta che sia così, cosa facciamo ora? Come lo troviamo? - dice raddrizzandosi e guardando il fratello.

 

In quel momento squilla il telefono di Lucifer il quale lo prende in mano con non chalance.

 

Da Chloe a Lucifer

“Dobbiamo parlare”

 

-Oh oh…- dice più a se stesso che agli altri. -Scusate miei cari...faccio una telefonata. - Si allontana appena dal bar andando verso la terrazza e ignorando la vestaglia che si apre sulle sue nudità.

 

-Detective! Qual buon vento! Cosa desidera il mio partner?

 

“Lucifer, abbiamo trovato… c’è una cosa che… Ella ha fatto degli esami.” - la detective è in evidente confusione nel cercare di formulare una frase che suoni sensata - “ abbiamo trovato una… piuma… nel box. Pensavo fosse sintetica e ci potesse dire qualcosa sulle ali e su chi le ha prese…”

 

Ok...niente panico!  - Chloe, senti… - si gira a guardare i suoi complici nella stanza alzando leggermente la voce per attirare la loro attenzione. - Posso spiegarti tutto, io non ti ho mai mentito, sono davvero ali, ma...dov’è adesso la piuma? Ce l’hai tu? - questo è un enorme problema, un problema gigante!

 

“No, è in laboratorio, Ella deve fare altri esami… ma, Lucifer, è una piuma vera! Ella sta cercando di capire di che animale sia ma… dice che a prima vista non sembra niente che conosca, si può sapere dove le hai prese?”

 

Lucifer lancia uno sguardo di aiuto a uomini e creature nella stanza… - Chloe, ascolta...te l’ho detto...sono mie…

 

Il silenzio dall’altro capo della cornetta si prolunga per qualche secondo.

 

“Va bene, Lucifer. Ci vediamo domani al distretto e ne parli con Ella.”

 

- Chloe… - Lucifer vorrebbe dire qualcosa ma le parole gli muoiono in gola. Non è così che avrebbe voluto che lei capisse chi è davvero. Cerca con lo sguardo un appoggio da parte almeno del fratello. Cosa deve fare ora?

 

Prima che possa aggiungere altro Chloe ha chiuso la conversazione.

Vedendo la sua perplessità Crowley si porta sorridendo il bicchiere alle labbra e borbotta: - Donne! Cosa ci vuoi fare.

 

- Bene! - aggiunge Dean in leggero imbarazzo davanti all’espressione di Lucifer - noi leviamo il disturbo. - dice cercando lo sguardo di Sammy il quale annuisce sollevato.

 

-Io...rimango qui - li informa Castiel guardando apprensivo Lucifer. Il Diavolo nel frattempo si è seduto sul divano sconsolato.

 

Dean si blocca fissandolo - Stai scherzando? - ma dagli occhi dell’angelo trapela solo una gran tristezza - fai come ti pare! - dice finendo il bourbon d’un fiato. All’improvviso ha deciso di fare una tappa prima di infilarsi a dormire.

 

Sam non dice nulla all’angelo, lo conosce bene e non ha la stessa apprensiva possessione di suo fratello nei suoi confronti. Se vuole stare con Lucifer che faccia pure, in effetti pare sconvolto. - Andiamo Dean - si rivolge al fratello incamminandosi verso l’ascensore. - Cass sa badare a se stesso e io ho voglia di una birra.

 

-0-

 

È stata una bella nottata, però adesso è esausto. Ha ancora un paio d’ore per dormire prima di dover sembrare un agente credibile. Qualche anno fa sarebbe stata routine, come diavolo faceva?

Appena entra nella stanza del motel vede il letto vuoto del fratello, una bottiglia asciutta sul tavolo e sente rumori dal bagno. Tira un sospiro di disapprovazione e bussa alla porta scrostata del cesso. - Sammy! Tutto bene?

 

Quand’è che il fratello imparerà che non la regge certa roba?

 

-Una meraviglia… - la voce di Sam giunge debole e provata da dentro il bagno.

 

- Vado a prenderti un caffè, vedi di non intasare il cesso, vorrei farmi una doccia! - borbotta riprendendo la porta, addio dormita.

 

-0-

 

Sam sta meglio, la nausea è controllabile e la doccia gli ha ridato un po’ di energie. È stata una lunga notte e seduto sul letto,, mentre sorseggia il caffè ripensa alla conclusione a cui è giunto, ovvero che è un’idiota. Forse deve sul serio rivalutare la figura di Lucifero...Lucifer...insomma, di Lui. Mentre fa questa considerazione il fratello esce dal bagno con l’asciugamano legato in vita e gocciolando per tutta la camera.

 

- Lo sai che Crowley e Linda… la terapista di Lucifer…- dice sorridendo sornione l’uomo strofinandosi la testa con un asciugamano soddisfatto del gossip.

 

- Cosa? Oh andiamo! - risponde disgustato il fratello pensando al demone. - Povera donna…

 

Dean fa spallucce evitando commenti. - Pronto a rubare prove da un dipartimento di polizia? - chiede gettando l’asciugamano sul letto.

 

-Andiamo - dice finendo il caffè, - son stato peggio, prima finiamo questa faccenda prima torniamo a casa. - poi, mentre indossa il completo firmato “regalo” dei britannici, ripassa il piano col fratello. - Allora, con quella piuma potremo trovare le ali e Cass cancellerà la memoria di chiunque abbia visto quegli esami, giusto? -  poco prima hanno ricevuto la chiamata da parte dell’angelo che li informa della decisione presa con Lucifer durante la nottata.

 

- L’idea è quella - risponde Dean indossando a sua volta il completo. Ricorda vagamente un discorso della notte precedente con Crowley riguardo la necessità di far mettere qualcosa di decente a Cass, ma non è certo di come si sia svolta quella conversazione.

 

-0-

 

Quando entrano nell’atrio del distretto Dean non può credere ai suoi occhi. Si volta verso il demone che si stringe con aria innocente nelle spalle.

Castiel, Cass, il suo angelo sta da Dio in un completo Prada blu mare. Anche se più basso del fratello ha delle proporzioni perfette nel profilo della giacca e quella cravatta rosso scuro stacca con il colore intenso degli occhi.

 

-È troppo stretto… - si lamenta l’angelo a disagio cercando di allentare la cravatta e muovendo le spalle per adattarsi meglio alla camicia aderente. Preferisce decisamente sentirsi più comodo.

 

Sam lo osserva con occhi spalancati, certo vedere Cass senza trench è una novità. Ora sembra davvero un agente dell’FBI… -Bel completo-  rivolge all’angelo con approvazione.

 

-Grazie tesoro!- sente una voce alle sue spalle. Lucifer è entrato dietro di loro e osserva orgoglioso il fratello. -Non è stupendo Cassy così? Ero stanco di quegli stracci...era da quando indossavo il mio fratellino che volevo liberarmene.

 

- Tu… tu… come diavolo ci sei riuscito? - lo guarda sorpreso Dean sentendosi terribilmente offeso.

 

-Dean caro...non sottovalutare mai il Diavolo! Semplicemente l’ho costretto! - ammicca sorridendo al cacciatore con malizia.

 

- Lucifer! - la detective interrompe lo sguardo truce di Dean - agenti… li hai avvertiti tu? - chiede con una nota di rimprovero al consulente civile.

 

-Ci stavamo divertendo ad una delle mia feste - ribatte innocentemente il Diavolo, -come potevo evitarlo? E poi, diciamo che dovevo…- dice guardando di sottecchi i cacciatori. - Detective, riguardo la piuma…- è su un terreno delicato e lo sa. La sua umana non è pronta.

 

- Abbiamo bisogno di vederla - interviene Crowley - e di parlare con la sua collega della scientifica. C’è il rischio di una contaminazione.

 

Chloe guarda il becchino poco convinta e cerca conferme nell’unico tra gli agenti che gli ispiri un minimo di fiducia: il capellone alto due metri.

 

Sam, cogliendo lo sguardo della donna, si affretta a rassicurarla.

- Detective Decker, quegli oggetti sono sotto la nostra custodia. Mr Morningstar ne è il proprietario, vero, ma di fatto, di fatto, sono secretate dall’Intelligence. Siamo spiacenti ma dobbiamo riavere quella piuma e tutti i risultati degli esami che avete fatto.

 

Chloe annuisce seria, non le piace prendere ordini dall’ FBI ma sa di poterci fare poco.

-Seguitemi, da questa parte - dice facendo strada agli agenti verso il laboratorio mentre tutti gli occhi del distretto li seguono incuriositi. Perfino la Monroe esce dal suo ufficio per sbirciare la parata.

 

Ella li sta aspettando nel laboratorio ma non è per nulla preparata a quella visione.

- Agenti - li saluta cercando di darsi un contegno. L’ultima volta che li ha visti non sembravano una sfilata di moda maschile, solo il becchino continuava a sembrare… un becchino.

 

- Ciao Ella - la saluta Chloe - hai già conosciuto gli agenti dell’FBI che si occupano del caso. Hanno bisogno di parlarti e di prendere… la piuma e tutti i risultati sulle analisi.

 

- Certo! - Ella annuisce convinta ma a disagio all’idea che il suo lavoro venga ispezionato da quelli.

 

-Devo vedere anche le copie digitali - s’intromette Sam. - Posso…? - chiede indicando un computer sulla scrivania dell’agente.

 

- Certo! - ripete Ella mentre porge l’incartamento a Dean che lo prende sfogliandolo.

 

-Ehm...agente Lopez...la password - insiste con gentilezza Sam.

 

- Oh, sìsì, certo… - si affretta Ella verso il computer, chinandosi un po’ troppo vicina all’uomo per digitare la password.

 

-Grazie - le sorride Sam mentre si accomoda su di una sedia con ruote e cominciando a digitare sulla tastiera. Gli basta poco: apre un canale verso il suo pc hackerando quello su cui sta intervenendo, trasferisce i dati e importa un troyan che gli permette di cancellare ogni traccia, anche in sovrascrizione, delle prove sulle ali di Lucifer. “Potrei lavorare davvero per l’FBI come hacker” pensa con un sorriso. Una volta fatto scambia un cenno con Cass, ora tocca a lui.

Intanto Ella è già andata a recuperare la piuma dall’armadietto delle prove e, titubante, poggia la scatola sul tavolo.

 

Lucifer sa che è arrivato il momento che ha temuto.

-Dammi solo un minuto, Cassy - dice supplicante al fratello. Volge lo sguardo a Chloe, sa che è da vigliacchi, ma deve farlo. - Chloe...mi dispiace. Sappi che io non ti ho mai mentito, mai, né su chi sono, né da dove vengo, né sulla natura di quelle ali. Io ti ho sempre detto la verità, tranne una volta quando non ho risposto alla tua domanda in ospedale...perdonami, se puoi…

 

Chloe è basita, non riesce a capire dove voglia arrivare Lucifer, c’è qualcosa in tutta quella storia che non quadra, qualcosa che la sua mente non riesce o non vuole mettere a fuoco ma ora riesce a concentrarsi solo sugli occhi scuri di Lucifer che la fissano.  

Castiel osserva l’arcangelo. Non pensava di vedere quell’espressione sul volto del fratello: dolore, rammarico...e amore. Sospirando si avvicina alla giovane agente e senza esitare le posa due dita sulla fronte. È un attimo e lo sguardo di Ella si fa vacuo. Si avvicina poi alla Detective Decker che, distratta, non si aspetta il tocco dell’angelo.

 

-Vieni Cassy - lo chiama tristemente Lucifer, -sistemiamo ancora qualche memoria. - e i due angeli si allontanano dal laboratorio.

 





Angolino delle autrici

Alla fine si è scoperto cosa sia il ladro, e questo getta una nuova luce sull'importanza di quelle reliqui angeliche. Cosa decideranno di fare, adesso, i Winchester insieme a Crowley e a Lucifer?
Inoltre, la piuma raccolta sulla scena del crimine da Ella rivela risvolti inaspettati e fa sorgere domande alle quali Chloe non sa se vuole risposte. Ci saranno nuovi problemi per il Diavolo? Chi lo sa... dovrete per forza leggere, e non dimenticate di lasciare recensioni!
Alla prossima settimana.
OcaPenna e Astral
   
 
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