Angolo
della Follia:
Ventesimo capitolo! Ci credereste mai? Ebbene, ce l'abbiamo fatta!
Ammetto di avere ancora solo 6 capitoli da pubblicare, al momento.
No, non è ancora finita, ma non penso si
dilungherà ancora molto.
Questa fanfiction è un vero e proprio parto. Ero partita da
un'idea che poi mi ha portato lontano, facendomi anche attraversare
momenti di profonda crisi, non sapendo come continuarla.
Per fortuna, i miei beniamini, sono tornati a parlarmi e
così... andiamo avanti!
Per ora, buona lettura e buona giornata. Alla prossima.
~
Viola ~
20 ~
What’s Going On?
Era tutto così
nuovo, diverso. La sua voce, il suo corpo, il suo sangue. Era forte,
potente, molto più di Kristian.
«Bevi, cucciolo.. bevi» gli mormorò
all’orecchio, accarezzandogli dolcemente i capelli, lasciando
che lui prendesse tutto ciò che aveva da offrire.
«Così, bravo»
Jonne non riusciva a credere a quello che gli stava capitando. La sua
mente era affollata da mille immagini diverse tra cui, sopra ogni
altra, spiccava quella di Kristian. Lei lo conosceva. Quella donna,
quella vampira, sembrava ossessionata dal chitarrista.
«Ora tocca a me» la sentì dire poco
prima di sentirsi trafiggere la pelle dai suoi canini affilati come
rasoi.
Senza riuscire a trattenersi, si lasciò sfuggire un gemito
sommesso che causò una breve risatina della vampira
attaccata al suo collo.
«Ti piace?» mormorò mentre la sua lingua
gli accarezzava la ferita.
«Chi sei?» chiese nuovamente lui, tutti i sensi
allerta.
La vampira puntò lo sguardo nel suo. «Posso essere
chiunque tu voglia, cucciolo» gli passò un dito
sulle labbra prima di leccarlo. «Mmmm»
mugolò «Il mio sangue su di te ha un sapore
più buono»
Jonne si costrinse a distogliere lo sguardo da lei nel disperato
tentativo di riacquistare un po’ di autocontrollo.
«Carrie..» mormorò, preso dal panico.
«Io.. devo andare.. tu devi lasciarmi andare.. io
devo..»
«Oh, Carrie» sbuffò la vampira.
«Lei non potrà mai darti quello di cui hai
bisogno. È solo una sciocca ragazzina mortale mentre
tu..» sfiorò con la punta della lingua il piercing
che il cantante aveva al capezzolo. «Tu puoi essere tutto
quello che vuoi. Puoi essere un Dio»
Jonne si sorprese a sussultare. Solo in quel momento si rese conto di
essere quasi completamente svestito e, suo malgrado, si
ritrovò nuovamente a gemere sotto le carezze di quella donna.
«Tu mi vuoi» la sentì dire.
«Lo sento. Lo fiuto» La vide avvicinarsi,
lentamente. «Ti voglio anch’io, cucciolo»
gli alitò sulle labbra prima di prenderne possesso.
♪♪♪
La casa era buia e silenziosa. Carrie poggiò le chiavi sul
tavolino all’ingresso e accese la luce. «Jonne..
sei in casa?» La bionda testa del vampiro attirò
la sua attenzione. «Ehi..» mormorò,
accarezzandogli il viso. «Che ci fai qui sul divano..
addormentato?»
Il ragazzo aprì gli occhi e, immediatamente, fece un sorriso
stiracchiandosi. «Ciao» disse mettendosi seduto e
guardandosi intorno con aria confusa. «Io.. non lo
so» ammise, passandosi una mano tra i capelli.
«Finito il concerto ho salutato tutti e sono corso a casa per
farmi..» si guardò per un attimo. «..
una doccia che, a quanto pare, non ho fatto»
Carrie ridacchiò. «È la prima volta che
ti sorprendo a dormire durante la notte. Che avete combinato questa
sera?»
Il cantante fece spallucce. «Niente, davvero»
l’attirò a sé per poterla baciare.
«Ora però è meglio se vado a lavarmi,
credo di averne davvero bisogno»
La ragazza annuì. «Nel frattempo io mi preparo un
tè caldo. È stata una serata davvero
pazzesca»
•••
«Ehi guarda, sono ancora svegli» Christus diede uno
sguardo nella direzione indicatagli da Roxie. «Che dici.. gli
facciamo un salutino?»
Il chitarrista fece spallucce. «Come vuoi» rispose,
baciandole la fronte.
La ragazza sorrise, gli stampò un bacio sulle labbra e corse
alla porta. «Sorpresa» disse, appena vide la sua
migliore amica.
Carrie si lasciò sfuggire un gridolino di gioia, gettandosi
tra le braccia di Roxie. «Sono così contenta di
vederti» scrutò oltre le sue spalle. «Di
vedervi insieme»
Christus alzò la mano in segno di saluto.
«Disturbiamo?» chiese poi, cercando con lo sguardo
Jonne.
La ragazza scosse la testa. «No, affatto, entrate»
Appena oltrepassata la porta, il vampiro sentì un brivido
corrergli lungo la schiena. Un profumo, un leggerissimo aroma di
gelsomino aleggiava nell’aria. «Lui
dov’è?»
«Sta facendo la doccia» rispose Carrie, scrutandolo
confusa. «Stai bene?»
«Credevo l’avesse già fatta»
disse lui, evitando la domanda. «La doccia, intendo»
La ragazza scosse la testa. «Quando sono tornata a casa
l’ho trovato addormentato sul divano e..»
«Addormentato?» la interruppe Christus, inchiodando
gli occhi ai suoi.
Carrie annuì, intimorita dalla sua reazione.
«Kris.. che succede? Che hai?» chiese Roxie,
posandogli una mano sul braccio.
Il chitarrista scosse la testa. «Niente, io..»
portò lo sguardo sulla sua ragazza e sorrise. «..
sono solo stanco, tutto qui»
«Ehi, che ci fate qui?» La voce di Jonne fece
scattare tutti.
Christus gli si avvicinò. «Siamo passati a farvi
un salutino» gli diede un colpetto con il gomito.
«E abbiamo saputo che ti sei addormentato come un
ghiro»
Il ragazzo ridacchiò. «Già»
si passò una mano tra i capelli umidi.
«Probabilmente ero più stanco di
quanto..» fece spallucce. «Non so.. non ricordo
nemmeno di essere arrivato a casa»
Il chitarrista lo scrutò per un attimo, attentamente.
«Non ricordi?»
Jonne scosse la testa. «Strano, eh?»
«Già» rispose lui, mentre un dubbio
aveva iniziato ad insinuarsi nella sua mente.
♪♪♪
Roxie si strinse un po’ di più al chitarrista.
«Mi dici che ti è preso prima? Perché
hai reagito in quel modo quando Carrie ti ha detto di aver trovato
Jonne addormentato?»
Il vampiro sospirò. «Non ti sembra strano che si
sia addormentato in piena notte? Un vampiro, Roxie. Non è
normale»
La ragazza aggrottò le sopracciglia.
«Sì ma..» fece spallucce. «Non
è proibito, mi pare. Potrà pure essere strano, ma
che motivo dovrebbe avere, Jonne, di mentire?»
«Non lo so» mormorò Christus, scuotendo
la testa. «Hai ragione, forse sono soltanto confuso a causa
di tutto quello che è successo in quest’ultimo
periodo» le prese il viso tra le mani e le baciò
le labbra. «Non pensiamoci più e andiamo a casa;
tu hai bisogno di riposarti e io non vedo l’ora di passare il
resto della notte al tuo fianco a guardarti dormire»
La ragazza si sentì mancare la terra sotto i piedi a quelle
parole. «Mi stai dicendo che resterai lì, a
guardarmi mentre dormo, tutta la notte?» pigolò.
Il vampiro ridacchiò, divertito dalla sua espressione
scioccata e dal rossore che le aveva acceso le guance.
«Assolutamente sì» rispose poi,
passandole un braccio attorno alle spalle. «E niente
potrà farmi cambiare idea.. nemmeno tu»
•••
Jonne raggiunse Carrie in camera da letto. «Non
dormi?» le chiese, infilandosi sotto le coperte insieme a lei.
La ragazza scosse la testa. «Non ci riesco»
rispose. «La serata al bar mi ha prosciugato anche
l’ultima ombra di sonno»
Il vampiro rise. Una risata leggera, roca, sensuale. «Beh..
almeno non sei sola»
Carrie sorrise. «No.. non sono sola» gli
passò una mano tra i capelli, soffermandosi ad accarezzargli
le labbra con la punta delle dita. «Baciami»
sussurrò.
Un nuovo sorriso, un movimento leggero, il fruscio delle coperte e
Jonne accontentò la sua richiesta, lasciando che il suo
respiro caldo lo riempisse, che il battito accelerato del suo cuore lo
eccitasse, che il profumo delicato della sua pelle lo stordisse.
Un ringhio leggero gli salì alla gola, sorprendendolo.
Un’improvvisa fame di lei amplificò tutti i suoi
sensi. «Carrie..» sibilò,
accarezzandogli le labbra con la lingua. «Carrie
io..»
La ragazza piegò la testa di lato.
«Fallo» mormorò.
«Ora»
♪♪♪
Un nuovo ringhio cupo gli salì alla gola quando la
lasciò finalmente andare. «Dio..»
sibilò, ricadendo con la schiena sul materasso.
Carrie si raggomitolò al suo fianco, una mano poggiata sul
suo petto candido. «Stai bene?»
Il vampiro ridacchiò. «Dovrei essere io a
chiederlo a te, non credi?»
«Forse» rispose lei, sorridendo.
Jonne le accarezzò delicatamente i capelli. «Dico
davvero» mormorò, facendosi serio. «Come
ti senti?»
La ragazza sospirò, strofinando il naso contro il suo.
«Sto bene. È stato.. incredibile»
«Già» concordò lui.
«Non saprei in quale altro modo descriverlo» si
passò una mano tra i capelli biondi. «Ho sentito
il bisogno di.. io..»
Carrie gli poggiò un dito sulle labbra. «Va tutto
bene, non pensarci più»
Il vampiro rimase a guardarla per un minuto, in silenzio, totalmente
immobile. Il modo in cui si era lasciato andare con lei, quella notte,
era stato assolutamente animale, puramente istintivo, primitivo.
Per la prima volta da quando era diventato una creatura della notte,
aveva sentito l’impulso irrefrenabile di mordere, di
nutrirsi, di soddisfare il suo bisogno di sangue. Un’immagine
fugace si fece strada nella sua mente, ma quando cercò di
ritrovarla non ci riuscì.
«Ehi.. che succede?» gli chiese la ragazza al suo
fianco, accarezzandogli delicatamente la fronte con la punta delle
dita. «Sei così serio»
Jonne scosse la testa. «No, niente» rispose con un
sorriso leggero. «È tutto a posto, non
preoccuparti»
◦◦◦
Un ghigno
di vittoria si dipinse sul suo volto di ghiaccio. Quel giovane vampiro
biondo sarebbe diventato presto un vero killer, quello in cui Kristian
aveva rifiutato di trasformarsi.
«Hai del potenziale, cucciolo» mormorò
tra sé e sé. «Ti farò
diventare esattamente come me; un assassino a sangue freddo»
•••
Sarebbe rimasto a guardarla dormire per tutta la notte. Amava ascoltare
il battito tranquillo del suo cuore, il suo respiro regolare e leggero,
assaporare il suo profumo fresco e familiare. Ma quella notte qualcosa
aveva deciso di turbare la sua serenità appena ritrovata; il
comportamento strano di Jonne, quel profumo inaspettato che aveva colto
appena entrato in casa del suo migliore amico. Una sensazione strana e
niente affatto piacevole si era insinuata dentro di lui.
Un fantasma del suo passato sembrava essere tornato a tormentarlo.
«Smettila» si disse, passandosi una mano tra i
capelli. «È solo una tua impressione, lei non
può essere tornata»
«Kris?» La voce di Roxie lo fece trasalire.
«Kris vuoi dirmi che succede? Sei..» si mise
seduta, il lenzuolo blu oceano trattenuto sopra il seno. «Sei
strano da quando ci siamo visti con Jonne e Carrie»
«Non volevo svegliarti, perdonami»
Lei scosse la testa. «Non importa. Dimmi solo cosa
c’è che non va, ti prego»
Il chitarrista chiuse gli occhi per un istante, poi decise di essere
sincero fino in fondo. «Credo che..»
agganciò lo sguardo a quello della ragazza seduta al suo
fianco. «Sta succedendo qualcosa di strano, Roxie. Qualcosa
che..» si strofinò per un attimo gli occhi.
«Spero di sbagliarmi perché..»
La ragazza gli prese la mano stringendogliela forte.
«Calmati» sussurrò. «Qualunque
cosa sia, l’affronteremo insieme»
Lui scosse la testa. «No» mormorò con un
sorriso triste sulle labbra. «Lei non..»
«Lei???» lo interruppe Roxie, gli occhi spalancati.
«Lei… Mary?» chiese con un filo di voce.
Il vampiro annuì solamente, incapace di dire altro.
«Cosa ti fa pensare che lei..?»
«Credo di aver sentito il suo odore prima, a casa di Jonne.
L’unico modo in cui possa essere finito lì
è..»
La ragazza si portò una mano alle labbra. «Credi
che sia stato con lei?»
«Non volontariamente» si affrettò a
precisare lui. «Mary è molto brava a soggiogare le
persone e.. il comportamento di Jonne, il fatto che si sia
addormentato, che non ricordi di essere tornato a casa..»
«Dobbiamo dirglielo» disse Roxie, con il cellulare
già tra le mani.
«No!» scattò il vampiro, prendendole il
telefono. «Lui.. lui non sa, ricordi? Io.. non voglio
allarmarlo prima di essere certo che lei sia tornata veramente e.. non
devi dire niente nemmeno a Carrie»
La ragazza aggrottò la fronte. «Cosa pensi di
fare? Di lasciare che lei.. che..» sbuffò.
«Le permetterai davvero di usare Jonne? Lascerai che lui
tradisca Carrie?»
«Lui non sa..»
«Non importa!» lo interruppe lei. «Kris,
non possiamo lasciarglielo fare!»
Il vampiro annuì. «Hai ragione, non
possiamo» La strinse tra le braccia. «Ti prometto
che farò di tutto per..»
«Voglio aiutarti» mormorò lei, il viso
nascosto nell’incavo del suo collo.
Christus scosse la testa. «Non puoi. Lei è..
troppo forte, Roxie. È una killer, ti ucciderebbe e io.. non
posso permetterlo»
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