Quando
Pansy aprì la porta vide Draco rannicchiato in un angolo
della stanza, con Hermione seduta vicino a lui, sembrava molto
più tranquillo e Pansy non potè far a meno di
provare un'ondata di gelosia, come era riuscita la mezzosangue a
tranquillizarlo quando neanche lei aveva potuto?
-Draco? Posso?- disse Pansy avvicinandosi incerta.
-Si, solo..piano- disse Draco facendo un respiro profondo, sapeva di
doverla lasciar avvicinare, ne andava della loro relazione, della
fiducia che avevano riposto l'uno nell'altra per così tanti
anni.
-Torno da Alex- disse Hermione allontanandosi imbarazzata, si sentiva
di troppo, come se la presenza di Pansy avesse risucchiato tutto
l'ossigeno nella stanza.
-Digli ad Alex che lo stiamo tutti aspettando- disse Pansy senza
staccare lo sguardo da Draco.
-Mi dispiace, per come ho reagito, non volevo cacciarti, so di aver
sbagliato..ma l'idea di farmi vedere così da te..la odio-
disse Draco imbarazzato senza guardare Pansy, nascondendo la testa tra
le ginocchia.
-Drake, non c'è niente che tu possa fare che mi
porterà ad amarti o rispettarti di meno, lasciami
avvicinare, ho bisogno di starti accanto, di aiutarti- disse Pansy
sedendosi accanto a Draco.
-Eri il mio ricordo felice, ad Azkaban, non erano i ricordi di Alex ad
aiutarmi veramente ma i tuoi, il tuo profumo..il tuo sorriso..il tuo
sguardo. Per questo non volevo farti avvicinare, non ero sicuro che tu
fossi reale, ancora non lo sono- disse Draco poggiando le labbra sul
collo di Pansy.
-Sono qui con te, non vado da nessuna parte- disse Pansy baciando Draco.
Era passata una settimana da quando Katherine era rimasta sola a
Durmstrang ed Alex era con l'ordine della fenice, grazie ad Hermione
sapevano che stava bene, ma non poter comunicare con lui rendeva
Katherine molto agitata.
Sbadigliando si diresse in salotto, cercò Wicked con lo
sguardo, ma quello che vide seduto sul divano non era decisamente il
cucciolo di labrador.
-Alex!!- strillò Katherine correndo incontro che
l'abbracciò stretta a sè.
-Appena gli effetti della pozione sono esauriti sono scappato qui-
disse Alex baciandola con passione.
-Sei qui perchè ti senti in colpa per quello che
è successo a Draco e non sai come affrontarlo, ma va bene
comunque perchè sei qui!- disse Katherine sorridendo felice.
-Sono un uomo che mantiene le proprie promesse- disse semplicemente
Alex.
-Hai visto quanto è cresciuto Wicked?- disse Kath
entusiasta, quando il cucciolo decise di uscire dal bagno dove stava
combinando disastri e di arrivare in cucina in cerca di cibo.
-è passata appena una settimana Kath- disse divertito Alex
accarezzando il cucciolo.
-Ed è riuscito ad ingrassare 3 chili!- disse Katherine
orgogliosa.
-è proprio come la sua padrona- disse Alexander facendo il
solletico a Katherine mentre Wicked abbaiava felice.
-Ho un piccolo segreto- disse Alex misterioso sorridendo furbo qualche
minuto dopo mentre facevano colazione.
-Durante la settimana con l'ordine hai conosciuto un'altra amica
speciale?- disse Katherine ridendo.
-In realtà la Weasley si è proposta, piuttosto
esplicitamente ma no non è quello il mio segreto, ho
scoperto di aver ereditato tutte le cose di Sirius Black- disse
Alexander estraendo un foglio di carta dalla tasca.
-Hai ereditato? Bene- disse Kath confusa, non capiva ciò che
Alex gli volesse dire.
-Tra le cose che ho ereditato c'è una piccola casa, non
Black House, è nel centro di Londra, stavo pensando che
forse potremmo andarci a vivere, tu per quest'anno hai praticamente
finito qui e ti assicuro che il prossimo anno non ci saranno corsi se
le cose continuano così- disse Alex incerto giocando con il
bicchiere che aveva in mano.
-Non torno in Inghilterra- disse Katherine decisa, si poteva
già sentire la rabbia nella sua voce.
-Basta scappare Kath, vale sia per me che per te, è il
momento di tornare a casa- disse serio Alex.
-Questa è casa- disse Katherine allargando le braccia.
-Questa non è casa! Questo è un rifugio che ti
sei costruita per scappare alla realtà che c'è in
Inghilterra- disse Alex sincero.
-Qui mi sento realizzata, sono me stessa, in Inghilterra sono solo la
figlia degli Heims, la ragazzina che non può avere opinioni,
che deve fare la bambolina purosangue, non voglio tornare ad essere
quella persona- disse Katherine scuotendo la testa.
-Io sono solo il figlio dei Malfoy, sto cercando di liberarmi di questa
immagine, possiamo farlo insieme, possiamo diventare chi vogliamo-
disse serio Alex prendendo le mani di Kath.
-Ho voglia di scappare, mi stai chiedendo tanto Alex- disse Katherine
incerta.
-Non ti sto chiedendo d'impegnarti seriamente, ti sto chiedendo di
tuffarti con me in quest'avventura- disse Alex sorridendo.
-Buttiamoci- disse Katherine annuendo decisa.
-Non ti tirerai indietro vero Kath?- chiese Alex punzecchiandola.
-Sono una donna che mantiene le proprie promesse- disse Kath facendogli
la linguaccia.
La mattina seguente Alex stava facendo le sue valige ma si
bloccò quando notò che Katherine non aveva
preparato nulla.
-Kath che c'è?- chiese Alex quando vide Katherine con gli
occhi lucidi.
-So che è quello che vuoi..ma non è quello che
voglio io- disse Kath sottovoce.
-Me lo avevi promesso, ma non voglio obbligarti Kath, se vuoi restare
qui, se questo è veramente il tuo posto allora va bene-
disse Alexander baciando i capelli di Katherine, cercando di nascondere
la delusione che provava in quel momento.
-Tu tornerai dai tuoi?- chiese Katherine con le lacrime che
minacciavano di scendere da un momento all'altro.
-è quello che devo fare in questo momento- disse Alexander
serio indietreggiando, prendendo le distanze dalla ragazza, sapeva che
altrimenti non sarebbe mai riuscito a lasciarla.
-è stupido!- urlò Katherine quando Alex stava per
uscire dalla porta.
-Cosa?- chiese Alex bloccandosi senza voltarsi.
-Tu che te ne vai..senza di me..senza di noi- disse Katherine decisa.
-Tu mi stai lasciando andare- disse semplicemente Alex.
-Non ti sto lasciando andare, sto lasciando le mie paure vincere- disse
Katherine fissando il pavimento.
-Non farlo allora, tu sei più forte delle tue paure- disse
Alex voltandosi e avvicinandosi a Katherine.
-Non c'è niente di più spaventoso che sfidare se
stessi- disse Katherine senza guardare Alex.
-Insieme possiamo vincere, ti prometto che non lascerò i
tuoi genitori trasformarti in ciò che non sei, ti prometto
che ti terrò lontano da Voldemort- disse Alex sollevando il
mento di Katherine con due dita facendo incontrare i loro sguardi.
-Promesso?- chiese incerta Katherine.
-Promesso- disse Alexander baciandola.
-Allora questa è casa- disse Kath guardandosi intorno, il
salone era enorme con un soffitto altissimo e un grande camino che
occupava gran parte della parete, i colori dominati erano il rosso
scarlatto delle tende e dei teppeti e il nero dei divani.
-Si, era la casa in cui stava Sirius, ci sono 3 bagni, 3 camere, una
cucina molto spaziosa, questo salone e una sala da pranzo...ed una
piccola sorpresa, seguitemi tu e Wicked- disse Alex facendo strada
verso una porta finestra che dava su un giardino immenso.
-Alex ma è...perfetto! Meraviglioso- disse Katherine
osservando il giardino, era verde e rigoglioso, dal pratino si passava
a una piccola foresta con uno stagno, vi era pure una piscina tonda che
non stonava con l'ambiente naturale.
-è incantato per non avere accessi alla strada, è
sicuro per Wikie- disse Alex sorridendo quando il piccolo labrador
iniziò a correre come un pazzo.
-Adoro questo posto- disse Katherine con sguardo sognante.
-è la casa perfetta per una famiglia- disse Alex
sovrappensiero.
-Ora devo andare..tu fai tutte le modifiche che vuoi, chiama i tuoi.
Tornerò per pranzo- disse Alex spezzando il silenzio
imbarazzante che si era venuto a creare.
-Ok, magari posso invitarli qui da noi?- disse Katherine incerta.
-Certo! Cucinerò io appena torno- disse Alex
smaterializzandosi.
Alex si materializzò in un vicolo della Londra babbana per
poi entrare in un famoso fast food, dove lo stava attendendo una
ragazza bionda e riccia.
-Alexander sei tornato! Da quanto? Per quanto?- chiese Astoria
lasciando cadere le patatine che stava mangiando.
-Per sempre- disse Alexander sedendosi di fronte alla bionda.
-Finalmente! Ti è passato quello strano periodo!- disse
Astoria sollevata prendendo la mano di Alex.
-As dobbiamo parlare- disse serio Alexander, allontanando la mano.
-Di cosa? Sei tornato in te, a Londra, da me- disse Astoria felice.
-Non sarò mai più l'Alex che hai conosciuto, sono
tornato ma non sono solo, volevo solo avvisarti di questo- disse
sincero Alexander prima di andarsene.
-Che significa che non sei solo? Ti vedrò a Malfoy Manor? Ad
Hogwarts?- chiese confusa e ferita Astoria.
-No, non credo- disse Alexander scuotendo la testa mentre si
allontanava, doveva ancora andare dai suoi.
-Alexander è tornato!- disse Daphne appena vide Astoria
rientrare a casa.
-Lo so gli ho parlato- disse Astoria triste.
-E..? Ti ha detto perchè è tornato? Per quanto
resta?- chiese Daphne sorridendo.
-Credo sia tornato perchè Draco non si fa praticamente
toccare da nessuno e non esce di camera da una settimana, è
qui per restare e ha detto che non è solo- disse Astoria
depressa.
-Stamani era solo? Con chi credi che sia venuto? Magari l'ha detto solo
per liberarsi di te.- disse Daphne scrollando le spalle.
-Sembrava piuttosto serio quando l'ha detto- disse Astoria incrociando
le braccia.
-Casa dolce casa- pensò Alex quando si
materializò di fronte al portone di Malfoy Manor, non fece
in tempo a bussare che sua madre corse ad aprire la porta, superando
perfino gli elfi domestici.
-Alex finalmente! Tuo fratello è in camera e vorrebbe
vederti- disse Narcissa abbracciando stretto Alex.
-Vado subito da lui- disse Alexander sorridendo.
-Resti per pranzo?- chiese Narcissa speranzosa.
-No, Kath ha invitato gli Heims a pranzo a casa nostra, gli ho promesso
che ci sarei stato- disse Alexander mentre saliva le scale ed entrava
in camera di Draco.
-Alex- disse Pansy freddamente alzandosi dal letto in cui si trovava
anche Draco.
-Pan?- disse Alexander confuso osservandola uscire dalla stanza.
-Alex finalmente- disse Draco correndo ad abbracciare il gemello.
-Sei proprio come nostra madre- disse Alexander stringendo a
sè il fratello.
-Così sei ufficialmente tornato a Londra?- disse Draco
sollevato al pensiero di riavere il fratello vicino a sè.
-Si, visto che tu senza di me fai solo casini- disse Alexander
sorridendo.
-Ma non vieni a vivere qui a casa..- disse Draco deluso.
-C'è Kath con me e sarebbe strano vivere qui con lei e con
mamma e papà- disse Alexander imbarazzato.
-Sai che vi faranno duemila storia perchè convivete senza
essere sposati vero? Va contro ogni secolare tradizione purosangue-
disse Draco ghignando.
-Siamo sempre stati dei ribelli- disse Alex scrollando le spalle.
-Si tu sei proprio il gemello ribelle- disse Draco ridendo.
-Basta parlare di quanto sono perfetto, sono venuto qui per te, come
stai fratellino?- chiese Alex tornando serio.
-Meglio, ancora non riesco a dormire senza sognare i dissennatori ma
sto meglio, Pansy e sorprendentemente Hermione mi stanno aiutando
molto- disse Draco imbarazzato.
-Perchè Pansy è così gelida con me?-
chiese Alex confuso.
-è arrabbiata perchè hai mandato qui Hermione, il
fatto che hai scaricato la sua migliore amica non aiuta la tua causa-
disse Draco divertito.
-Una cognata arrabbiata non è quel di cui ho bisogno,
cercherò di farmi perdonare dal tuo grande amore- disse Alex
prendendo in giro Draco.
-Senti chi parla, quello che invita a pranzo i suoceri- disse Draco
ridendo.
-E proprio per questo devo scappare- disse Alex correndo via, era
tardissimo.
-Mamma ti prego non ricominciare- disse Katherine annoiata mentre
preparava gli antipasti.
-Ti sto solo dicendo che questo non è il modo in cui si
fanno le cose- disse la madre di Katherine stizzita.
-Cosa? I crostini? Sto spalmando male la salsa tartara?- disse Kath
sarcastica.
-Sai bene a cosa mi riferisco! Convivere con un uomo che non
è neanche il tuo fidanzato! In questo minuscolo appartamento
senza elfi domestici e con quell'antigenica palla di pelo- disse la
signora Heims guardando disgustata Wicked che fissava il cibo sperando
di ottenere qualcosa.
-Alex, quest'appartamento e Wicked sono le cose migliori della mia
vita. Prendo le mie decisioni da sola dall'età di undici
anni, non hai più voce in capitolo madre- disse Katherine
freddamente.
-Rispetta tu madre Katherine!- disse il padre di Katherine severamente.
-Mi sono perso qualcosa?- disse Alex entrando in cucina al momento
giusto.
-Assolutamente no principe oscuro! Siamo noi che siamo arrivati in
anticipo, è un onore essere qui in casa sua- disse la madre
di Katherine con fare ossequioso.
-Bene, speriamo che Kath non decida di avvelenarci, la sua esperienza
in cucina è limitata- disse Alex ridendo e baciando Kath per
poi dare un pezzo di pane a Wicked.
-Lo sai vero che adesso non ti libererai più di lui?- disse
Katherine ridendo quando Wicked saltò addosso ad Alex.
-Vai in giardino con loro, arrivo in un attimo con il cibo- disse Alex
baciando la guancia di Katherine che accompagnò i genitori
nel patio.
-Quali sono i vostri piani per il futuro?- chiese Eleonor, la madre di
Katherine mentre stavano mangiando.
-Non ne abbiamo- disse Katherine secca ignorando lo sguardo di
disapprovazione della madre.
-Voldemort mi vuole qui a Londra e penso che per Kath sia
più sicuro stare qui in questo momento. Ho ancora una
settimana come principe oscuro, poi il Lord tornerà e noi
saremo liberi di sistemarci nell'appartamento come vogliamo,
è ancora tutto sottosopra, dobbiamo decisamente fare un
pò di shopping- disse Alexander prendendo la mano di
Katherine.
-Il..cane resterà?- disse Eleonor disgustata.
-Wicked è un membro della famiglia- disse Alexander
chiudendo la questione.
-Oggi a dire il vero è una ricorrenza speciale, cinque mesi
fa ho conosciuto vostra figlia- disse Alexander sorridendo.
-Solo cinque mesi? Sembra un'eternità che ti sopporto- disse
Katherine ridendo.
-Per questo ho deciso di fargli un regalo- disse Alex chiamando a
sè con un accio una scatolina nera.
-Oh Merlino!! Greg hai visto!!- disse Eleonor entusiasta al marito.
-Se qui dentro c'è un anello ti uccido- bisbigliò
Katherine sorridendo per far felice la madre.
-Tranquilla, tua madre resterà delusa- sussurrò
Alex all'orecchio di Katherine per poi baciarli la guancia.
-Cos'è quella cosa?- disse Eleonor delusa quando vide che
nella scatola vi era un braccialetto di platino con dei pendenti.
-è perfetto- disse Katherine emozionata osservando il
braccialetto, i ciondoli scelti da Alex erano una A, una K, una W, un
gelato, un fiocco di neve, una corona e il simbolo dell'infinito.
-Ma perchè un cane? Non erano meglio dei pavoni in giardino?
O un gatto! Magari un unicorno!- disse Eleonor entusiasta.
-Era quello che voleva Kath e io realizzerò sempre i
desideri di vostra figlia- disse Alexander deciso.
-Cosa significano quei simboli?- chiese Eleonor curiosa.
-Beh le lettere sono ovvie, il gelato perchè spesso era
l'unica cosa nel nostro frigo a Durmstrang, il fiocco di neve
perchè ogni volta che nevicava lo costringevo a passeggiare
con me finchè non eravamo completamente bagnati, la
corona..- disse Katherine mordendosi il labbro imbarazzata.
-..perchè sei la mia principessa, il simbolo dell'infinito
perchè non ci siamo mai promessi l'eternità ma..-
disse Alex guardando Katherine.
-è ciò in cui speriamo. Adesso è
arrivato il momento per me di lavare i piatti, la noia di non avere
elfi domestici- disse Katherine sbuffando per poi sparire in cucina.
-So che non approvate l'attuale situazione ma..se le mie parole possono
rassicurarvi..un giorno sposerò vostra figlia- disse Alex
sorridendo.
-Alex che succede?- chiese Katherine quando vide Alex portarsi le mani
alle tempie.
-Scusatemi, emergenza in corso- disse Alex alzandosi ed evocando la sua
maschera da mangiamorte per poi indossarla.
-Voldemort ti ha contattato mentalmente?- chiese Katherine preoccupata.
-Si vuole che io lo raggiunga in missione- disse Alex abbassando la
voce mentre i genitori di Katherine assistevano alla scena.
-Lui chiama e tu rispondi, neanche Wicked è così
obbediente- disse Katherine incrociando le braccia.
-Sai che non amo questa situazione, ma essere il principe oscuro mi
permette di proteggere te i miei genitori e Draco- disse Alex deciso.
-Quando dirai a Draco delle tue frequentazioni con l'Oscuro signore?-
disse Katherine frustrata.
-Appena starà meglio- disse Alex abbassando lo sguardo.
-Presto, voglio che tu lo faccia presto- disse Kath testarda.
-Scusatemi signori, il dovere mi chiama- disse Alex tirandosi su il
cappuccio.
-Porti i nostri ossequi al signore oscuro- mormorò Greg
osservando Alex sparire.
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