Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: daphne 92    26/06/2017    3 recensioni
Può la tua vita cambiare in un giorno? Possono le tue certezze essere sgretolate da due semplici parole? SI! è quello che è successo ad Harry quando ha letto due semplici parole "Alexander Malfoy"
{Questa storia è la versione riveduta e corretta della "Famiglia Malfoy"}
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Pansy, Lucius/Narcissa
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quando Pansy aprì la porta vide Draco rannicchiato in un angolo della stanza, con Hermione seduta vicino a lui, sembrava molto più tranquillo e Pansy non potè far a meno di provare un'ondata di gelosia, come era riuscita la mezzosangue a tranquillizarlo quando neanche lei aveva potuto?
-Draco? Posso?- disse Pansy avvicinandosi incerta.
-Si, solo..piano- disse Draco facendo un respiro profondo, sapeva di doverla lasciar avvicinare, ne andava della loro relazione, della fiducia che avevano riposto l'uno nell'altra per così tanti anni.
-Torno da Alex- disse Hermione allontanandosi imbarazzata, si sentiva di troppo, come se la presenza di Pansy avesse risucchiato tutto l'ossigeno nella stanza.
-Digli ad Alex che lo stiamo tutti aspettando- disse Pansy senza staccare lo sguardo da Draco.
-Mi dispiace, per come ho reagito, non volevo cacciarti, so di aver sbagliato..ma l'idea di farmi vedere così da te..la odio- disse Draco imbarazzato senza guardare Pansy, nascondendo la testa tra le ginocchia.
-Drake, non c'è niente che tu possa fare che mi porterà ad amarti o rispettarti di meno, lasciami avvicinare, ho bisogno di starti accanto, di aiutarti- disse Pansy sedendosi accanto a Draco.
-Eri il mio ricordo felice, ad Azkaban, non erano i ricordi di Alex ad aiutarmi veramente ma i tuoi, il tuo profumo..il tuo sorriso..il tuo sguardo. Per questo non volevo farti avvicinare, non ero sicuro che tu fossi reale, ancora non lo sono- disse Draco poggiando le labbra sul collo di Pansy.
-Sono qui con te, non vado da nessuna parte- disse Pansy baciando Draco.


Era passata una settimana da quando Katherine era rimasta sola a Durmstrang ed Alex era con l'ordine della fenice, grazie ad Hermione sapevano che stava bene, ma non poter comunicare con lui rendeva Katherine molto agitata.
Sbadigliando si diresse in salotto, cercò Wicked con lo sguardo, ma quello che vide seduto sul divano non era decisamente il cucciolo di labrador.
-Alex!!- strillò Katherine correndo incontro che l'abbracciò stretta a sè.
-Appena gli effetti della pozione sono esauriti sono scappato qui- disse Alex baciandola con passione.
-Sei qui perchè ti senti in colpa per quello che è successo a Draco e non sai come affrontarlo, ma va bene comunque perchè sei qui!- disse Katherine sorridendo felice.
-Sono un uomo che mantiene le proprie promesse- disse semplicemente Alex.
-Hai visto quanto è cresciuto Wicked?- disse Kath entusiasta, quando il cucciolo decise di uscire dal bagno dove stava combinando disastri e di arrivare in cucina in cerca di cibo.
-è passata appena una settimana Kath- disse divertito Alex accarezzando il cucciolo.
-Ed è riuscito ad ingrassare 3 chili!- disse Katherine orgogliosa.
-è proprio come la sua padrona- disse Alexander facendo il solletico a Katherine mentre Wicked abbaiava felice.
-Ho un piccolo segreto- disse Alex misterioso sorridendo furbo qualche minuto dopo mentre facevano colazione.
-Durante la settimana con l'ordine hai conosciuto un'altra amica speciale?- disse Katherine ridendo.
-In realtà la Weasley si è proposta, piuttosto esplicitamente ma no non è quello il mio segreto, ho scoperto di aver ereditato tutte le cose di Sirius Black- disse Alexander estraendo un foglio di carta dalla tasca.
-Hai ereditato? Bene- disse Kath confusa, non capiva ciò che Alex gli volesse dire.
-Tra le cose che ho ereditato c'è una piccola casa, non Black House, è nel centro di Londra, stavo pensando che forse potremmo andarci a vivere, tu per quest'anno hai praticamente finito qui e ti assicuro che il prossimo anno non ci saranno corsi se le cose continuano così- disse Alex incerto giocando con il bicchiere che aveva in mano.
-Non torno in Inghilterra- disse Katherine decisa, si poteva già sentire la rabbia nella sua voce.
-Basta scappare Kath, vale sia per me che per te, è il momento di tornare a casa- disse serio Alex.
-Questa è casa- disse Katherine allargando le braccia.
-Questa non è casa! Questo è un rifugio che ti sei costruita per scappare alla realtà che c'è in Inghilterra- disse Alex sincero.
-Qui mi sento realizzata, sono me stessa, in Inghilterra sono solo la figlia degli Heims, la ragazzina che non può avere opinioni, che deve fare la bambolina purosangue, non voglio tornare ad essere quella persona- disse Katherine scuotendo la testa.
-Io sono solo il figlio dei Malfoy, sto cercando di liberarmi di questa immagine, possiamo farlo insieme, possiamo diventare chi vogliamo- disse serio Alex prendendo le mani di Kath.
-Ho voglia di scappare, mi stai chiedendo tanto Alex- disse Katherine incerta.
-Non ti sto chiedendo d'impegnarti seriamente, ti sto chiedendo di tuffarti con me in quest'avventura- disse Alex sorridendo.
-Buttiamoci- disse Katherine annuendo decisa.
-Non ti tirerai indietro vero Kath?- chiese Alex punzecchiandola.
-Sono una donna che mantiene le proprie promesse- disse Kath facendogli la linguaccia.


La mattina seguente Alex stava facendo le sue valige ma si bloccò quando notò che Katherine non aveva preparato nulla.
-Kath che c'è?- chiese Alex quando vide Katherine con gli occhi lucidi.
-So che è quello che vuoi..ma non è quello che voglio io- disse Kath sottovoce.
-Me lo avevi promesso, ma non voglio obbligarti Kath, se vuoi restare qui, se questo è veramente il tuo posto allora va bene- disse Alexander baciando i capelli di Katherine, cercando di nascondere la delusione che provava in quel momento.
-Tu tornerai dai tuoi?- chiese Katherine con le lacrime che minacciavano di scendere da un momento all'altro.
-è quello che devo fare in questo momento- disse Alexander serio indietreggiando, prendendo le distanze dalla ragazza, sapeva che altrimenti non sarebbe mai riuscito a lasciarla.
-è stupido!- urlò Katherine quando Alex stava per uscire dalla porta.
-Cosa?- chiese Alex bloccandosi senza voltarsi.
-Tu che te ne vai..senza di me..senza di noi- disse Katherine decisa.
-Tu mi stai lasciando andare- disse semplicemente Alex.
-Non ti sto lasciando andare, sto lasciando le mie paure vincere- disse Katherine fissando il pavimento.
-Non farlo allora, tu sei più forte delle tue paure- disse Alex voltandosi e avvicinandosi a Katherine.
-Non c'è niente di più spaventoso che sfidare se stessi- disse Katherine senza guardare Alex.
-Insieme possiamo vincere, ti prometto che non lascerò i tuoi genitori trasformarti in ciò che non sei, ti prometto che ti terrò lontano da Voldemort- disse Alex sollevando il mento di Katherine con due dita facendo incontrare i loro sguardi.
-Promesso?- chiese incerta Katherine.
-Promesso- disse Alexander baciandola.

-Allora questa è casa- disse Kath guardandosi intorno, il salone era enorme con un soffitto altissimo e un grande camino che occupava gran parte della parete, i colori dominati erano il rosso scarlatto delle tende e dei teppeti e il nero dei divani.
-Si, era la casa in cui stava Sirius, ci sono 3 bagni, 3 camere, una cucina molto spaziosa, questo salone e una sala da pranzo...ed una piccola sorpresa, seguitemi tu e Wicked- disse Alex facendo strada verso una porta finestra che dava su un giardino immenso.
-Alex ma è...perfetto! Meraviglioso- disse Katherine osservando il giardino, era verde e rigoglioso, dal pratino si passava a una piccola foresta con uno stagno, vi era pure una piscina tonda che non stonava con l'ambiente naturale.
-è incantato per non avere accessi alla strada, è sicuro per Wikie- disse Alex sorridendo quando il piccolo labrador iniziò a correre come un pazzo.
-Adoro questo posto- disse Katherine con sguardo sognante.
-è la casa perfetta per una famiglia- disse Alex sovrappensiero.
-Ora devo andare..tu fai tutte le modifiche che vuoi, chiama i tuoi. Tornerò per pranzo- disse Alex spezzando il silenzio imbarazzante che si era venuto a creare.
-Ok, magari posso invitarli qui da noi?- disse Katherine incerta.
-Certo! Cucinerò io appena torno- disse Alex smaterializzandosi.


Alex si materializzò in un vicolo della Londra babbana per poi entrare in un famoso fast food, dove lo stava attendendo una ragazza bionda e riccia.
-Alexander sei tornato! Da quanto? Per quanto?- chiese Astoria lasciando cadere le patatine che stava mangiando.
-Per sempre- disse Alexander sedendosi di fronte alla bionda.
-Finalmente! Ti è passato quello strano periodo!- disse Astoria sollevata prendendo la mano di Alex.
-As dobbiamo parlare- disse serio Alexander, allontanando la mano.
-Di cosa? Sei tornato in te, a Londra, da me- disse Astoria felice.
-Non sarò mai più l'Alex che hai conosciuto, sono tornato ma non sono solo, volevo solo avvisarti di questo- disse sincero Alexander prima di andarsene.
-Che significa che non sei solo? Ti vedrò a Malfoy Manor? Ad Hogwarts?- chiese confusa e ferita Astoria.
-No, non credo- disse Alexander scuotendo la testa mentre si allontanava, doveva ancora andare dai suoi.
-Alexander è tornato!- disse Daphne appena vide Astoria rientrare a casa.
-Lo so gli ho parlato- disse Astoria triste.
-E..? Ti ha detto perchè è tornato? Per quanto resta?- chiese Daphne sorridendo.
-Credo sia tornato perchè Draco non si fa praticamente toccare da nessuno e non esce di camera da una settimana, è qui per restare e ha detto che non è solo- disse Astoria depressa.
-Stamani era solo? Con chi credi che sia venuto? Magari l'ha detto solo per liberarsi di te.- disse Daphne scrollando le spalle.
-Sembrava piuttosto serio quando l'ha detto- disse Astoria incrociando le braccia.


-Casa dolce casa- pensò Alex quando si materializò di fronte al portone di Malfoy Manor, non fece in tempo a bussare che sua madre corse ad aprire la porta, superando perfino gli elfi domestici.
-Alex finalmente! Tuo fratello è in camera e vorrebbe vederti- disse Narcissa abbracciando stretto Alex.
-Vado subito da lui- disse Alexander sorridendo.
-Resti per pranzo?- chiese Narcissa speranzosa.
-No, Kath ha invitato gli Heims a pranzo a casa nostra, gli ho promesso che ci sarei stato- disse Alexander mentre saliva le scale ed entrava in camera di Draco.
-Alex- disse Pansy freddamente alzandosi dal letto in cui si trovava anche Draco.
-Pan?- disse Alexander confuso osservandola uscire dalla stanza.
-Alex finalmente- disse Draco correndo ad abbracciare il gemello.
-Sei proprio come nostra madre- disse Alexander stringendo a sè il fratello.
-Così sei ufficialmente tornato a Londra?- disse Draco sollevato al pensiero di riavere il fratello vicino a sè.
-Si, visto che tu senza di me fai solo casini- disse Alexander sorridendo.
-Ma non vieni a vivere qui a casa..- disse Draco deluso.
-C'è Kath con me e sarebbe strano vivere qui con lei e con mamma e papà- disse Alexander imbarazzato.
-Sai che vi faranno duemila storia perchè convivete senza essere sposati vero? Va contro ogni secolare tradizione purosangue- disse Draco ghignando.
-Siamo sempre stati dei ribelli- disse Alex scrollando le spalle.
-Si tu sei proprio il gemello ribelle- disse Draco ridendo.
-Basta parlare di quanto sono perfetto, sono venuto qui per te, come stai fratellino?- chiese Alex tornando serio.
-Meglio, ancora non riesco a dormire senza sognare i dissennatori ma sto meglio, Pansy e sorprendentemente Hermione mi stanno aiutando molto- disse Draco imbarazzato.
-Perchè Pansy è così gelida con me?- chiese Alex confuso.
-è arrabbiata perchè hai mandato qui Hermione, il fatto che hai scaricato la sua migliore amica non aiuta la tua causa- disse Draco divertito.
-Una cognata arrabbiata non è quel di cui ho bisogno, cercherò di farmi perdonare dal tuo grande amore- disse Alex prendendo in giro Draco.
-Senti chi parla, quello che invita a pranzo i suoceri- disse Draco ridendo.
-E proprio per questo devo scappare- disse Alex correndo via, era tardissimo.


-Mamma ti prego non ricominciare- disse Katherine annoiata mentre preparava gli antipasti.
-Ti sto solo dicendo che questo non è il modo in cui si fanno le cose- disse la madre di Katherine stizzita.
-Cosa? I crostini? Sto spalmando male la salsa tartara?- disse Kath sarcastica.
-Sai bene a cosa mi riferisco! Convivere con un uomo che non è neanche il tuo fidanzato! In questo minuscolo appartamento senza elfi domestici e con quell'antigenica palla di pelo- disse la signora Heims guardando disgustata Wicked che fissava il cibo sperando di ottenere qualcosa.
-Alex, quest'appartamento e Wicked sono le cose migliori della mia vita. Prendo le mie decisioni da sola dall'età di undici anni, non hai più voce in capitolo madre- disse Katherine freddamente.
-Rispetta tu madre Katherine!- disse il padre di Katherine severamente.
-Mi sono perso qualcosa?- disse Alex entrando in cucina al momento giusto.
-Assolutamente no principe oscuro! Siamo noi che siamo arrivati in anticipo, è un onore essere qui in casa sua- disse la madre di Katherine con fare ossequioso.
-Bene, speriamo che Kath non decida di avvelenarci, la sua esperienza in cucina è limitata- disse Alex ridendo e baciando Kath per poi dare un pezzo di pane a Wicked.
-Lo sai vero che adesso non ti libererai più di lui?- disse Katherine ridendo quando Wicked saltò addosso ad Alex.
-Vai in giardino con loro, arrivo in un attimo con il cibo- disse Alex baciando la guancia di Katherine che accompagnò i genitori nel patio.

-Quali sono i vostri piani per il futuro?- chiese Eleonor, la madre di Katherine mentre stavano mangiando.
-Non ne abbiamo- disse Katherine secca ignorando lo sguardo di disapprovazione della madre.
-Voldemort mi vuole qui a Londra e penso che per Kath sia più sicuro stare qui in questo momento. Ho ancora una settimana come principe oscuro, poi il Lord tornerà e noi saremo liberi di sistemarci nell'appartamento come vogliamo, è ancora tutto sottosopra, dobbiamo decisamente fare un pò di shopping- disse Alexander prendendo la mano di Katherine.
-Il..cane resterà?- disse Eleonor disgustata.
-Wicked è un membro della famiglia- disse Alexander chiudendo la questione.
-Oggi a dire il vero è una ricorrenza speciale, cinque mesi fa ho conosciuto vostra figlia- disse Alexander sorridendo.
-Solo cinque mesi? Sembra un'eternità che ti sopporto- disse Katherine ridendo.
-Per questo ho deciso di fargli un regalo- disse Alex chiamando a sè con un accio una scatolina nera.
-Oh Merlino!! Greg hai visto!!- disse Eleonor entusiasta al marito.
-Se qui dentro c'è un anello ti uccido- bisbigliò Katherine sorridendo per far felice la madre.
-Tranquilla, tua madre resterà delusa- sussurrò Alex all'orecchio di Katherine per poi baciarli la guancia.
-Cos'è quella cosa?- disse Eleonor delusa quando vide che nella scatola vi era un braccialetto di platino con dei pendenti.
-è perfetto- disse Katherine emozionata osservando il braccialetto, i ciondoli scelti da Alex erano una A, una K, una W, un gelato, un fiocco di neve, una corona e il simbolo dell'infinito.
-Ma perchè un cane? Non erano meglio dei pavoni in giardino? O un gatto! Magari un unicorno!- disse Eleonor entusiasta.
-Era quello che voleva Kath e io realizzerò sempre i desideri di vostra figlia- disse Alexander deciso.
-Cosa significano quei simboli?- chiese Eleonor curiosa.
-Beh le lettere sono ovvie, il gelato perchè spesso era l'unica cosa nel nostro frigo a Durmstrang, il fiocco di neve perchè ogni volta che nevicava lo costringevo a passeggiare con me finchè non eravamo completamente bagnati, la corona..- disse Katherine mordendosi il labbro imbarazzata.
-..perchè sei la mia principessa, il simbolo dell'infinito perchè non ci siamo mai promessi l'eternità ma..- disse Alex guardando Katherine.
-è ciò in cui speriamo. Adesso è arrivato il momento per me di lavare i piatti, la noia di non avere elfi domestici- disse Katherine sbuffando per poi sparire in cucina.
-So che non approvate l'attuale situazione ma..se le mie parole possono rassicurarvi..un giorno sposerò vostra figlia- disse Alex sorridendo.
-Alex che succede?- chiese Katherine quando vide Alex portarsi le mani alle tempie.
-Scusatemi, emergenza in corso- disse Alex alzandosi ed evocando la sua maschera da mangiamorte per poi indossarla.
-Voldemort ti ha contattato mentalmente?- chiese Katherine preoccupata.
-Si vuole che io lo raggiunga in missione- disse Alex abbassando la voce mentre i genitori di Katherine assistevano alla scena.
-Lui chiama e tu rispondi, neanche Wicked è così obbediente- disse Katherine incrociando le braccia.
-Sai che non amo questa situazione, ma essere il principe oscuro mi permette di proteggere te i miei genitori e Draco- disse Alex deciso.
-Quando dirai a Draco delle tue frequentazioni con l'Oscuro signore?- disse Katherine frustrata.
-Appena starà meglio- disse Alex abbassando lo sguardo.
-Presto, voglio che tu lo faccia presto- disse Kath testarda.
-Scusatemi signori, il dovere mi chiama- disse Alex tirandosi su il cappuccio.
-Porti i nostri ossequi al signore oscuro- mormorò Greg osservando Alex sparire.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: daphne 92