IMPORTANTE!
Alla fine del capitolo leggete le note
Epilogo
Piansi come una disperata, era quella la
storia dei miei genitori, tanto tragica quanto romantica. Il resto
sapevo già come era andato.
Decisi di andare a fare visita alla cappella dei miei genitori nel
bosco dietro casa. Poggiai un mazzo di rose nel vaso al centro fra le
due tombe e rimasi per un po' lì a guardare i loro nomi uno
accanto all'altro, pensai a quanto avevo amato mia madre e a quanto per
me fosse importante il ricordo di mio padre, pensai che in quel momento
probabilmente erano di nuovo insieme in Paradiso e mi sentii un po'
meglio a quel pensiero.
"L'amore vero non accetta maschere" pensai, mia madre aveva odiato la
maschera di papà fin dal primo momento mentre si era innamorata
di quello che c'era sotto, anche se era brutto come la morte, lei aveva
amato lui, la sua anima, il suo modo di essere, non il suo modo di
apparire, di quello non le era mai importato; era forse per quello che
Christine non si era innamorata di lui? Probabilmente provava un
trasporto per lui, ma non abbastanza forte da poter'superare l'orrore
per il suo viso e allo stesso tempo era una donna troppo intelligente
per poter'accettare quella maschera, ma era inutile farsi quelle
domande, il destino aveva voluto così, segno evidente che era
così che doveva andare.
Mi sdraiai per un attimo in mezzo alle due tombe
-Vi amo mamma e papà... tantissimo.
Sofia's POV
Ero avvolta da un fascio di luce che mi accecava completamente;
non vedevo niente intorno a me, tranne un bianco accecante, ma
sentivo di essere appoggiata su una superficie morbida: era erba.
Mi alzai in piedi senza difficoltà; ero avvolta da un senso di
pace e di serenità che in vita non avevo mai provato, era
sparito ogni pensiero negativo, ogni ricordo doloroso, c'era solo pace.
Camminai nel vuoto per un po', poi mi accorsi che la mia vista si stava
abituando a quella luce così intensa e mi accorsi di essere
all'interno un enorme giardino pieno di piante di ogni genere; al
centro del giardino passava un piccolo ruscello, ed io ne seguii il
corso ed arrivai alla fonte, una parete rocciosa con una piccola
fessura da cui scaturiva il rivolo d'acqua, e proprio sotto alla fonte
si era formato un lago e su una delle sue sponde c'era un enorme salice
i cui rami cadevano fittissimi fino al terreno. Dietro ad essi si
intravedeva un'ombra.
Costeggiai la riva del lago fino ad arrivare sulla sponda dove si
trovava il salice e cominciai a sentire una melodia dolce venire da
dietro i lunghi rami: era così bella, diversa dalla musica che
conoscevo, non avevo mai sentito una musica così, nemmeno quella
di Erik, perché nella sua musica c'era tutta la disperazione che
portava dentro di se; quella musica invece era pace, armonia,
ispiratrice di buoni sentimenti ed io ne ero incredibilmente attratta.
Scostai dei rami e vidi che la musica veniva da un pianoforte a coda
suonato da un uomo molto alto, luminoso: era di spalle per cui non lo
vedevo in faccia ma il cuore mi batteva fortissimo nel petto, nessuna
unità di misura sarebbe mai riuscita a misurare quanto andasse
veloce. Poi la sentii, la sua voce, un sussurro, un canto dolce quanto
la musica che lo accompagnava e altrettanto bello; nessuna parola ma
quel suono l'avrei riconosciuto ovunque
- Erik
sussurrai, ma la melodia si interruppe, sembrava sparito anche il rumore dello scroscio dell'acqua.
Lui si girò e... non era lui, non poteva essere lui, era
così bello, di una bellezza indescrivibile, luminosa, eterea,
eppure era lui, lo sapevo, lo sentivo, i miei occhi non lo
riconoscevano ma il mio cuore sapeva che era lui.
Mi sorrise, pensai di morire di nuovo, lui si avvicinò a me, mi
prese una mano e la baciò; era lui, era davvero lui, non avevo
alcun' dubbio: l'emozione era così grande che cominciai a
piangere di gioia, lui mi prese il viso fra le mani e mi asciugò
le lacrime. Nessuno dei due aveva il coraggio di fare niente,
personalmente avevo paura che fosse tutto un sogno e che appena avessi
cercato di toccarlo sarebbe scomparso: sembrava quasi impossibile
rivederlo dopo tutto quel tempo, ci guardammo negli occhi senza dire
nulla non so per quanto tempo ma poi non riuscimmo più a
trattenerci e nello stesso identico momento ci avvicinammo l'uno
all'altra e ci baciammo come mai avevamo fatto prima, un bacio lungo,
pieno di gioia, malinconia e incredulità.
Ci abbracciamo e sentendo il suo cuore battere a tempo con il mio, che
nel frattempo aveva aumentato ancora di più la sua frequenza, mi
sentii più viva di quanto non mi fossi mai sentita prima: era
tutto nuovo, ogni sensazione per quanto familiare era completamente
ridimensionata, come se in realtà fosse qualcosa di diverso da
quello che avevo sempre provato.
Ci stringemmo così forte da perdere il respiro e piangemmo
insieme tutte le nostre lacrime piene di tutte le cose che ci erano
mancate dell'altro, ma io continuavo ad avere paura che sparisse da un
momento all'altro ed ebbi un brivido: lui sembrò quasi leggermi
nel pensiero, mi accarezzò una guancia e mi disse
-Non vado da nessuna parte amore mio, sono qui con te, nessuno ci separerà mai più Sofia, te lo giuro
Io lo guardai, gli presi la mano che teneva ancora appoggiata al mio
viso e me la portai alla bocca per posarvi sopra un bacio leggero, poi
gli dissi
-Mi sembra quasi impossibile che sia davvero tu, ma sei qui e sei tu, so che sei tu ma sei così...
non avevo parole per descriverlo, non riuscivo a organizzare una frase
di senso compiuto e mi sentivo come una ragazzina alla prima cotta.
Erik rise, la sua risata era ancora più bella di quanto
ricordassi, mi abbraccio di nuovo e mi diede un bacio sulla fronte
-Sono bello vero?
-Incredibilmente bello amore mio, credo di non aver' mai visto un uomo bello come te
sorrise
-Tu sei bella come sempre invece
-Sono invecchiata molto purtroppo
-Ma no, guardati! Sei esattamente come ti ho lasciato l'ultima volta!
e dicendo questo mi portò sul lago e mi fece vedere la mia
immagine riflessa nell'acqua, era vero, avevo di nuovo 35 anni, sorrisi
vedendo i miei capelli di nuovo dorati e la mia pelle liscia come una
volta e mi girai sorridendo verso Erik
-Adesso ti spiego tutto se vuoi
mi disse, io annuii, lui mi prese per mano e mi portò a passeggio per il giardino.
Ci sedemmo su una panchina di pietra bianca in mezzo ad un roseto:
eravamo circondati da tutte le specie di rose esistenti ed il loro
odore nell'aria era fortissimo. Un posto veramente magico, ma non mi ci
era voluto molto a capire che eravamo nel giardino dell'Eden.
Erik mi prese entrambe le mani e le strinse fra le sue, poi cominciò a parlare
- Sai... Ho impiegato molto tempo a capire che era tutto vero, che...
che siamo, che sono in paradiso, e che questo è il giardino
dell'Eden ...ma già lo avevi capito da sola questo...
Sorrisi
-... Non lo credevo davvero possibile dopo tutto il male che ho
provocato, ma poi mi è stato spiegato il perché di tutto
questo. Ma un passo per volta... Un giorno, dopo già un po' che
ero qui e cercavo di capire dove fossi, sentii una voce che mi diceva
che ero in paradiso, perché sì, in vita mia avevo fatto
molti peccati, alcuni di questi atroci, ma me ne ero pentito
profondamente e avevo fatto anche del bene nel corso del tempo; ad un
certo punto questa voce mi disse di specchiarmi nell'acqua del lago, ma
io non volevo, non volevo vedere quanto il mio aspetto orribile
stonasse con la bellezza perfetta di questo posto, ma piano piano
riuscì a convincermi. Così guardai nel mio riflesso e
rimasi sconcertato: non credevo di essere io, credevo che qualcuno mi
stesse facendo un bruttissimo scherzo e cominciai a dire alla voce che
che quello scherzo stava durando decisamente troppo e che ne avevo
abbastanza; ma quella mi disse di tacere perché a tutto c'era un
motivo e lei era lì per spiegarmi tutto quanto... disse che
avevo aspettato anche troppo. Così mi spiegò che ogni
essere umano prima di nascere è assolutamente perfetto, ma
quando arriva il momento di venire al mondo il diavolo ci toglie parte
della nostra perfezione. Solamente quando moriamo essa ci viene
restituita, se veniamo in paradiso. Ecco, questo è il motivo per
cui tu hai di nuovo 35 anni e a quanto pare è quello che
è successo anche a me...
Io lo ascoltavo incantata: era così bello averlo di nuovo
lì con me, e allo stesso tempo lo vedevo così sereno che
non potevo non sentirmi felice per lui che finalmente aveva avuto
ciò che meritava
-... Questa voce mi disse che nel progetto di Dio io avevo un ruolo
molto diverso da quello che ho avuto in realtà, disse che ero
stato creato come un tempo era stato Lucifero, prima che si ribellasse
a Dio, pieno di ogni talento e della bellezza più disarmante che
fosse umanamente concepibile, praticamente tutto l'opposto di
ciò che sono stato: in breve è successo che, quando
è arrivato il momento del diavolo di intervenire su di me, si
è riconosciuto per come era prima di ribellarsi a Dio e che per
invidia abbia voluto punirmi togliendomi, non parte, ma tutta la
bellezza che mi era stata concessa dall'Altissimo e lasciandomi invece
tutta l'intelligenza che mi era necessaria per fare in modo che questa
mia deformità, unita al ripudio della società nei miei
confronti, mi facesse impazzire. Certo non si può dire che il
suo piano non sia riuscito... almeno all'inizio... Da quel momento i
piani su di me cambiarono, bisognava vedere cosa sarebbe nato fra
l'unione di questa deformità con le altre qualità che mi
rimanevano, e così nacque il Fantasma dell'Opera come tutti lo
conosciamo... Dio però non poteva lasciare che un Suo figlio
venisse condannato in questo modo, perché nessun'essere umano al
mio posto avrebbe potuto reagire in modo diverso dal mio, così
mi mandò Christine affinché in qualche modo mi desse
l'input per riportarmi sulla retta via ,ed è successo quello che
tutti sappiamo. Poi ho conosciuto te, che sei riuscita ad amarmi
nonostante tutto e mi hai salvato definitivamente dal mio destino
già segnato in partenza, e così eccomi qui, immagine
stessa della Grazia e della Giustizia Divina...
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NOTE:
Ho trovato dei collegamenti -forse un po' assurdi ma secondo me ci
stanno- con due brani della Bibbia che parlano metaforicamente della
caduta di Lucifero dal cielo e li ho voluti inserire quì per
farvi capire cosa intendo quando dico che Erik è in qualche modo
l'immagine riflessa di Lucifero (prima della caduta nei talenti e dopo
nell'aspetto). Sottolineo le parti più importanti.
Isaia 14:11-20 "Canto sul re di Babilonia"
Negli inferi è precipitato il tuo fasto,
la musica delle tue arpe;
sotto di te v'è uno strato di marciume,
tua coltre sono i vermi.
Come mai sei caduto dal cielo,
Lucifero, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato steso a terra,
signore di popoli?
Eppure tu pensavi:
Salirò in cielo,
sulle stelle di Dio
innalzerò il trono,
dimorerò sul monte dell'assemblea,
nelle parti più remote del settentrione.
Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all'Altissimo.
E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell'abisso!
Quanti ti vedono ti guardano fisso,
ti osservano attentamente.
È questo l'individuo che sconvolgeva la terra,
che faceva tremare i regni,
che riduceva il mondo a un deserto,
che ne distruggeva le città,
che non apriva ai suoi prigionieri la prigione?
Tutti i re dei popoli,
tutti riposano con onore,
ognuno nella sua tomba.
Tu, invece, sei stato gettato fuori del tuo sepolcro,
come un virgulto spregevole;
sei circondato da uccisi trafitti da spada,
come una carogna calpestata.
A coloro che sono scesi in una tomba di pietre
tu non sarai unito nella sepoltura.
Ezechiele 28 "Canto sul principe di Tiro"
Mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Figlio dell'uomo, parla al principe di Tiro: Dice il Signore Dio:
Poiché il tuo cuore si è insuperbito e hai detto:
Io sono un dio,
siedo su un seggio divino in mezzo ai mari,
mentre tu sei un uomo e non un dio,
hai uguagliato la tua mente a quella di Dio,
ecco, tu sei più saggio di Daniele,
nessun segreto ti è nascosto.
Con la tua saggezza e il tuo accorgimento
hai creato la tua potenza
e ammassato oro e argento nei tuoi scrigni;
con la tua grande accortezza e i tuoi traffici
hai accresciuto le tue ricchezze
e per le tue ricchezze si è inorgoglito il tuo cuore.
Perciò così dice il Signore Dio:
Poiché hai uguagliato la tua mente a quella di Dio,
ecco, io manderò contro di te
i più feroci popoli stranieri;
snuderanno le spade contro la tua bella saggezza,
profaneranno il tuo splendore.
Ti precipiteranno nella fossa e morirai
della morte degli uccisi in mezzo ai mari.
Ripeterai ancora: «Io sono un dio»,
di fronte ai tuo uccisori?
Ma sei un uomo e non un dio
in balìa di chi ti uccide...
Mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Figlio dell'uomo, intona un lamento sul principe di Tiro e digli: Così dice il Signore Dio:
Tu eri un modello di perfezione,
pieno di sapienza,
perfetto in bellezza;
in Eden, giardino di Dio,
tu eri coperto d'ogni pietra preziosa:
rubini, topazi, diamanti, crisòliti, ònici
e diaspri, zaffìri, carbonchi e smeraldi;
e d'oro era il lavoro dei tuoi castoni e delle tue
legature,
preparato nel giorno in cui fosti creato.
Eri come un cherubino ad ali spiegate a difesa;
io ti posi sul monte santo di Dio
e camminavi in mezzo a pietre di fuoco.
Perfetto tu eri nella tua condotta,
da quando sei stato creato,
finché fu trovata in te l'iniquità.
Crescendo i tuoi commerci
ti sei riempito di violenza e di peccati;
io ti ho scacciato dal monte di Dio
e ti ho fatto perire, cherubino protettore,
in mezzo alle pietre di fuoco.
Il tuo cuore si era inorgoglito per la tua bellezza,
la tua saggezza si era corrotta
a causa del tuo splendore:
ti ho gettato a terra
e ti ho posto davanti ai re che ti vedano.
Con la gravità dei tuoi delitti,
con la disonestà del tuo commercio
hai profanato i tuoi santuari;
perciò in mezzo a te ho fatto sprigionare un fuoco
per divorarti.
Ti ho ridotto in cenere sulla terra
sotto gli occhi di quanti ti guardano.
Quanti fra i popoli ti hanno conosciuto
sono rimasti attoniti per te,
sei divenuto oggetto di terrore, finito per sempre».