CAPITOLO
14
-Siamo
sicuri che quella specie di uovo abbia funzionato, si? - vuole
sapere per l’ennesima volta Lucifer.
L’attico
sopra il Lux è talmente affollato, e non da belle tettone in
intimo o perfetti corpi maschili scolpiti, che si sente quasi a
disagio. Quello, dopotutto, è il suo nido.
-Sì,
Lucifer, - ripete
per l’ennesima volta tra i denti Sam, -
il generatore di impulsi iperbolico ha eliminato la parte angelica di
Samael. Questo...coso...esorcizza il soprannaturale. In
realtà non pensavo funzionasse anche con un nephilim.
Il
Diavolo lo squadra esasperato. -Come
sarebbe a dire “non pensavo funzionasse anche con un
nephilim”? Vuoi dire...che ci siamo basati su cosa, fortuna?
Sam
preferisce non rispondere continuando a fissare Samael che è
ancora svenuto. L’eliminazione della sua parte angelica non
dev’essere stata uno scherzo, è un miracolo che
sia ancora vivo.
Castiel
osserva a sua volta il corpo esamine in mezzo al pavimento.
-
Ha funzionato, no? -
interviene Dean.
-
Quand’è che voi Winchester imparerete cosa vuol
dire avere un piano? -
borbotta Crowley.
-Sì
ha funzionato -
risponde l’angelo a Dean ignorando il demone. - ma
è fortemente danneggiato, è spezzato
nell’anima. Non posso fare nulla per lui.
-Ma
sarà in grado di dirci da dove cavolo viene, vero? - vuole
sapere Lucifer.
-Se
si riprende sì -
lo rassicura il fratello.
Dean
si piega su quella strana copia bionda dell’arcangelo
afferrandolo per le spalle e scuotendolo - Dai,
amico, sveglia!
Crowley
strabuzza gli occhi e lo spinge via - Si
può sapere qual è il tuo problema? Ha
l’anima spezzata, non ha preso una botta in testa!
- il
demone alza gli occhi al cielo inveendo contro l’ignoranza
dei cacciatori - Certe
cose richiedono un certo tatto! -
dice un momento prima che un denso fumo porpora abbandoni il suo
tramite e si insinui nella bocca di Samael.
Sam
rabbrividisce al ricordo di cosa si prova a sentire Crowley dentro di
sé. Ha tentato di scacciarne il ricordo ma ogni volta che lo
vede possedere un corpo gli tornano i brividi per cui distoglie lo
sguardo. La disapprovazione è evidente anche sui volti dei
due angeli: la violenza con cui i demoni si impadroniscono dei tramiti
è deplorevole, almeno loro lo fanno solo dopo averne
ottenuto il consenso.
Per
qualche minuto non succede niente e il tempo sembra scorrere
più lento del dovuto mentre Dean fissa il corpo di Samael,
immobile sul pavimento. Poi il fumo ripercorre la sua strada e Crowley
si rialza da terra spolverandosi la giacca con le mani.
Samael
ha riaperto gli occhi ma sembra ancora disorientato e stordito.
-
Come
dicevo - dice
il demone guardandoli soddisfatto - un
certo tatto…
Lucifer
si avvicina al malcapitato e con un sorriso incoraggiante gli rivolge
la parola.
-Ciao
Samael, mi dispiace non poterti offrire qualcosa da bere ma vedi, prima
desideriamo che tu ci dica qualcosa di te. - la
sua voce è mielosa e graffiante mentre si china leggermente.
-Dicci,
razza di doppleganger ossigenato, da dove vieni?
Samael
si riscuote stupito dal torpore e dopo un minuto scoppia a ridere.
-
Davvero non mi riconosci? Sai, ho immaginato questo momento
così tante volte. Credevo… beh, credevo davvero
che sarebbe stato uno di quei momenti intensi sai, una cosa
padre-figlio che si ritrovano correndosi incontro sulla sabbia.
-
e ride, ride forte e di gusto.
Il
sorriso cordiale di Lucifer sparisce, congelato come il suo possessore.
Di sicuro ha sentito male. Gli occhi si incupiscono allargandosi
furiosi.
-Che
cazzo dici?- ora
la sua voce non ha più nulla di vellutato.
Quattro
paia di occhi sono fisse sul nephilim mentre lo sconcerto si diffonde
nell’attico.
-Forse
non ho sentito bene…- chiede
al fratello il giovane cacciatore che lo guarda sconcertato mentre il
nephilim continua a ridere.
-
Eddai, babbo, lo sai come vanno queste cose, quando si mettono al mondo
figli poi quelli crescono e vengono a chiedere il conto.
A
scattare verso l’uomo a terra è Castiel
però. In un attimo le sue mani sono sulla camicia del
nephilim e lo sollevano mentre una rabbia repressa ne sconvolge lo
sguardo.
-Tu
menti! Chi sei?
Dean
lo afferra per le spalle - Cass…
Cass, okay, adesso mettilo giù -
dice cercando di tranquillizzare l’amico prima che lo ammazzi
senza aver saputo la verità. L’angelo si calma a
stento lasciando quell’impostore. È impossibile
che sia il figlio di Lucifer.
Il
Diavolo, d’altro canto, continua a fissare la presunta prole
senza cambiare espressione, immobile. E se davvero fosse
così?
-
Ma che cosa ti aspettavi, esattamente? -
prorompe all’improvviso rabbioso il biondo - dimmi,
che cosa volevi da me? Forse tu avrai rifiutato la tua natura, magari
ti piacerà qui, su questo pezzo di roccia lurida e meschina,
ma a me no! Per me è stata sempre solo solitudine e
tristezza! Non ci sei mai stato, mai! Il minimo che puoi fare per me
è lasciarmi prendere quello che hai gettato via…
Sam
osserva la situazione surreale. Davvero quello è il figlio
di Lucifer e Kelly? Possibile? L’arcangelo è teso,
e per la prima volta prova quasi compassione per lui.
-Non
ci sono mai stato…- dice
con tono amaro, ridendo senza allegria. - non
sapevo nemmeno della tua esistenza! Non ho più saputo nulla
di Kelly! - sbotta
alla fine.
-
Ah, davvero? Ti sei sprecato a cercarla, dico bene?
-Se
non l’ho cercata era per proteggerla, razza di idiota! - gli
urla in faccia Lucifer. -lo
sai cosa sarebbe successo a Kelly se i miei fratelli in Paradiso
l’avessero trovata? L’avrebbero uccisa! E la stessa
cosa avrebbero fatto quei demoni ingrati. Kelly è sempre
stata più al sicuro lontano da me, spermatozoo incompleto. -
ormai
la rabbia ha lasciato il posto allo sgomento. Samael è suo
figlio, LUI ha un figlio? - se
avessi trovato Kelly...nessuno di voi due sarebbe sopravvissuto.
-
Lucifer!
- la
voce della dottoressa Martin è pacata ma decisa nel
richiamare il suo paziente, fa un passo avanti staccandosi da Crowley
che le tiene ancora la mano.
L’arcangelo
si gira sorpreso a fissare la dottoressa. -Linda?
- la
chiama sorpreso.
-
Non credi che dovresti usare un altro tono con il ragazzo?
Lucifer
continua a guardarla sorpreso. Come diavolo...poi vede il demone. -E
che tono dovrei usare? L’abbiamo quasi ucciso!
-
Non vedi proprio nessuna analogia tra voi due? -
in altre circostanze avrebbe forse usato metodi meno diretti ma quella
ha tutta l’aria di essere una situazione
d’emergenza.
Lucifer
ha un sussulto. Avrebbe voluto ribattere che lui non è suo
padre, invece si gira verso il figlio che lo fissa pieno di sfida ed
arroganza. In quello sguardo rivede se stesso.
-Avresti
potuto semplicemente venire da me...contattarmi. - la
sua voce ora è stanca. Sente una marea di sentimenti
contrastanti dentro di lui, e non sa quale prenderà il
sopravvento.
-
E
perché avrei dovuto? Non ho bisogno di te, ho vissuto una
vita senza di te e continuerò esattamente…
-
Okay, adesso basta - lo
interrompe Dean - le
vostre crisi da famiglia cosmica risolvetele in un altro momento!
Adesso - dice
avvicinandosi a Samael con fare minaccioso - ci
dici da dove, o quando, arrivi e ci racconti tutta la storia,
dall’inizio.
-Hey
puttana, stai parlando a mio figlio! - s’infervora
Lucifer.
Castiel
ha ingoiato la realtà dei fatti e fissa il frutto del
peccato di suo fratello.
-
Lucifer...Samael
è ancora in pericolo. Dobbiamo sapere tutto quello che
possiamo e poi decidere cosa farne. Se l’abbiamo trovato noi
puoi starne certo che anche i nostri fratelli in Paradiso lo troveranno
presto, e anche se non ha più la sua parte angelica, rimane
sempre tuo figlio.
Il
Diavolo guarda il fratello. Sa che ha ragione, ma è
decisamente confuso e combattuto. Ha quasi ucciso suo figlio, ha quasi
lasciato che lo uccidessero i Cacciator e ora c’è
il rischio che da un momento all’altro compaia un qualsiasi
altro angelo di merda a porre fine a quella aberrazione. Ingoiando
amaro, fa un passo indietro in tacito assenso, lasciando il campo agli
altri. Ha bisogno di qualcosa di forte...molto forte.
Dean
torna a guardare Samael - Quindi?
- chiede
con tono eloquente.
-
Perché dovrei parlare con te, cacciatore? Uhm? Mi volevi
ammazzare ancora prima che nascessi!
-
Perché vedi, Samael - interviene
Sam con la voce più calma e serena che riesce a usare per il
caso, - se
non parli con le buone, mio fratello e Crowley non lasceranno molto di
te da far raccogliere agli angeli. - dice
concludendo con un triste sorriso.
Dean
annuisce convinto mentre Crowley, sentendosi chiamato in causa, compare
all’improvviso di fianco a lui con la lama angelica ancora
sporca di sangue in mano.
-
Adesso smettetela tutti quanti! - esclama
Linda esasperata facendo scomparire l’aria compiaciuta dal
volto del demone - È
possibile che non siate in grado di ragionare senza infilzare
qualcuno? Samael, sei furioso con tuo padre, va bene, capisco la
rabbia, capisco la frustrazione ma sono sicura che se permetterai a
Lucifer e a te stesso di recuperare un rapporto, col tempo…
ma mi spieghi come pensi di poterlo fare facendoti ammazzare da
questi… da questi… idioti relazionali?
Dean
guarda quella donnetta arrossata dalla rabbia - A
chi hai dato dell’idiota? - sbotta
offeso.
-
Attento a come parli, scoiattolo! -
lo ammonisce Crowley sventolando la lama - La
dottoressa è in gamba, è ha ragione tra
l’altro.
Dean
sgrana gli occhi verso il demone.
-
Certo
che ho ragione! La vostra vita è un disastro, voi siete un
disastro!
-
Hey! - esclama
Sam a sua volta punto sul vivo. In fondo lui quella vita non la voleva
neppure fare.
Castiel
invece abbassa lo sguardo come un cagnolino bastonato.
-
Io
te l’avevo detto, Linda - dice
Lucifer dal bancone del bar mentre sorseggia un whisky.
La
dottoressa si volta verso di lui furiosa - Tu!
Tu, in due anni di terapia non ti è mai venuto in mente di
nominare il fatto che hai un figlio?
-
Ma non sapevo della sua esistenza! Non sapevo nemmeno se Kelly era
sopravvissuta oppure no… - sbotta
piccato il Diavolo.
-
Oh,
ma per l’amor del Cielo! - sbotta
la dottoressa voltandosi verso Crowley - E
tu! È inutile che mi guardi in quel modo ebete! Dovevi
chiamare tre ore fà! Credevo fossi morto!
A
Dean scappa un risolino divertito che gli costa caro.
-
E
tu, tu… tu sei un catalizzatore di casini! Non capisco se
sei scemo o cosa, potresti ringraziare ogni tanto, tipo quando vieni
resuscitato o… o sa iddio cos’altro! E,
soprattutto, potresti anche esprimerti, sai…qualcosa come
“ti voglio bene” non ti strozza!
Adesso
è Samael a divertirsi della faccia piccata e arrossata del
cacciatore che cerca di fissarsi le scarpe il più a lungo
possibile.
-
Sapete
che vi dico? Ammazzatevi, ammazzatevi tutti tra di voi! -
sbotta alla fine andando dritta alla rastrelliera.
Lucifer
guarda sconvolto la sua dottoressa.
-
Ma
bravi, siete contenti? Mi avete fatto arrabbiare Linda! - dice
con sguardo accusatore soprattutto rivolto a Dean. Poi con delicatezza
si avvicina alla dottoressa porgendole un bicchiere di bourbon che le
ha appena riempito.- Tieni
Linda...questo ti aiuterà, vedrai.
Sam,
sentendo la vicinanza della donnetta, sta ben attento a non sollevare
lo sguardo e a non farsi notare, non fosse che sovrasta di quasi due
teste la bionda che lo guarda in cagnesco.
Castiel
si riscuote e, con un leggero colpo di tosse, riporta
l’attenzione sull’interrogatorio della creatura.
-
Da
quale anno vieni? Come sei giunto qui? Perché proprio in
questo tempo? - vuole
sapere più curioso che minaccioso.
-
È
entrato in una cabina telefonica… secondo te come ha fatto?
- sbotta
il demone.
-
Siete sempre così divertenti da queste parti? - ghigna
il nephilim.
-
Oh, non ne hai idea! -
esclama Dean prima che Crowley gli faccia eco: - Ci
stiamo appena scaldando, tesoro. Adesso, dai retta alla dottoressa ed
evitaci la fatica di smacchiare il pavimento…
Samael
fissa i due uomini che lo sovrastano incerto -
Uhm… chi mi garantisce che non cercheranno Kelly, e
me… in questo tempo?
-Tranquillo,
Samael - interviene
Lucifer da dietro il bancone del bar, - Non
ti verrà fatto alcun male, non se ci tengono alle loro ossa
intere. Io non uccido, ma ciò non vuol dire che non mi
diverta a procurare dolore.- conclude
con un sorrisino minaccioso e che non ammette repliche.
-
Ascolta Justin, ci sono due modi per uscire da questa situazione - dice
il demone chinandosi in modo da fissarlo dritto negli occhi - O
tu ci dici quello che vogliamo sapere, oppure, e credimi non mi piace
l’idea, mi faccio un altro giretto lì dentro e mi
prendo quello che voglio. -
dice puntandogli l’indice in mezzo agli occhi.
Il
nephilim trema di rabbia ma si rende conto di non avere molte carte da
giocare.
-
Duemilatrentasei -
sputa fuori alla fine -
incantesimo trinus temporalis, e ora perché sapevo che le
ali sarebbero state semplici da prendere, dovevo provare fino a che
sarebbero rimaste a Los Angeles, prima che… prima che voi le
insozziate con le vostre manacce! Come ha potuto mio padre lasciarvele
prendere? A dei cacciatori! - sputa
con disprezzo.
Lucifer
lo guarda alzando un sopracciglio stupito, poi si rivolge a Sam.
-
Oh
guarda Sammy, a quanto pare vi donerò senza remora le mie
splendide appendici piumate. - dice
sorridendo estasiato - Che
meraviglia! Te ne prenderai cura tu, dolcezza? Fantastico!
Il
giovane cacciatore lo squadra non sapendo esattamente come
rispondergli, prima di guardare il fratello.
-
Beh...più
al sicuro che nel bunker non potrebbero essere. Le metteremo in una
stanza sigillata, isolata e dimenticata…
-
Aspetta un secondo, davvero gli stai dando le tue ali? -
chiede Crowley incerto.
-Ovvio,
cagnolino!- esclama
il Diavolo, - davvero
non avrai pensato che le avrai lasciate prendere da te? Oh andiamo! IO
non le voglio più, TU non le avrai mai, e non desidero che
vengano distrutte, per cui sarò ben felice di lasciarle alle
scimmiette e al mio adorato fratellino. Loro, sono più che
sicuro, ne avranno cura. E non le useranno.
Finalmente
Lucifer sente di essersi liberato di un peso. Ha tagliato le ali per
non dover più tornare indietro ma
distruggerle...è qualcosa che ancora non si sente pronto a
fare.
-
E di lui che ne facciamo? -
chiede Dean indicando Samael - Non
possiamo lasciarlo gironzolare in giro.
-Non
lo abbiamo ucciso noi, ma ciò non toglie che sia a rischio
la sua vita. Lasciarlo tornare nel futuro è fuori
discussione, come anche lasciarlo a piede libero: è una mina
vagante. Abbiamo solo due alternative -
interviene Castiel facendo scorrere lo sguardo su tutti gli interessati
nella faccenda, - o
eliminarlo noi, oppure tenerlo al sicuro da qualche parte, ben
custodito e sorvegliato.
-
Molto bene - risponde
Dean puntando la pistola alla fronte del nephilim.
-
Dean,
no! - esclama
Sam con severità. -
Evitiamo di ucciderlo, va bene? È solo uno stupido
ragazzino. Io proporrei di trovargli una casa bella isolata, tipo
all’Inferno…
-
Cosa? Ma che ti dice il cervello! - esclama
inorridito Lucifer.
-
In
questo modo - prosegue
l’uomo guardando il Diavolo e il nephilim in sequenza, -sarebbe
al sicuro dagli Angeli e - fissando
Crowley - con
le dovute protezioni magiche, anche dai demoni stessi. Inoltre non ci
creerebbe più problemi, almeno fino a quando non decide di
far funzionare quella testa annebbiata dal rancore. A meno
che…
- conclude con un tono solo leggermente sarcastico rivolto a Lucifer
poco distante da lui, -
tu non voglia prendertene cura tenendotelo qui nell’attico, a
LA, allevandolo come un figlio, consapevole che preferirebbe ficcarti
il pianoforte su per culo.
-
Stai scherzando, vero? -
chiede Crowley ironico - mi
hai preso per una babysitter? L’Inferno non è la
vostra stramaledetta nursery!
-
Hai un’idea migliore che non comporti la morte prematura e
violenta del nephilim? - lo
sfida Sam.
-
Credo
che Sam abbia ragione -
interviene Castiel. -non
abbiamo molta scelta…
A
Lucifer l’idea non piace, ma nemmeno l’alternativa
lo solletica. Improvvisamente si sente proprio come suo padre quando
l’ha rinchiuso all’Inferno e comprende un
po’ meglio le sue intenzioni passate. Forse dovrebbe parlare
con papà e continuare quella chiacchierata iniziata anni fa
nella casa dei Winchester.
-
Che cosa me ne dovrebbe importare? Ammazziamolo e togliamoci il
pensiero! - sbotta
il demone.
-
Gavin!
- risponde
Linda dalla poltrona dove si è messa comoda a bere il suo
drink - Ecco
che cosa te ne dovrebbe importare, razza di stronzo!
Crowley
ammutolisce mentre Dean s’irrigidisce cercando la
complicità del fratello che incontra il suo sguardo
deglutendo, con ancora i sensi di colpa per quello che è
successo.
Linda
sa di aver tirato un colpo basso ma non le interessa, purché
quella storia finisca.
-
Va
bene, Inferno sia… - borbotta
Crowley.
Lucifer
si avvicina al figlio col passo lento di chi ha un enorme peso da
portare sulle spalle. Fa un sospiro prima di inginocchiarsi davanti a
lui.
-
Ora
non capirai e non apprezzerai, continuerai ad odiarmi, a cercare il
modo per liberarti di me ma credimi, prima o poi, tra qualche anno,
comprenderai che tutto questo è per il tuo bene. Non ti
farò rinchiudere all’Inferno per punirti, ma per
salvarti. Non ti sto tenendo lontano da me perché non voglio
avere nulla a che fare con te, ma per proteggerti. Samael, figlio,
cerca di non odiare te stesso quanto odi me. - e
detto questo si alza e si allontana dalla stanza cercando un
po’ di solitudine sulla terrazza. La vista di LA da
lassù è da mozzare il fiato, è come
sollevarsi dall’Inferno delle strade affollate per
avvicinarsi alla pace del cielo. Non si è mai sentito
così triste da quando ha messo piede sulla Terra. Volge lo
sguardo verso le nuvole che cominciano a coprire il sole.
-
Papà…-
sussurra,
certo che lo stia ascoltando. -
ti prego, proteggilo.
EPILOGO
Amenadiel
fissa il baldacchino candido mentre accarezza distratto i neri capelli
del suo demone. Sono state giornate decisamente inconsuete e ricche di
avvenimenti. La visita inaspettata di Castiel l'ha inizialmente
irritato, ma la seduta con Linda e i fratelli l'ha aiutato ad
analizzare le sue mancanze. Il suo problema è l'aver perso
la fede, la fiducia in suo Padre e in tutto ciò che
è sempre stato. Ha rivisto ancora Castiel dopo quel giorno,
hanno parlato, hanno anche discusso, più che altro per il
fatto che Amenadiel non condivide la decisione del fratello di
abbandonare il Paradiso e di preferire i Winchester come
“famiglia”, ma ha compreso molto sui motivi che
muovono il serafino. Ha saputo che il ladro proviene dal futuro e che,
a quanto pare, è un'altro dei peccati di Lucifer. Sapere che
il Diavolo ha un figlio l'ha sconvolto ma preferendo non pensare alle
conseguenze bibliche del fatto ha deciso di accantonare la notizia in
un angolo della sua mente. È sicuro che la soluzione che
hanno trovato per occuparsi del problema non servirà ad
annullarne la pericolosità, intuendo che ne ignorino le
reali conseguenze. Pazienza, non ha nessuna intenzione di intromettersi
ancora negli affari di Lucifer, specie dopo che s'è fatto
togliere le ali da quegli umani. Suo fratello non ha il minimo senno di
poi.
Gran
parte della sua decisione di non interferire la deve al demone che in
quel momento sta giochicchiando con i suoi addominali là
dove ha lasciato i segni dei suoi denti.
-
Credi
che Lucifer si sia infettato eccessivamente con le emozioni umane, non
è vero Amenadiel? - chiede
Mazikeen.
-
Decisamente. Aver provato pietà per quella creatura
è sbagliato, e temo che questa scelta lo porterà
alla rovina.
Mazikeen
alza la testa e lo fissa seria. Ha ancora in bocca il sapore del sangue
dell'angelo e negli occhi l'immagine del suo nero corpo muscoloso
tendersi nell'amplesso sopra di lei.
-
Io
non lo abbandonerò mai. Sono stata creata per proteggerlo,
anche da se stesso se necessario. - dice
la femmina con voce decisa, - nel
momento in cui quella creatura dovesse mostrarsi un pericolo o una
debolezza per Lucifer...allora io lo ucciderò con le mie
stesse mani.
Amenadiel
sa che è vero. Il suo demone non è realmente suo,
è sempre appartenuto e apparterrà sempre a suo
fratello, per quanto lei possa ricambiare i suoi sentimenti.
-
E
io lo proteggerò insieme a te – assicura
l'angelo perdendosi nei profondi occhi neri di Maze, - Luci
è la mia famiglia. E ora...ho ancora una porzione di pelle
sulla schiena che non ha ricevuto i tuoi morsi...
-o-
-
Il cadavere è stato ritrovato questa mattina, tra le nove e
le undici, niente segni di lotta ma - Chloe
sfoglia il taccuino - l’orologio
si è rotto alle undici e un quarto esatte.
La
sala d’ingresso dell’hotel è gremita di
gente: ospiti, poliziotti, agenti della scientifica e il personale.
Più di duecento persone devono essere analizzate e
interrogate, le registrazioni della sorveglianza vanno visionate e va
esaminata la stanza della vittima. Sarà una giornata lunga e
Trixie andrà a dormire con la babysitter, di nuovo. Chloe
non ha idea di come sia andata a finire la storia delle ali di Lucifer,
il suo partner ha solo detto che è tutto risolto e
l’ha pregata di archiviare il caso. Non è convinta
per nulla ma non ha davvero il tempo di pensarci ora.
-
Che
noia, Detective, non potevi chiamarmi per un caso più
interessante? - sbuffa
Lucifer guardando la hall piena di esseri umani.
-
Veramente sei stato TU a chiamare ME per chiedermi di insabbiare il tuo
caso - sibila
in risposta la detective.
-
Si
ma questo non vuol dire che puoi annoiarmi a morte con un caso
così idiota! Andiaaaaamo, lasciaci a lavorare Detective
Stronzo mentre noi ce ne andiamo a festeggiare insieme: non ho
più spiacevoli reperti del passato tra i piedi! - dice
con un sorriso smagliante e occhi luminosi. - Una
cena? Un drink? Facciamo sesso?
Chloe
diventa rossa e distoglie lo sguardo di scatto. -
Okay, chiariamo una cosa una volta per tutte: vuoi lavorare con me? Va
bene, posso farlo. Vuoi essere mio amico, uscire a bere e raccontarci
le nostre cose? Va bene, ma non puoi sparire per due mesi nel nulla! E
non puoi avere fratelli che saltano fuori, strani amici e…
segreti di continuo! E no, non farò sesso con te, Lucifer, e
sai perchè? Perché per te sarebbe esattamente
come andare a prendere un drink.
Lucifer
le lancia uno sguardo offeso del tutto simile a quello di Sammy quando
fa il cucciolo: ha notato che alle donne piace.
-
Così mi ferisci, Detective! E va bene, andiamo a interrogare
il tipo che ha trovato il cadavere...però hai perso davvero
una grande occasione, sappilo! - e
girando le spalle alla donna non può fare a meno di
nascondere un sorrisino.
È
così divertente far arrossire Chloe. Mentre cammina davanti
al detective, però, ripensa a quello che è
successo nei giorni passati. Si chiede se mai rivedrà suo
figlio e se mai potrà avere con lui un chiarimento come
quello che avrà con suo padre. Quello che è
sicuro è che ogni tanto sparirà di nuovo, come
dopo il salvataggio di Chloe, per andare a trovare le sue ali.
-0-
-
Che
vi avevo detto? Non c’è niente come il poker di
Las Vegas-
sorride tronfio Dean sventolando una mazzetta di banconote in faccia al
fratello - Una
bella doccia, due ore di sonno e queste meraviglie si trasformeranno in
una serata epica! Hamburger, torta e tanta, tanta birra.
Sam
guarda il fratello con rimprovero. - Sul
serio? È questa la tua idea di serata epica? Fratello, sei
davvero diventato vecchio! - lo
prende in giro il più giovane.
Le
ali di Lucifer sono già al sicuro chiuse in una cassa e
riposte in una delle stanze del magazzino circondate da una marea di
protezioni, sigilli e incantesimi: nessuno le vedrà mai
più, e di sicuro non usciranno dal bunker almeno per i
prossimi cent’anni.
-
Ah
sì? E sentiamo, quali sarebbero i tuoi grandi piani? - ribatte
Dean al fratello.
Sam
sorride di rimando felice dell’atmosfera rilassata. - Di
sicuro la doccia anche io. Poi pensavo di guardarmi tutta
l’ultima stagione di Game of Throne con una bella ciotola di
pop corn.
Castiel
osserva la scena sorridendo. La loro avventura a Los Angeles si
è conclusa nel migliore dei modi ed è anche
felice di aver accontentato Dean facendolo divertire a Las Vegas. Dal
Paradiso nessuno si è fatto sentire per richiedere i suoi
servigi, per cui è grato di sentirsi libero per un
po’ di tempo. - Game
of Throne? Lo guardo con te anche se non ho ben capito chi sia ora il
Re di Grande Inverno.
Dean
alza gli occhi al cielo - Fantastico
- esclama
- ti
preferivo quando non sapevi chi fosse Gandalf, sai?
-
Gandalf non c’entra nulla con Game of Throne- osserva
ingenuamente l’angelo.
Dean
scuote la testa, per quell’angelo non
c’è speranza. - Beh,
fate come vi pare ma io faccio la doccia per primo e - aggiunge
voltandosi verso le camere - tenete
le mani a posto che so come va con i pigiama party.
L’uomo
ha appena lasciato la stanza quando il cellulare di Castiel squilla.
L’angelo sospira nel prenderlo in mano pensando che era
troppo bello avere qualche giorno da passare con la sua famiglia umana.
Quando però vede lo schermo la sua espressione si fa
sorpresa.
Sam
nota il cambiamento dell’amico. -Tutto
bene? - vuole
sapere il cacciatore.
-
Si
si...è Laila…
Sam
raddrizza la schiena alla notizia. - Laila?
Castiel
risponde alla chiamata e parla per pochi secondi con la donna
dall’altra parte del telefono. - Ciao...sì
ricordo...fra una settimana? Certo, ci sarò. Mi fa piacere,
a presto.
L’uomo
è curioso ma non osa chiedere all’angelo cosa gli
ha detto la donna, ma Castiel avverte la tensione dell’altro.
-
Stanno
per tornare le due Donne di Lettere e ho un appuntamento con Laila tra
una settimana per...una promessa. - informa
in modo evasivo Sam che ricambia aggrottando la fronte e borbottando
qualcosa che l’angelo non riesce a cogliere.
È
passato quasi un anno dal loro primo incontro e ancora Castiel ricorda
la strana sensazione che gli ha lasciato quella donna, è
davvero curioso di approfondire quell’impressione. Sam pensa
che gli sarebbe piaciuto a sua volta poterla di nuovo parlare.
-
Ok
- dice
all’amico cambiando discorso - preparo
Netflix e ci guardiamo qualche puntata.
FINE
PRIMO EPISODIO
Angolino
delle autrici
Ed eccoci giunti alla coclusione di
questo capitolo nella vita dei Winchester e di Lucifer.
La vicenda delle ali si è risolta, il
nephilim è al sicuro e i nostri cacciatori hanno fatto
ritorno al bunker insieme a Castiel ma...
Chi sarà mai la misteriosa donna che ha
telefonato all'angelo? Perché ha telefonato proprio a lui?
Gli Uomini di Lettere cercano di nuovo di intromettersi nella vita dei
Winchester? Saranno i Britannici o qualche altra sede?
Se siete curiosi di sapere cosa riseva il futuro
ai nostri amati fratelli continuate a seguirci nella breve storia
"DIARIO DI UNA DONNA DI LETTERE", prologo al prossimo capitolo della
Serie "EVOLUTION", "BROTHERS, YOU'RE NOT ALONE".
Vi ricordo che nella nostra serie nulla, o quasi,
di quello che è capitato nella dodicesima stagione
è avvenuto: niente Mary, niente Jack, niente morti
traumatiche, un crossover (o due...), una linea temporale diversa e
complessa dove, speriamo, finalmente i nostri eroi potranno trovare il
modo per essere felici anche se non mancheranno ugualmente i
drammi.
Continuate a seguirci, recensite e gioite con
noi!
SPOILER: Preparate i vostri cuoricini e i vostri
ormoni per i prossimi capitoli, il rank cambia colore!
Un abbraccio da Astral e OcaPenna.
SEE YA!
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