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Autore: Astral Della Rovere    15/07/2017    2 recensioni
"Sam non ha dimenticato ciò che Lucifero gli ha detto nella gabbia: “Cosa farai una volta che ci avrai aiutato con Amara?”, “Magari mi trasferisco a Los Angeles, risolvo crimini…”. Non può davvero fare questo, non Lucifero!"
E se davvero Lucifero avesse deciso di abbandonare la sua vecchia vita dopo lo scontro con Amara? E se Lucifer Morningstar, affascinante proprietario del Lux e capace consulente civile dell'LAPD fosse lo stesso Lucifero che conoscono i Winchester?
Prima parte della Serie "Evolution".
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lucifero, Sam Winchester
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'EVOLUTION'
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CAPITOLO 14


-Siamo sicuri che quella specie di uovo abbia funzionato, si? - vuole sapere per l’ennesima volta Lucifer.


L’attico sopra il Lux è talmente affollato, e non da belle tettone in intimo o perfetti corpi maschili scolpiti, che si sente quasi a disagio. Quello, dopotutto, è il suo nido.


-Sì, Lucifer, - ripete per l’ennesima volta tra i denti Sam, - il generatore di impulsi iperbolico ha eliminato la parte angelica di Samael. Questo...coso...esorcizza il soprannaturale. In realtà non pensavo funzionasse anche con un nephilim.


Il Diavolo lo squadra esasperato. -Come sarebbe a dire “non pensavo funzionasse anche con un nephilim”? Vuoi dire...che ci siamo basati su cosa, fortuna?


Sam preferisce non rispondere continuando a fissare Samael che è ancora svenuto. L’eliminazione della sua parte angelica non dev’essere stata uno scherzo, è un miracolo che sia ancora vivo.

Castiel osserva a sua volta il corpo esamine in mezzo al pavimento.


- Ha funzionato, no? - interviene Dean.


- Quand’è che voi Winchester imparerete cosa vuol dire avere un piano? - borbotta Crowley.


-Sì ha funzionato - risponde l’angelo a Dean ignorando il demone. - ma è fortemente danneggiato, è spezzato nell’anima. Non posso fare nulla per lui.


-Ma sarà in grado di dirci da dove cavolo viene, vero? - vuole sapere Lucifer.


-Se si riprende sì - lo rassicura il fratello.


Dean si piega su quella strana copia bionda dell’arcangelo afferrandolo per le spalle e scuotendolo - Dai, amico, sveglia!


Crowley strabuzza gli occhi e lo spinge via - Si può sapere qual è il tuo problema? Ha l’anima spezzata, non ha preso una botta in testa!  - il demone alza gli occhi al cielo inveendo contro l’ignoranza dei cacciatori - Certe cose richiedono un certo tatto! - dice un momento prima che un denso fumo porpora abbandoni il suo tramite e si insinui nella bocca di Samael.


Sam rabbrividisce al ricordo di cosa si prova a sentire Crowley dentro di sé. Ha tentato di scacciarne il ricordo ma ogni volta che lo vede possedere un corpo gli tornano i brividi per cui distoglie lo sguardo. La disapprovazione è evidente anche sui volti dei due angeli: la violenza con cui i demoni si impadroniscono dei tramiti è deplorevole, almeno loro lo fanno solo dopo averne ottenuto il consenso.

Per qualche minuto non succede niente e il tempo sembra scorrere più lento del dovuto mentre Dean fissa il corpo di Samael, immobile sul pavimento. Poi il fumo ripercorre la sua strada e Crowley si rialza da terra spolverandosi la giacca con le mani.

Samael ha riaperto gli occhi ma sembra ancora disorientato e stordito.


- Come dicevo - dice il demone guardandoli soddisfatto - un certo tatto…


Lucifer si avvicina al malcapitato e con un sorriso incoraggiante gli rivolge la parola.

-Ciao Samael, mi dispiace non poterti offrire qualcosa da bere ma vedi, prima desideriamo che tu ci dica qualcosa di te. - la sua voce è mielosa e graffiante mentre si china leggermente. -Dicci, razza di doppleganger ossigenato, da dove vieni?


Samael si riscuote stupito dal torpore e dopo un minuto scoppia a ridere.

- Davvero non mi riconosci? Sai, ho immaginato questo momento così tante volte. Credevo… beh, credevo davvero che sarebbe stato uno di quei momenti intensi sai, una cosa padre-figlio che si ritrovano correndosi incontro sulla sabbia.  - e ride, ride forte e di gusto.


Il sorriso cordiale di Lucifer sparisce, congelato come il suo possessore. Di sicuro ha sentito male. Gli occhi si incupiscono allargandosi furiosi.

-Che cazzo dici?- ora la sua voce non ha più nulla di vellutato.


Quattro paia di occhi sono fisse sul nephilim mentre lo sconcerto si diffonde nell’attico.


-Forse non ho sentito bene…- chiede al fratello il giovane cacciatore che lo guarda sconcertato mentre il nephilim continua a ridere.


- Eddai, babbo, lo sai come vanno queste cose, quando si mettono al mondo figli poi quelli crescono e vengono a chiedere il conto.


A scattare verso l’uomo a terra è Castiel però. In un attimo le sue mani sono sulla camicia del nephilim e lo sollevano mentre una rabbia repressa ne sconvolge lo sguardo.

-Tu menti! Chi sei?


Dean lo afferra per le spalle - Cass… Cass, okay, adesso mettilo giù - dice cercando di tranquillizzare l’amico prima che lo ammazzi senza aver saputo la verità. L’angelo si calma a stento lasciando quell’impostore. È impossibile che sia il figlio di Lucifer.

Il Diavolo, d’altro canto, continua a fissare la presunta prole senza cambiare espressione, immobile. E se davvero fosse così?


- Ma che cosa ti aspettavi, esattamente? - prorompe all’improvviso rabbioso il biondo - dimmi, che cosa volevi da me? Forse tu avrai rifiutato la tua natura, magari ti piacerà qui, su questo pezzo di roccia lurida e meschina, ma a me no! Per me è stata sempre solo solitudine e tristezza! Non ci sei mai stato, mai! Il minimo che puoi fare per me è lasciarmi prendere quello che hai gettato via…


Sam osserva la situazione surreale. Davvero quello è il figlio di Lucifer e Kelly? Possibile? L’arcangelo è teso, e per la prima volta prova quasi compassione per lui.


-Non ci sono mai stato…- dice con tono amaro, ridendo senza allegria. - non sapevo nemmeno della tua esistenza! Non ho più saputo nulla di Kelly! - sbotta alla fine.


- Ah, davvero? Ti sei sprecato a cercarla, dico bene?


-Se non l’ho cercata era per proteggerla, razza di idiota! - gli urla in faccia Lucifer. -lo sai cosa sarebbe successo a Kelly se i miei fratelli in Paradiso l’avessero trovata? L’avrebbero uccisa! E la stessa cosa avrebbero fatto quei demoni ingrati. Kelly è sempre stata più al sicuro lontano da me, spermatozoo incompleto. - ormai la rabbia ha lasciato il posto allo sgomento. Samael è suo figlio, LUI ha un figlio? - se avessi trovato Kelly...nessuno di voi due sarebbe sopravvissuto.


- Lucifer! - la voce della dottoressa Martin è pacata ma decisa nel richiamare il suo paziente, fa un passo avanti staccandosi da Crowley che le tiene ancora la mano.


L’arcangelo si gira sorpreso a fissare la dottoressa. -Linda? - la chiama sorpreso.


- Non credi che dovresti usare un altro tono con il ragazzo?


Lucifer continua a guardarla sorpreso. Come diavolo...poi vede il demone. -E che tono dovrei usare? L’abbiamo quasi ucciso!


- Non vedi proprio nessuna analogia tra voi due? - in altre circostanze avrebbe forse usato metodi meno diretti ma quella ha tutta l’aria di essere una situazione d’emergenza.


Lucifer ha un sussulto. Avrebbe voluto ribattere che lui non è suo padre, invece si gira verso il figlio che lo fissa pieno di sfida ed arroganza. In quello sguardo rivede se stesso.

-Avresti potuto semplicemente venire da me...contattarmi. - la sua voce ora è stanca. Sente una marea di sentimenti contrastanti dentro di lui, e non sa quale prenderà il sopravvento.


- E perché avrei dovuto? Non ho bisogno di te, ho vissuto una vita senza di te e continuerò esattamente…


- Okay, adesso basta - lo interrompe Dean - le vostre crisi da famiglia cosmica risolvetele in un altro momento! Adesso - dice avvicinandosi a Samael con fare minaccioso - ci dici da dove, o quando, arrivi e ci racconti tutta la storia, dall’inizio.  


-Hey puttana, stai parlando a mio figlio! - s’infervora Lucifer.


Castiel ha ingoiato la realtà dei fatti e fissa il frutto del peccato di suo fratello.

- Lucifer...Samael è ancora in pericolo. Dobbiamo sapere tutto quello che possiamo e poi decidere cosa farne. Se l’abbiamo trovato noi puoi starne certo che anche i nostri fratelli in Paradiso lo troveranno presto, e anche se non ha più la sua parte angelica, rimane sempre tuo figlio.


Il Diavolo guarda il fratello. Sa che ha ragione, ma è decisamente confuso e combattuto. Ha quasi ucciso suo figlio, ha quasi lasciato che lo uccidessero i Cacciator e ora c’è il rischio che da un momento all’altro compaia un qualsiasi altro angelo di merda a porre fine a quella aberrazione. Ingoiando amaro, fa un passo indietro in tacito assenso, lasciando il campo agli altri. Ha bisogno di qualcosa di forte...molto forte.


Dean torna a guardare Samael - Quindi? - chiede con tono eloquente.


- Perché dovrei parlare con te, cacciatore? Uhm? Mi volevi ammazzare ancora prima che nascessi!


- Perché vedi, Samael - interviene Sam con la voce più calma e serena che riesce a usare per il caso, - se non parli con le buone, mio fratello e Crowley non lasceranno molto di te da far raccogliere agli angeli. - dice concludendo con un triste sorriso.


Dean annuisce convinto mentre Crowley, sentendosi chiamato in causa, compare all’improvviso di fianco a lui con la lama angelica ancora sporca di sangue in mano.


- Adesso smettetela tutti quanti! - esclama Linda esasperata facendo scomparire l’aria compiaciuta dal volto del demone - È possibile che non siate in grado di ragionare senza  infilzare qualcuno? Samael, sei furioso con tuo padre, va bene, capisco la rabbia, capisco la frustrazione ma sono sicura che se permetterai a Lucifer e a te stesso di recuperare un rapporto, col tempo… ma mi spieghi come pensi di poterlo fare facendoti ammazzare da questi… da questi… idioti relazionali?


Dean guarda quella donnetta arrossata dalla rabbia - A chi hai dato dell’idiota? - sbotta offeso.


- Attento a come parli, scoiattolo! - lo ammonisce Crowley sventolando la lama - La dottoressa è in gamba, è ha ragione tra l’altro.


Dean sgrana gli occhi verso il demone.


- Certo che ho ragione! La vostra vita è un disastro, voi siete un disastro!


- Hey! - esclama Sam a sua volta punto sul vivo. In fondo lui quella vita non la voleva neppure fare.


Castiel invece abbassa lo sguardo come un cagnolino bastonato.


- Io te l’avevo detto, Linda - dice Lucifer dal bancone del bar mentre sorseggia un whisky.


La dottoressa si volta verso di lui furiosa - Tu! Tu, in due anni di terapia non ti è mai venuto in mente di nominare il fatto che hai un figlio?


- Ma non sapevo della sua esistenza! Non sapevo nemmeno se Kelly era sopravvissuta oppure no… - sbotta piccato il Diavolo.


- Oh, ma per l’amor del Cielo! - sbotta la dottoressa voltandosi verso Crowley - E tu! È inutile che mi guardi in quel modo ebete! Dovevi chiamare tre ore fà! Credevo fossi morto!


A Dean scappa un risolino divertito che gli costa caro.


- E tu, tu… tu sei un catalizzatore di casini! Non capisco se sei scemo o cosa, potresti ringraziare ogni tanto, tipo quando vieni resuscitato o… o sa iddio cos’altro! E, soprattutto, potresti anche esprimerti, sai…qualcosa come “ti voglio bene” non ti strozza!


Adesso è Samael a divertirsi della faccia piccata e arrossata del cacciatore che cerca di fissarsi le scarpe il più a lungo possibile.


- Sapete che vi dico? Ammazzatevi, ammazzatevi tutti tra di voi! - sbotta alla fine andando dritta alla rastrelliera.


Lucifer guarda sconvolto la sua dottoressa.


- Ma bravi, siete contenti? Mi avete fatto arrabbiare Linda! - dice con sguardo accusatore soprattutto rivolto a Dean. Poi con delicatezza si avvicina alla dottoressa porgendole un bicchiere di bourbon che le ha appena riempito.- Tieni Linda...questo ti aiuterà, vedrai.


Sam, sentendo la vicinanza della donnetta, sta ben attento a non sollevare lo sguardo e a non farsi notare, non fosse che sovrasta di quasi due teste la bionda che lo guarda in cagnesco.

Castiel si riscuote e, con un leggero colpo di tosse, riporta l’attenzione sull’interrogatorio della creatura.


- Da quale anno vieni? Come sei giunto qui? Perché proprio in questo tempo? - vuole sapere più curioso che minaccioso.


- È entrato in una cabina telefonica… secondo te come ha fatto? - sbotta il demone.


- Siete sempre così divertenti da queste parti? - ghigna il nephilim.


- Oh, non ne hai idea! - esclama Dean prima che Crowley gli faccia eco: - Ci stiamo appena scaldando, tesoro. Adesso, dai retta alla dottoressa ed evitaci la fatica di smacchiare il pavimento…


Samael fissa i due uomini che lo sovrastano incerto - Uhm… chi mi garantisce che non cercheranno Kelly, e me… in questo tempo?


-Tranquillo, Samael - interviene Lucifer da dietro il bancone del bar, - Non ti verrà fatto alcun male, non se ci tengono alle loro ossa intere. Io non uccido, ma ciò non vuol dire che non mi diverta a procurare dolore.- conclude con un sorrisino minaccioso e che non ammette repliche.


- Ascolta Justin, ci sono due modi per uscire da questa situazione - dice il demone chinandosi in modo da fissarlo dritto negli occhi - O tu ci dici quello che vogliamo sapere, oppure, e credimi non mi piace l’idea, mi faccio un altro giretto lì dentro e mi prendo quello che voglio. - dice puntandogli l’indice in mezzo agli occhi.


Il nephilim trema di rabbia ma si rende conto di non avere molte carte da giocare.


- Duemilatrentasei - sputa fuori alla fine - incantesimo trinus temporalis, e ora perché sapevo che le ali sarebbero state semplici da prendere, dovevo provare fino a che sarebbero rimaste a Los Angeles, prima che… prima che voi le insozziate con le vostre manacce! Come ha potuto mio padre lasciarvele prendere? A dei cacciatori! - sputa con disprezzo.   

Lucifer lo guarda alzando un sopracciglio stupito, poi si rivolge a Sam.

- Oh guarda Sammy, a quanto pare vi donerò senza remora le mie splendide appendici piumate. - dice sorridendo estasiato - Che meraviglia! Te ne prenderai cura tu, dolcezza? Fantastico!


Il giovane cacciatore lo squadra non sapendo esattamente come rispondergli, prima di guardare il fratello.

- Beh...più al sicuro che nel bunker non potrebbero essere. Le metteremo in una stanza sigillata, isolata e dimenticata…


- Aspetta un secondo, davvero gli stai dando le tue ali? - chiede Crowley incerto.


-Ovvio, cagnolino!- esclama il Diavolo, - davvero non avrai pensato che le avrai lasciate prendere da te? Oh andiamo! IO non le voglio più, TU non le avrai mai, e non desidero che vengano distrutte, per cui sarò ben felice di lasciarle alle scimmiette e al mio adorato fratellino. Loro, sono più che sicuro, ne avranno cura. E non le useranno.


Finalmente Lucifer sente di essersi liberato di un peso. Ha tagliato le ali per non dover più tornare indietro ma distruggerle...è qualcosa che ancora non si sente pronto a fare.


- E di lui che ne facciamo? - chiede Dean indicando Samael - Non possiamo lasciarlo gironzolare in giro.


-Non lo abbiamo ucciso noi, ma ciò non toglie che sia a rischio la sua vita. Lasciarlo tornare nel futuro è fuori discussione, come anche lasciarlo a piede libero: è una mina vagante. Abbiamo solo due alternative - interviene Castiel facendo scorrere lo sguardo su tutti gli interessati nella faccenda, - o eliminarlo noi, oppure tenerlo al sicuro da qualche parte, ben custodito e sorvegliato.


- Molto bene - risponde Dean puntando la pistola alla fronte del nephilim.


- Dean, no! - esclama Sam con severità.  - Evitiamo di ucciderlo, va bene? È solo uno stupido ragazzino. Io proporrei di trovargli una casa bella isolata, tipo all’Inferno…


- Cosa? Ma che ti dice il cervello! - esclama inorridito Lucifer.


- In questo modo - prosegue l’uomo guardando il Diavolo e il nephilim in sequenza, -sarebbe al sicuro dagli Angeli e - fissando Crowley - con le dovute protezioni magiche, anche dai demoni stessi. Inoltre non ci creerebbe più problemi, almeno fino a quando non decide di far funzionare quella testa annebbiata dal rancore. A meno che… - conclude con un tono solo leggermente sarcastico rivolto a Lucifer poco distante da lui, - tu non voglia prendertene cura tenendotelo qui nell’attico, a LA, allevandolo come un figlio, consapevole che preferirebbe ficcarti il pianoforte su per culo.


- Stai scherzando, vero? - chiede Crowley ironico - mi hai preso per una babysitter? L’Inferno non è la vostra stramaledetta nursery!


- Hai un’idea migliore che non comporti la morte prematura e violenta del nephilim? - lo sfida Sam.


- Credo che Sam abbia ragione - interviene Castiel. -non abbiamo molta scelta…


A Lucifer l’idea non piace, ma nemmeno l’alternativa lo solletica. Improvvisamente si sente proprio come suo padre quando l’ha rinchiuso all’Inferno e comprende un po’ meglio le sue intenzioni passate. Forse dovrebbe parlare con papà e continuare quella chiacchierata iniziata anni fa nella casa dei Winchester.


- Che cosa me ne dovrebbe importare? Ammazziamolo e togliamoci il pensiero! - sbotta il demone.


- Gavin! - risponde Linda dalla poltrona dove si è messa comoda a bere il suo drink - Ecco che cosa te ne dovrebbe importare, razza di stronzo!


Crowley ammutolisce mentre Dean s’irrigidisce cercando la complicità del fratello che incontra il suo sguardo deglutendo, con ancora i sensi di colpa per quello che è successo.

Linda sa di aver tirato un colpo basso ma non le interessa, purché quella storia finisca.


- Va bene, Inferno sia… - borbotta Crowley.


Lucifer si avvicina al figlio col passo lento di chi ha un enorme peso da portare sulle spalle. Fa un sospiro prima di inginocchiarsi davanti a lui.


- Ora non capirai e non apprezzerai, continuerai ad odiarmi, a cercare il modo per liberarti di me ma credimi, prima o poi, tra qualche anno, comprenderai che tutto questo è per il tuo bene. Non ti farò rinchiudere all’Inferno per punirti, ma per salvarti. Non ti sto tenendo lontano da me perché non voglio avere nulla a che fare con te, ma per proteggerti. Samael, figlio, cerca di non odiare te stesso quanto odi me. - e detto questo si alza e si allontana dalla stanza cercando un po’ di solitudine sulla terrazza. La vista di LA da lassù è da mozzare il fiato, è come sollevarsi dall’Inferno delle strade affollate per avvicinarsi alla pace del cielo. Non si è mai sentito così triste da quando ha messo piede sulla Terra. Volge lo sguardo verso le nuvole che cominciano a coprire il sole.


- Papà…- sussurra, certo che lo stia ascoltando. - ti prego, proteggilo.





EPILOGO


Amenadiel fissa il baldacchino candido mentre accarezza distratto i neri capelli del suo demone. Sono state giornate decisamente inconsuete e ricche di avvenimenti. La visita inaspettata di Castiel l'ha inizialmente irritato, ma la seduta con Linda e i fratelli l'ha aiutato ad analizzare le sue mancanze. Il suo problema è l'aver perso la fede, la fiducia in suo Padre e in tutto ciò che è sempre stato. Ha rivisto ancora Castiel dopo quel giorno, hanno parlato, hanno anche discusso, più che altro per il fatto che Amenadiel non condivide la decisione del fratello di abbandonare il Paradiso e di preferire i Winchester come “famiglia”, ma ha compreso molto sui motivi che muovono il serafino. Ha saputo che il ladro proviene dal futuro e che, a quanto pare, è un'altro dei peccati di Lucifer. Sapere che il Diavolo ha un figlio l'ha sconvolto ma preferendo non pensare alle conseguenze bibliche del fatto ha deciso di accantonare la notizia in un angolo della sua mente. È sicuro che la soluzione che hanno trovato per occuparsi del problema non servirà ad annullarne la pericolosità, intuendo che ne ignorino le reali conseguenze. Pazienza, non ha nessuna intenzione di intromettersi ancora negli affari di Lucifer, specie dopo che s'è fatto togliere le ali da quegli umani. Suo fratello non ha il minimo senno di poi.

Gran parte della sua decisione di non interferire la deve al demone che in quel momento sta giochicchiando con i suoi addominali là dove ha lasciato i segni dei suoi denti.


- Credi che Lucifer si sia infettato eccessivamente con le emozioni umane, non è vero Amenadiel? - chiede Mazikeen.


- Decisamente. Aver provato pietà per quella creatura è sbagliato, e temo che questa scelta lo porterà alla rovina.


Mazikeen alza la testa e lo fissa seria. Ha ancora in bocca il sapore del sangue dell'angelo e negli occhi l'immagine del suo nero corpo muscoloso tendersi nell'amplesso sopra di lei.


- Io non lo abbandonerò mai. Sono stata creata per proteggerlo, anche da se stesso se necessario. - dice la femmina con voce decisa, - nel momento in cui quella creatura dovesse mostrarsi un pericolo o una debolezza per Lucifer...allora io lo ucciderò con le mie stesse mani.


Amenadiel sa che è vero. Il suo demone non è realmente suo, è sempre appartenuto e apparterrà sempre a suo fratello, per quanto lei possa ricambiare i suoi sentimenti.


- E io lo proteggerò insieme a te – assicura l'angelo perdendosi nei profondi occhi neri di Maze, - Luci è la mia famiglia. E ora...ho ancora una porzione di pelle sulla schiena che non ha ricevuto i tuoi morsi...


-o-


- Il cadavere è stato ritrovato questa mattina, tra le nove e le undici, niente segni di lotta ma - Chloe sfoglia il taccuino - l’orologio si è rotto alle undici e un quarto esatte.


La sala d’ingresso dell’hotel è gremita di gente: ospiti, poliziotti, agenti della scientifica e il personale. Più di duecento persone devono essere analizzate e interrogate, le registrazioni della sorveglianza vanno visionate e va esaminata la stanza della vittima. Sarà una giornata lunga e Trixie andrà a dormire con la babysitter, di nuovo. Chloe non ha idea di come sia andata a finire la storia delle ali di Lucifer, il suo partner ha solo detto che è tutto risolto e l’ha pregata di archiviare il caso. Non è convinta per nulla ma non ha davvero il tempo di pensarci ora.  


- Che noia, Detective, non potevi chiamarmi per un caso più interessante? - sbuffa Lucifer guardando la hall piena di esseri umani.


- Veramente sei stato TU a chiamare ME per chiedermi di insabbiare il tuo caso - sibila in risposta la detective.


- Si ma questo non vuol dire che puoi annoiarmi a morte con un caso così idiota! Andiaaaaamo, lasciaci a lavorare Detective Stronzo mentre noi ce ne andiamo a festeggiare insieme: non ho più spiacevoli reperti del passato tra i piedi! - dice con un sorriso smagliante e occhi luminosi. - Una cena? Un drink? Facciamo sesso?


Chloe diventa rossa e distoglie lo sguardo di scatto. - Okay, chiariamo una cosa una volta per tutte: vuoi lavorare con me? Va bene, posso farlo. Vuoi essere mio amico, uscire a bere e raccontarci le nostre cose? Va bene, ma non puoi sparire per due mesi nel nulla! E non puoi avere fratelli che saltano fuori, strani amici e… segreti di continuo! E no, non farò sesso con te, Lucifer, e sai perchè? Perché per te sarebbe esattamente come andare a prendere un drink.


Lucifer le lancia uno sguardo offeso del tutto simile a quello di Sammy quando fa il cucciolo: ha notato che alle donne piace.


- Così mi ferisci, Detective! E va bene, andiamo a interrogare il tipo che ha trovato il cadavere...però hai perso davvero una grande occasione, sappilo! - e girando le spalle alla donna non può fare a meno di nascondere un sorrisino.


È così divertente far arrossire Chloe. Mentre cammina davanti al detective, però, ripensa a quello che è successo nei giorni passati. Si chiede se mai rivedrà suo figlio e se mai potrà avere con lui un chiarimento come quello che avrà con suo padre. Quello che è sicuro è che ogni tanto sparirà di nuovo, come dopo il salvataggio di Chloe, per andare a trovare le sue ali.


-0-


- Che vi avevo detto? Non c’è niente come il poker di Las Vegas- sorride tronfio Dean sventolando una mazzetta di banconote in faccia al fratello - Una bella doccia, due ore di sonno e queste meraviglie si trasformeranno in una serata epica! Hamburger, torta e tanta, tanta birra.   


Sam guarda il fratello con rimprovero. - Sul serio? È questa la tua idea di serata epica? Fratello, sei davvero diventato vecchio! - lo prende in giro il più giovane.


Le ali di Lucifer sono già al sicuro chiuse in una cassa e riposte in una delle stanze del magazzino circondate da una marea di protezioni, sigilli e incantesimi: nessuno le vedrà mai più, e di sicuro non usciranno dal bunker almeno per i prossimi cent’anni.


- Ah sì? E sentiamo, quali sarebbero i tuoi grandi piani? - ribatte Dean al fratello.


Sam sorride di rimando felice dell’atmosfera rilassata. - Di sicuro la doccia anche io. Poi pensavo di guardarmi tutta l’ultima stagione di Game of Throne con una bella ciotola di pop corn.


Castiel osserva la scena sorridendo. La loro avventura a Los Angeles si è conclusa nel migliore dei modi ed è anche felice di aver accontentato Dean facendolo divertire a Las Vegas. Dal Paradiso nessuno si è fatto sentire per richiedere i suoi servigi, per cui è grato di sentirsi libero per un po’ di tempo. - Game of Throne? Lo guardo con te anche se non ho ben capito chi sia ora il Re di Grande Inverno.


Dean alza gli occhi al cielo - Fantastico - esclama - ti preferivo quando non sapevi chi fosse Gandalf, sai?


- Gandalf non c’entra nulla con Game of Throne- osserva ingenuamente l’angelo.


Dean scuote la testa, per quell’angelo non c’è speranza. - Beh, fate come vi pare ma io faccio la doccia per primo e - aggiunge voltandosi verso le camere - tenete le mani a posto che so come va con i pigiama party.


L’uomo ha appena lasciato la stanza quando il cellulare di Castiel squilla. L’angelo sospira nel prenderlo in mano pensando che era troppo bello avere qualche giorno da passare con la sua famiglia umana. Quando però vede lo schermo la sua espressione si fa sorpresa.


Sam nota il cambiamento dell’amico. -Tutto bene? - vuole sapere il cacciatore.


- Si si...è Laila…


Sam raddrizza la schiena alla notizia. - Laila?


Castiel risponde alla chiamata e parla per pochi secondi con la donna dall’altra parte del telefono. - Ciao...sì ricordo...fra una settimana? Certo, ci sarò. Mi fa piacere, a presto.


L’uomo è curioso ma non osa chiedere all’angelo cosa gli ha detto la donna, ma Castiel avverte la tensione dell’altro.


- Stanno per tornare le due Donne di Lettere e ho un appuntamento con Laila tra una settimana per...una promessa. - informa in modo evasivo Sam che ricambia aggrottando la fronte e borbottando qualcosa che l’angelo non riesce a cogliere.

È passato quasi un anno dal loro primo incontro e ancora Castiel ricorda la strana sensazione che gli ha lasciato quella donna, è davvero curioso di approfondire quell’impressione. Sam pensa che gli sarebbe piaciuto a sua volta poterla di nuovo parlare.


- Ok - dice all’amico cambiando discorso - preparo Netflix e ci guardiamo qualche puntata.




FINE PRIMO EPISODIO



Angolino delle autrici

Ed eccoci  giunti alla coclusione di questo capitolo nella vita dei Winchester e di Lucifer. 

La vicenda delle ali si è risolta, il nephilim è al sicuro e i nostri cacciatori hanno fatto ritorno al bunker insieme a Castiel ma... 

Chi sarà mai la misteriosa donna che ha telefonato all'angelo? Perché ha telefonato proprio a lui? Gli Uomini di Lettere cercano di nuovo di intromettersi nella vita dei Winchester? Saranno i Britannici o qualche altra sede? 

Se siete curiosi di sapere cosa riseva il futuro ai nostri amati fratelli continuate a seguirci nella breve storia "DIARIO DI UNA DONNA DI LETTERE", prologo al prossimo capitolo della Serie "EVOLUTION", "BROTHERS, YOU'RE NOT ALONE". 

Vi ricordo che nella nostra serie nulla, o quasi, di quello che è capitato nella dodicesima stagione è avvenuto: niente Mary, niente Jack, niente morti traumatiche, un crossover (o due...), una linea temporale diversa e complessa dove, speriamo, finalmente i nostri eroi potranno trovare il modo per essere felici anche se non mancheranno ugualmente i drammi. 

Continuate a seguirci, recensite e gioite con noi! 

SPOILER: Preparate i vostri cuoricini e i vostri ormoni per i prossimi capitoli, il rank cambia colore! 

Un abbraccio da Astral e OcaPenna. 

SEE YA!


   
 
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