Invito
Al
liceo Teitan l'orario delle lezioni era appena finito e tutti gli
studenti erano stati congedati, comprese tre amiche affiatate.
<<
Aaah per oggi è finita! >>
<<
In realtà ci hanno assegnato dei compiti Sonoko... >> Disse
Ran a mo' di monito.
<<
Si ma abbiamo tempo per farli. Che ne dite se andiamo a fare
shopping? >>
Masumi
e Ran si scambiarono uno sguardo complice con aria insofferente:
nessuna delle due amava particolarmente far spese, soprattutto con la
ragazza che tendeva a scegliere boutique non proprio abbordabili.
<<
Allora ragazze? >> chiese Sonoko con aria impaziente.
<<
Aspetta un secondo che mando un messaggio >> disse Masumi
prendendo il suo cellulare.
<<
Eee... immagino la destinataria sia Shiho vero? >>
La
ragazza continuò a digitare sullo schermo.
<<
Si certo. Perché? >> chiese senza darle particolare
attenzione.
<<
No no … niente.. >>
Sera
aspettò qualche istante poi sentì il suo cellulare vibrare. Aprì
il messaggio e sorrise.
<<
Uh si trova qui vicino. Raggiungiamola >>
<<
Oook... >> dissero le altre due. Una contenta l'altra un po'
più seccata.
*
Quando
Shiho vide in lontananza le due ragazze oltre a Masumi non poté fare
a meno di corrucciarsi.
La
ragazza le aveva detto di essere sola e che avrebbero fatto una
semplice passeggiata, ma con le altre due le premesse erano
evidentemente di tutt'altro genere.
E
quel giorno non poteva assolutamente permettersi di perdere tempo.
<<
Eeehi ciao dottoressa >>
<<
Ciao Masumi. Salve ragazze >> disse con tono molto pacato.
Le
altre due agitarono la mano.
<<
Allora quali sono i programmi? >> domandò la Miyano col suo
solito atteggiamento “spumeggiante”.
Sera
le si avvicinò con un gran sorriso stampato in volto.
<<
Certo che potresti essere un po' più allegra. Hai il broncio tipico
di... >>
Shiho
la ghiacciò con lo sguardo e Sera decise di non continuare la frase.
<<
Volevamo andare per negozi >> disse gentilmente Ran
avvicinandosi a lei.
<<
Mh... ne ho visti di carini da quella parte >> e così dicendo
indicò una strada piuttosto trafficata.
<<
Ok andiamo >>
Shiho
iniziò ad incamminarsi e quando fu lontana dalla portata d'orecchio
Sonoko portò le mani sui fianchi.
<<
Si può sapere perché la assecondi sempre? >>
C'era
un motivo se Masumi cercava di evitare conflitti con Shiho.
Lei,
ottima karaketa, un tipo tosto che non si impressionava facilmente,
cresciuta circondata da familiari piuttosto particolari, di quelli
che ti temprano il carattere, assecondava una delicata studentessa
universitaria.
Insomma
era un controsenso.
Eppure
la delicata ragazza l'aveva veramente terrorizzata quella
volta.
Vermout
era stata incastrata dall'fbi. Calmel e Jodie l'avevano caricata in
macchina per metterla ufficialmente sotto la custodia dei servizi
segreti americani.
Akai
era rimasto nel magazzino insieme a lei, Shinichi, Shiho e Rei.
L'agente
PSB si era dovuto dileguare per mantenere la sua compertura mentre i
tre ragazzi renstanti erano tornati a casa dell'ex piccolo detective.
Dentro
la maestosa libreria di casa Kudo, con aria seriosa e leggermente
inquientante ad attenderli c'erano Mary e Shiuichi.
Quella
era la primissima volte che Shiho ed il maggiore dei fratelli Akai si
incontravano con le loro vere forme. La prima volta dopo anni.
La
gente normale si sarebbe aspettata un commovente scambio di battute,
un chiarimento o comunque un minimo di riconciliazione.
Ed
invece tra i due si era istaurata una civilissima
conversazione composta da grida, insulti e libri tirati in testa. Da
entrambe le parti.
Il
risultato fu che Shinichi dovette sostituire la vetrinetta del suo
studio, Mary si era volatilizzata prima di essere la prossima
sfidante e Sera-chan era rimasta leggermente traumatizzata.
Masumi
portò una mano dietro la nuca e rivolse un gran sorriso a Sonoko.
<<
Ma no... non è vero. Sarà una tua impressione >>
*
Dopo
aver visitato i negozi della via principale il gruppo di ragazze si
diresse verso il centro commerciale.
Sonoko
alzò i pugni al cielo con fare entusiasta.
<<
Andiamo da questa parte >>
Shiho
approfittò di un momento di distrazione delle due ragazze per
afferrare Sera per un braccio facendola voltare.
<<
Mi spiace Masumi ma io devo andare adesso >> disse con un tono
molto serio.
La
mora la fissò capendo la situazione: in effetti aveva letto qualcosa
su internet.
Da
qualche tempo un pericoloso terrorista esperto in armi
batteriologiche era evaso da una prigione degli stati uniti e si
pensava si fosse rifugiato in Giappone.
<<
Lavoro? >>
Shiho
annuì.
La
mora si avvicinò al suo orecchio.
<<
Cercate di non litigare fino alla fine delle indagini >>
Lei
ridacchiò. E così aveva capito.
<<
Farò del mio meglio Sera-chan... però tu inizia a preparare il kit
di pronto soccorso a casa >>
<<
Non sei divertente >>
*
Shiho
scese e parcheggiò la sua harley nel parcheggio li vicino.
Entrò
nell'edificio, un'agente domandò le sue credenziali e lei gli porse
il suo tesserino.
<<
Oh salve Miyano-san. Gli agenti arriveranno tra qualche minuto. Può
aspettare lì >>
Shiho
guardò la sedia con aria indispettita domandandosi se nel caso fosse
stata uomo, o se fosse stata un agente effettivo, sarebbe comunque
stata costretta ad aspettare zitta e buona in un anonimo angolo del
corridoio.
Si
guardò intorno: il dipartimento
del quarto distretto era enorme ma preferì correre il rischio di
perdersi che stare lì ad aspettare.
Dopo
qualche minuto passato a salire e scendere le scale si rese conto che
si era effettivamente persa.
Fantastico.
Davvero fantastico.
<<
Ha bisogno di qualcosa? >>
Nel
sentire la sua voce, Shiho si girò e spalancò gli occhi.
Quell'uomo
era onnipresente.
Rei
era in pantaloncini e guantoni da boxe.
Evidentemente
era finita nella palestra del dipartimento.
Shiho
si schiarì la gola e cercò di darsi un contegno.
Rei
aggrottò la fronte non appena la riconobbe.
<<
Shiho >>
<<
Ciao >>
<<
Che ci fai qui? >>
<<
Io... informazioni riservate >> disse distogliendo lo sguardo.
L'uomo
annuì poco convinto.
<<
Non dirmi che ti sei persa >>
Annuì
imbarazzata, in fondo in parte era vero.
<<
Non sei la prima a cui capita, tranquilla. Sei qui per il caso
Ramirez?
>>
Shiho
si domandò come facesse quel ragazzo ad essere sempre informato su
tutto.
Seriamente
sembrava avere occhi ed orecchie ovunque.
<<
... Non te lo poso dire... >> rispose seccata.
<<
Ok sei qui per il consulto sulle armi batteriologiche. Dammi cinque
minuti e ti accompagno >>
<<
Non è necessario, dimmi solo in che direzione devo andare >>
<<
Tranquilla faccio presto >>
Shiho
lo vide sparire velocemente dietro una porta, una volta sola si
sedette su una sedia vicino ad un sacco da boxe e si guardò intorno:
c'erano un sacco di attrezzi e un grande specchio che ricopriva per
intero il muro di fronte a se.
Sentì
l'acqua della doccia scorrere ed incrociò le braccia al petto
abbassando il capo.
*
Rei
si infilò sotto la doccia senza aspettare che arrivase
l'acqua calda, e nemmeno quella tiepida.
Aveva
avuto molto a che fare con un caso come detective privato e non la
vedeva da qualche giorno, quindi anche se per poche rampe di scale ci
teneva a scambiare qualche parola con lei.
Si
cambiò in fretta ed uscì dallo spoiatoio.
<<
Eccom... >>
Quando
tornò nella palestra però non vide nessuno.
Si
mise la mani sui fianchi e sospirò seccato.
Ma
perché aveva questo brutto vizio di sparire?
<<
Ok... torniamo davanti il sacco... >> mormorò tra se e se.
*
Per
fortuna in uno dei corridoi aveva incrociato la dottoressa Baba, che
conosceva quell'edificio molto bene, e si erano messe a conversare.
<<
Dopo 15 anni di matrimonio quello stronzo si è accorto che avevo un
lavoro e non avevo il tempo di fargli trovare il pranzetto pronto in
tavola e la casa perfetta >>
Shiho
annuì invitando la dottoressa a proseguire. La vita privata di
quella donna sembrava essere stata scritta da un regista di soap
opera.
Lei
stessa era un tipo davvero particolare: schietta, pratica, per nulla
vittima di quelle moine e di quelle cerimonie che si fanno in ambito
lavorativo.
<<
... un bel giorno lui, il cretino, mi ha detto di andare in cucina
perchè ero sua moglie ed era quello il mio dovere e io l'ho guardato
negli occhi e gli ho detto: "Facciamo un bel gioco: io vado in
cucina e tu te ne vai a fanculo" >>
La
ragazza si mise una mano davanti la bocca ridendo. Quella donna era
veramente un portento.
<<
...evidentemene non gli è piaciuto quel gioco >> continuò la
dottoressa con fare sarcastico.
Shiho
annuì continuando a ridacchiare, poi guardò dritta davanti a se
inclinò il capo e assottigliò gli occhi incuriosita.
Accanto
alla porta della stanza dove si sarebbero svolte le indagini, Jodie
Starling fissava il suo collega mentre questo le parlava.
Gli
occhi della donna sembravano persi e sognanti, probabbilmente non
stava udendo una sola parola di quello che stava dicendo Akai.
Camel
era in disparte poggiato con la schiena cotro il muro e digitava i
tasti del suo cellulare.
<<
Ecco la concorrenza >> mormorò la Baba indispettita.
<<
Già... >>
Dovete
sapere che c'è una specie di legge non scritta per cui se fai parte
del PSB, o semplicemente collabori con esso, devi detestare l'FBI o
come minimo Akai Shuichi.
O
per dirla alla Bourbon: Akai... SHUUICHI!
Shiho
si mise a fissare gli occhi verdi dell'agente.
Scoccò
la lingua contro il palato. Provava un senso di irritazione ogni
volta che lo vedeva con quel suo atteggiamento alla "ce l'ho
d'oro e ricoperto di cioccolato".
Takana
Baba e Shiho si quardarono complici per due secondi poi la prima
abbassò il capo scocciata.
<<
Andiamo... >>
*
<<
Jodie sto parlando con te >>
La
donna arrossì e si mine una mano davanti le labbra.
<<
Eh!? >>
<<
Dove hai la testa? >>
La
donna diventò prima paonazza poi abbassò il capo iniziando a
balbettare.
La
Baba si avvicinò a passo svelto verso gli agenti ed aprì la porta
dell'ufficio seguita da una divertita Shiho.
<<
Salve agenti. Camel-san si può accomodare >> si fermò
fissando i due con la coda dell'occhio << Quando voi due avete
finito di fare i piccioncini sarei ben contenta se iniziassimo a
lavorare >> disse con un'aria severa ma anche vagamente
maliziosa.
Akai
alzò un sopracciglio mentre Jodie si ritrovò ad avvampare.
*
Era
notte fonda e negli uffici del sesto piano della sede del PSB non
c'era nessuno.
Rei
intravide la luce dello studio della Baba
accesa.
Strano.
La dottoressa non c'era mai dopo l'orario di
lavoro dato che aveva due figli terrificanti che tendevano a
cacciarsi spesso nei guai.
La
stanza era semiilluminata dallo
schermo acceso di un computer e regnava il silenzio. Incuriosito si
avvicinò ad un vetrino.
<<
Non toccarlo >>
Ritirò
immediatamente la mano.
<<
Non dovresti toccare mai nulla senza guanti quando sei qui o in
laboratorio. Potresti infettarti >>
Shiho
era seduta su una poltroncina e gli dava le spalle.
<<
Che ci fai qui? >>
<<
Non sono autorizzata a dirtelo >>
Rei
alzò gli occhi al cielo seccato dall'eccessiva pignoleria della
ragazza, anche se in fondo condivideva pienamente il suo essere così
professionale.
Era
uno degli aspetti che più ammirava in lei: ligia al dovere, attenta
e sempre ben preparata.
La
guardava mentre digitava le dita sulla tastiera con quell'espressione
seria e concentrata sullo schermo del computer.
<<
Com'è andata coi colleghi americani? >>
<<
Non sono autorizzata a dirtelo >> disse con una punta severa.
<<
Potrei almeno chiederti se ne hai per molto o hai intenzione di
mordere? >>
<<
Sssh >>
Ah
adesso lo zittiva pure.
Alzò
le mani in segno di resa.
<<
Ok ho capito >>
Sospirò
e si diresse verso la porta.
<<
Comunque se dovessi essere troppo stanca per guidare fino a Beika...
>>
Aprì
la porta.
<<
... sappi che sei sempre benvenuta a casa mia >> disse uscendo
dalla stanza.
Shiho
continuò a digitare imperterrita sulla tastiera, ma un velo di
rossore si tinse sul suo viso.
Angolo dell'autrice.
Sera ragazzi. Come andiamo?
Ho notato che le venature
comiche non dispiacciono quindi, dove possibile e dove rendono, ho
deciso di inserirle.
Povera Masumi mi domando se non
sia il caso di mandarla con gli assistenti sociali vista la famiglia
che si ritrova...
Come avrete capito mi piace
accanirmi sul "piccolo" Akai. Però non posso dire che non mi piaccia...
provo una sorta di "simpatica antipatia" per lui.
Rei ha invitato Shiho a casa...
l'ha buttata giù così con nochalance (ed è il pezzo che titola il
capitolo)
Che ve ne è sembrato? Piaciuto?
Come sempre grazie a tutti i
lettori. Mi fa davvero piacere sapere che questi capitoli siano
apprazzati. Grazie ragazzi.
Un bacione. A presto.
Violetta_
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