CAPITOLO
100: LA PROVA DI ILLIUS
Siamo arrivati al 100esimo capitolo, un record personale. Colgo
l'occasione per ringraziare coloro che hanno messo la storia tra i
preferiti:
Bankotsu
CaMbAbOy
harua_96
Illidan
Jakotsu
Karen94
marjane
princessangel
quigon89
Ramona37
Vodia
E tra le seguite:
Bankotsu
Shakuma92
Targul
Vodia
E poi:
XBankotsu:
God of War, he? Non ci avevo pensato...
Xharua_96: Aggressiva sì, ma solo un pochino!
E prima di leggere, ricordo che Rezo è molto più
forte
degli altri campioni!(ricordate come, per la vostra gioia, ha pestato
Caim).
Illius corse per le strade verso il centro della città, nel
quale aveva percepito la presenza di Arthas.
"Devo muovermi. Chissà cosa può mai avere in
mente..."
"Fermati." - disse una voce dall'alto.
Illius alzò lo sguardo e vide un uomo vestito di rosso.
"Chi sei?"
"Sono Rezo, il terzo uomo più potente dell'esercito dopo il
sommo ed il suo braccio destro. Chiunque cerchi di ostacolare il mio
signore merita la morte!"
Illius si mise in posizione.
"Sono pronto!"
Rezo scese levitando e fissò il suo nemico.
"Percepisco un grande potere in te, chi sei?"
"Io sono Illius Inverse, grande mago e appartenente al gruppo che ha
ucciso numerosi generali di Saddler!"
"Ho, voi? Bene, vendicherò tutti i comandanti!"
"Spirale di luce!"
Illius creò una catena dorata che si avvolse attorno allo
stregone, ma questi si liberò facilmente.
"Spirito del fuoco!"
Una palla di fuoco allungata si mosse a spirale ma venne parata.
Rezo
si mosse con una velocità superiore perfino a quella di
Durza, al punto
che nemmeno i fasci di luce di Illius riuscirono a colpirlo.
"Sei lento e prevedibile!" - gli disse colpendolo con una ginocchiata.
Illius fu spinto indietro, ma non si arrese.
"Fulmine rosso!"
Rezo sorrise e spalancò le braccia, creando un buco nero che
risucchiò il fulmine.
"Cosa?"
"Ora ti mostro un fulmine rosso degno di questo nome!"
Il
fulmine scarlatto fu creato in un secondo e Illius fece appena in tempo
ad erigere una barriera: l'onda d'urto abbatté gli edifici
più deboli.
"Anf, anf...ma questo mago è potentissimo!"
"Lo hai capito." - disse Rezo senza dare alcun segno di cedimento.
"Vortice acquatico!" - tentò Illius, ma ancora una volta il
colpo fu inutile.
"Ha ha! Frusta di fuoco!"
Il mago ne venne avvolto e fu sollevato di peso e poi sbattuto a terra.
"Sei bravo, ma contro di me non c'è storia."
"Sì, sei più forte di me, ma non ti
permetterò di fermarmi!"
"Sei solo un pazzo..."
Rezo alzò la mano, poi però si
teletrasportò per evitare una freccia infuocata.
"Hu? Una maga?"
La giovane aveva una veste rossa ed i capelli del medesimo colore.
"Mi chiamo Hikaru e sono appena arrivata! Lascia stare Illius!"
"Hikaru! Vattene! È troppo potente!"
"Non sperare di potermi dare ordini!"
La maga gridò e alzò il bastone, che Rezo
parò, muovendosi con grande rapidità e prontezza.
"Notevole per una ragazzina."
Il monaco rosso immobilizzò la ragazza con i suoi poteri, ma
Illius lo afferrò da dietro, lo alzò di peso e lo
sbatté a terra.
"Fammi largo!"
I due maghi furono travolti da un'onda d'urto.
"Hikaru...ti avevo detto di non intrometterti..."
"Non potevo lasciarti da solo, no?"
"Ho, che scenetta toccate! Siete fidanzati?"
"Beh, non proprio." - rispose il mago rialzandosi e aiutando la sua
compagna.
"E allora vediamo fin dove arriva il vostro "amore". Puah! Non esistono
sentimenti buoni e affetti, ci sono solo coloro che hanno il potere e
chi non ce l'ha. Non lo avete ancora capito alla vostra età?"
"Ti sbagli!"
"Tsk! Secondo voi è amore vendere il proprio figlio per tre
sacchi di farina?"
"Cosa?"
"Anche
se ero ancora in fasce mi ricordo bene: mia madre morì
dandomi alla
luce, e mio padre mi vendette per tre sacchi di farina, per di
più ad
un uomo che mi trattava come uno schiavo e che mi picchiava tutti i
giorni. Ma lui non sapeva che in me erano assopiti enormi poteri
mistici, e quando avevo solo sei anni non perdonai più il
suo
comportamento, così lo uccisi. Vagai per anni solitario,
vivendo di
caccia e lottando ogni giorno per sopravvivere: i miei sforzi, ma
sopratutto il mio odio per gli uomini mi fecero diventare sempre
più
potente. Un giorno però conobbi lui, Lord Saddler: egli mi
accolse nel
suo esercito, e mi insegnò a controllare meglio le mie
capacità,
insegnandomi i veri principi della vita. Se non fosse stato per lui a
quest'ora sarei ancora un brigante, ma guardatemi ora: adesso io sono
il numero tre di un magnifico impero!"
La maga lo guardò con occhi tristi.
"Posso capire che tu abbia avuto un'infanzia difficile, senza ricevere
affetto da nessuno, ma..."
"Affetto? Chi ha bisogno dell'affetto? Quando c'è il potere
c'è tutto!"
Rezo alzò la sua arma al cielo, caricando un potere enorme.
"Ed adesso ve lo dimostrerò, uccidendovi!"
"Hikaru, vattene, è un tipo troppo pericoloso."
"Non mi hai ancora capita, he? Non puoi darmi ordini."
Rezo gridò e lanciò un raggio rosso carico di
energia.
"E allora uniamo le nostre forze!"
I due maghi furono avvolti da un alone dorato, unendo le loro menti ed
i loro poteri.
"Vortice di luce, massimo splendore!" - gridarono assieme.
"Cosa?" - disse Rezo stupito quando vide un magnifico vortice dorato.
La prova di forza fu molto impegnativa per entrambi.
"Ha! Vi schiaccerò come formiche! Nessuno può
ostacolarci! Non capite?"
"Rezo..." - lo ammonì Illius - "Non puoi vincere! Mi
dispiace
che tu abbia avuto un passato doloroso, ma dobbiamo fermarti!"
Lo
stregone richiamò i poteri dei suoi oggetti, aumentando il
potere
dell'attacco, che iniziò a prendere il sopravvento sul
fulmine rosso.
"Non ce la farete!"
Il fulmine si divise e partì verso il mago, ma Hikaru gli
fece scudo con i suoi poteri e col suo corpo.
"HAAAAA!" - gridò la ragazza per il dolore.
La
scena scatenò la rabbia di Illius, che aumentò
ancora i suoi poteri ad
un livello mai raggiunto fino ad ora: il vortice si fece sempre
più
potente e luce inghiottì il fulmine, e con esso
Rezo.
"Haaaaaaaaaa!" - gridò il mago mentre volava in cielo per
poi ricadere a terra pieno di ferite.
I due maghi caddero in ginocchio, sfiniti per lo sforzo.
"Ce...l'abbiamo...fatta di nuovo...!" - esultò la maga.
"Sì, ma certo che tu non impari mai! Potevi farti ammazzare!"
"Lo sai che sono testarda!"
"Ho Hikaru!" - disse il mago abbracciandola.
"Tu..." - sussurrò una voce.
I due videro che Rezo era ancora vivo.
"Sta indietro!" - disse Illius.
Il monaco rosso si rialzò.
"Eri davvero disposta a rischiare la tua vita per lui?
Perché? Che cosa ti ha spinto ad agire così?"
La maga superò il compagno e con tono sicuro rispose:
"L'affetto che provo nei suoi confronti."
"L'affetto?"
"Sì.
Tu non ne hai mai ricevuto, e forse non puoi capire cosa
significhi...ci basta sapere che la persona che amiamo starà
bene,
anche se questo significa sacrificarci. Questo vuol dire amare
qualcuno."
Una lacrima scese lungo il volto del monaco rosso.
"Io...io
non ho mai avuto nessuno disposto a fare per me una cosa simile...non
ho mai ricevuto l'amore, nemmeno dai miei genitori!"
"Non è mai troppo tardi per cambiare." - gli disse la maga.
"No. Ho spezzato troppe vite per poter essere perdonato. Ma magari
posso fare qualcosa."
L'uomo riparò il bastone, la cui gemma era stata infranta, e
lo consegnò ad Illius.
"Ho fatto in modo che esso ti ubbidisca. Ora funzionerà come
se fosse tuo."
Illius rimase scioccato.
"Avrei
voluto incontrarvi prima." - disse, per la prima volta in vita sua
sorridendo per aver compiuto un gesto gentile - "Ora andate, Arthas, il
leader dei generali, sta penetrando in città."
"Ma tu..."
"Mi
resta poco da vivere..." - spiegò indicando le terribili
ferite che
aveva su tutto il corpo - "E devo riflettere un po'. Sapete,
è un po'
imbarazzante rendersi conto che le convinzioni di una vita sono false."
I due lo guardarono allontanarsi zoppicando.
"Hikaru,
non ho mai visto in faccia il nostro nemico, ma so che è
troppo forte
per te. Meglio che tu vada ad aiutare qualche gruppetto, altrimenti
potresti non farcela."
"Ma io.."
"Lo dico per il tuo bene."
La ragazza sospirò ed abbassò lo sguardo.
"Va bene."
Illius l'abbracciò e le dette un bacio su una guancia,
facendola arrossire un po'.
"Tornerò, te lo prometto."
Il mago fece roteare i due bastoni e sparì.
"Ha, che uomo!" - disse la ragazza.
Poi però la sua mente andò a Rezo.
"Chissà...forse oggi avremmo combattuto fianco a fianco se
non avesse avuto un simile destino."
Il monaco rosso camminò per una strada polverosa e deserta.
"Possibile
che mi sia sbagliato? Ho sempre creduto di avere una mente sopraffina,
invece...quei ragazzi...nutrivano un profondo affetto l'un l'altra,
emozioni che nessuno ha mai provato per me e che io no
proverò mai per
nessuno."
Il mago continuò a camminare, arrivando in un accampamento
dove stavano numerosi feriti.
Rezo si avvicinò ad un soldato con una profonda ferita sul
braccio, e solo toccandola essa si cicatrizzò; senza neanche
che
l'uomo potesse ringraziarlo lo stregone continuò a curare i
soldati, ma presto sentì le forze mancare: la sua ora era
giunta.
"Ho
salvato delle vite. Per la prima volta in vita mia...ho dei, vi prego:
permettetemi di rinascere, cosicché io possa comportarmi
diversamente.
Datemi una nuova possibilità. E vi prego: fatemi conoscere
questo
sentimento chiamato amore."
Il monaco sentì un dolore atroce su tutto il corpo, tale che
perse l'equilibrio e cadde a terra.
"La mia ora è giunta. Illius, mi aspetto molto da te. Tu hai
vissuto la tua vita, la mia invece è stata vuota e misera."
Un istante dopo il cuore smise di battere e Rezo morì.
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