Distrazioni
Quella
notte la temperatura era scesa considerevolmente.
Dopo
il caldo afoso degli ultimi giorni l'umidità era aumentata e
improvvisamente era scoppiato a piovere, il vento era molto forte
tanto che i vetri alle finestre emettevano dei piccoli rumori di
tanto in tanto.
Kankuro
era nel suo laboratorio, come quasi sempre preferiva dormire lì che
andare in camera sua.
Era
sdraiato sul letto e stava sfogliando dei manuali medici, necessari
per rendere efficaci i suoi nuovi veleni.
D'un
tratto udì la finestrella della presa d'aria aprirsi dall'esterno.
Chiuse
il libro e si girò a guardare: vide le gambe di una ragazza
dondolare per scendere.
<<
Sumy che diamine ci fai qui? >>
Lei
dondolò le gambe ancora più velocemente.
<<
Seriamente, quella non è una port... >>
Si
alzò all'istante e le andò incontro non appena si accorse che la
ragazza era congelata e bagnata fradicia.
Era
molto più bianca del solito e tremava, le dita delle sue mani
avevano persino una sfumatura violacea, gliele sfregò nel tentativo
di riscaldarla.
<<
Dai che esagerato >> disse lei con poco fiato battendo i denti.
<<
Sei tu che sei incosciente. Certo potevi almeno vestirti con qualcosa
di più pesante >>
La
ragazza aveva una semplice maglietta viola, dei pantaloncini neri e
dei calzettoni neri che le arrivavano a metà coscia.
<<
Non sentivo molto freddo quando sono uscita di casa >>
<<
Ho notato >>
<<
E poi si è messo a piovere all'improvviso. Che razza di paese! >>
<<
Siamo nel deserto ed in questo periodo il tempo cambia molto
velocemente >>
Sumire
chiuse gli occhi e poggiò la testa sul suo petto.
<<
Grazie >>
Lui
le sorrise e la avvicinò a se col braccio sinistro.
<<
Figurati. Va meglio? >>
Lei
annuì e diede un bacio sulle labbra.
<<
Ti secca darmi dei vestiti asciutti? Vado a farmi una doccia prima di
beccarmi una polmonite >>
<<
Adesso esce fuori il tuo buonsenso eh? >> si allontanò aprendo
un cassetto estraendone una delle sue maglie nere << Tieni
>>
<<
Se seguissi sempre il mio buonsenso sarei tremendamente noiosa >>
Lui
scosse la testa e si rimise a letto riprendendo a leggere, udiva lo
scrosciò della doccia proveniente dal bagno a pochi passi da lui.
Dieci
minuti dopo Sumire si asciugò ed indossò la maglia dal ragazzo: le
calzava più come vestito che come maglietta, era morbida e calda ed
aveva il suo odore. Insomma la adorava.
Uscì
dal bagno e diffuse una nube di vapore per la stanza.
<<
Meno male che non sto lavorando >>
<<
Scusa ma finalmente mi sono riscaldata >>
Kankuro
la fissò per qualche istante: aveva le guance arrossate ed i capelli
sciolti.
Era
da tantissimo tempo che non vedeva i suoi capelli liberi da
acconciature o trecce, erano leggermente mossi e lunghissimi.
Provò
un'emozione molto forte simile a quella che provò quando l'aveva
vista per la prima volta.
Era
semplicemente stupenda.
Lei
non si era accorta della reazione che aveva suscitato nel ragazzo
intenta com'era a sistemarsi la cinta rossa sui fianchi, nel farlo lo
spacco destro alla base della maglietta mise in bella vista la
morbida curva del suo fianco destro e le sue cosce bianche.
<<
Arigatò. Questa maglia è comodissima >>
Il
ragazzo batté le ciglia e cercò di concentrarsi nella lettura.
<<
Di nulla >>
Sumire
gattonò sul letto, si mise di fronte a lui e abbassò il libro per
vedere cosa trattava.
<<
Che leggi? >>
<<
Io... ecco... medicina >> disse serio, un po' burbero e rosso
come un peperone.
Vedendolo
in quello stato la ragazza non poté fare a meno di preoccuparsi.
<<
Stai bene? >> gli mise una mano sulla fronte << Non è
che hai preso freddo anche tu? >>
A
quel punto Kankuro capì che il “momento lettura” era andato a
farsi benedire.
La
fissò con un'espressione molto seria e decisa, le prese
delicatamente la mano e la spostò dalla sua fronte.
Sumire
dapprincipio corrugò le sopracciglia stranita ma poi gli si avvicinò
ulteriormente, chiuse il libro poggiandolo sul comodino e si mise a
cavalcioni su di lui.
Il
ragazzo le circondò la schiena affondando la mano destra tra i suoi
capelli, erano ancora umidi e molto morbidi, la avvicinò a se
dandole un lungo bacio.
Quando
si staccarono lei gli sfiorò la punta del naso con il suo.
Kami.
Da quanto tempo non erano così vicini?
Erano
passate due settimane da quando avevano fatto pace ma anche se erano
usciti insieme qualche volta non avevano passato molti momenti
intimi, il più delle volte si erano incontrati alla serra o quando
lei faceva un turno di guardia.
<<
Mi sei mancato molto >>
Kankuro
le diede un altro bacio e sorrise contro le sue labbra.
Quello
era uno dei pochi momenti in cui la ragazza mostrava di essere
realmente conciliante nei suoi confronti: i suoi movimenti si
facevano più lenti ed incerti, diventava tutta rossa e la sua voce
diventava bassa e dolce.
Gli
venne in mente la loro prima volta: allora oltre ad essere a disagio
lei era anche molto intimorita tanto che quando finalmente trovò il
coraggio di rivelargli la sua totale inesperienza erano già andati
oltre i semplici baci.
Chi
se l'aspettava bella e sfrontata com'era?
Poggiò
le mani sulle sue spalle facendole scivolare sino ai suoi fianchi,
continuò fermandosi sulle sue cosce, sbirciò il suo petto che si
intravedeva per via del colletto troppo largo e poi salì con lo
sguardo sino alle sue labbra guardandole in modo molto concentrato.
Sapeva
bene che se avesse continuato così l'avrebbe avuta completamente
alla sua mercé probabilmente sino alla fine.
Di
solito quel momento in cui era dolce e remissiva durava solo pochi
minuti ma quella era una situazione particolare: la ragazza era a
disagio, erano stati lontani a lungo e, anche se avevano ripreso a
vedersi e a parlarsi come un tempo, lei aveva bisogno di ritrovare
quella particolare complicità.
La
sua parte più egoista lo tentò di continuare, spogliarla
completamente e approfittarsene, ma la ignorò quasi subito
preferendo mettere entrambi a loro agio.
<<
Ti sta davvero bene la mia maglietta >>
Ruppe
il silenzio usando un tono dolce ma decisamente più scherzoso e
Sumire non poté che ringraziarlo mentalmente, si sentiva molto tesa.
Gli
sorrise ed afferrò un lembo della maglia.
<<
Bene allora me la tengo >>
Lui
assottigliò lo sguardo ed arricciò il naso, era dannatamente geloso
delle sue cose e non le cedeva facilmente.
<<
No. Non ci provare >>
La
ragazza poggiò le mani sul suo petto e lo guardò dritto negli
occhi.
<<
Spiacente ma ormai ho deciso. E' mia >>
Kankuro
sciolse il nodo della cinta rossa e la gettò a terra sostenendo il
suo sguardo.
<<
E io ti ripeto che questa maglia non te la do >>
Lei
fece spallucce, avvicinò le labbra sul suo orecchio e parlò con
voce bassa ed estremamente seducente.
<<
Allora credo proprio che dovrai riprendertela da solo... >>
Lui
ridacchiò e salì con le mani in modo molto lento alzando la
maglietta sino ai suoi fianchi, si fermò notando che la ragazza non
portava biancheria intima, le gettò una rapida occhiata ma non se ne
accorse poiché aveva preso a dargli dei morbidi baci sul collo.
Continuò
a risalire con le mani sino a sfiorarle il seno mentre lei gli aveva
lasciato una scia di baci sul collo e adesso gli stava solleticando
la mascella con le labbra, aprì gli occhi e gli diede un veloce
bacio sul labbro inferiore poi si allontanò di qualche centimetro ed
alzò le braccia in modo che lui potesse sfilarle la fantomatica
maglia.
Kami
se era bella.
I
capelli le erano ricaduti sulla schiena mentre i ciuffi più corti le
incorniciavano il viso.
La
avvicinò nuovamente a se riprendendo a baciarla con maggior foga
sulle labbra, poi sul collo e scese lentamente sino all'incavo tra i
seni. Le sue mani intanto la accarezzavano in modo dolce ma toccavano
punti a lei molto sensibili.
<<
Mh... >>
Sumire
avvolse le braccia intorno al suo collo stringendosi ancora di più
contro di lui, chiuse gli occhi e gemette.
Non
le dispiaceva affatto essere coccolata in quel modo, soprattutto
perché il suo compagno ormai aveva imparato a conoscere molto bene
il suo corpo, ma dopo un po' non volle essere da meno: sciolse il suo
abbraccio e poggiò la mani sul suo viso dandogli dei piccoli baci
intorno alle labbra, utilizzando solo i polpastrelli delle dita
cominciò a sfiorarlo scendendo velocemente sino a toccare il bordo
della sua maglietta. Si scostò nuovamente da lui ed afferrò i lembi
della stoffa ma quando provò a sollevarla venne bloccata per i polsi
e si ritrovò velocemente sotto di lui.
Entrambi
si guardarono negli occhi decisi fronteggiandosi per qualche secondo.
Adoravano
provocarsi a vicenda, stuzzicarsi con quei piccoli dispetti, in quei
mesi in cui erano rimasti distanti non ne avevano avuto l'occasione
quindi dovevano recuperare.
La
ragazza iniziò a muovere le braccia ma con poco successo.
Kankuro
fece un piccolo ghigno: sentiva che la forza della sua ex allieva era
aumentata, ma ancora non bastava per liberarsi dalla sua presa.
<<
Ecco che succede a non allenare abbastanza i muscoli delle braccia
>>
Sumire
arricciò il naso e roteò gli occhi, questo aumentò l'ilarità del
ragazzo: era troppo divertente metterla alle strette.
Nemmeno
due secondo dopo lei gli cinse i fianchi con le gambe, strinse con
forza bloccandolo sopra di se e con un movimento del bacino invertì
nuovamente le posizioni.
Nessuno
dei due aveva intenzione di cedere il controllo all'altro.
<<
Ecco cosa succede ad abbassare la guardia >> disse lei contro
le labbra del ragazzo.
Kankuro
allungò il collo rubandole un veloce bacio e le lasciò i polsi.
Sumire ne approfittò per sfilargli la maglietta, si sorprendeva
sempre nel vedere quanto fosse ben modellato e tonico il suo corpo
sotto quella tutona nera.
Gli
baciò il petto, gli sfiorò gli addominali con la punta della lingua
scendendo lentamente sino al bordo dei suoi pantaloni.
Kankuro
afferrò un lembo della coperta stringendolo con forza.
Sumire
fece un mezzo sorriso soddisfatto ed approfittò di quel momento di
distrazione per sfilargli i pantaloni ed i boxer gettandoli a terra,
si avvicinò nuovamente al ragazzo col suo piccolo ghigno di vittoria
stampato sul volto ma Kankuro le prese delicatamente il viso cercando
le sue labbra e ribaltò nuovamente le posizioni, questa volta con
più dolcezza.
La
ragazza gli diede una serie di dolci baci sul collo ed aprì le
gambe. Kankuro si mise sopra di lei puntellando i gomiti sul
materasso in modo da non gravare col suo peso, le stuzzicò il lobo
dell'orecchio, le baciò le guance, la punta del naso ed infine la
guardò fisso negli occhi dandole un bacio sulle labbra.
Al
momento dell'amplesso chiuse gli occhi ed iniziò a muoversi sopra di
lei.
Sumire
incurvò la schiena e mosse il bacino contro il suo con movimenti
lenti e ben calcolati.
Il
jounin si chinò baciandogli la curva inferiore del seno destro e
risalì piano per poter succhiare delicatamente il capezzolo.
La
ragazza aprì la bocca e gettò la testa indietro, gli accarezzò la
schiena attirandolo maggiormente a se.
Puntellò
il piede sinistro sul materasso dandosi la spinta per ribaltare le
posizioni e una volta fatto poggiò le mani sul suo petto riprendendo
a muovere il bacino.
Kankuro
alzò il busto il tempo necessario per baciarle il collo e poi si
distese poggiando le mani sui suoi fianchi.
Le
spinte diventavano man mano più veloci mentre i loro respiri si
facevano sempre più pesanti.
Kankuro
le afferrò le natiche e diede l'ultima spinta, Sumire poggiò le
mani sul materasso e strinse con forza la coperta.
<<
Mmmh... ah... >>
Quando
ebbe finito lui buttò la testa sul cuscino riprendendo fiato
la
ragazza si distese poggiando la testa ed una mano sul suo petto
stanca ma soddisfatta.
<<
Wow... >> riuscì a dire Sumire dopo qualche minuto << …
dovremmo litigare più spesso >>
Si
guardarono negli occhi.
<<
… >>
Dopo
qualche secondo di silenzio entrambi scoppiarono a ridere.
<<
Quanto sei baka >> disse Kankuro portandosi la mano destra
sulla fronte.
<<
Non sono baka >> rispose Sumire mentre continuava a ridere.
Pochi
secondi dopo il ragazzo cambiò espressione e si girò sul fianco
destro fissandola intensamente negli occhi. Sumire smise di ridere e
ricambiò lo sguardo.
<<
Vieni qui... >>
Le
cinse la vita con un braccio e la attirò a se, coprì entrambi con
la coperta e le diede un dolce bacio sulle labbra.
*
Temari
entrò nell'ufficio del fratello con uno strano atteggiamento,
sembrava avere fretta anche se era molto brava a controllarsi.
<<
Va tutto bene? >>
Lei
sorrise e si avvicinò alla scrivania.
<<
Hai hai. E' molto tardi Gaara, non credi che dovresti andare a
letto? >>
Lui
stava per girarsi in modo da guardare fuori dalla finestra ma prima
che potesse farlo la sorella attirò nuovamente la sua attenzione.
<<
Ti va di pendere un thè con me in cucina? >>
Lui
aggrottò la fronte confuso, la sorella aveva un che di strano ma non
sapeva bene come definirlo.
<<
Va bene... inizia a scaldare l'acqua io finisco di firmare questi
permessi e arrivo >>
La
ragazza guardò rapidamente fuori dalla finestre riconoscendo il
famoso ciuffo castano e Gaara alzò nuovamente lo sguardo.
<<
C'è qualche problema? >>
<<
Iee iee... Però vieni a farmi compagnia dai... >>
Lui
fece spallucce e si alzò dalla sedia.
<<
Va bene andiamo >>
Due
secondi dopo Temari udì un tonfo sordo e roteò gli occhi al cielo.
Baka
cry baby.
*
Kankuro
scostò una ciocca di capelli dal suo viso e le diede un bacio
guardandola con dolcezza.
Era
davvero bella quando dormiva, le labbra appena dischiuse e rosse, i
capelli scompigliati sul cuscino.
Era
calma, tranquilla.
Il
ragazzo sorrise, le era mancata davvero.
Circondò
la sua vita col braccio sinistro e la strinse a se.
Lei
si mosse nel sommo mugugnando qualche parola che lui non capì.
Aveva
accavallato una gamba sulla sua vita e si era appiccicata al suo
petto.
Rise
il più silenziosamente possibile nel costatare che la ragazza, una
volta addormentata, diventava dannatamente calda, quasi
incandescente, tranne per i piedi che erano stranamente congelati.
Era
una creatura strana sotto tutti i punti di vista ma a lui andava bene
così.
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