Ho amputato lo scroto ai miei pensieri prima che
lo rapissero
le clausure di ieri.
Prima che intervenissero a fermarmi le
iconoclastiche immagini votive ai ginocchi del mio siero di
virtù morente.
Che non sente.
Ai pomeriggi si schiudevano i miei sguardi
epicurei
a Sarajevo gettavo e dedicavo i miei cerchi di
fumo ...
non trovavo che case diroccate nel mio insulso
singhiozzo di cenere basita e di basita leggerezza.
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