La resurrezione di Fortimbras
Saddler, trasformato in un
terrificante demone, lanciò un feroce ruggito.
"Avanti, non fate più gli spavaldi, he? Non osate attaccare!
Sapete di non poter nulla contro di me!"
Drizzt strinse forte le sue armi e si lanciò all'attacco, ma
il
demone tentò di colpirlo con le potenti zampe; l'elfo si
mosse
abilmente e colpì di striscio un occhio, facendo perdere del
sangue, ma quando attaccò l'esoscheletro fu spinto
all'indietro
dal contraccolpo.
Un colpo di zampa lanciò via il guerriero, ma Illius lo
fermò a mezz'aria con i suoi poteri.
Rannek
saltò sul nemico, cercando di trapassare l'occhio
più grande con la
spada, ma venne afferrato da un tentacolo che cominciò a
stritolarlo.
Zhai
lo salvò liberandolo, poi si fece aiutare dalla sua ombra
per colpire
più volte il mostro negli occhi, ma benché ogni
colpo andasse a segno
Saddler non venne ferito.
"Si protegge con la magia, è chiaro." - disse Illius -
"Spirale di luce!"
Il
mago creò una catena dorata che si avvolse attorno al collo
del mostro,
ed aiutato dai suoi amici cominciò a tirare con forza nel
tentativo di
atterrare la creatura, ma la forza del demone si rivelò
troppo grande e
furono tutti sbattuti a terra.
Saddler ruggì e davanti all'occhio cominciò a
formarsi
una sfera nera, carica di energia oscura, che lanciò contro
gli
eroi.
"Globo maggiore di invulnerabilità!" - urlò
Illius creando uno scudo magico.
Lo
stregone dovette usare tutti i suoi poteri per poter resistere alla
sfera, tale che era la sua forza, ma alla fine riuscì a
salvare se
stesso ed i suoi compagni.
"Illius, ce la fai?" - chiese Drizzt.
"Anf, anf..." - ansimò lo stregone.
"Non c'è tempo!" - gridò Zhai lanciando i pugnali
contro il nemico.
Drizzt strinse le spade, poi e corse sul mostro, ci scivolò
sotto e lo colpì alle zampe per poi tentare di congelarle.
Il mostro ruggì di dolore e cercò di afferrare
l'elfo con le fauci, ma
Rannek gli saltò sul collo, cominciando a stringerlo e
cercando di tenere
lontano il nemico dal suo amico.
Saddler ruggì ancora e si liberò di Rannek, poi
lo afferrò con le lame e cominciò a stritolarlo.
Lo spadaccino sputò del sangue, poi tempestò di
colpi di spada la creatura, ma non ebbe alcun effetto.
A quella vista sia Drizzt che Zhai intervennero e con le loro armi
fecero pressione per liberare l'amico, ed alla fine ci riuscirono.
I tre caddero a terra, ma prima che potessero riprendersi un poderoso
colpo li lanciò via.
"Sembra che non abbia punti
deboli." - ammise Drizzt mentre si rialzava.
"Nulla è invincibile, nemmeno gli dei, figuriamoci lui!" -
obiettò Zhai affilando le lame - "Siamo in quattro contro
uno!"
Illius studiò il nemico.
"I
punti deboli sono gli occhi, è lì che dobbiamo
colpire, mentre la parte
umana e l'esoscheletro sono invulnerabili. Ci serve un incantesimo
rapido...voi distraetelo, io lo preparo."
"Di te ci fidiamo! Carica!"
I tre assalirono il demone, ma questi creò una luce
accecante che li respinse.
"Freccia sacra!" - urlò Illius lanciando una freccia bianca.
La freccia volò contro il mostro e lo colpì
all'occhio, facendogli perdere del sangue giallo, poi si dissolse.
"Ed ora...cerchi di fuoco saettanti!"
Il
mago creò un cerchio infuocato muovendo un dito, dal quale
fuoriuscirono decine di cerchi infuocati rapidissimi che colpirono con
precisione impeccabile tutti gli occhi del demone, facendolo cadere a
terra.
Rannek e gli altri ne approfittarono, ma una barriera invisibile li
fermò rispedendoli indietro i loro stessi colpi.
Saddler, benché ferito, si rialzò di nuovo,
deciso a non farsi sconfiggere.
"Io devo diventare un dio! Questo è il mio destino!"
Il demone caricò Zhai, ma la ragazza lo schivò
con un balzo e piovve su di
lui, tagliandoli i tentacoli più piccoli, mentre Rannek e
Drizzt
corsero incontro al nemico e gli colpirono le zampe con le loro armi,
facendolo cadere a terra.
Il demone si rialzò, ma poi barcollò, indebolito
dai colpi.
"Attacchiamolo insieme!"
Illius lanciò un raggio di energia, col quale
immobilizzò
Saddler; Rannek ne approfittò per conficcargli la spada nel
collo, riuscendo per la prima volta a trapassarlo, immobilizzandolo a
terra, poi Zhai gli balzò sopra e con
i pugnali bloccò le lame, lasciando l'occhio indifeso contro
le
spade di Drizzt, che il drow conficcò nell'occhio del mostro.
Saddler ruggì di dolore, mentre un'enorme
quantità di sangue fuoriusciva dal suo corpo.
Gli eroi si disposero in linea davanti al nemico.
"Sei finito!" - urlarono in coro, poi si misero in posizione, pronti a
sferrare i loro colpi.
"N...noooo!"
"Linguaggio nero!"
"Tuono blu!"
"Luna crescente!"
"Sfera d'energia!"
I quattro incantesimi combinati si abbatterono sul negromante con tutta
la loro potenza, sconfiggendolo.
Gli eroi ansimarono, poi si guardarono e
sorrisero.
"Urrà! Ce l'abbiamo fatta!"
"Vittoria! Finalmente abbiamo vinto!"
"Saddler è finalmente morto! Ormai..."
"P...pazzi..."
Il negromante, tornato alla forma umana, si era rialzato e stava
indietreggiando.
"Cosa credete, che io sia stato definitivamente sconfitto?"
"Non ti resta più nulla! Hai perso la battaglia, i tuoi
generali...tutto!"
"Sbagliate. Ho ancora qualcosa!" - spiegò mentre era davanti
all'altare.
"Non mi dirai che..."
"Sì! Il rito è compiuto! E l'anima del Dio della
Luce presto sarà libera!"
"Fermiamolo!"
I quattro attaccarono, ma un forte vento li travolse; nello stesso
momento le cinque gemme generarono un raggio che trapassò il
suolo, fino a raggiungere il punto più profondo degli
Inferi,
dove era imprigionato, in una sfera azzurra, il malefico serpente
bianco.
Il raggio colpì la sfera, facendo tremare le fondamenta del
mondo: poi l'involucro si ruppe e un feroce ruggito
riecheggiò
per tutto il sottosuolo.
Onimusha stesso, che fino ad allora era intento a giudicare i morti, lo
sentì.
"Cosa...questo rumore...non è possibile!!!"
Senza esitare, abbandonò la postazione e si
teletrasportò
davanti al baratro che conduceva alla parte più buia e
profonda
del suo regno.
Il Dio delle Tenebre era agitato, e sperò con tutto se
stesso che il fratello non fosse libero.
"Come...come può essersi liberato?! Come?!"
In quel momento un enorme raggio bianco passò davanti a lui,
dirigendosi verso l'alto.
"Troppo tardi!"
"HAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!" - stava esultando Saddler - "Ammirate! Il
potere...di un dio!"
Il raggio bianco raggiunse l'altare, illuminandolo, poi avvolse il
negromante e scatenò un vento ancora più forte.
"Non è possibile!"
La terra cominciò a tremare, gli edifici crollarono, e gli
animi di tutti i presenti furono avvolti dal panico.
Il raggio salì verso l'alto, raggiungendo il cielo, che
assunse
un colore rosso sangue, mentre il raggio cominciò a prendere
forma.
Chiunque se ne accorse: i soldati di tutta la città, sia
buoni
che malvagi, smisero di combattere e fissarono quella luce che stava
assumendo una forma simile a quella di un drago; tutti la guardarono
con un crescente terrore, comprendendo che si trattava di qualcosa
di immensamente potente, ma anche immensamente malvagio, e che non
avrebbe
risparmiato nessuno.
Perfino il Regno dei Cieli fu scosso da quell'avvenimento.
"Cosa sta succedendo?" - gridò Leto mentre il suo trono
tremava.
Il dio schioccò le dita, e l'acqua che lui ed i suoi
compagni
stavano guardando smise di raffigurare la battaglia e si
concentrò verso la fonte del caos.
Gli dei rimasero scioccati.
"Padre!" - gridarono in coro di Dio del Sole e la Dea della Luna.
"Raduniamo tutti gli dei, a parte quelli malvagi! Potrebbe scatenarsi
una catastrofe!"
In meno di un minuto le varie divinità furono convocate.
"Sembra che il Dio della Luce sia risorto!" - spiegò il Dio
del Fulmine.
Le varie divinità si avvicinarono l'una all'altra,
spaventate: solo Medivh e Cenarius non si scomposero.
"Sembra sia opera di Saddler, quel negromante!"
"E come ha potuto un essere umano rompere il sigillo? Come poteva
conoscere l'incantesimo? E non esistono nemmeno oggetti abbastanza
forti! Neanche le Gemme Elementari ne sono in grado."
"Da sole no, ma esiste un'altra gemma."
"Che cosa?"
"La Pietra Nera."
"Cosa sarebbe?"
"Si tratta della gemma in cui in passato
Onimusha sigillò il suo odio, perdendo un decimo della sua
forza."
“Perché nessuno ce ne
hai mai parlato?!"
"Perché avrebbe solo scatenato nuovi conflitti.
Quell'oggetto
è troppo potente, per cui lo abbiamo occultato con i nostri
poteri, ma purtroppo è andato perduto secoli fa: in seguito
all'attacco di un elfo corrotto la pietra finì in un
burrone,
poi si scatenò una violenta esplosione creata dal Dio delle
Tenebre, e così si perse ogni traccia. Mi domando comunque
come
possa essere caduta nelle mani di un mortale...qualche
divinità
potente deve averlo aiutato, e forse so chi di si tratta."
"Non sarà...Naraku?"
"Probabilmente."
In quel momento il malvagio dio, circondato dai suoi figli, stava
fissando una sfera di cristallo che raffigurava il fratello.
"Sì! Il più forte di noi è tornato!
Sarà
una lotta all'ultimo sangue, e qualsiasi cosa accadrà, io ne
uscirò vincitore! Se vince Fortinbras, il mio nemico
più
forte cadrà...se vince Onimusha, ci penserà
Illidan a
finirlo...il piano è perfetto!"
"Ho capito" - proseguì la Dea della Luna - "Ma quindi, se ha
perso un decimo del potere quand'era al
massimo...lì ora c'è un potere che è
un nono dei
suoi?!"
"Esattamente." - spiegò Medivh.
"Si tratta di una forza
immensa! Non mi stupisce che Fortinbras abbia recuperato le forze!"
"Ma come lo fermiamo?" - chiese Leto - "I suoi poteri sono troppo
grandi!"
"Abbiamo un piano" - fece il Dio della Natura - "Noi e gli altri ci
stabiliremo davanti ai luoghi dove vivono gli dei malvagi, per
accertarci che non intervengano. Voi invece resterete qui, nel caso
subissimo un attacco."
"Vengo con voi!" - si offrì Minako.
"No. Tu sei troppo piccola."
"Ma...padre..."
"Ho detto di no."
"E riguardo al Dio della Luce?"
"Ci penserà nostro fratello maggiore."
Intanto Fortinbras si era quasi reincarnato, ed aveva assunto la sua
forma definitiva: un essere gigantesco, con la coda lunga
più di
cento metri, un corpo massiccio ed occhi iniettati di sangue.
Gli eroi lo fissarono con terrore crescente.
"Un...il Dio della Luce!" - gridò Rannek - "Cosa facciamo?
Non possiamo sconfiggerlo!"
Un luce azzurra avvolse i quattro, che sentirono il ritorno dei loro
poteri e di tutte le loro forze.
"Voi forse no, ma io sì."
I quattro si voltarono: davanti a loro c'era un dio con la carnagione
blu, gli occhi e capelli d'argento, quest'ultimi si agitavano a
mezz'aria, ed indossava un'armatura blu e argento con decorazioni
dorate, mentre la testa era protetta da un elmo d'oro simile ad una
corona.
"Onimusha!" - dissero in coro.
Il possente dio superò i quattro ed alzò lo
sguardo verso il fratello.
Il serpente bianco lo riconobbe e lanciò un ruggito carico
d'odio.
"Andate a mettervi al sicuro. Voi avete fatto anche troppo. Ora
è il mio turno."
Il Dio delle Tenebre si preparò a combattere.
"Preparatevi: ora assisterete al duello tra i più potenti
dei che siano mai esistiti!"
Preparatevi: nel prossimo capitolo Onimusha vs Fortinbras! Tenebre
contro Luce, ma questa volta la luce è il
male!(Rivoluzionario).
Ovviamente ringrazio i miei fedelissimi lettori.
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