FailCraft in real life

di Fabb5000
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Tutti si voltarono verso il luogo da dove proveniva quel boato, curiosi di sapere che cosa potesse provocare un simile rumore.

E ciò che videro li spiazzò : quattro immensi giganti, alti come montagne, che parevano fatti di vento, fuoco, acqua e terra, che si avvicinavano a larghi passi utilizzando le isole volanti come appoggio. Le creature avanzavano velocemente, emettendo versi striduli e mostruosi, e fissavano l'isola volante con occhi famelici.

Tutti deglutirono. Nemmeno i Titani erano così grossi, e persino Omega sembrava piccolo a confronto.

Mefisto rideva come un pazzo : -Il mio signore è qui! L'Unico è giunto!-

-Quelli sono ... gli Abomini!?- esclamò Mario. -Diavolo! Non so quali anabolizzanti prendono, ma li voglio, altroché se li voglio!-

-I tuoi percorsi mentali restano un vero mistero- mormorò Anna.

-Oh, andiamo! Se sono diventati così, pensate come diventerei io!- disse Mario. -Dai, non vi incuriosisce nemmeno un po'? Chissà che diavolo sono ... steroidi alla magia nera? Cocktail alla distruzione?-

-Ma sei un imbecille! Ti sembra il momento di parlare di certe cose?- esclamò Lyon. -Mefisto, dammi quella Pietra, subito!-

-Scordatelo! Dovrai uccidermi per prenderla!- rispose il demone.

-Così sia!- ringhiò Entity, dopodiché mulinò la Staffa del Caos e lanciò un raggio bianco che parve centrare in pieno Mefisto, esplodendo al contatto. Quando svanì, del demone non c'era più traccia.

-Disintegrato al primo round? Lo facevo più tosto- mormorò Stefano.

Ma Lyon era di tutt'altro avviso : -Non vi fidate! Quel maledetto ha il pessimo vizio di sparire ...-

-... e poi di riapparire! COSÌ!- esclamò Mefisto comparendo dietro di loro, per poi lanciare una raffica di saette rosse.

Il gruppo fu centrato in pieno e fu sbalzato di diversi metri in avanti, mandando la maggior parte di loro a sbattere contro le rocce. Entity e Lyon piantarono le loro spade nel terreno per evitare di fare la stessa fine.

Con un ruggito, Entity si lanciò su Mefisto, e le lame delle due spade cozzarono violentemente. Il demone non pareva preoccupato, ma Entity non era da meno.

Lyon si voltò verso i suoi amici : Mario, Anna, Ahsoka e Elendin erano svenute per via dell'impatto. Solo Gulliver e Stefano erano riusciti ad evitare le rocce.

-Cacchio- mormorò Stefano mentre si massaggiava la schiena. -Quello si che è un vero nemico-

-È più potente di noi- disse Lyon. -Quel maledetto ha la forza di Null dalla sua parte. Finché questa stupida armatura non si deciderà a funzionare non possiamo avere la meglio su di lui-

-Non singolarmente forse- disse Gulliver. -Ma se lo attacchiamo insieme abbiamo una possibilità. Non può concentrarsi contemporaneamente su due fronti-

-Per quanto mi dollari ammetterlo, potresti aver ragione, uccellino- disse Stefano. -Lyon, tu e Entity distretelo, noi lo prendiamo alle spalle-

-Questo è parlare!- esclamò Lyon, per poi lanciarsi contro un grido contro Mefisto : -Ehi, Mister Delirio D'onnipotenza! Fatti sotto!-

Mefisto era arrabbiato : Entity aveva incassato la maggior parte dei colpi, ma ne aveva anche restituiti il più possibile. E il demone non amava essere colpito.

Entity e Lyon si pararono di fronte a lui e iniziarono ad attaccarlo con ogni mezzo a loro disposizione : Entity lanciava ogni tipo di magia e allo stesso tempo proteggeva Lyon, il quale si avvicinava per colpirlo con la spada.

Mefisto era affaticato, e per quanto cercasse di nasconderlo, Lyon lo capiva benissimo. Il demone aveva abbandonato l'attacco e si era lanciato sulla difensiva. Era il momento. -Stefano! Gulliver! Ora!- urlò.

I due amici non se lo fecero ripetere e saltarono addosso al demone alle spalle. Mefisto urlò di rabbia e sorpresa e tentò di afferrarli, ma la sua reazione fu tardiva : mentre Gulliver lo teneva immobilizzato, Stefano gli piantò la spada nello sterno.

Mefisto urlò, poi guardò Stefano con rabbia. -Avresti dovuto mirare alla testa!- ringhiò, poi svanì in uno sbuffo di fumo.

Lyon osservò il punto in cui il demone era sparito : -Dove diavolo è andato?- chiese, ma non fece in tempo a finire di parlare che qualcosa lo colpì alle spalle, mandandolo a terra. Tentò di rialzarsi, ma delle saette rosse lo avevamo legato come se fossero funi e lo tenevano inchiodato al terreno. Un istante dopo anche Stefano e Entity subirono la stessa sorte.

Mefisto era apparso dietro di loro; la ferita allo sterno si era già cicatrizzata, malgrado fossero passati solo una manciata di secondi, ma sembrava fare ancora piuttosto male. Il demone era livido di rabbia : -Ora mi avete stancato!- esclamò avvicinandosi a Lyon : -È finita, Prescelto. Il tuo potere e i tuoi alleati hanno fallito. Tu non puoi sconfiggermi!-

-No, lo so. Ma lui sì!- esclamò Lyon.

Mefisto si guardò intorno piuttosto confuso, non vedendo nessuno. Abbastanza allibito, alzò un sopracciglio : -Scusa, ma a chi ti stai riferendo?- chiese.

-Beh, in genere nei film quando si dice questa frase arriva qualcuno di inaspettato che salva la situazione- rispose Lyon. -E capirai che, nella situazione in cui mi trovo, questa è l'unica cosa che posso fare, e ... ok, non so più che altro dire! Ti dai una mossa?-

-Cosa stai ... AAAARGH!!!- urlò Mefisto mentre la spada lucente do Stefano gli trapassato il torace. Il demone si voltò e vide Gulliver dietro di lui che affondata la lama nella sua schiena.

Mefisto ruggì di rabbia e con un colpo si tolse la spada dal petto, il quale si rimarginò in pochi istanti, poi afferrò Gulliver per un'ala e lo sbatté a terra con violenza. -Ora basta!- gridò. -Nessuno mi sfida così impunemente!-

Il demone si preparò a disintegrare il rapace, il quale chiuse gli occhi aspettando il necrologio, ma prima che potesse fare anche solo un movimento si udì uno sparo e un proiettile gli ferì la mano.

Mefisto e Gulliver si voltarono all'unisono verso il punto da cui era prevenuto il colpo, e ciò che videro lasciò a bocca aperta entrambi : davanti a loro c'era Gavin, ma non era il solito. Indossava una specie di armatura mimetica, di colore nero e verde, e in testa portava un elmetto circolare. Nella mano aveva un fucile molto simile a quello usato da Lyon nella FailCraft, con la differenza che questo era più grosso e di colore grigio scuro; due grosse braghe piene di proiettili gli cascavano dalle spalle, lasciando scoperte le ali e permettendogli di volare. Il suo sguardo, poi, avrebbe fatto scappare chiunque con la coda tra le gambe.

-Prenditela con qualcuno della tua taglia, lurido essere- ringhiò in direzione di Mefisto, il quale si mise sulla difensiva. -Non sarà uno stupido uccelli a fermarmi!- urlò.

-Stupido uccello lo dici a tua madre, schifoso verme!- ringhiò di rimando Gavin, per poi imbracciare il fucile e iniziare a sparare a raffica contro il demone. Questi si teletrasportò per evitare i proiettili, ma chissà come Gavin prevedette la sua mossa e lo colpì in pieno al cuore e allo sterno.

-Ora ti faccio vedere io ...- sibilò Mefisto mentre si massaggiava i punti in cui Gavin lo aveva colpito, poi alzò la mano e sprigionò una forte energia che si espanse per cinque metri intorno a lui, disintegrando qualunque cosa.

-Tsk! Tutto qui?- esclamò Gavin comparendo dal polverone. -In guerra ho affrontato bombe più letali di questa! Non mi hanno ferito loro e non mi ferirai tu!-

Veloce come non mai afferrò Mefisto con le zampe e si alzò in volo, portandosi a diversi metri sopra il terreno; poi mentre il demone ancora cercava di capire cosa fosse successo fece dietrofront e lo spinse contro il terreno, staccando la durissima pietra di Endstone per la forza dell'impatto.

Il demone emise un singulto e tentò di rialzarsi, ma Gavin lo crivellò di colpi, spedendolo di nuovo a terra. -Non sono arrivato fino a questo punto per farmi sconfiggere da uno stupido piccione!-

-Cosa?- esclamò Gavin. -A me del piccione non me lo hai mai dato nessuno!-

-Perché, allo stupido invece ci sei abituato?- lo schernì il demone, facendo arrabbiare ancora di più il rapace.

Intanto Gulliver si precipitò da Stefano, tagliando a fatica le funi rosse che lo legavano, e poi il ragazzo lo aiutò a ripetere la stessa cosa con Entity.

-Sciocco!- rise Mefisto guardando Gavin, e gli lanciò contro le sue saette rosse, pregustando già la vittoria.

Ma l'uccello non si mosse minimamente, malgrado fosse evidente che provasse dolore; anzi, al contrario iniziò ad avanzare verso il demone, incurante dei fulmini che questo gli lanciava. -Come ... come fai a ...?- mormorò Mefisto.

-Ho sopportato ben di peggio durante la guerra. Stendersi sul filo spinato per far passare il compagni o mettersi davanti a un cannone per evitare che spari rendono il corpo incredibilmente più forte dei tuoi spettacoli di magia- rispose Gavin. -E malgrado non ho indossato questa divisa mai più dopo il conflitto, non credere che non mi sia allenato negli ultimi settant'anni!-

E così dicendo gli sferrò un pugno sulla mascella, sbalzandolo all'indietro.

Mefisto si rialzò, furioso : -Basta! Ho avuto fin troppa pazienza con te!- urlò, preparandosi ad evocare una maledizione mortale.

Ma prima che potesse farlo un raggio bianco lo centrò al petto, spedendolo nuovamente contro le rocce. Qaundo riuscì a mettere a fuoco la vista, Entity era in piedi di fronte a lui, la Staffa del Caos alzata. Anche Stefano si era liberato, e stava tentando insieme a Gulliver di tagliare le funi rosse che imprigionavano Lyon. La Pietra Filosofale era ai piedi del Portatore del Caos. -Hai perso- disse questi.

Mefisto ringhiò. -Non ancora- disse spostando con la telecinesi la Pietra è lanciandola dall'altro lato dell'isola. -Forse non posso proteggere la Pietra, ma posso allontanare da lei l'arma che può distruggerla!-

E così dicendo si lanciò contro Entity, afferandolo per la vita e tirandolo a sé. -La Pietra resta qui, ma Excalibur viene via- disse. -Che ne dici, Entity? Torniamo nel luogo da dove tutto è iniziato. Vediamo se sei tanto forte da solo!-

Detto questo una luce rossa avvolse entrambi; Gavin si lanciò contro il demone, ma questi rise e la luce avvolse anche il rapace. Stefano urlò : -No!- e corse verso Mefisto, ma venne anch'egli catturato da quella strana energia.

-Ora ...- mormorò Mefisto con un ghigno. -... cambiamo scenario- e schizzò verso l'alto, portandosi i tre con lui, per poi sparire dentro a uno dei portali.

Gulliver finì di tagliare le corde, liberando Lyon : -Ma dove sono finiti?- chiese.

Lyon osservò il portale in cui erano spariti. -Direi ... ad almeno un universo da qui, anno luce più, anno luce meno-




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