Ringrazio:
Xharua_96: Non Naraku, ma qualcuno di molto pericoloso...
XIllidan: Per Saddler lo scoprirai qui, riguardo a Fortinbras gli ho
dato un linguaggio adatto al suo aspetto, e comunque Onimusha ha capito
benissimo cosa gli stava dicendo(insulti, minacce e affini.)
Questo è il terzultimo capitolo, la fine è
vicina!!!
CAPITOLO 105: LA TRASFORMAZIONE DI ILLIDAN
Tutti si
voltarono: in piedi, sopra alle macerie di una torre, c’era
una creatura simile
ad un demone, con due ali da pipistrello, il corpo possente, una lunga
coda ed una benda sugli occhi.
Onimusha
sbiancò.
“ILLIDAN!? Tu?
Ma eri morto! Io ti ho ucciso!”
La creatura
scese dalle rocce.
“Non proprio.
Certo, ero conciato male ed ho perso la vista,
tuttavia…”
“Cosa?”
“Eh eh. Ero in fin di vita, ma il tuo caro fratellino Naraku
mi ha
aiutato, donandomi nuovi poteri in cambio dei miei servizi.”
“Dannato! E
scommetto che ha nascosto la tua aura demoniaca con i suoi poteri,
giusto? Lo
stesso motivo per cui non mi sono accorto del tuo arrivo: quella di mio
fratello oscurava la tua.”
“Hai fatto
centro. Ma ora…”
Illidan si
voltò, alzò le mani e disse qualcosa: le cinque
gemme si riunirono attorno a
lui.
“Ora io userò
le gemme! Poi ruberò gli oggetti magici ai tuoi compagni, e
diventerò anch’io
un dio!”
“COSA?! Tu sei
pazzo!”
“Sono contento che tu l’abbia notato. Ho impiegato
anni di esercizio per
diventarlo.”
“Cosa credi di
fare? Un malvagio non può controllare appieno le
gemme…”
“Basteranno.”
“…per non
parlare della Pietra Nera! In essa sigillai il mio odio! Quel potere
è troppo
grande per chiunque! Io me ne sbarazzai perché temevo di
perdere
l’autocontrollo! Se lo usi consumerà la tua
anima!”
“Sono già
maledetto.”
“E che mi dici
di Naraku? Lui ti sta solo sfruttando!”
“Cosa credi,
che non lo sappia?! Ma io sono disposto a qualunque sacrifico per
diventare più
forte e poterti annientare!”
“Folle!”
“Ora basta!
Taci!”
Illidan lanciò
un fulmine di fuoco verde e sbaragliò Onimusha e gli eroi.
“Ed è solo
l’inizio…uh?”
L’elfo udì un
rumore: qualcuno si stava dirigendo verso di lui e le gemme.
“Aaaah,
Saddler!”
“Io…io sono il
vero dominatore del mondo!” - gemette il vecchio agonizzante
- “Non tu!”
“Avevo giusto
bisogno di nutrirmi di un’anima
malvagia…”
Con velocità
inumana Illidan afferrò il negromante per la gola e lo
sollevò in aria.
“Dammi la tua
anima!” - gridò mettendoli la mano sulla testa.
Saddler si
dimenò, ma fu inutile: la sua anima fu risucchiata
dall’elfo, che aumentò
ancora la sua forza.
“Siiiì. Ora
sono invincibile…manca solo l’ultimo
ritocco.”
“Fermo!”
Onimusha lo
aggredì e cercò di colpirlo con le spade.
Illidan
richiamò le sue armi.
“Era da tempo
che volevo confrontarmi con te! Anche allo stremo delle forze te la
cavi bene…” - commentò l’elfo
parando un
colpo -“Ma non abbastanza! Sfera del caos!”
Una sfera di
fuoco verde colpì in pieno Onimusha e lo sbatté a
terra, facendoli perdere le spade.
“T…tu…io
ti…argh!”
“Ho poverino,
non ti reggi in piedi? Ah ah! Ma guardati! Il più grande
degli dei in ginocchio
davanti a me!”
“La pagherai!”
“Sparisci!”
Illidan sferrò
una poderosa codata al rivale e lo scagliò contro una
colonna.
Onimusha
strisciò, tentò di rialzarsi, senza riuscirci.
“Dobbiamo aiutarlo!” - gridarono gli eroi
in
coro.
“Che nessuno
s’intrometta!”
Una barriera
fu alzata attorno alla zona, impedendo ai guerrieri di aiutare
Onimusha.
“Torniamo a
noi.” - disse l’elfo mentre avvolgeva la coda
attorno al collo del dio e lo
sollevava da terra.
“Ora
finalmente posso sfogarmi! Non sai per quanti secoli ho atteso questo
momento!”
Un pugno colpì
la schiena del dio: le sue ossa scricchiolarono, ma lui strinse i denti
e si
rifiutò di dare ad Illidan la soddisfazione di sentirlo
urlare di dolore.
I pugni
continuarono.
“Non vuoi
proprio cedere, he? Sei solo…solo alla mia
mercé!”
Un ennesimo
pugno lo colpì.
“Sai…non ho
chiesto a Naraku di ridonarmi la vista proprio per potermi ricordare
dell’odio
che provo nei tuoi confronti…aaah, chi mai può
governare un potere che si nutre
di odio meglio di me?”
La presa della
coda aumentò, ed il dio spalancò la bocca.
“Avanti, butta
fuori il tuo dolore!”
Onimusha tenne
la bocca aperta qualche altro istante, poi piantò i denti
nella coda dell’elfo,
facendogli perdere del sangue.
“Argh!
Dannato! La pagherai!”
L’elfo sbatté
il nemico a terra e lo tempestò di calci, massacrandolo.
“Soffri…soffri…SOFFRI!”
Dopo qualche
altra decina di calci lo prese e lo sollevò da terra
tenendolo per la gola.
“Mi state
guardando, o dei? Io, il grande Illidan, ho vinto il più
forte di voi! Io devo
diventare un dio! Dovrei essere io il vero Dio degli Inferi, non
Onimusha!”
Dall’alto dei
cieli, alcuni dei stavano assistendo alla scena.
“Bisogna fare
qualcosa!” - urlò Minako con le lacrime agli occhi
-“Lo sta massacrando!”
Valinor fissò
l’acqua grazie alla quale si poteva seguire lo scontro.
"Si tratta di un potere terrificante! Con un potere simile, potrebbe
soggiogare interi regni! E perfino muovere guerra contro di noi!"
“Ahahahahahah!” -
rise Gurlock dietro di loro - "Credo che lo zio morirà! Che
peccato!”
Minako gli
dette una poderosa sberla.
“Mi fai
schifo! Come puoi godere davanti ad una cosa simile?”
“Sono sadico.
E tu non provare più a…”
Elune
intervenne e gli fermò il braccio.
“Basta!”
Le due dee
unirono i poteri e colpirono in pieno il dio, facendolo cadere dal
cielo.
“E questo è
sistemato. Quanto a voi…”
“Ormai è
troppo tardi per fare qualsiasi cosa… Fortinbras
è morto, e con la Luce
spariranno le Tenebre… non potremmo che rimandare
l’inevitabile, a meno che non
si trovi un nuovo Dio della Luce.”
“Ma…”
"Onimusha sapeva che sarebbe morto. Sapeva che, uccidendo suo fratello,
anche il suo spirito sarebbe sparito."
I semidei si inginocchiarono davanti ai loro signori.
"Permetteteci di intervenire, possiamo batterlo!" - disse Kayura.
In quel momento i presenti sentirono la voce del Dio delle Tenebre.
"So cosa fare." - si limitò a dire.
Le divinità, stupite da queste parole,
fissarono la scena: Onimusha stava dicendo qualcosa ad Illidan.
“S…sei…solo
un
pazzo…sfruttando quel potere morirai…perfino gli
dei non
possono gestire quell’energia negativa. Nemmeno io. Per
questo me
ne sono liberato.”
“BASTA! HAI
PARLATO TROPPO!”
Con la sua
terrificante forza Illidan lanciò Onimusha contro la
barriera,
sfondandola e mandando il dio contro un muro che
crollò.
“Ed ora…a me la Pietra Nera!”
Con un gesto
l’attirò a sé e la ingoiò
intera.
Subito dopo
cadde in ginocchio: sentiva che qualcosa in lui stava cambiando.
Gli eroi lo
fissarono stupiti.
“Dobbiamo
prendere le gemme! Se avrà anche il loro potere
sarà finita per tutti!” - gridò
Drizzt correndo a prenderle.
Gli altri lo
imitarono, ma un’ondata di energia li
fermò.
“IAAAAAAAAAAAA!” - gridò Illidan
cominciando a trasformarsi: il suo corpo si fece ancora più
alto, robusto e divenne nero, mentre le armi divennero
tutt’uno con esso;
e gli occhi… la benda cadde, e due sfere luccicanti
comparvero sul suo volto.
“Ora sono
completo!”
Illidan era
diventato un demone completo: la sua forza, già enorme, era
aumentata ancora.
“Oh, no…”
“Oh, sì…” -
disse il demone con la sua voce cavernosa ed inquietante.
Drizzt
deglutì, ma si riprese subito.
“Non
facciamoci intimorire! Attacchiamolo!”
Gridando, i
guerrieri si lanciarono alla carica.
“Penoso.”
Illidan
spalancò le braccia: un vento impetuoso fermò i
quattro, diventando presto più
forte, spazzandoli via.
I guerrieri
erano a terra: quel demone era troppo potente.
"Contro di me non avete una mezza speranza. Ma unitevi al mio esercito,
nel regno che creerò c'è sempre spazio per
qualcuno di
forte come voi. Dopotutto avete sconfitto Saddler."
Il drow strinse la terra ai suoi piedi e si rialzò.
"No. Noi abbiamo lottato a lungo, perso molti amici, sconfitto tanti
avversari...abbiamo fatto troppo per poterci arrendere adesso! Tu sei
l'ultimi ostacolo che resta da superare per far sì che
finalmente la pace torni a regnare!" - gridò puntando il
dito
contro al nemico.
Illidan ricambiò il gesto e ferì Drizzt alla
spalla con un raggio nero.
"Gran belle parole. E pensi di potermi abbattere con quelle? Un drow,
una mezzosangue e due umani. Sono questi coloro che dovrebbero
fermarmi? Non fatemi ridere!"
Gli eroi si rialzarono.
"Ora basta! Noi non ci arrenderemo, non finché avremo ancora
la forza di combattere!"
"E allora vi distruggerò, poi costruirò un regno
in
terra! Non sono all'altezza degli dei, ma..." - spiegò
indicando
gli eroi - "Se otterrò i vostri oggetti magici il mio potere
crescerà ancora di più! E loro non interverranno,
perché gli dei malvagi sono dalla mia parte! Forse si
scatenerà la seconda guerra degli dei...in caso contrario io
regnerò sulla terra, ed avrò ucciso Onimusha!
Chissà, magari potrei diventare un dio..."
"Le tue sono solo delle folli ambizioni!"
"State zitti!"
Il demone lanciò una sfera di fuoco verde che
sbaragliò i quattro.
Gli eroi caddero di nuovo a terra, feriti.
"Mi è bastato un colpo per sbaragliarvi. Cosa volete fare?"
"Il tuo potere è grande" - ammise Rannek - "Ma non
sottovalutare la nostra volontà!"
"Siete patetici...uh?"
Le gemme, sparse per il campo di battaglia, cominciarono a brillare;
poi si alzarono in volo e raggiunsero i quattro: a Drizzt
andò
la Gemma dell'Acqua, a Illius quella del Fuoco, a Rannek quella
della Terra e a Zhai quella del Vento. Le Gemme Elementari avevano
trovato i loro padroni, qualcuno in grado di governarle.
"Cosa?! Le gemme vi obbediscono?"
Le pietre si dissolsero e divennero tutt'uno col corpo degli eroi.
"Sì. Forza, coraggio, onestà...abbiamo tutti i
requisiti."
"AAAAH! Non ha alcuna importanza, cadrete sotto i miei colpi! In
guardia!"
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