L'appuntamento
(parole: 229)
Seduta sulla
panchina di legno,
continuava a guardare l'orologio a intervalli regolari, iniziando a
immaginare ogni sorta di scenario castrofico per giustificare il suo ritardo.
«Non
è da lui. Non è proprio da lui»,
rimuginava, scrollando la testa ogni volta.
D'improvviso
fu risvegliata dal ruggito feroce
del treno che passava sui binari delle montagne russe, con i suoi su e
giù repentini, le curve incredibili e i giri della morte,
fra
vibrazioni micidiali e le urla spaventate dei passeggeri.
Sembrava una
freccia color smeraldo,
dal corpo asciutto
e sinuoso, che fendeva la foschia;
una strisciante mano biancastra che veniva dal mare e ingoiava piano il
pontile, portando con sé il pungente odore di
salsedine e pesce marcio.
Era una
macabra giostra,
tra i festanti chioschi dalle tinte sgargianti dedicati ai bambini,
carretti che vendevano zucchero filato alla vaniglia e
improbabili clown che regalavano palloncini dalle forme buffe, annodati
a fili
sottilissimi che si aggrovigliavano nei guanti enormi.
Attese ancora
qualche
minuto, con il cuore in gola; poi, si alzò, rimettendosi la
giacchetta sulle spalle e stringendo la borsetta al petto.
Non si erano
mai dati un
appuntamento ufficiale, eppure lei aveva preso l'abitudine di passare
la sua pausa pranzo seduta su quella stessa panchina, nell'unica
speranza di vederlo mentre distribuiva i volantini in quel piccolo
angolo di luna park; e la rendeva felice più che avere un
fidanzato premuroso.
Le parole assegnate:
RITARDO - GIOSTRA - ASCIUTTO – VANIGLIA - SMERALDO - FILI -
LEGNO - FEROCE - FOSCHIA - PUNGENTE
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