E questo è il
tredicesimo capitolo.
Cercherò di
aggiornare il più
frequentemente possibile, ma vi prego di essere comprensivi.
Nel frattempo,
godetevi questa
storia, che aspetta da tempo di essere conclusa.
Io farò del mio
meglio.
Buona lettura
Allison91
P.S.: Per la
traduzione, ho deciso
di attenermi il più possibile al testo inglese, ma per alcune parti
ho deciso di usare frasi e modi di dire più simili all'italiano.
Harry sbatté le palpebre
con
incertezza all'indirizzo dell'elfo domestico che stava ai piedi del
letto con un'espressione per lo più servizievole. Harry accese la
lampada accanto al suo letto, diffondendo una luce opaca nella
stanza.
<< Dobby? Sei
venuto...ma non
pensavo avresti fatto così in fretta. Come hai fatto ad oltrepassare
le barriere e sapere dov'ero e - >>
<< Harry
Potter liberato Dobby.>>
Dobby saltellò sul bordo del letto, la sua pila di cappelli che
quasi gli scivolava dalla testa. Raddrizzò i cappelli e si avvicinò
furtivamente ad Harry. << Harry Potter lo ha liberato,
così
Dobby può trovare Harry Potter ovunque lui sia. Dobby ha ricevuto la
lettera, Harry Potter sembrava preoccupato e bisognoso d'aiuto, e
Dobby è in pensiero. Dobby è venuto per far sentire Harry Potter
meglio. Ma,>> l'elfo domestico guardò in giro per la
stanza
con aria curiosa << perché Harry Potter è nella casa del
signor Piton?>>
<< Sei già
stato qui?>>
Harry si spinse sul cuscino, totalmente sveglio.
Dobby assunse un'aria
solenne. <<
Si, si, Padron – er, il signor Malfoy una volta ha portato Dobby a
Snapdragon Manor. Il signor Piton non ha permesso al signor Malfoy di
buttare Dobby giù dalle scale.>>
<< Beh, io
sono bloccato con
Piton tutta l'estate.>> spiegò Harry << è
il mio
guardiano temporaneo, o qualcosa del genere. Dobby, devi aiutarmi.
>>
Dobby sembrò confuso.
<< Il
signor Piton è cattivo con Harry Potter? Il signor Piton dovrebbe
essere gentile con Harry Potter. Il signor Piton ha salvato Harry
Potter così tante volte a scuola e Dobby sta pensando che -
>>
<< Si, si,
Piton si è comportato
bene.>> si affrettò a dire Harry << Voglio
sapere di
Malfoy Manor.>>
Un pallore chiaro salì
rapidamente
sulla faccia dell'elfo domestico, e lui scosse categoricamente la
testa. << No, Harry Potter non ha nessun motivo per
sapere di
Malfoy Manor. Harry Potter deve essere felice a Snapdragon Manor per
l'estate, e non andare mai a Malfoy Manor.>>
<< Ma -
>> Harry esitò.
Pensava di aver sentito dei passi nel corridoio << Dobby,
svelto, sparisci! Non farti vedere. Manderò Piton via, ma ho
bisogno di parlare con te, e lui non deve sapere che sei qui. Sarebbe
molto – imbarazzante per me se ti trovasse.>>
Dobby continuava a sembrare
confuso, ma
fece un cenno del capo, e con uno schiocco delle sue dita nodose,
sparì. Appena in tempo, perché la porta si aprì, e Piton entrò.
Harry era rimasto seduto e quindi non aveva avuto il tempo di
sdraiarsi e fingere di essere addormentato. Al suo fianco la luce era
già accesa.
<< Qualcuno è
passato attraverso
le barriere.>> disse Piton a denti stretti, la bacchetta
tenuta
saldamente in una mano. << Chi è stato?>>
Harry serrò le labbra,
infastidito.
Non gli importava di essere interrogato, ma era il modo in cui Piton
l'aveva chiesto che gli dava ai nervi. Non “ Oh, Potter, ho sentito
qualcuno o qualcosa rompere le protezioni, tu ne sai niente?” e
neppure “ Le barriere si sono infrante, e ho bisogno di sapere se
hai visto o sentito qualcosa.” No, Piton presupponeva
automaticamente che se qualcosa andava male, era colpa di Harry. Non
importava cosa era successo, Potter era da biasimare.
<< Non ne so
nulla.>>
rispose Harry, calmo.
<< Non
mentirmi.>> fece
Piton seccato, facendo qualche passo verso il letto. <<
Qualsiasi cosa fosse è entrata nella tua stanza. Tutti gli allarmi
puntano qui, e adesso tu me lo dirai. >>
<< Controlli
la stanza. >>
replicò Harry agitando una mano in direzione della camera.
<<
Qui non c'è nessuno. Nemmeno i miei amici di scuola o il mio fan
club. >>
<< Potter,
questo non è uno
scherzo .>> Piton era molto serio <<
Possiamo essere
entrambi in pericolo. Ho bisogno di sapere chi è stato, e ho bisogno
di saperlo adesso. >>
Harry sapeva che sarebbe
stato cocciuto
e infantile, e avrebbe dovuto dirlo a Piton perché quella era la sua
casa, ma continuò!
<< Non lo so.
>> Harry
incrociò le braccia.
<< Perché la
luce è accesa?>>
Piton accennò alla lampada.
<< Non
riuscivo a dormire. Stavo
leggendo. >> rispose Harry.
<< Non vedo
nessun libro. >>
Piton si guardò attorno, i suoi occhi attenti non tralasciavano
nulla.
<< Stavo per
andare a cercarne
uno. >> Harry evitò lo sguardo di Piton.
<< Potter,
questa è la tua
ultima possibilità per dirmi chi è entrato qui. Dimmelo ora, e ti
risparmierò la sofferenza. >>
<< Non ne so
nulla. >>
insisté Harry. Se tutto andava bene, avrebbe potuto parlare a Dobby
durante la notte e rispedirlo a casa prima di mattina. Piton non
sarebbe mai stato il più furbo, e Harry poteva programmare la sua
prossima mossa.
<< Molto
bene. >> Piton
spense la luce e riluttante si diresse verso la porta.
Harry tirò un sospiro di
sollievo,
aveva evitato il disastro.
<< Oh, e
Potter, >> Piton
si voltò, la sua mano sulla maniglia della porta << se
scopro
che mi hai mentito dopo che ti ho dato quattro possibilità di dire
la verità, ti abbasserò i pantaloni e ti sculaccerò con il mio
righello fino a che non riuscirai a sederti per due giorni. Buona
notte. >>
Piton sbatté la porta
dietro di lui in
una maniera che presagiva una minaccia, e Harry deglutì. Andava
male, molto male. Parte di lui voleva correre dietro Severus e
confessargli l'intera faccenda. Se l'avesse detto a Piton,
sicuramente l'uomo non l'avrebbe punito, o almeno non così duramente
come aveva minacciato. Ma un'altra parte di Harry resisteva a dire la
verità. Piton stava sempre a girare attorno alla nobiltà e
all'onore grifondoro, ridendo del loro valore. Chissà se a Piton
sarebbe piaciuto il lato serpeverde del Ragazzo – che – è –
sopravvissuto. D'altra parte, eri nei guai solo una volta che venivi
scoperto, e Harry non aveva nessuna intenzione di farsi scoprire.
Aspettò all'incirca dieci
minuti, solo
per essere sicuro, e poi sussurrò, << Dobby, ritorna.
>>
L'elfo domestico riapparve,
sembrava
davvero preoccupato << Dobby stava guardando, e Dobby
molto
preoccupato. Harry Potter mentito al signor Piton, e il signor Piton
promesso di punire Harry Potter se mente. A Dobby piacerebbe aiutare,
ma non può fermare il signor Piton, non se il signor Piton è il
guardiano di Harry Potter. >>
Beh, questo si che era
fantastico.
Dobby poteva rovinare la cena dei Dursley se voleva, ma non poteva
trattenere un infuriato professore di pozioni dallo sculacciare
l'eroe del mondo magico. Proprio fantastico.
<< Dobby, ho
bisogno che tu mi
dica di Malfoy Manor. >> disse Harry frettolosamente
<<
Hanno una cosa chiamata collana di Timord, laggiù? >>
<< Si, si, ma
Dobby non vuole
parlare di Malfoy Manor, >> squittì l'elfo domestico
<<
Dobby sarebbe contento di parlare di Hogwarts. Winky sta migliorando,
e Silente pensa ad Harry Potter, e l'intera cucina sta preparando
nuove delizie per l'anno scolastico. Un budino alto quanto Harry
Potter, con datteri e noci e cosparso di caramelle - >>
<< In che
parte della casa è la
collana? >> lo interruppe Harry.
Dobby scosse la testa
<< No, no,
Dobby non può dire. Dobby mai dice nulla della casa. Dobby cattivo a
pensare ai suoi padroni... >>
All'improvviso, l'elfo
domestico saltò
giù dal letto e prese a correre verso la parete, battendo il suo
tozzo naso e la fronte ancora e ancora. I cappelli volarono da tutte
le parti, e stava strillando e facendo abbastanza rumore da spingere
Piton a tornare di corsa dentro la stanza.
<<
Fermati!>> Harry balzò
fuori dal letto ed afferrò una delle ossute braccia di Dobby. Lanciò
l'elfo domestico sul letto e gli strinse una mano sulla bocca
<<
Calmati, o Piton verrà e sarà arrabbiato. Se non puoi dirmi dov'è
nascosta la collana, puoi parlarmi della struttura del posto? Ad
esempio com'è fatta la villa, e dove sono le stanze, e dove
nascondono cose che dovrebbero essere nascoste? Ron ha detto che
hanno fatto delle incursioni laggiù. >>
<< Si.
>> Dobby indossò
un'espressione miserabile << C'erano cose orribili. Il
padrone
si sarebbe arrabbiato così tanto, e Dobby avrebbe dovuto punirsi
ancora e ancora. Una volta Dobby ha dovuto - >> l'elfo
domestico fu scosso da un brivido e si nascose la larga faccia fra le
mani << No, no, no, Dobby non parla del padrone o della
famiglia. Dobby non deve, non deve. >>
<< Dobby,
Lucius Malfoy è in
prigione. >> ricordò Harry all'elfo << Non
può farti
del male da lì. >>
<< Padron
Malfoy ha molti amici.
>> Dobby si accovacciò dietro al letto finché Harry non
poté
vedere solo i suoi tondi, scintillanti occhi. << Molti
amici
che punirebbero...ucciderebbero Dobby per aver parlato del padrone. E
la padrona è ancora alla villa con il padroncino. >>
Stava diventando più dura
di quanto
Harry avesse previsto. Dobby non si sarebbe privato di
un'informazione volentieri, ed Harry sapeva che ci sarebbe voluto un
bel po' prima che lui potesse ottenere qualcosa dal volubile elfo
domestico. Avrebbe dovuto convincere Dobby a restare per un po' e
piano piano cavargli fuori le informazioni. << Dobby,
>>
Harry provò a suonare casuale << Mi stavo chiedendo se ti
piacerebbe restare qui per un po' di giorni. Dovrai tenerti fuori di
vista, e restare nascosto, ma mi piacerebbe un po' di compagnia. Mi
sento solo qui – solo Piton ed io. >>
Gli dispiaceva per la
bugia. Ma Harry
era solo, e sarebbe stato bello avere qualcuno con cui parlare che
non lo sgridava o lo richiamava ogni secondo del giorno.
L'elfo domestico fece un
grande
inchino. << A Dobby piacerebbe restare, ma solo per un
giorno.
Dobby pensa che Harry Potter dovrebbe dire al signor Piton che Dobby
rimane, ma Dobby capisce come Harry Potter si sente. Dobby se ne
starà calmo e resterà nascosto. Dobby riapparirà la mattina, perché
Harry Potter ha bisogno di dormire. Buona notte. >>
L'elfo domestico scomparve
con un
piccolo POP, ed Harry tornò ad appoggiarsi al cuscino, mentre
ascoltava i dolci rumori del vento fuori e il rado scricchiolare
della casa. Avrebbe dovuto ottenere le informazioni dall'elfo
domestico e poi mandarlo via prima di tentare l'opera a Malfoy Manor.
Dobby probabilmente l'avrebbe detto a Piton piuttosto di permettere a
Harry Potter di andare incontro all'orrore di Malfoy Manor.
Harry cercò di assumere una
posizione
confortevole nel letto. Il materasso era soffice, le coperte calde, e
il cuscino sotto la sua testa morbido, ma nel suo stomaco sentiva un
inquieto sfarfallare. Negli ultimi pochi giorni, aveva fatto un
mucchio di cose che non avrebbe dovuto. Non aveva contato cose come
provare a leggere i pensieri di Piton o buttare all'aria il magazzino
degli ingredienti. Era già stato punito per quelle, e almeno nella
sua testa, una punizione cancellava il crimine per quelle che
importavano. Ma adesso stava cercando di aprirsi una via per Malfoy
Manor,
mentendo su quando era
stato a Diagon
Alley, testando le barriere vicino a Malfoy Manor dal momento che
sapeva benissimo che presto o tardi le avrebbe attraversate, facendo
sì che Dobby arrivasse a Snapdragon Manor, mentendo ripetutamente
sul fatto che Dobby era lì, programmando di nascondere Dobby per il
giorno seguente, e infine provando ad imbrogliare Dobby perché gli
desse informazioni sui Malfoy. Era una lista lunga. Se Piton avesse
scoperto anche solo una di quelle cose, Harry sarebbe stato nei guai.
E sapeva bene cosa voleva dire...
Harry provò a non pensarci.
La sua era
una missione, una caccia per trovare quello di cui aveva bisogno e
sistemare le cose. Le sue intenzioni erano perfettamente oneste: che
importava se i mezzi di cui si serviva erano un pochino loschi? Alla
fine, tutti quanti sarebbero stati grati per quello che aveva fatto:
Sirius sarebbe tornato, i Diggory avrebbero riavuto il loro figlio, e
Piton non avrebbe dovuto sprecare tutta l'estate con il figlio del
suo rivale che costantemente continuava a comportarsi male.
Ad ogni modo, Harry stava
tentando
sempre più di convincersi della rettitudine delle sue azioni. Questa
volta, tornò sopra al suo ben intenzionato agire quattro volte prima
che la sua coscienza gli permettesse di acquietarsi per la notte.
Naufragò in un sonno agitato dove era intrappolato in un labirinto
di Malfoy Manor, cercando di trovare Dobby e fuggendo da Piton che
sfoderava la sua bacchetta mentre un centinaio di righelli si
agitavano sopra di lui minacciosamente, pronti a saggiare Harry.
A colazione Piton non
menzionò
l'incidente della sera prima, ma bastò la sola indifferenza
dell'uomo a rendere Harry ancora più nervoso. Cinque anni di scuola
avevano insegnato ad Harry che Piton raramente perdeva un occasione
per rinfacciare ad Harry la sua pessima condotta, e quando Piton non
disse niente neanche mentre cominciavano a mangiare, la
preoccupazione di Harry crebbe ulteriormente. Voleva dire qualcosa al
riguardo, ma dire qualcosa per far si che Piton si ricordasse lo
avrebbe fatto apparire colpevole, e come poteva dire qualsiasi cosa
senza mentire ancora?
Dopo tutto, doveva
accettarlo – più
bugie diceva più era probabile che Piton lo scoprisse. Tuttavia, era
davvero terribile sedere là e mangiare con quel silenzio gelido.
<< Mi
piacerebbe che tu ti
attenessi al programma oggi. >> commentò Piton fra i
bocconi
di uovo << So che alcuni giorni te ne sei allontanato, ma
oggi
farai bene a rispettarlo, dal momento che io sarò assente per la
maggior parte del giorno. >>
<< Dove sta
andando? >>
chiese immediatamente Harry.
<< Ho un po'
di faccende da
sbrigare. >> Piton prese un altro pezzo di toast.
<< No,
davvero. >>
insistette Harry << Dove sta andando? È un'altra riunione
dei
mangiamorte? Pensavo che quelle ci fossero solo la notte.
>>
<< Potter, è
maleducazione
chiedere a qualcuno dove sta andando più di una volta. >>
Piton disapprovò la mancanza di maniere di Harry << Se
non ho
risposto subito, sarebbe accorto da parte tua considerare che o non
posso o non voglio dirtelo. >>
<< Se io
annunciassi che non ci
sarò tutto il giorno, lei vorrebbe sapere dove sto andando.
>>
puntualizzò Harry << Perché dovrebbe essere sbagliato per
me
chiederglielo? >>
<< Io sono il
guardiano, tu sei
sotto la mia protezione. È mia la responsabilità, e il tuo unico
compito è quello di provare a sopravvivere quest'estate meglio che
puoi. Finora, non c'è stato giorno in cui tu non mi abbia seccato e
non ti sia impegnato a fare più danni di quanto avessi ritenuto
possibile. Mangia la tua colazione, e sta calmo, o strapperai le
erbacce dal giardino anche questo pomeriggio. >>
Harry fu sul punto di dire
che
strappare le erbacce non era sulla tabella, ma si fermò appena in
tempo. Non c'era motivo di aggiungere il parlare troppo alla sua
lista di colpe. Era sorpreso di sentirsi così. In fin dei conti,
aveva mentito e girovagato furtivamente per Hogwarts tutto l'ultimo
anno, anticipando ogni mossa della Umbridge. Ma lei aveva cercato di
rendere la sua vita un inferno e Piton, anche, ma Harry si sentiva in
colpa per aver mentito a Piton mentre per lo più era soddisfatto di
aver imbrogliato la Umbridge.
<< Non le
chiederò dove sta
andando, >> acconsentì Harry << ma tornerà
tardi,
giusto? E non è una riunione dei mangiamorte? Mi dica solo che non è
una riunione dei mangiamorte. >>
<< E se non
lo facessi? >>
un accenno di sorriso compiaciuto si disegnò attorno alle labbra di
Piton.
<< Allora ci
penserai tutto il
giorno, e lei sa cosa succede quando penso troppo... >>
il ghigno quasi diventò un
sorriso, ma
all'ultimo Piton si riprese e si costrinse a guardarlo in cagnesco
<<
Se stai provando a ricattarmi, ti chiuderò nella tua stanza e potrai
pensare a quello che ti pare. Ma solo per tranquillizzare il tuo
cervello, non è una riunione dei mangiamorte. >>
Harry non gli credeva del
tutto.
Desiderò che le maniche di Piton fossero un pochino più corte così
avrebbe dato un'occhiata al marchio nero e visto se emetteva luce. Ma
Harry non riuscì a trovare nessuna scusa per afferrare la manica di
Piton e strappargliela, quindi continuò a mangiare.
Dopo colazione, nonostante
fosse
previsto che se ne stesse fuori in giardino a camminare di buona
lena, Harry si fermò nella sala d'ingresso, aspettando di vedere
Piton che se ne andava. Harry giocherellò con il suo mantello verde
sebbene fosse troppo caldo per un mantello, e finse di avere dei
problemi con le chiusure. Erano ormai le nove quando Piton attraversò
l'ingresso a grandi passi, una larga, cartella di cuoio nella mano.
<< Potter,
che stai facendo? Esci
fuori e comincia a camminare. Hai bisogno di un po' di esercizio così
stanotte non ti agiterai. >>
<< Non
riuscivo ad allacciare il
mantello. >> disse Harry, poi sussultò interiormente.
Ancora
un'altra bugia. Di questo passo, forse sarebbe stato meglio non
contarle. Alla fine dell'estate, avrebbe avuto la parola Bugiardo
tatuata sulla faccia, come Marietta Edgecombe aveva la parola Spia
quando aveva tradito l'ES.
<<
Sciocchezze, fa troppo caldo
per un mantello. Ti prenderai un colpo di sole e starai male. Sta
alla larga dal sole – sei troppo pallido e ti brucerai. >>
<< Io non
sono pallido. >>
Harry ripose il mantello e seguì Piton fuori << Mi fa
sembrare
una pappa molle o un qualche invalido striminzito. Io sto bene –
volo e gioco a Quidditch, nel caso lei non lo sapesse. >>
<< Qualcuno
che ancora continua a
finire ricoverato in ospedale e sviene quando vede Dissennatori.
>>
<< Non è
giusto! Lei sa quello
che mi fanno. >> Harry sentì le sue guance diventare
rosse, e
si chiese se apparivano scarlatte perché era tanto pallido, come
diceva Piton.
<< Calmati.
L'intera scuola sa
quello che ti fanno. Tutto quel cadere e svenire, l'ennesimo
tentativo di richiamare l'attenzione da parte del nostre eroe.
>>
<< Parla il
brutto insegnante di
pozioni che sembra un Dissennatore. >> era una risposta
idiota,
ed Harry neppure era sicuro di cosa che volesse dire, ma non poteva
lasciare che Piton pensasse che lui era svenuto solo per attirare
l'attenzione.
<< La cosa
più interessante, >>
continuò Piton, chiudendo la fibbia della cartella << era
il
fatto che per te il molliccio si trasformava in un Dissennatore. Ero
sicuro che sarebbe diventato l'Oscuro Signore. Non mi sarei mai
sognato che sarebbe stato un Dissennatore a spaventare il nostro
eroe. >>
<< Che c'è?
Dopo tutte quelle
tremende lezioni di pozioni, pensava che il molliccio si sarebbe
trasformato in lei? >> si schernì Harry.
Gli occhi di Piton si
assottigliarono,
e Harry sapeva che stava pensando alla volta in cui il molliccio di
Neville si era trasformato in Piton e alla fine l'aveva sconfitto
facendogli indossare i vestiti di sua nonna.
Harry pensò all'enorme
cappello che il
molliccio – Piton aveva indossato, e sorrise sornione prima di
riuscire a fermarsi.
<< Comincia a
camminare, Potter,
o ti getterò nel lago, >> minacciò Piton <<
e sarà
meglio che ti comporti bene, o scoprirai che i Dissennatori sono
l'ultima delle tue preoccupazioni. Gli elfi domestici hanno l'ordine
di dissuaderti nel caso tu faccia qualcosa di stupido o pericoloso, e
mi aspetto che tu segua la tua tabella. >>
<< Si,
maestà. >> Harry
ebbe la tentazione di esibirsi in un falso inchino, ma si accontentò
di accennare con la testa a Piton.
Piton si mostrava in tutto
e per tutto
un rigoroso, apprensivo guardiano, e a dispetto del suo tono
sarcastico, Harry non poté evitare di sentirsi come un ragazzino
sotto lo sguardo vigile di Piton. Poi ci fu un sonoro CRAK, e Piton
scomparve. Harry si guardò intorno, ma sapeva che era inutile. Piton
si era smaterializzato, e poteva essere da qualsiasi parte adesso.
Harry aveva sperato che l'uomo se ne andasse su di una scopa o con la
macchina incantata, così avrebbe potuto capire se stava andando in
un posto magico o no. Ma sapeva che a Piton non piaceva molto volare,
e la macchina incantata era già stata restituita.
Bene, Piton avrebbe dovuto
soltanto
aver cura di sé. Purché non fosse a una riunione dei mangiamorte,
andava bene tutto. Ma se Voldemort avesse organizzato una riunione
privata, soltanto loro due? Tecnicamente, non si sarebbe trattato di
una riunione dei mangiamorte. Solo loro due, così Voldemort poteva
avere un po' di tempo per fare pratica e perfezionare le sue tecniche
di tortura.
Sentì la calda luce solare
improvvisamente fredda e minacciosa, ed Harry si sforzò di camminare
verso il lago, lontano dalla casa. Piton era un adulto e sapeva
badare a se stesso. Harry provò a non ricordare quanto debole e
stanco forse parso Piton mentre l'altra notte si trascinava,
quell'orribile luce negli occhi che parlava di dolore e sofferenza.
<< Dobby?
>> chiamò Harry
sottovoce. L'elfo domestico l'avrebbe tenuto occupato per un po'.
<<
Dobby riesci a sentirmi? >>
Si udì un fruscio, e Dobby
saltò
fuori, togliendo foglie e rametti dai suoi numerosi cappelli.
<<
Buon giorno, Harry Potter. Dobby visto Harry Potter uscire, e Dobby
seguito, perché sa che Harry Potter vuole compagnia. Harry Potter è
buono ad essere preoccupato per il signor Piton, ma Harry Potter è
buono con tutti. >>
<< Non con
tutti. >> Harry
sedette su una larga roccia vicino al lago e raccolse da terra alcune
pietre. Le gettò a casaccio nell'acqua, guardando le increspature
mentre diceva con tono molto casuale, << Qualche volta
non sono
molto gentile con mio cugino, perché fingo di stare per maledirlo
così lui corre via. E non sono gentile con – er, Tiger e Goyle. E
di sicuro non sono gentile con Draco Malfoy. >>
Harry voleva vedere come
Dobby avrebbe
preso la menzione del suo ultimo padroncino, ma non osò guardare
l'elfo domestico per paura di tradirsi.
<< Si, Draco
ed io non siamo
amici, ma ogni tanto vorrei che lo fossimo. Pensavo che forse
quest'estate sarebbe stata una buona occasione per rimediare. Passa
l'estate a casa, oppure fanno un viaggio o una cosa come quella che i
Weasley hanno fatto una volta? >>
<< Loro
viaggiano, si, >>
rispose Dobby con voce riluttante << ma con il signor
Malfoy in
prigione, Dobby ha sentito che la padrona e il padroncino resteranno
a casa. Alla padrona piacciono i suoi amici, ma Dobby sente che non
va più da loro. >>
<< Scommetto
che alla signora
Malfoy piace molto vestirsi. >> Harry prese una pietra
piatta e
la lanciò. Rimbalzò sull'acqua tre volte, e Dobby esultò.
<< Si, si,
Harry Potter ci sa
fare con le pietre. La padrona – no, la signora Malfoy si veste
sempre a festa. Dobby ha bruciato i suoi vestiti una sera e -
>>
l'elfo domestico tremò, intrecciando le braccia al suo piccolo
corpo.
<< Scommetto
che ha un sacco di
gioielli. >> Harry si chinò a cercare un altro sasso
<<
Io ho alcune foto di mia madre, ma lei non ha mai portato molti
gioielli. >>
<< La signora
Malfoy ne indossa
tanti, tantissimi! >> Dobby allargò le braccia tentando
di far
vedere quanti gioielli avesse la donna << E quando
qualcuno
chiede, lei manda Dobby a prendere tutti i gioielli. Oro, e diamanti,
e anelli, e perle – e Dobby indossa solo uno straccio strappato
mentre fa vedere tutte le scatole. La signora è molto orgogliosa
delle sue cose, molto orgogliosa. >>
Harry aprì la bocca per
fare una
domanda, poi pensò fosse meglio tacere. Non c'era ancora nessun
motivo per allarmare Dobby. Invece, porse una pietra piatta all'elfo
domestico e fece un segno verso l'acqua. << Forza, Dobby.
Spara
il tuo colpo migliore. >>
L'elfo domestico lanciò la
pietra
verso il lago, e questa piombò nell'acqua con un sonoro SPLASH.
Harry ghignò.
<< Bel tentativo,
ma devi fare in modo che la roccia rimanga in superficie.
>>
In qualche modo Dobby si
tenne alla
larga dai due elfi domestici di Piton, e circa verso le tre,
accompagnò Harry nella sua stanza dove era previsto che riposasse.
Harry ancora non era sicuro su cosa implicasse il “riposo”. Non
era stanco, ed era troppo grande per schiacciare un pisolino. Piton
diceva che aveva bisogno di un po' di tranquillità, ma Harry non
riteneva di essere così esuberante il resto del tempo e era sempre
attento fare un gran baccano con le scarpe mentre andava a
“riposare”.
All'inizio si stiracchiava
nel letto e
leggeva qualsiasi libro avesse sotto mano. Sorprendentemente, Piton
aveva un vasto assortimento di libri, e nonostante Harry preferisse
di gran lunga racconti d'avventura, aveva trovato alcuni libri da
leggere niente male. Il libro rosso posto in alto che aveva provato a
prendere giorni prima era sparito, ma Harry aveva guardato nei vari
ripiani sperando di trovarlo infilato da qualche parte.
Ad ogni modo, quel giorno
non aveva
letto, ma si era seduto sul bordo del suo letto e aveva parlato con
Dobby. L'elfo domestico conosceva la maggior parte dei segreti di
Hogwarts, ed Harry ascoltava meravigliato mentre Dobby raccontava
aneddoti con protagonisti studenti e professori. A dispetto del suo
look severo, la professoressa McGrannit sembrava essere una grande
amante dei fiori rosa e nelle sue stanze si trovavano più dipinti di
rose e tulipani di quanti Dobby avesse mai visto. Ernie MacMillan
ogni settimana scriveva a sua madre lunghe lettere eccessivamente
sdolcinate, e una volta Calì si era tinta i capelli di un orribile
viola mentre stava provando ad arricciarli.
A Harry piacevano quelle
storie, e non
poteva evitare di pensare che sarebbe stato fantastico tornare a
scuola armato di pettegolezzi sulle altre persone. Era così stanco
del fatto che tutti gli altri sapessero così tanto sulla sua vita.
Odiava quando gli studenti o gli insegnanti avevano poco tatto per
qualcosa che riguardava lui e che era importante, come se Harry fosse
stato un esemplare raro che doveva essere studiato ed esaminato in
classe.
Harry per un attimo pensò
di provare
ad ottenere altre informazioni da Dobby, ma dubitava che l'elfo
domestico potesse o volesse dirgli qualcos'altro di utile. A quel
punto l'unica cosa che l'avrebbe aiutato sarebbe stata una mappa di
Malfoy Manor, ed Harry non credeva che Dobby avrebbe disegnato una
pianta per lui. Avrebbe dovuto farcela da solo.
Avendo esaurito le storie
da
raccontare, Dobby si alzò dal letto. << Harry Potter
pensa che
i racconti di Dobby siano divertenti, ma Harry Potter ancora non ha
visto gli altri trucchi di Dobby. >>
<< Che tipo
di trucchi? >>
chiese Harry.
Dobby produsse una manciata
di luminose
sfere rosse dalle sue orecchie fine e cominciò a fare il giocoliere.
Harry poteva sentire le sfere che sfioravano le mani ossute di Dobby,
ma era convinto che nessuno potesse far girare sei palle così
velocemente. Le sfere formarono un cerchio rosso dai contorni
sfuocati nell'aria, girando ancora più veloce. Poi una figura
apparve nel cerchio prodotto dalle sfere che giravano: era Harry che
volava su una scopa. Harry osservò affascinato il suo doppio
svolazzare di qua e di là. Era come guardare un film sospeso a
mezz'aria.
Poi Dobby fece cadere le
sfere. Queste
colpirono il pavimento pesantemente, rimbalzando una o due volte
prima di rotolare via. Harry sobbalzò, riportato bruscamente al
presente. Vide che Dobby guardava qualcosa, e Harry si voltò nella
direzione in cui l'elfo domestico stava scrutando.
Fu allora che il mondo si
fermò. Il
tempo rallentò, mentre l'unica cosa che si muoveva erano le rumorose
pulsazioni del cuore di Harry nel suo petto.
Sulla porta stava un Piton
molto
stralunato, molto scontento, e molto severo che guardava in direzione
di Harry e Dobby.
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