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Autore: pdantzler    12/08/2009    19 recensioni
Harry capita per sbaglio in casa di Piton nell'estate del quinto anno, dopo la morte di Sirius. Costretti a una convivenza forzata, i due scopriranno molte cose l'uno dell'altro. Traduzione a opera di Starliam ed Allison91
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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E questo è il tredicesimo capitolo.

Cercherò di aggiornare il più frequentemente possibile, ma vi prego di essere comprensivi.

Nel frattempo, godetevi questa storia, che aspetta da tempo di essere conclusa.

Io farò del mio meglio.

Buona lettura

Allison91


P.S.: Per la traduzione, ho deciso di attenermi il più possibile al testo inglese, ma per alcune parti ho deciso di usare frasi e modi di dire più simili all'italiano.



Harry sbatté le palpebre con incertezza all'indirizzo dell'elfo domestico che stava ai piedi del letto con un'espressione per lo più servizievole. Harry accese la lampada accanto al suo letto, diffondendo una luce opaca nella stanza.


<< Dobby? Sei venuto...ma non pensavo avresti fatto così in fretta. Come hai fatto ad oltrepassare le barriere e sapere dov'ero e - >>


<< Harry Potter liberato Dobby.>> Dobby saltellò sul bordo del letto, la sua pila di cappelli che quasi gli scivolava dalla testa. Raddrizzò i cappelli e si avvicinò furtivamente ad Harry. << Harry Potter lo ha liberato, così Dobby può trovare Harry Potter ovunque lui sia. Dobby ha ricevuto la lettera, Harry Potter sembrava preoccupato e bisognoso d'aiuto, e Dobby è in pensiero. Dobby è venuto per far sentire Harry Potter meglio. Ma,>> l'elfo domestico guardò in giro per la stanza con aria curiosa << perché Harry Potter è nella casa del signor Piton?>>


<< Sei già stato qui?>> Harry si spinse sul cuscino, totalmente sveglio.


Dobby assunse un'aria solenne. << Si, si, Padron – er, il signor Malfoy una volta ha portato Dobby a Snapdragon Manor. Il signor Piton non ha permesso al signor Malfoy di buttare Dobby giù dalle scale.>>


<< Beh, io sono bloccato con Piton tutta l'estate.>> spiegò Harry << è il mio guardiano temporaneo, o qualcosa del genere. Dobby, devi aiutarmi. >>


Dobby sembrò confuso. << Il signor Piton è cattivo con Harry Potter? Il signor Piton dovrebbe essere gentile con Harry Potter. Il signor Piton ha salvato Harry Potter così tante volte a scuola e Dobby sta pensando che - >>


<< Si, si, Piton si è comportato bene.>> si affrettò a dire Harry << Voglio sapere di Malfoy Manor.>>


Un pallore chiaro salì rapidamente sulla faccia dell'elfo domestico, e lui scosse categoricamente la testa. << No, Harry Potter non ha nessun motivo per sapere di Malfoy Manor. Harry Potter deve essere felice a Snapdragon Manor per l'estate, e non andare mai a Malfoy Manor.>>


<< Ma - >> Harry esitò. Pensava di aver sentito dei passi nel corridoio << Dobby, svelto, sparisci! Non farti vedere. Manderò Piton via, ma ho bisogno di parlare con te, e lui non deve sapere che sei qui. Sarebbe molto – imbarazzante per me se ti trovasse.>>


Dobby continuava a sembrare confuso, ma fece un cenno del capo, e con uno schiocco delle sue dita nodose, sparì. Appena in tempo, perché la porta si aprì, e Piton entrò. Harry era rimasto seduto e quindi non aveva avuto il tempo di sdraiarsi e fingere di essere addormentato. Al suo fianco la luce era già accesa.


<< Qualcuno è passato attraverso le barriere.>> disse Piton a denti stretti, la bacchetta tenuta saldamente in una mano. << Chi è stato?>>


Harry serrò le labbra, infastidito. Non gli importava di essere interrogato, ma era il modo in cui Piton l'aveva chiesto che gli dava ai nervi. Non “ Oh, Potter, ho sentito qualcuno o qualcosa rompere le protezioni, tu ne sai niente?” e neppure “ Le barriere si sono infrante, e ho bisogno di sapere se hai visto o sentito qualcosa.” No, Piton presupponeva automaticamente che se qualcosa andava male, era colpa di Harry. Non importava cosa era successo, Potter era da biasimare.


<< Non ne so nulla.>> rispose Harry, calmo.


<< Non mentirmi.>> fece Piton seccato, facendo qualche passo verso il letto. << Qualsiasi cosa fosse è entrata nella tua stanza. Tutti gli allarmi puntano qui, e adesso tu me lo dirai. >>


<< Controlli la stanza. >> replicò Harry agitando una mano in direzione della camera. << Qui non c'è nessuno. Nemmeno i miei amici di scuola o il mio fan club. >>


<< Potter, questo non è uno scherzo .>> Piton era molto serio << Possiamo essere entrambi in pericolo. Ho bisogno di sapere chi è stato, e ho bisogno di saperlo adesso. >>


Harry sapeva che sarebbe stato cocciuto e infantile, e avrebbe dovuto dirlo a Piton perché quella era la sua casa, ma continuò!


<< Non lo so. >> Harry incrociò le braccia.


<< Perché la luce è accesa?>> Piton accennò alla lampada.


<< Non riuscivo a dormire. Stavo leggendo. >> rispose Harry.


<< Non vedo nessun libro. >> Piton si guardò attorno, i suoi occhi attenti non tralasciavano nulla.


<< Stavo per andare a cercarne uno. >> Harry evitò lo sguardo di Piton.


<< Potter, questa è la tua ultima possibilità per dirmi chi è entrato qui. Dimmelo ora, e ti risparmierò la sofferenza. >>


<< Non ne so nulla. >> insisté Harry. Se tutto andava bene, avrebbe potuto parlare a Dobby durante la notte e rispedirlo a casa prima di mattina. Piton non sarebbe mai stato il più furbo, e Harry poteva programmare la sua prossima mossa.


<< Molto bene. >> Piton spense la luce e riluttante si diresse verso la porta.


Harry tirò un sospiro di sollievo, aveva evitato il disastro.


<< Oh, e Potter, >> Piton si voltò, la sua mano sulla maniglia della porta << se scopro che mi hai mentito dopo che ti ho dato quattro possibilità di dire la verità, ti abbasserò i pantaloni e ti sculaccerò con il mio righello fino a che non riuscirai a sederti per due giorni. Buona notte. >>


Piton sbatté la porta dietro di lui in una maniera che presagiva una minaccia, e Harry deglutì. Andava male, molto male. Parte di lui voleva correre dietro Severus e confessargli l'intera faccenda. Se l'avesse detto a Piton, sicuramente l'uomo non l'avrebbe punito, o almeno non così duramente come aveva minacciato. Ma un'altra parte di Harry resisteva a dire la verità. Piton stava sempre a girare attorno alla nobiltà e all'onore grifondoro, ridendo del loro valore. Chissà se a Piton sarebbe piaciuto il lato serpeverde del Ragazzo – che – è – sopravvissuto. D'altra parte, eri nei guai solo una volta che venivi scoperto, e Harry non aveva nessuna intenzione di farsi scoprire.


Aspettò all'incirca dieci minuti, solo per essere sicuro, e poi sussurrò, << Dobby, ritorna. >>


L'elfo domestico riapparve, sembrava davvero preoccupato << Dobby stava guardando, e Dobby molto preoccupato. Harry Potter mentito al signor Piton, e il signor Piton promesso di punire Harry Potter se mente. A Dobby piacerebbe aiutare, ma non può fermare il signor Piton, non se il signor Piton è il guardiano di Harry Potter. >>


Beh, questo si che era fantastico. Dobby poteva rovinare la cena dei Dursley se voleva, ma non poteva trattenere un infuriato professore di pozioni dallo sculacciare l'eroe del mondo magico. Proprio fantastico.


<< Dobby, ho bisogno che tu mi dica di Malfoy Manor. >> disse Harry frettolosamente << Hanno una cosa chiamata collana di Timord, laggiù? >>


<< Si, si, ma Dobby non vuole parlare di Malfoy Manor, >> squittì l'elfo domestico << Dobby sarebbe contento di parlare di Hogwarts. Winky sta migliorando, e Silente pensa ad Harry Potter, e l'intera cucina sta preparando nuove delizie per l'anno scolastico. Un budino alto quanto Harry Potter, con datteri e noci e cosparso di caramelle - >>


<< In che parte della casa è la collana? >> lo interruppe Harry.


Dobby scosse la testa << No, no, Dobby non può dire. Dobby mai dice nulla della casa. Dobby cattivo a pensare ai suoi padroni... >>


All'improvviso, l'elfo domestico saltò giù dal letto e prese a correre verso la parete, battendo il suo tozzo naso e la fronte ancora e ancora. I cappelli volarono da tutte le parti, e stava strillando e facendo abbastanza rumore da spingere Piton a tornare di corsa dentro la stanza.


<< Fermati!>> Harry balzò fuori dal letto ed afferrò una delle ossute braccia di Dobby. Lanciò l'elfo domestico sul letto e gli strinse una mano sulla bocca << Calmati, o Piton verrà e sarà arrabbiato. Se non puoi dirmi dov'è nascosta la collana, puoi parlarmi della struttura del posto? Ad esempio com'è fatta la villa, e dove sono le stanze, e dove nascondono cose che dovrebbero essere nascoste? Ron ha detto che hanno fatto delle incursioni laggiù. >>


<< Si. >> Dobby indossò un'espressione miserabile << C'erano cose orribili. Il padrone si sarebbe arrabbiato così tanto, e Dobby avrebbe dovuto punirsi ancora e ancora. Una volta Dobby ha dovuto - >> l'elfo domestico fu scosso da un brivido e si nascose la larga faccia fra le mani << No, no, no, Dobby non parla del padrone o della famiglia. Dobby non deve, non deve. >>


<< Dobby, Lucius Malfoy è in prigione. >> ricordò Harry all'elfo << Non può farti del male da lì. >>


<< Padron Malfoy ha molti amici. >> Dobby si accovacciò dietro al letto finché Harry non poté vedere solo i suoi tondi, scintillanti occhi. << Molti amici che punirebbero...ucciderebbero Dobby per aver parlato del padrone. E la padrona è ancora alla villa con il padroncino. >>


Stava diventando più dura di quanto Harry avesse previsto. Dobby non si sarebbe privato di un'informazione volentieri, ed Harry sapeva che ci sarebbe voluto un bel po' prima che lui potesse ottenere qualcosa dal volubile elfo domestico. Avrebbe dovuto convincere Dobby a restare per un po' e piano piano cavargli fuori le informazioni. << Dobby, >> Harry provò a suonare casuale << Mi stavo chiedendo se ti piacerebbe restare qui per un po' di giorni. Dovrai tenerti fuori di vista, e restare nascosto, ma mi piacerebbe un po' di compagnia. Mi sento solo qui – solo Piton ed io. >>


Gli dispiaceva per la bugia. Ma Harry era solo, e sarebbe stato bello avere qualcuno con cui parlare che non lo sgridava o lo richiamava ogni secondo del giorno.


L'elfo domestico fece un grande inchino. << A Dobby piacerebbe restare, ma solo per un giorno. Dobby pensa che Harry Potter dovrebbe dire al signor Piton che Dobby rimane, ma Dobby capisce come Harry Potter si sente. Dobby se ne starà calmo e resterà nascosto. Dobby riapparirà la mattina, perché Harry Potter ha bisogno di dormire. Buona notte. >>


L'elfo domestico scomparve con un piccolo POP, ed Harry tornò ad appoggiarsi al cuscino, mentre ascoltava i dolci rumori del vento fuori e il rado scricchiolare della casa. Avrebbe dovuto ottenere le informazioni dall'elfo domestico e poi mandarlo via prima di tentare l'opera a Malfoy Manor. Dobby probabilmente l'avrebbe detto a Piton piuttosto di permettere a Harry Potter di andare incontro all'orrore di Malfoy Manor.


Harry cercò di assumere una posizione confortevole nel letto. Il materasso era soffice, le coperte calde, e il cuscino sotto la sua testa morbido, ma nel suo stomaco sentiva un inquieto sfarfallare. Negli ultimi pochi giorni, aveva fatto un mucchio di cose che non avrebbe dovuto. Non aveva contato cose come provare a leggere i pensieri di Piton o buttare all'aria il magazzino degli ingredienti. Era già stato punito per quelle, e almeno nella sua testa, una punizione cancellava il crimine per quelle che importavano. Ma adesso stava cercando di aprirsi una via per Malfoy Manor,

mentendo su quando era stato a Diagon Alley, testando le barriere vicino a Malfoy Manor dal momento che sapeva benissimo che presto o tardi le avrebbe attraversate, facendo sì che Dobby arrivasse a Snapdragon Manor, mentendo ripetutamente sul fatto che Dobby era lì, programmando di nascondere Dobby per il giorno seguente, e infine provando ad imbrogliare Dobby perché gli desse informazioni sui Malfoy. Era una lista lunga. Se Piton avesse scoperto anche solo una di quelle cose, Harry sarebbe stato nei guai. E sapeva bene cosa voleva dire...


Harry provò a non pensarci. La sua era una missione, una caccia per trovare quello di cui aveva bisogno e sistemare le cose. Le sue intenzioni erano perfettamente oneste: che importava se i mezzi di cui si serviva erano un pochino loschi? Alla fine, tutti quanti sarebbero stati grati per quello che aveva fatto: Sirius sarebbe tornato, i Diggory avrebbero riavuto il loro figlio, e Piton non avrebbe dovuto sprecare tutta l'estate con il figlio del suo rivale che costantemente continuava a comportarsi male.


Ad ogni modo, Harry stava tentando sempre più di convincersi della rettitudine delle sue azioni. Questa volta, tornò sopra al suo ben intenzionato agire quattro volte prima che la sua coscienza gli permettesse di acquietarsi per la notte. Naufragò in un sonno agitato dove era intrappolato in un labirinto di Malfoy Manor, cercando di trovare Dobby e fuggendo da Piton che sfoderava la sua bacchetta mentre un centinaio di righelli si agitavano sopra di lui minacciosamente, pronti a saggiare Harry.


A colazione Piton non menzionò l'incidente della sera prima, ma bastò la sola indifferenza dell'uomo a rendere Harry ancora più nervoso. Cinque anni di scuola avevano insegnato ad Harry che Piton raramente perdeva un occasione per rinfacciare ad Harry la sua pessima condotta, e quando Piton non disse niente neanche mentre cominciavano a mangiare, la preoccupazione di Harry crebbe ulteriormente. Voleva dire qualcosa al riguardo, ma dire qualcosa per far si che Piton si ricordasse lo avrebbe fatto apparire colpevole, e come poteva dire qualsiasi cosa senza mentire ancora?

Dopo tutto, doveva accettarlo – più bugie diceva più era probabile che Piton lo scoprisse. Tuttavia, era davvero terribile sedere là e mangiare con quel silenzio gelido.


<< Mi piacerebbe che tu ti attenessi al programma oggi. >> commentò Piton fra i bocconi di uovo << So che alcuni giorni te ne sei allontanato, ma oggi farai bene a rispettarlo, dal momento che io sarò assente per la maggior parte del giorno. >>


<< Dove sta andando? >> chiese immediatamente Harry.

<< Ho un po' di faccende da sbrigare. >> Piton prese un altro pezzo di toast.


<< No, davvero. >> insistette Harry << Dove sta andando? È un'altra riunione dei mangiamorte? Pensavo che quelle ci fossero solo la notte. >>


<< Potter, è maleducazione chiedere a qualcuno dove sta andando più di una volta. >> Piton disapprovò la mancanza di maniere di Harry << Se non ho risposto subito, sarebbe accorto da parte tua considerare che o non posso o non voglio dirtelo. >>


<< Se io annunciassi che non ci sarò tutto il giorno, lei vorrebbe sapere dove sto andando. >> puntualizzò Harry << Perché dovrebbe essere sbagliato per me chiederglielo? >>


<< Io sono il guardiano, tu sei sotto la mia protezione. È mia la responsabilità, e il tuo unico compito è quello di provare a sopravvivere quest'estate meglio che puoi. Finora, non c'è stato giorno in cui tu non mi abbia seccato e non ti sia impegnato a fare più danni di quanto avessi ritenuto possibile. Mangia la tua colazione, e sta calmo, o strapperai le erbacce dal giardino anche questo pomeriggio. >>


Harry fu sul punto di dire che strappare le erbacce non era sulla tabella, ma si fermò appena in tempo. Non c'era motivo di aggiungere il parlare troppo alla sua lista di colpe. Era sorpreso di sentirsi così. In fin dei conti, aveva mentito e girovagato furtivamente per Hogwarts tutto l'ultimo anno, anticipando ogni mossa della Umbridge. Ma lei aveva cercato di rendere la sua vita un inferno e Piton, anche, ma Harry si sentiva in colpa per aver mentito a Piton mentre per lo più era soddisfatto di aver imbrogliato la Umbridge.


<< Non le chiederò dove sta andando, >> acconsentì Harry << ma tornerà tardi, giusto? E non è una riunione dei mangiamorte? Mi dica solo che non è una riunione dei mangiamorte. >>


<< E se non lo facessi? >> un accenno di sorriso compiaciuto si disegnò attorno alle labbra di Piton.


<< Allora ci penserai tutto il giorno, e lei sa cosa succede quando penso troppo... >>


il ghigno quasi diventò un sorriso, ma all'ultimo Piton si riprese e si costrinse a guardarlo in cagnesco << Se stai provando a ricattarmi, ti chiuderò nella tua stanza e potrai pensare a quello che ti pare. Ma solo per tranquillizzare il tuo cervello, non è una riunione dei mangiamorte. >>


Harry non gli credeva del tutto. Desiderò che le maniche di Piton fossero un pochino più corte così avrebbe dato un'occhiata al marchio nero e visto se emetteva luce. Ma Harry non riuscì a trovare nessuna scusa per afferrare la manica di Piton e strappargliela, quindi continuò a mangiare.


Dopo colazione, nonostante fosse previsto che se ne stesse fuori in giardino a camminare di buona lena, Harry si fermò nella sala d'ingresso, aspettando di vedere Piton che se ne andava. Harry giocherellò con il suo mantello verde sebbene fosse troppo caldo per un mantello, e finse di avere dei problemi con le chiusure. Erano ormai le nove quando Piton attraversò l'ingresso a grandi passi, una larga, cartella di cuoio nella mano.


<< Potter, che stai facendo? Esci fuori e comincia a camminare. Hai bisogno di un po' di esercizio così stanotte non ti agiterai. >>


<< Non riuscivo ad allacciare il mantello. >> disse Harry, poi sussultò interiormente. Ancora un'altra bugia. Di questo passo, forse sarebbe stato meglio non contarle. Alla fine dell'estate, avrebbe avuto la parola Bugiardo tatuata sulla faccia, come Marietta Edgecombe aveva la parola Spia quando aveva tradito l'ES.


<< Sciocchezze, fa troppo caldo per un mantello. Ti prenderai un colpo di sole e starai male. Sta alla larga dal sole – sei troppo pallido e ti brucerai. >>


<< Io non sono pallido. >> Harry ripose il mantello e seguì Piton fuori << Mi fa sembrare una pappa molle o un qualche invalido striminzito. Io sto bene – volo e gioco a Quidditch, nel caso lei non lo sapesse. >>


<< Qualcuno che ancora continua a finire ricoverato in ospedale e sviene quando vede Dissennatori. >>


<< Non è giusto! Lei sa quello che mi fanno. >> Harry sentì le sue guance diventare rosse, e si chiese se apparivano scarlatte perché era tanto pallido, come diceva Piton.


<< Calmati. L'intera scuola sa quello che ti fanno. Tutto quel cadere e svenire, l'ennesimo tentativo di richiamare l'attenzione da parte del nostre eroe. >>


<< Parla il brutto insegnante di pozioni che sembra un Dissennatore. >> era una risposta idiota, ed Harry neppure era sicuro di cosa che volesse dire, ma non poteva lasciare che Piton pensasse che lui era svenuto solo per attirare l'attenzione.


<< La cosa più interessante, >> continuò Piton, chiudendo la fibbia della cartella << era il fatto che per te il molliccio si trasformava in un Dissennatore. Ero sicuro che sarebbe diventato l'Oscuro Signore. Non mi sarei mai sognato che sarebbe stato un Dissennatore a spaventare il nostro eroe. >>


<< Che c'è? Dopo tutte quelle tremende lezioni di pozioni, pensava che il molliccio si sarebbe trasformato in lei? >> si schernì Harry.


Gli occhi di Piton si assottigliarono, e Harry sapeva che stava pensando alla volta in cui il molliccio di Neville si era trasformato in Piton e alla fine l'aveva sconfitto facendogli indossare i vestiti di sua nonna.


Harry pensò all'enorme cappello che il molliccio – Piton aveva indossato, e sorrise sornione prima di riuscire a fermarsi.


<< Comincia a camminare, Potter, o ti getterò nel lago, >> minacciò Piton << e sarà meglio che ti comporti bene, o scoprirai che i Dissennatori sono l'ultima delle tue preoccupazioni. Gli elfi domestici hanno l'ordine di dissuaderti nel caso tu faccia qualcosa di stupido o pericoloso, e mi aspetto che tu segua la tua tabella. >>


<< Si, maestà. >> Harry ebbe la tentazione di esibirsi in un falso inchino, ma si accontentò di accennare con la testa a Piton.


Piton si mostrava in tutto e per tutto un rigoroso, apprensivo guardiano, e a dispetto del suo tono sarcastico, Harry non poté evitare di sentirsi come un ragazzino sotto lo sguardo vigile di Piton. Poi ci fu un sonoro CRAK, e Piton scomparve. Harry si guardò intorno, ma sapeva che era inutile. Piton si era smaterializzato, e poteva essere da qualsiasi parte adesso. Harry aveva sperato che l'uomo se ne andasse su di una scopa o con la macchina incantata, così avrebbe potuto capire se stava andando in un posto magico o no. Ma sapeva che a Piton non piaceva molto volare, e la macchina incantata era già stata restituita.


Bene, Piton avrebbe dovuto soltanto aver cura di sé. Purché non fosse a una riunione dei mangiamorte, andava bene tutto. Ma se Voldemort avesse organizzato una riunione privata, soltanto loro due? Tecnicamente, non si sarebbe trattato di una riunione dei mangiamorte. Solo loro due, così Voldemort poteva avere un po' di tempo per fare pratica e perfezionare le sue tecniche di tortura.


Sentì la calda luce solare improvvisamente fredda e minacciosa, ed Harry si sforzò di camminare verso il lago, lontano dalla casa. Piton era un adulto e sapeva badare a se stesso. Harry provò a non ricordare quanto debole e stanco forse parso Piton mentre l'altra notte si trascinava, quell'orribile luce negli occhi che parlava di dolore e sofferenza.


<< Dobby? >> chiamò Harry sottovoce. L'elfo domestico l'avrebbe tenuto occupato per un po'. << Dobby riesci a sentirmi? >>


Si udì un fruscio, e Dobby saltò fuori, togliendo foglie e rametti dai suoi numerosi cappelli. << Buon giorno, Harry Potter. Dobby visto Harry Potter uscire, e Dobby seguito, perché sa che Harry Potter vuole compagnia. Harry Potter è buono ad essere preoccupato per il signor Piton, ma Harry Potter è buono con tutti. >>


<< Non con tutti. >> Harry sedette su una larga roccia vicino al lago e raccolse da terra alcune pietre. Le gettò a casaccio nell'acqua, guardando le increspature mentre diceva con tono molto casuale, << Qualche volta non sono molto gentile con mio cugino, perché fingo di stare per maledirlo così lui corre via. E non sono gentile con – er, Tiger e Goyle. E di sicuro non sono gentile con Draco Malfoy. >>


Harry voleva vedere come Dobby avrebbe preso la menzione del suo ultimo padroncino, ma non osò guardare l'elfo domestico per paura di tradirsi.

<< Si, Draco ed io non siamo amici, ma ogni tanto vorrei che lo fossimo. Pensavo che forse quest'estate sarebbe stata una buona occasione per rimediare. Passa l'estate a casa, oppure fanno un viaggio o una cosa come quella che i Weasley hanno fatto una volta? >>


<< Loro viaggiano, si, >> rispose Dobby con voce riluttante << ma con il signor Malfoy in prigione, Dobby ha sentito che la padrona e il padroncino resteranno a casa. Alla padrona piacciono i suoi amici, ma Dobby sente che non va più da loro. >>


<< Scommetto che alla signora Malfoy piace molto vestirsi. >> Harry prese una pietra piatta e la lanciò. Rimbalzò sull'acqua tre volte, e Dobby esultò.


<< Si, si, Harry Potter ci sa fare con le pietre. La padrona – no, la signora Malfoy si veste sempre a festa. Dobby ha bruciato i suoi vestiti una sera e - >> l'elfo domestico tremò, intrecciando le braccia al suo piccolo corpo.


<< Scommetto che ha un sacco di gioielli. >> Harry si chinò a cercare un altro sasso << Io ho alcune foto di mia madre, ma lei non ha mai portato molti gioielli. >>


<< La signora Malfoy ne indossa tanti, tantissimi! >> Dobby allargò le braccia tentando di far vedere quanti gioielli avesse la donna << E quando qualcuno chiede, lei manda Dobby a prendere tutti i gioielli. Oro, e diamanti, e anelli, e perle – e Dobby indossa solo uno straccio strappato mentre fa vedere tutte le scatole. La signora è molto orgogliosa delle sue cose, molto orgogliosa. >>


Harry aprì la bocca per fare una domanda, poi pensò fosse meglio tacere. Non c'era ancora nessun motivo per allarmare Dobby. Invece, porse una pietra piatta all'elfo domestico e fece un segno verso l'acqua. << Forza, Dobby. Spara il tuo colpo migliore. >>


L'elfo domestico lanciò la pietra verso il lago, e questa piombò nell'acqua con un sonoro SPLASH.

Harry ghignò. << Bel tentativo, ma devi fare in modo che la roccia rimanga in superficie. >>


In qualche modo Dobby si tenne alla larga dai due elfi domestici di Piton, e circa verso le tre, accompagnò Harry nella sua stanza dove era previsto che riposasse. Harry ancora non era sicuro su cosa implicasse il “riposo”. Non era stanco, ed era troppo grande per schiacciare un pisolino. Piton diceva che aveva bisogno di un po' di tranquillità, ma Harry non riteneva di essere così esuberante il resto del tempo e era sempre attento fare un gran baccano con le scarpe mentre andava a “riposare”.

All'inizio si stiracchiava nel letto e leggeva qualsiasi libro avesse sotto mano. Sorprendentemente, Piton aveva un vasto assortimento di libri, e nonostante Harry preferisse di gran lunga racconti d'avventura, aveva trovato alcuni libri da leggere niente male. Il libro rosso posto in alto che aveva provato a prendere giorni prima era sparito, ma Harry aveva guardato nei vari ripiani sperando di trovarlo infilato da qualche parte.


Ad ogni modo, quel giorno non aveva letto, ma si era seduto sul bordo del suo letto e aveva parlato con Dobby. L'elfo domestico conosceva la maggior parte dei segreti di Hogwarts, ed Harry ascoltava meravigliato mentre Dobby raccontava aneddoti con protagonisti studenti e professori. A dispetto del suo look severo, la professoressa McGrannit sembrava essere una grande amante dei fiori rosa e nelle sue stanze si trovavano più dipinti di rose e tulipani di quanti Dobby avesse mai visto. Ernie MacMillan ogni settimana scriveva a sua madre lunghe lettere eccessivamente sdolcinate, e una volta Calì si era tinta i capelli di un orribile viola mentre stava provando ad arricciarli.


A Harry piacevano quelle storie, e non poteva evitare di pensare che sarebbe stato fantastico tornare a scuola armato di pettegolezzi sulle altre persone. Era così stanco del fatto che tutti gli altri sapessero così tanto sulla sua vita. Odiava quando gli studenti o gli insegnanti avevano poco tatto per qualcosa che riguardava lui e che era importante, come se Harry fosse stato un esemplare raro che doveva essere studiato ed esaminato in classe.


Harry per un attimo pensò di provare ad ottenere altre informazioni da Dobby, ma dubitava che l'elfo domestico potesse o volesse dirgli qualcos'altro di utile. A quel punto l'unica cosa che l'avrebbe aiutato sarebbe stata una mappa di Malfoy Manor, ed Harry non credeva che Dobby avrebbe disegnato una pianta per lui. Avrebbe dovuto farcela da solo.


Avendo esaurito le storie da raccontare, Dobby si alzò dal letto. << Harry Potter pensa che i racconti di Dobby siano divertenti, ma Harry Potter ancora non ha visto gli altri trucchi di Dobby. >>


<< Che tipo di trucchi? >> chiese Harry.


Dobby produsse una manciata di luminose sfere rosse dalle sue orecchie fine e cominciò a fare il giocoliere. Harry poteva sentire le sfere che sfioravano le mani ossute di Dobby, ma era convinto che nessuno potesse far girare sei palle così velocemente. Le sfere formarono un cerchio rosso dai contorni sfuocati nell'aria, girando ancora più veloce. Poi una figura apparve nel cerchio prodotto dalle sfere che giravano: era Harry che volava su una scopa. Harry osservò affascinato il suo doppio svolazzare di qua e di là. Era come guardare un film sospeso a mezz'aria.


Poi Dobby fece cadere le sfere. Queste colpirono il pavimento pesantemente, rimbalzando una o due volte prima di rotolare via. Harry sobbalzò, riportato bruscamente al presente. Vide che Dobby guardava qualcosa, e Harry si voltò nella direzione in cui l'elfo domestico stava scrutando.


Fu allora che il mondo si fermò. Il tempo rallentò, mentre l'unica cosa che si muoveva erano le rumorose pulsazioni del cuore di Harry nel suo petto.


Sulla porta stava un Piton molto stralunato, molto scontento, e molto severo che guardava in direzione di Harry e Dobby.


  
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