Spiegazioni e chiarimenti
ATTENZIONE!!
La ff è di mia invenzione, questi
personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di
Stephenie
Mayer e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di
lucro.
Spiegazioni e chiarimenti
Seguo Jacob fuori dall'ospedale mentre penso alla prima domanda che
potrei fargli. Se potesse leggermi nel pensiero gli verrebbe un
infarto. Si dirige verso una Harley Sprint nera:
cavolo! Si
vede che è vecchia ma è stata rimessa in sesto
perfettamente, io adoro questo tipo di moto.
«Vieni, salta su. Andiamo in un posto più
tranquillo per
fare due chiacchiere» mi dice salendo sulla moto e facendomi
l'occhiolino.
Si dirige fuori dalla città, verso il bosco, si ferma ai
margini
e si incammina all’interno dicendomi di seguirlo. Io sto
ancora
scervellandomi per cercare una domanda da fargli senza rischiare di
essere preso per matto, anche se… A un certo punto si ferma
e si
siede con la schiena appoggiata a un albero.
«Allora, scommetto che hai un sacco di domande da farmi:
sputa il rospo!»
Devo ancora decidere quale domanda fargli per prima! Mi siedo di fronte
a lui mentre penso. Facciamo quella più innocente?
«Ehm… Quello che ha detto il dottore è
vero?»
«Beh, tenendo conto che non ho sentito tutto quello che ha
detto
Carlisle, posso dirti che quello che ti ho detto io è tutto
vero… cioè, ehm, quasi
tutto…»
«In che senso quasi
tutto? Cos’è che non è vero?»
Jacob aveva
aperto la bocca per rispondermi quando le parole mi sono uscite da sole
«Tu ti trasformi in lupo?»
Cavolo! Cos’ho detto? Mi vorrei prendere a pugni. Lo so, ora
scoppierà a ridere e chiamerà il manicomio. Ma
che
diavolo mi è saltato in testa? Lo guardo ad occhi spalancati
aspettando che faccia qualcosa, qualsiasi
cosa.
«Sì, posso trasformarmi in un lupo. È
per questo che ti ho detto che non ho detto tutta
la verità prima, non potevo dirlo davanti a tua madre.
Questo
succede dopo i tremori, che, come ho detto prima, sono dovuti ai
cambiamenti d’umore, soprattutto alla rabbia; alla fine la
motivazione che ha dato Carlisle potrebbe anche essere vera»
Scoppia in una risata e poi mi guarda «Vedi, ci sono alcune
cose
che non è bene far sapere a tutti. Carlisle ti ha spiegato
dei
Quileute?»
Sono letteralmente allibito. Quindi c’è qualcun
altro che può trasformarsi davvero
in lupo? Sono sicuro che sulla mia faccia si possono vedere passare le
emozioni, come viene detto in alcuni libri: stupore,
incredulità, curiosità, sete
di informazioni. «Sì! Mi ha detto che la mutazione
è nei loro geni e che questa mutazione non si manifesta in
tutte
le generazioni ma ne salta qualcuna. E ha anche detto che non si sa da
cosa sia scatenata.»
Jacob scoppia in un’altra risata «Sì
quel pezzo
l’ho sentito eh-eh. Non è proprio vero che non sa
da cosa
sia causata, ma andiamo con ordine. Ovviamente non conosci le leggende
Quileute, e non abbiamo neanche il tempo che te le racconti tutte,
quindi farò un riassunto.»
Mi sembra di averlo detto troppo oggi: pendo dalle sue labbra.
«Secondo una leggenda il popolo dei Quileute discende dai
lupi, e
i lupi sono i nostri fratelli da sempre, tanto che lupi e Quileute
hanno combattuto insieme per difendere la tribù. Poi ci sono
le
leggende che parlano dei freddi, i nemici naturali dei lupi che si
trasformano in uomini, i licantropi, quindi i nostri nemici.»
«Chi sono i freddi?» la mia voce
è piena di curiosità.
«Gli umani li chiamano vampiri, noi a volte li chiamiamo
succhiasangue o sanguisughe, eh-eh.»
«Vampiri?
Quelli che nelle storie succhiano il sangue alla gente per
nutrirsi?»
«Sì proprio quelli. Il compito dei licantropi
sarebbe
quello di distruggerli in modo che non possano far del male agli
umani.»
«Sarebbe?»
«Sì, perché esistono dei succhiasangue
diversi:
è il caso di Carlisle Cullen e della sua famiglia.»
«Il dottore di prima è un vampiro? E lavora in un ospedale?»
dire che sono allibito è poco. Già
sento il calore
salirmi lungo la schiena e le mie mani cominciano a tremare.
«Sì, ma rilassati, ti stavo spiegando. Se fosse un
pericolo pensi che io sarei così tranquillo?» Ok,
ha
ragione, faccio qualche respiro profondo e sento il tremore
affievolirsi. Jacob mi guarda con gli occhi spalancati. «Cosa
c’è?»
«È incredibile come riesci a
controllarti.»
«Cosa vuoi dire?»
«Dopo.» dice facendo un gesto con la mano.
«Stavo
dicendo, la famiglia di Carlisle Cullen è diversa dagli
altri
succhiasangue, perché non bevono sangue umano.» Mi
trattengo dall’interromperlo e lui continua «Loro
riescono
a cibarsi solo di sangue animale, quindi non sono considerati
pericolosi. La prima volta che sono apparsi a Forks, la cittadina
vicina al villaggio della nostra tribù, c’era il
mio
bisnonno come capo dei lupi ed è riuscito a stabilire dei
confini e creare un patto con loro: i succhiasangue avrebbero lasciato
in pace gli umani e i licantropi avrebbero lasciato in pace loro. Poi
sono ritornati meno di dieci anni fa e quindi sono tornati anche i
licantropi. Da quel momento sono successe così tante cose
che
dovrei rimanere qui una settimana per raccontartele tutte.»
L’ultima frase quasi non la sento, sono concentrato su quella
prima: “sono ritornati meno di dieci anni fa e quindi sono
tornati anche i licantropi”, quindi…
«Quindi i
Quileute si trasformano in lupi quando sentono che vicino ci sono dei
vampiri?»
«Esatto»
Mi torna in mente una frase che ha detto prima al dottore:
“So a
cosa stai pensando, non preoccupati”«Quindi, in
definitiva,
è colpa del dottore e della sua famiglia se ho cominciato a
trasformarmi, giusto? Se loro non fossero venuti qui io sarei uguale a
sei mesi fa.»
«Sì, è vero. Ma quando ci siamo
trasferiti non
potevamo sapere che qui poteva esserci un discendente dei
Quileute.»
«Non sapevo neanch’io di esserlo.»
«I tuoi genitori non sanno se hanno degli antenati
indiani?»
«L’ha chiesto anche il dottore a mia mamma, ma sono
stato
adottato e non so niente dei miei veri genitori.» rispondo
guardandomi le mani.
«Capisco. Beh, in questo momento non ha comunque molta
importanza.»
Sto cercando di assimilare tutte le informazioni che mi ha dato Jacob,
sembrano troppe tutte in una volta così. Fin’ora
avevo
sentito parlare dei licantropi e dei vampiri solo nelle storie per
bambini, di quelle che raccontavo a mia sorella fino a qualche anno fa
per farle paura. E adesso scopro che è tutto vero, magari un
po’ diverso da quello narrato nelle favole, ma licantropi e
vampiri esistono veramente.
Ora capisco perché il dottore aveva quel cattivo odore,
probabilmente era un modo per mettermi in guardia, e Jacob ha detto che
si è abituato perché vive con lui, anche se non
riesco a
capire il perché. Una cosa è certa, come ha detto
anche
Jacob: i miei non ne devono sapere niente, è troppo
pericoloso.
Guardo
Rik, il nuovo quanto
inaspettato licantropo, mentre riflette su quello che gli ho
appena detto. Sono sicuro che è sconvolto, come potrebbe non
esserlo? Ricordo quello che è stato per me, e ricordo anche
quello che è stato per Sam, che era da solo. Anche Rik era
da
solo quando è successo, e non capisco come ho fatto a non
accorgermene. Forse è stato perché non sapevo di
doverlo
aspettare. Sam sapeva che prima o poi noi ci saremmo trasformati,
certo, con Leah è stata una sorpresa, ma era sempre
lì
con noi, mentre Rik non sapevo neanche che esistesse, non ne avevo il
minimo presentimento, non pensavo che potesse succedere! Cazzo! E poi
è impossibile che non l’abbia mai sentito: mi
trasformo
più volte al giorno e sicuramente qualche volta deve essere
capitato che fossimo lupi nello stesso momento! Ma non l’ho
mai sentito.
La spiegazione potrebbe essere sempre quella di prima: io non sapevo
che lui esistesse e viceversa. Potrebbe darsi che a causa di questo
fosse come se lui facesse un branco da solo?
«Rik,
posso farti io qualche
domanda?» Mi guarda stupito ma annuisce. «Quando ti
sei
trasformato, ti è capitato di sentire nella tua testa i
pensieri
di qualcun altro?»
Sembra
decisamente stupito «No, perché? Avrei
dovuto?»
«Beh,
ecco…»
Merda, e adesso come glielo spiego? Già il fatto di
trasformarsi
in lupo è strano, se ora gli dico il resto lo sconvolgo, ma
meglio adesso che dopo. «Quando ci trasformiamo in lupi di
solito
possiamo sentire uno i pensieri dell’altro: è
così
che riusciamo a comunicare»
«Sentire
i pensieri? Tipo la telepatia?»
«Sì…
una cosa
del genere, anche se è molto più
profonda.» Cazzo,
è difficile da spiegare a voce.
«Ok,
ma io comunque non ho sentito nessuno, cosa vuol dire?»
«Non
lo so. Se è per
questo neanch’io ti ho mai sentito e può darsi che
sia
perché ignoravamo l’uno la presenza
dell’altro. Vuoi
che facciamo una prova per vedere cosa succede adesso che ci
conosciamo?»
«Ehm,
cioè dovremmo trasformarci qui?»
«Sì,
qui intorno non
c’è nessuno. Riesci a trasformarti a
comando?» Mi
è venuto il dubbio, io in fondo ero circondato da altri
quattro
licantropi che mi hanno insegnato come fare, ma lui ha dovuto imparare
tutto da solo, Sam ci ha messo due settimane solo per ritornare umano
dopo la prima trasformazione.
«Sì,
penso di
sì. È stato un po’ difficile per le
prime due o tre
settimane ma poi sono riuscito a controllarmi meglio.»
Gli occhi mi
escono dalle orbite «Due
o tre settimane?» la voce mi esce quasi stridula.
«Ehm,
sì, insomma… Era tutto nuovo e
prima…» sembra imbarazzato.
«No
no, fermati. Ci hai messo due o tre settimane a tornare umano dopo
la prima volta che ti sei trasformato o hai imparato a controllare le trasformazioni
dopo due o tre settimane?»
«A
controllare le trasformazioni, perché?»
Sono allibito
«Perché io
che sono stato aiutato da altri quattro licantropi ci ho messo
più di due settimane a controllare le trasformazioni, e
alcuni
di loro non ci riuscivano nemmeno dopo un mese.» A pensarci
bene,
è stato nello studio di Carlisle per mezz’ora e
anche se
si vedeva che era nervoso non l’ha attaccato. Merda,
chissà cosa sarebbe successo se il suo carattere fosse stato
come quello di Paul, che si sarebbe trasformato appena sentito
l’odore. Anch’io faticavo a trattenermi davanti ai
succhiasangue i primi mesi, ricordo quando Alice è venuta a
trovare Bella prima di portarsela in Italia. «E inoltre non
hai
attaccato il dottore quando l’hai visto.»
«Certo
che no! A dir la
verità l’impulso mi è venuto appena ho
sentito il
suo odore, ma mica potevo trasformarmi nella sala d’attesa
dell’ospedale!»
«No
no, ovvio. Solo che mi
sembra strano, perché il primo ragazzo che si è
trasformato nella nostra tribù ci ha messo due settimane
solo
per capire come tornare umano.»
«Davvero?»
ora tocca a lui essere stupito «Io ci ho messo una settimana
circa, meno male che è coincisa con il periodo in cui i miei
genitori erano in vacanza, altrimenti non riesco a immaginare il
putiferio che avrebbe scatenato mia madre. Le settimane successive sono
state difficili perché non riuscivo a controllarmi, bastava
un
niente perché scoppiassi ed è stato in quel
momento che i
miei hanno cominciato a preoccuparsi, anche se io continuavo a dire che
andava tutto bene.»
«Beh,
non so proprio cosa dire. Sei il genio del controllo» Ed ecco
un altro punto da chiarire.
«Secondo
te perché con me è stato diverso rispetto che con
voi?»
«Non
saprei proprio.»
gli dico scuotendo la testa «Forse mio padre può
tirarci
fuori qualcosa di buono, o forse ancora Carlisle.»
Chissà,
magari analizzando il suo sangue scoverà qualcosa,
oppure… «Oppure potrebbe darsi che sia
perché il
sangue Quileute è molto diluito in quello umano…
In fondo
noi ci siamo sposati quasi sempre nella tribù o al massimo
con
quelle vicine, quindi il “gene-licantropo”,
chiamiamolo
così, è rimasto lì nei dintorni,
mentre se il tuo
antenato Quileute è molto indietro nelle generazioni e i
suoi
discendenti si sono sposati solo con umani il tuo gene-licantropo
potrebbe essersi come annacquato, non so se hai
capito…»
In effetti il mio ragionamento è parecchio contorto. Vedo
che ci
pensa su.
«Sì,
penso di aver
capito quello che intendi. E dici che questo potrebbe essere la causa
di questo mio presunto autocontrollo?»
«Non
è presunto.
Se quello che mi hai detto è vero tu riesci a controllarti
molto
meglio di tutti noi all’inizio e questa è
l’unica
spiegazione che mi viene in mente.»
«È
tutto vero quello
che ti ho detto, per chi mi hai preso?» Non è
veramente
arrabbiato, si vede che sta pensando ad altro. «Non avevamo
detto
di trasformarci per provare la storia della telepatia prima che
saltasse fuori il discorso del mio sangue annacquato?»
Decisamente non
gli piace la storia
del sangue diluito. Comincio a svestirmi e mi chino per legare i
pantaloncini alla cordicella che ho alla caviglia, maglietta e scarpe
possono rimanere qui, in caso di necessità faccio anche
senza.
«Cosa
stai facendo?» Rik si è tolto maglietta e scarpe e
mi guarda con curiosità.
Gli indico la
cordicella
«Così posso portarmi dietro i pantaloni e
ritrasformarmi
quando ne ho voglia. Tu puoi lasciare tutto qui, tanto non penso che
andremo lontano o che ci saranno incidenti.»
«Sì,
giusto. Poi per
la prossima volta» mi guarda «Cioè,
metti caso che
vogliamo fare un’altra corsa insieme, mi procurerò
anch’io qualcosa. Fin’ora non mi sono mai
trasformato
apposta, solo quando perdevo il controllo, e i vestiti non avevo
neanche il tempo di toglierli: sapessi quanti ne ho
strappati!»
Scoppio in una
risata fragorosa
«Sì, in effetti quello è stato un
po’ un
problema di tutti all’inizio. Io ne ho distrutti
così
tanti che mio padre mi ha minacciato di farmi andare in giro nudo se
non mi davo una regolata.» Erano altri tempi quelli.
«Posso
farti una domanda un po’ personale?»
«Spara»
chissà cosa mi vuole chiedere.
«È
la seconda volta che parli di tuo padre. Ma tuo padre non è
il dottor Cullen, vero?»
«Certo
che no! Perché
questa domanda?» Ma ti sembra che un vampiro possa essere il
padre di un licantropo? Che cretinata.
«Perché
prima il
dottore ha detto all’infermiera che tu eri suo figlio. Mi
sembrava un po’ impossibile, in effetti.»
«Ah,
quello. La storia
è un po’ complicata, comunque per tutti il dottor
Cullen
mi ha adottato, nessuno sa che a Forks ho il mio vero padre, ed ha
anche adottato anche tutti gli altri suoi figli.»
«E
come mai vivi con i vampiri?»
«Fa
parte della storia
complicata. Se ci trasformiamo probabilmente riesco a spiegartela
più semplicemente che a parole.»
«Ok,
sono curioso di provare la telepatia.»
Mi giro e sento
il calore salire dalla schiena. In un istante sono un lupo.
Oggi non sono mai sazio di informazioni. Certo che Jacob non aiuta a
ridurre la mia curiosità: come fa a vivere
con dei vampiri? Cioè, capisco stare in una stanza con loro
per
mezz’ora, un’ora al massimo, ma tutto il giorno? E
tutta la
notte? Come diavolo fa? E per il mangiare?
Ok, basta domande, ora devo concentrarmi per trasformarmi. Non mi
è mai successo di aver voluto
trasformarmi, di solito cercavo di tornare umano. Cerco di sentire quel
calore in fondo alla schiena, quello che sento quando mi arrabbio, lo
stesso che ho sentito percependo l’odore del dottore: eccolo
lì! Pian piano si espande a tutte le mie membra e
d’un
tratto sono un lupo.
Ma è diverso dalle altre volte. Sento come dei fili che mi
uniscono a Jacob, come una costrizione a stare con lui, a ubbidire a lui, a
fare tutto quello che mi dice. È una cosa strana, mai
sentita prima neanche da umano, non riesco a capirla.
Scusa, avrei dovuto
dirtelo prima. La sua voce compare nei miei pensieri: la
telepatia!
Sì, una cosa
del genere.
Ma io non gli ho indirizzato nessun pensiero!
Infatti, ti ho detto che
non funziona
così. Ognuno di noi può sentire tutti i pensieri
dell’altro, anche quelli non indirizzati. Prova a fare
attenzione, vedrai che senti quello che sento io e vedi quello che vedo
io.
È vero! Posso vedere gli alberi che sta guardando lui, che
io non posso vedere, nello
stesso momento in cui io guardo la sua schiena. E posso
sentire le foglie secche degli alberi sotto i suoi piedi, oltre
che sotto i miei.
Ma sento ancora anche quei fili invisibili che mi legano a lui. Che cosa sono?
Questa volta sono sicuro di avergli rivolto il pensiero.
Scusa, avrei dovuto
dirtelo prima. In
ogni branco di lupi che si rispetti deve esserci un capo branco, o
alpha, e io sono il capo branco del mio branco, del quale evidentemente
fai parte anche tu ora.
Un branco. Più di un branco, a quanto sembra. Quanti
licantropi ci sono in giro?
Tanti. Comunque a quanto
pare almeno
un mistero sembra che l’abbiamo risolto: prima non riuscivamo
a
sentirci perché non ci conoscevamo, e ora fai parte del mio
branco.
Certo deve sentire la mia inquietudine a riguardo. Non preoccuparti, non sono
così severo come capo, eh-eh.
No, mi ci devo solo
abituare. Fosse solo questo quello a cui mi devo abituare!
Ma come funziona la
storia dell’alpha? È così necessario?
Gli ordini
dell’alpha servono per coordinare le azioni in caso di uno
scontro.
Scontro?
Ma tu non volevi sentire
una storia? Andiamo a fare una corsa che intanto ti racconto!
Da Jacob non arrivano rabbia o odio, come è capitato a me le
altre volte che mi sono trasformato, ma solo eccitazione per
l’imminente corsa e felicità per la sua vita,
spensieratezza. Gli corro incontro superandolo, sentendo
l’aria
che mi passa tra il pelo.
Dai, racconta!
Ecco
qui un secondo capitolo, spero che vi sia piaciuto. Anche questo, come
l'altro potrebbe essere già concluso, quindi non
aspettatevene
un'altro a breve.
Risposte commenti
Finalmente
ho tempo x
rispondere ai vostri commenti!!
Innanzitutto
ringrazio tutti
quelli che hanno commentato, poi in particolare:
Uchiha_chan:
Grazie del benvenuto :) Riguardo all’html sono stata attenta
a imparare come
usarlo prima di postare perché come lettrice odio chi non lo
usa XD Come vedi,
un piccolo continuo c’è, forse riuscirò
a mettere un altro capitolo ancora, ma saranno
tutti conclusi alla fine, perché non voglio rischiare di
lasciare la storia
aperta perché non ho più idee.
stellinainnamorata90: Grazie dei
complimenti, sono contenta che ti sia piaciuta :) Ho
scritto un’altra fan-fiction nella sezione di Harry Potter, Ballo di Natale, forse ne
scriverò
altre, ma vado molto a rilento nello scrivere…
ginnyp:
Guarda caso il secondo capitolo che ho scritto è proprio su
Rick e Jake :)
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